Oggetto del Consiglio n. 1002 del 14 dicembre 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 1002/XII - Lavori di ricostruzione del canale irriguo Ru Cerves in Comune di Cogne. (Interrogazione)
Interrogazione
Letta la delibera della Giunta regionale n. 2957/04 avente per oggetto la "Valutazione positiva condizionata sulla compatibilità ambientale del progetto di variante relativa ai lavori di ricostruzione del canale irriguo Ru Cerves nel Comune di Cogne (...)";
Osservato che il progetto di ripristino dei canali irrigui nella conca di Gimillan, se per certi versi non può che essere condivisibile per gli obbiettivi generali che si propone, dall'altra appare assai discutibile per le modalità di attuazione previste;
Preso atto che il progetto in esame ha suscitato l'opposizione di numerose associazioni ambientaliste e di un consistente numero di abitanti del luogo, che hanno argomentato in modo analitico e convincente le ragioni del loro motivato dissenso;
Creduto opportuno conoscere le ragioni in forza delle quali il progetto è stato comunque approvato, seppure in maniera condizionata; per di più, ignorando in buona parte i pareri degli uffici regionali competenti (ciò che rende, tra l'altro, illegittima la deliberazione in discussione);
il sottoscritto Consigliere regionale
Interroga
l'Assessore competente per sapere:
1) se è a conoscenza di tutte le argomentazioni portate all'attenzione dagli Organi competenti dalle Associazioni e dai cittadini che si sono occupati della vicenda della progettazione dei lavori di ricostruzione del canale irriguo Ru Cerves a Cogne;
2) perché il progetto è stato comunque approvato, sebbene condizionatamente, secondo modalità e scelte assai discutibili e perché, in particolare, non si è tenuto conto né della prescrizione del Servizio "Aree protette" del competente Assessorato, circa la necessità di "ripristinare, ove possibile, il Ru originario (...) a fine paesaggistico e didattico", né dell'analogo parere del Comitato tecnico per l'Ambiente;
Concretamente, come si espleterà il controllo relativo al rispetto delle condizioni poste.
F.to: Curtaz
Président - La parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Cerise.
Cerise (UV) - Non volevo limitarmi strettamente a dare una risposta telegrafica ai quesiti, quindi volevo fare un breve accenno ad alcune premesse, cominciando con il dire che non sussiste alcuna illegittimità nel comportamento tenuto dalla Giunta regionale nell'approvare, con la deliberazione n. 2957/2004, una valutazione positiva condizionata di compatibilità ambientale del progetto di variante relativa ai lavori di ricostruzione del canale irriguo "Ru Cerves" nel Comune di Cogne, perché non sono stati affatto ignorati i pareri espressi dagli uffici regionali. È il caso di rammentare che la legge regionale 18 giugno 1999, n. 14, che disciplina la procedura di impatto ambientale, all'articolo 2 stabilisce che è la Giunta regionale che assume ogni decisione in merito alla compatibilità ambientale di un progetto, una volta acquisito il parere del Comitato tecnico dell'ambiente.
Per capire quanto è successo occorre ripercorrere brevemente l'iter burocratico nelle sue tappe essenziali. Questo "ru" è stato danneggiato in più punti nel corso degli eventi alluvionali del 14 e 15 ottobre 2000. I tecnici e i funzionari degli uffici competenti dell'Amministrazione regionale hanno eseguito vari sopralluoghi conoscitivi a seguito dei quali, all'unanimità, hanno convenuto che l'antico canale, con alveo naturale in terra, non poteva più garantire il normale deflusso delle acque, visti i margini di sicurezza richiesti. Anche il Comitato tecnico per l'ambiente, nella seduta del 2 maggio 2002, aveva rilevato l'impossibilità di recuperare il tracciato preesistente per buona parte del percorso, a causa delle numerose frane che avevano devastato il costone ed aveva quindi espresso parere favorevole al primo progetto di ricostruzione, presentato dal Consorzio di miglioramento fondiario "Pré de Saint-Ours" e approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 2118 in data 10 giugno 2002, parere che era condizionato dal fatto che nel tratto di canale che veniva riutilizzato - se fattibile tecnicamente - permanesse la visibilità del "ru" tramite lo scorrimento di almeno 20 cm. d'acqua nella sede antica, o perlomeno permanesse la traccia del "ru".
