Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1008 del 15 dicembre 2004 - Resoconto

OGGETTO N. 1008/XII - Realizzazione del primo autobus con motore ad idrogeno. (Interrogazione)

Interrogazione

Appreso dagli organi di stampa che la società C.V.A. è parte del gruppo che ha realizzato il primo autobus con motore ad idrogeno;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

Il Presidente della Regione e/o l'Assessore competente per sapere:

1) se la Giunta regionale ha preventivamente autorizzato tale iniziativa;

2) se l'iniziativa ha comportato:

a. l'impiego delle maestranze della società ed in che misura;

b. un sostegno finanziario e, in caso affermativo, quant'è l'importo sostenuto e/o da sostenere;

3) se l'iniziativa è conforme allo statuto societario della C.V.A.

F.to: Stacchetti - Viérin Marco - Comé - Lanièce

Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Questa è una risposta concordata fra l'Assessore Ferraris e il sottoscritto, Assessori competenti rispettivamente in materia di energia e di partecipazioni. Dirò subito che rispondo con piacere all'interrogazione, perché dà modo di dare un minimo di visibilità ad un'iniziativa di cui ritengo si possa andare fieri. Probabilmente, per una serie di circostanze, la conoscenza di questo tipo di attività è da ricondurre a degli ultimi articoli del giornale; in realtà è un'iniziativa che è partita nel 1999, quando l'allora "CVA", cioè il ramo di azienda non "ENEL", ma l'azienda ICE ("ILVA Centrali Elettriche") era stata acquistata all'interno delle operazioni che tutti voi ben conoscete. Fu allora che il Politecnico di Torino coinvolse la "CVA" per proporre un progetto di ricerca su un autobus ad idrogeno per la città di Torino. Il progetto prevedeva la realizzazione di un autobus a pila combustibile funzionante ad idrogeno e un impianto di produzione ad idrogeno partendo dall'elettrolisi dell'acqua con utilizzo di energia elettrica da fonte rinnovabile, ecco qual era la funzione di CVA: fornire energia elettrica per il processo di elettrolisi. Questo tipo di iniziativa aveva ed ha come obiettivo, oltre a quello di fornire energia elettrica, quello di far uscire tali iniziative, che sono locali, al fine di creare dei rapporti con una serie di aziende di livello nazionale ed internazionale.

Nel giugno 2000 si costituì un'ATI (associazione temporanea di imprese) a cui partecipò "CVA"; tanto per darvi alcuni elementi, i soggetti che costituivano questa ATI erano: la "GTT S.p.a.", società controllata dal Comune di Torino, che è l'affidataria del trasporto urbano e sub-urbano nell'area della città e nella cintura; l'"IRISBUS ITALIA S.p.a.", nata dalla fusione fra i settori autobus di "IVECO" e "Renault VI", è fra i maggiori di produttori di autobus al mondo, qui vi è un curriculum: ha realizzato autobus derivandolo dal "CityClass" su cui è installata la cella... insomma, soggetti di primaria importanza; "SAPIO Produzione Idrogeno, Ossigeno s.r.l.", società del gruppo multinazionale per "Air Producs and Chemicals Inc.", maggior produttore italiano di idrogeno per uso industriale; "Ansaldo Ricerche", società del "gruppo IRITEC"; "ENEA" ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente. Vi ho dato il panorama per capire in quale contesto già nel 1999 si trovava la "CVA", cosa che conosco particolarmente, perché allora ero nel collegio dei revisori dei conti: ecco perché vado particolarmente fiero di questo tipo di iniziativa. Il 20 novembre 2004 - ed è stato probabilmente il "momento" che ha dato lo spunto per questa interrogazione - è stato presentato a Torino e i primi mesi del 2005 inizierà a girare per le vie della città senza passeggeri, per completare la sperimentazione; quindi siamo all'interno di un'attività non da poco.

