Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 964 del 17 novembre 2004 - Resoconto

OGGETTO N. 964/XII - Revisione complessiva della legge regionale 12/1996 in materia di opere pubbliche. (Interpellanza)

Interpellanza

Premesso:

- che la Legge regionale 12/1996 in materia di opere pubbliche necessita di una revisione complessiva, sia in riferimento alle numerose incongruenze sul sistema di qualificazione alle gare d'appalto, sia a riguardo della generale lentezza di esecuzione e di ultimazione dei lavori, sia in relazione all'evolversi delle competenze conseguenti alla riforma del Titolo V della Costituzione;

- che gli ordini professionali e le imprese del settore operanti in Valle d'Aosta esortano da tempo una revisione organica della normativa regionale;

ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore delegato per sapere:

1. quali sono i suoi intendimenti in merito;

2. se è stato predisposto un documento normativo sulla materia di cui in Premessa:

a) in caso affermativo, quali sono le linee guida e quali sono le indicazioni provenienti dalle categorie interessate che sono state accolte;

b) in caso negativo, quali ragioni ne ritardano la definizione ed entro quando prevede di completarla.

F.to: Tibaldi - Lattanzi - Frassy

Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - L'edilizia e i lavori pubblici sono uno dei settori che in questo momento più stanno soffrendo una crisi che investe l'economia in generale. In Valle d'Aosta, anche se si parla sovente di "industria", spesso magari non si hanno a riferimento le situazioni di disagio che vivono in particolare le piccole imprese e che fanno non poca fatica per cercare di sopravvivere, non solo a un mercato sempre più aggressivo, ma anche a una burocrazia, sempre più difficili da applicare alle loro attività.

La premessa è necessaria per introdurre l'oggetto dell'interpellanza che va a focalizzare la propria attenzione sul settore dei lavori pubblici nel suo insieme; quindi, quando si parla di "lavori pubblici", si parla non solo di imprese di costruzioni, ma anche di professionalità come i progettisti, gli architetti, gli ingegneri e tutto un indotto che ruota intorno a questo settore. È un settore che ha un peso sul "PIL" regionale significativo - quasi il 7%, dato del 2002 -, un settore che conta circa 2.520 imprese, di cui quasi 2.000 artigiane, e con un'occupazione che oscilla intorno ai 7.000 addetti. Fino al 2000 c'è stata una crescita più o meno moderata del settore; poi c'è stato l'evento alluvionale che ha portato anche un benefico effetto al comparto, nonostante tutta la tragedia intrinseca che conteneva, effetto che si è protratto fino al 2002; poi, dal 2003 in avanti, siamo sprofondati in una crisi totale.

Tra le varie richieste che vengono fatte dalle associazioni di categoria, c'è anche quella di rivedere in maniera organica la legge quadro regionale sugli appalti, legge n. 12/1996; una revisione organica che dovrebbe essere in corso d'opera, stante le informazioni che sono in nostro possesso, perché la Consulta dei lavori pubblici ha chiesto l'istituzione di un gruppo di lavoro che riveda la materia, dove sono coinvolte anche le varie associazioni di categoria e professionali, oltre all'Assessorato regionale, agli esperti dell'Assessorato, ai sindacati e ad altri rappresentanti.

È una legge che necessita di revisione, anche perché la riforma del Titolo V della Costituzione ha imposto dei nuovi indirizzi costituzionali e, di conseguenza, delle competenze che vanno approfondite e ripartite fra Stato e Regione. Sappiamo che tra le varie istanze promosse dalle associazioni numerose sono quelle che riguardano la possibilità di mantenere un certo livello di competitività in capo alle imprese valdostane che devono affrontare - come prevede il libero mercato - la concorrenza di altre imprese che forniscono servizi, lavori, esecuzione di opere e riescono a reclutare mano d'opera a prezzi anche più competitivi, e quindi ad aggiudicarsi delle gare di appalto secondi i canoni legislativi della legge n. 12, la quale dovrebbe essere quanto prima rivista.