Tale prescrizione aveva una sua logica, in quanto esisteva una interferenza - per non dire una certa continuità - che buona parte del tracciato della tubazione prevista dal progetto aveva con la sede dell'antico canale; quindi si potevano immaginare dei segmenti di canale che esprimevano la vecchia tipologia. Successivamente veniva avanzata una variante, ritenuta sostanziale agli effetti del "VIA", dal consorzio di miglioramento fondiario in data 4 giugno 2004, che richiedeva una nuova procedura di approvazione da parte del Comitato tecnico per l'ambiente.
A differenza del progetto originale, la variante non prevede nessuna continuità, se volete nessuna sovrapposizione fra il nuovo canale che si andrebbe a costruire e l'alveo dell'antico canale irriguo, per cui quest'ultimo rimane una struttura a sé stante e mantiene la sua integrità; in sostanza, è prevista la costruzione di una nuova condotta da posarsi con l'ausilio di un pista di cantiere che, sottolineo, è provvisoria. La variante ha ottenuto la valutazione di impatto ambientale compatibile con le attuali norme di riferimento.
Ricordo che l'articolo 15 della legge regionale afferma che la Giunta esprime una valutazione positiva sulla compatibilità ambientale qualora sussistano le seguenti condizioni: che il progetto risulti globalmente compatibile con le finalità di salvaguardia ambientale, avuto riguardo, in via prioritaria, alle esigenze di prevenzione e tutela igienico-sanitaria, di tutela dell'ambiente dagli inquinamenti, nonché di salvaguardia delle aree che presentino particolare fragilità geologica ed idrogeologica; che siano stati espressi, in seno al Comitato di cui all'articolo 4, pareri positivi vincolanti in merito alle disposizioni vigenti in materia di protezione delle bellezze naturali e delle cose di interesse artistico o storico, di vincolo idrogeologico, di tutela delle acque, del suolo e dell'atmosfera. Tutti questi pareri sono stati acquisiti ed hanno avuto una valutazione positiva con condizioni che sono state puntualmente riprese nel deliberato.
Con riferimento al primo quesito dell'interrogazione, la Giunta è quindi a conoscenza sia delle osservazioni proposte da associazioni e da cittadini, sia delle controdeduzioni del progettista. Come ben chiarito nella stessa deliberazione, osservazioni e controdeduzioni sono state oggetto di valutazione del Comitato tecnico dell'ambiente, tanto che le principali osservazioni relative alla pista e alla salvaguardia del "ru" - per quanto possibile - sono state accolte e costituiscono l'oggetto di alcune delle condizioni poste per il parere positivo condizionato dalla Giunta. Per quanto riguarda la questione del "ru" ribadisco che, in seguito alla variante, era pleonastico, perché l'attuale "ru" non interferisce con il vecchio.
Rispetto al secondo quesito è necessario ribadire che la richiesta di valutazione non era relativa all'intero progetto, ma alle varianti apportate al progetto originario che aveva già avuto un parere positivo condizionato di compatibilità ambientale espresso con la deliberazione n. 2118/2002. La nuova valutazione doveva esaminare l'impatto delle modifiche relative a parte del tracciato, alla pista di cantiere e all'accorpamento delle opere di presa delle acque: si è quindi preso atto delle difficoltà esecutive e dei maggiori oneri da sostenere per accogliere la richiesta di realizzazione di una pista di cantiere e una modifica parziale del tracciato, seppure con a condizioni ben precise (vale a dire il recupero del tracciato della pista, ossia la sua occultazione con un ripristino ambientale). Queste condizioni erano poi in concreto quelle espresse da diversi uffici, tra i quali anche il Servizio aree protette; in particolare, era una prescrizione del tutto obbligatoria quella di utilizzare in sede di ripristino essenze autoctone. Ribadisco quindi che la Giunta ha tenuto in debito conto le osservazioni avanzate al punto da accogliere quelle principali.
