Oggetto del Consiglio n. 1001 del 14 dicembre 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 1001/XII - Costruzione di edifici in sostituzione di unità danneggiate dall'alluvione dell'ottobre 2000. (Interrogazione)
Interrogazione
Vista la Legge regionale 15 giugno 2001, n. 10,
il sottoscritto Consigliere regionale
Interroga
l'Assessore delegato per sapere:
1. in quali Comuni si è proceduto a individuare aree da destinare alla costruzione di edifici a uso abitativo, in sostituzione di quelli distrutti o danneggiati dagli eventi alluvionali dell'ottobre 2000, e quanti sono i soggetti privati che hanno usufruito di tale opportunità;
2. in quali Comuni si è proceduto a individuare aree da destinare alla costruzione di fabbricati a uso produttivo, in sostituzione di quelli distrutti o danneggiati dagli eventi alluvionali dell'ottobre 2000, e quante sono le aziende private che hanno usufruito di tale opportunità;
3. se le varianti ai PRGC hanno assunto efficacia e se la costruzione sulle aree individuate è stata avviata nei termini previsti;
4. quali considerazioni esprime sullo stato di applicazione della Legge 10/2001.
F.to: Tibaldi
Président - La parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Cerise.
Cerise (UV) - Con riferimento al quesito n. 1 è da evidenziare che i comuni interessati all'applicazione della legge regionale n. 10/2001 erano quelli maggiormente colpiti dall'evento alluvionale: hanno infatti presentato varianti specifiche al piano regolatore i Comuni di Donnas, per 1 edificio, Pollein, per 1 edificio, Fénis, per 1 edificio, Nus, per 6 edifici, e Gressoney-Saint-Jean, per 2 edifici. In tutti i comuni che si è fatta questa procedura, la rilocalizzazione ha interessato solo edifici destinati a civile abitazione, quindi non ci sono state richieste per la delocalizzazione o rilocalizzazione di edifici ad uso industriale.
Per quanto riguarda il quesito n. 3, nessun comune che aveva approvato le varianti ai sensi della legge regionale n. 10/2001 ha segnalato, come previsto dal comma 2 dell'articolo 3, la decadenza del termine dei 24 mesi entro i quali devono essere avviati i lavori. Si può quindi affermare che le costruzioni stanno procedendo secondo i tempi previsti dalla normativa.
Infine: "quali considerazioni"... non ne ho molte; voglio solo ricordare che la legge regionale n. 10/2001 riguardava le sole iniziative urgenti derivanti dall'evento alluvionale di ottobre 2000, visto che nello stesso periodo era in corso di preparazione uno specifico testo di legge di disciplina delle attività per la definitiva delocalizzazione degli immobili ad uso civile dalle aree a rischio idrogeologico, che è poi divenuta la legge regionale 24 giugno 2002, n. 11, di cui si è parlato prima.
L'attuazione della legge n. 10/2001 ha quindi permesso di dare con tempestività le risposte alle richieste provenienti dalle famiglie che non solo avevano perso la loro abitazione, ma che anche non potevano più ricostruirla nello stesso luogo. Si è trattato quindi di una forma efficace di delocalizzazione, di uno strumento valido per dare le risposte in quel contesto...
(interruzione del Consigliere Tibaldi, fuori microfono)
... mi sembrava di averlo detto, perché sono il Comune di Donnas per 1 edificio, Pollein per 1 edificio, Fénis per 1 edificio, Nus per 6 edifici e Gressoney-Saint-Jean per 2 edifici. Naturalmente per "edifici" si intende per famiglia.
Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Di questa risposta abbiamo una soddisfazione maggiore, per il semplice fatto che, forse perché è una legge di urgenza, la n. 10/2001 ha esplicato in parte i suoi effetti.
La rilocalizzazione purtroppo concerne solo gli edifici ad uso abitativo; evidentemente un'analoga attenzione non è stata rivolta ai fabbricati ad uso imprenditoriale, distrutti dagli eventi alluvionali dell'ottobre 2002.
Noi ci dichiariamo moderatamente soddisfatti della risposta che ci ha fornito. Naturalmente questa legge, essendo propedeutica alla legge n. 11/2002 - che lei ha anche ricordato in questa occasione -, non ci dà analoga soddisfazione, perché la delocalizzazione in quel caso è stata assolutamente inesistente e - come abbiamo detto prima - su quel punto di vista è stato un esempio lampante di inerzia amministrativa. Per quanto riguarda questa risposta, invece, siamo moderatamente soddisfatti.