Andiamo all'aspetto economico, che credo sia un aspetto non secondario, anche se inserito in questo quadro mi pare possa esserci già di che complimentarsi. Il progetto ha un costo complessivo di 6,559 milioni di euro, di cui 1.549.370 sono finanziati dal Ministero dell'ambiente, la Regione Piemonte mette 487.253 e i 4,5 milioni di euro sono a carico dell'Associazione temporanea di impresa (ATI). La "CVA" fino ad oggi non ha speso nulla, salvo il tempo dedicato del direttore generale. Da gennaio 2005 inizierà la fornitura di energia all'elettrolizzatore e questo sarà verosimilmente allo stato attuale il contributo economico al progetto; quindi forniamo quello che rappresenta l'oggetto della nostra attività: l'energia elettrica all'elettrolizzatore per caricare le batterie. Queste saranno condizioni da definire e per un quantitativo modesto, in quanto il progetto termina a maggio 2005.

Questo tipo di discorso potrebbe avere delle ricadute anche importanti in Valle d'Aosta, perché potrebbe esserci un prolungamento del progetto per la nostra Regione, immaginando anche di avere un autobus ad idrogeno per la città di Aosta. Non vi è nell'interrogazione, ma per dare completezza alla mia esposizione rappresento che questo è in linea con altri progetti che stiamo seguendo, in particolare attualmente la "CVA", in accordo con il Governo regionale, ha aderito ad uno studio di fattibilità per l'introduzione in Valle d'Aosta di sistemi energetici sostenibili prevalentemente basati sull'integrazione di fonti rinnovabili ad idrogeno. Abbiamo parlato e abbiamo anche avuto modo di discutere di questa questione e non sarà la nostra Regione a creare una "impennata" nella ricerca sull'idrogeno, ma "perdere il treno" e non partecipare a tali iniziative sarebbe un qualcosa che non dovremmo perdonarci, anche perché una comunità come la nostra attenta all'inquinamento... e, immaginando anche in futuro operazioni e attività a sostegno di iniziative che possano portare a riconvertire i nostri impianti di riscaldamento da impianti a combustione in impianti elettrici, con agevolazioni che potrebbero essere messe "in cantiere", ritengo che anche la ricerca sull'idrogeno sia particolarmente interessante. In questo progetto potremmo prevedere un villaggio laboratorio: definizione di un insediamento abitativo di piccole dimensioni, in cui realizzare un sistema di impianti e servizi atti a produrre e ad utilizzare la quantità di idrogeno necessaria per soddisfare i bisogni di energia per usi termici, per riscaldamento e produzione di acqua idrosanitaria per tre tipologie di edifici e per azionare un veicolo del tipo cosiddetto "ZEV" (zero emissioni veicoli) per il trasporto di merci e persone. Verrà inoltre analizzata la possibilità di trasferire i risultati ad altre località della Valle d'Aosta idonee a quel tipo di applicazione. In questo momento la sperimentazione è con il Comune di Chamois: lo abbiamo individuato anche perché potrebbe essere un comune con un suo significato, in quanto non vi sono veicoli al suo interno. Il progetto industriale verifica la possibilità di trasferire l'esperienza realizzata nel villaggio laboratorio su una scala ridotta per estensione territoriale e popolazione ad altri territori con le medesime caratteristiche di sensibilità ambientale e vocazione turistica, ma di estensione e livello economico molto maggiore.

Il progetto di ricerca e formazione - e questo è un altro "volet" che deve essere preso in considerazione - deve prevedere corsi di "master" o di laurea sui temi dell'ingegneria e dell'economia delle fonti rinnovabili e dell'idrogeno in territori sensibili: dobbiamo costruire delle "intelligenze" in Valle d'Aosta che siano preparate, perché solo con delle "intelligenze" locali riusciamo a progredire, quindi la valorizzazione del laboratorio territoriale per attrarre l'attenzione della comunità scientifica con benefiche ricadute sul sistema economico del turismo in termini di visite guidate, convegni... inoltre, l'istituzione di una scuola estiva internazionale sui temi dell'energia e dell'ambiente a disposizione dei corsi di dottorato di università italiane e straniere. Il costo di tale studio, che non c'entra con l'interrogazione, ma che "ad abundantiam" ho voluto esporvi, è di 100.000 euro. Questa pertanto è un'iniziativa che parte da lontano, con un suo contesto e credo possa essere un'iniziativa da divulgare in modo particolare.

Presidente - La parola al Consigliere Stacchetti.

Stacchetti (SA) - Della relazione dell'Assessore devo solo complimentarmi, sono più che soddisfatto e la curiosità relativa all'articolo è decisamente appagata.