Rispetto al quesito n. 3 assicuro che l'intervento sarà controllato dai tecnici del competente Servizio "VIA" durante la sua realizzazione, affinché siano rispettate le condizioni imposte dalla deliberazione n. 2957, ma non solo, anche dagli stessi addetti che sono preposti a presidiare questa materia, come i tecnici dell'Assessorato all'agricoltura. Il punto 6 del deliberato prevede che dell'inizio dei lavori sia data comunicazione non solo al Servizio "VIA", ma anche alla Forestale e al Servizio aree protette perché effettuino anch'essi i controlli di competenza.
Per concludere, tutte le argomentazioni portate all'attenzione degli organi competenti da associazioni e da cittadini sono debitamente riportate nella deliberazione della Giunta regionale ed esaminate; le principali osservazioni e controdeduzioni oggetto di valutazione del Comitato tecnico dell'ambiente, quali lo smantellamento della pista e delle superfici interessate da scavi, riporti, e passaggio mezzi al termine dei lavori e l'esecuzione fedele al tracciato, fatto salvo il tratto relativo alla variante, sono state accolte e costituiscono l'oggetto di alcune delle condizioni poste per il parere positivo condizionato della Giunta.
Presidente - La parola al Consigliere Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) - Ho apprezzato lo sforzo dell'Assessore nel giustificare l'approvazione di un progetto che, leggendo la deliberazione della Giunta regionale, sembra - ma più che sembra, è una certezza - non tener conto di tutte le prescrizioni date dai servizi competenti: da qui, il riferimento all'illegittimità della deliberazione, non perché la Giunta non possa discostarsi dai pareri espressi dai servizi, ma perché questo non conformarsi ai pareri deve essere motivato.
Oggi, se non ho capito male, l'Assessore motiva questa assenza di considerazione per alcune condizioni poste dicendo che il progetto di variante individuava un percorso differente rispetto al progetto originario: questa è un'osservazione dal punto di vista fattuale plausibile, di cui però non c'è traccia nella deliberazione della Giunta, in cui vengono richiamati precedenti pareri che si riferivano al progetto originario, senza che venga sottolineato questo aspetto, il quale, di per sé, ha una importanza considerevole. Soprattutto non mi è chiaro - e l'Assessore non ne ha accennato - perché si sia arrivati a un progetto di variante sostanziale con cambio del percorso della nuova tubazione, mentre in un primo momento si era pensato di intubare il vecchio "ru". Né la deliberazione che ho letto, né oggi l'intervento dell'Assessore, hanno chiarito i motivi posti alla base della variante.
Morale: io credo che una valutazione che spesso dobbiamo fare in quest'aula rispetto a tali opere è che, ancora una volta, si stia costruendo con un po' di approssimazione, direi soprattutto senza un "sentimento" di attenzione verso il passato, senza che si senta l'esigenza di salvaguardare la nostra cultura rurale. Si preferisce intubare dei vecchi "ru" e si preferisce che queste tubazioni passino nel luogo più comodo rispetto ai problemi tecnici che si pongono. Sempre l'aspetto tecnico prevale sull'aspetto della conservazione storica di certi esempi di cultura rurale che questo "ru", come tanti altri "ru" nella nostra regione rappresentava.
Da qui la nostra insoddisfazione, non tanto per la risposta dell'Assessore, anche se è una risposta che ha taciuto non so se volontariamente o meno un punto essenziale, perché non sono riuscito a capire dalla documentazione, né dalla risposta, perché questo tracciato è stato modificato: forse è stato modificato perché in futuro si pensa di utilizzare quest'acqua per produrre energia elettrica? Se così fosse, è bene che questo aspetto venga rappresentato a chi chiede informazioni. Dicevo che questa risposta non ci lascia soddisfatti; crediamo che nel piccolo, di nuovo, la Regione e gli altri enti preposti abbiano perso un'occasione per costruire meglio opere pubbliche, che pure andrebbero rifatte con un maggior rispetto della cultura della nostra regione.