L'Assessorato, la Giunta, ha incaricato a tal fine anche un esperto, perché provveda ad armonizzare le norme regionali in materia di lavori pubblici con anche l'evoluzione legislativa del settore verificatasi con la legge n. 166/2002, che ha modificato la n. 109/1994 - la "Merloni" -, anche a seguito di alcune sentenze della Corte costituzionale che hanno modificato ampiamente la materia. Ricordiamo inoltre quella sulla qualificazione nazionale dei soggetti dei lavori pubblici - che è una delle più recenti -, sulla quale il nostro gruppo consiliare aveva proposto all'attenzione di questo Consiglio un'interpellanza e una mozione per semplificare la materia e per permettere un più facile accesso delle nostre imprese agli appalti.

Dicevo che le associazioni di categoria hanno proposto diverse istanze, fra le quali si profila l'istituzione di un albo di imprese valdostane, che sia inteso come banca dati e risorsa per le informazioni utili a cui attingere in caso di trattativa privata, urgenza, somma urgenza, cottimi, e per altre istanze, fra cui l'aumento del valore e dell'importo della cifra da affidare in cottimo da 200 a 300.000,00 euro; suggerimenti che riguardano la possibilità di ricorrere sempre al cottimo, includendo le nuove opere, oppure di introdurre la procedura ristretta semplificata per lavori fino a 1,5 milioni di euro, con la possibilità di scelta del criterio di aggiudicazione, mutuando l'esempio da legislazioni regionali come quella della Provincia autonoma di Trento e della Regione autonoma del Friuli Venezia Giulia - questa è la più recente, del 2002 -, che hanno già sperimentato favorevolmente questa nuova impostazione giuridica, oppure introdurre la possibilità di ricorrere al criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa per tutte le procedure di scelta del contraente, e così via. C'è tutto un elenco di suggerimenti, di consigli provenienti dalle categorie interessate, che stanno subendo un vero e proprio disagio che si sta manifestando in maniera grave nella nostra regione. Basti pensare che le imprese locali iscritte alla Cassa edile valdostana, dal 1997 ad oggi, sono diminuite del 30%: questo dato è emblematico e significativo.

Professionisti, imprese, associazioni, artigiani, imprese di dimensioni maggiori chiedono una revisione organica e rapida della legge regionale, una legge ormai che, secondo alcuni, è classificata come peggiore rispetto a quella nazionale, una legge che deve essere rivista per tenere in adeguata considerazione la nostra realtà produttiva e che elimini quei fenomeni di distorsione della concorrenza a cui accennavo prima.

Con un'interpellanza proposta la volta scorsa abbiamo puntato il dito su un'altra debolezza della legge n. 12 in materia di incarichi professionali, dove si sta verificando che per gli importi di progettazione sopra soglia, ovvero sopra i 200.000,00 euro di servizio, c'è una situazione di sfavore che stanno subendo i professionisti valdostani nei confronti di grossi studi professionali provenienti dall'esterno, i quali si aggiudicano i bandi e diventano beneficiari di iniziative progettuali importanti, a scapito delle nostre professionalità locali, che vengono trascurate. Ciò avviene ai sensi di una legge - ci dice l'Assessore - e giustamente la legge deve essere applicata, ma, dal 1996 ad oggi, oltre all'evoluzione del mercato, alla modalità di concorrere per aggiudicarsi gli appalti di lavori pubblici, c'è stata questa evoluzione normativa che non può essere trascinata per così tanto tempo! Da qui, la nostra interpellanza, che chiede quali sono gli intendimenti dell'Assessore in merito e se è stato predisposto dopo un congruo tempo di lavoro un documento normativo sulla materia. Chiediamo lumi all'Assessore, se ci sono delle linee guida e se le indicazioni provenienti dalle associazioni testé ricordate, in parte, sono state anche recepite.

Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.

Cerise (UV) - Dai contenuti dell'illustrazione mi pare di capire che il Consigliere Tibaldi è informato sullo stato di avanzamento dei lavori; per cui, a parte le domande, le risposte sono quelle che si è già dato.

Abbiamo istituito - conformemente a quello che prevede l'articolo 23 della legge n. 12 - un gruppo di lavoro per avviare la procedura di modifica integrale della legge n. 12: questo è avvenuto nel mese di marzo, quando si è costituito questo gruppo di lavoro, dove sono presenti un rappresentante degli ordini e dei collegi professionali della Valle d'Aosta, un rappresentante dell'associazione di categoria (Assedile, Confartigianato e associazioni artigiane della Valle d'Aosta), un rappresentante dell'Associazione valdostana degli industriali, un rappresentante delle organizzazioni sindacali della Valle d'Aosta, un rappresentante degli enti locali della Valle d'Aosta e un rappresentante dell'Amministrazione regionale e, giustamente - come è stato ricordato - anche un consulente incaricato di seguire gli aspetti legali. Il fatto di aver richiamato questi rappresentanti non vuole essere un'elencazione noiosa, ma fa capire come il gruppo di lavoro è articolato e vede la rappresentanza di tutti gli attori di questo settore.

Il gruppo di lavoro ha tenuto, ad oggi, 15 sedute, ad alcune delle quali ho partecipato personalmente, ed avrebbe virtualmente concluso proprio alla fine di ottobre il mandato. Le maggiori sollecitazioni per una revisione della legge sono venute piuttosto dai soggetti esecutori dei lavori e non tanto dai professionisti, come poi si può rilevare anche dai verbali. Le linee guida emerse durante il lavoro del gruppo tecnico - che aveva già, in un primo tempo, sulla base di un incontro fatto con il sottoscritto, cominciato a delineare il percorso - riprendono le indicazioni proposte dalle imprese e riguardano la qualificazione nelle gare di appalto, le procedure di affidamento dei lavori e la disciplina del subappalto. Tutte le possibilità richiamate dal Consigliere Tibaldi sono state prese in considerazione e là, dove queste sono rese compatibili con la normativa comunitaria e nazionale, si sono introdotti dei meccanismi che danno questo tipo di possibilità.

Gli ordini professionali, invece, hanno evidenziato l'opportunità di un sostanziale mantenimento del quadro normativo e sui servizi di ingegneria, salvo l'introduzione di migliorie nei capitolati e nei bandi di progettazione, perché così come sono congegnati possono dare luogo a delle distorsioni, come l'affidamento a studi multidisciplinari provenienti da fuori, che sono notoriamente più attrezzati anche da un punto di vista curriculare rispetto ai nostri; quindi chiedevano una modifica dei disciplinari piuttosto che degli impianti legislativi. Bisogna dire che la legge n. 12 non entra nel dettaglio e nella disciplina della norma per quanto riguarda gli affidamenti sopra soglia, ma rinvia alla legge dello Stato.

Le organizzazioni sindacali hanno indicato, come obiettivi principali, la tutela dei lavoratori nei cantieri edili anche dal punto di vista previdenziale, assicurativo e retributivo e hanno sollecitato di rivedere la normativa sotto l'aspetto della lotta al lavoro nero e un rigoroso controllo del subappalto. Abbiamo cercato di interpretare, naturalmente a volte si trattava di conciliare non dico delle esigenze opposte, ma fra di loro non collimanti; però, con un po' di buona volontà, si è trovata una via di uscita, si è arrivati a definire delle ipotesi di norme che, in linea di massima, hanno, se non accontentato al 100% tutti gli attori, quanto meno un certo grado di soddisfazione è stato ottenuto.

Per quanto riguarda le incongruenze sul sistema di qualificazione presenti nella normativa regionale, devo ricordare che dopo la sospensione dell'efficacia dell'albo regionale di preselezione delle imprese seguita alla sentenza, la materia è stata disciplinata solo marginalmente. Il sistema di qualificazione nelle gare di appalto fa in effetti riferimento alla norma nazionale (DPR n. 34/2000) e si fonda sul possesso dei requisiti tecnico-economici e finanziari da parte delle imprese esecutrici dei lavori, che viene dimostrato attraverso l'attestazione di qualificazione "SOA", per importi di lavori superiori a 150.000,00 euro e con la produzione di idonea documentazione per importi inferiori a detta soglia.

Siccome la revisione della legge n. 12, adesso che è stata conclusa da un punto di vista delle ipotesi di lavoro e delle norme, deve essere ancora sottoposta ad un'analisi da un punto di vista della tecnica legislativa e di una verifica di compatibilità della legge che vada al di là del contributo del consulente, per avere la certezza che sia presentabile, prima, in Giunta e, poi, alle commissioni in maniera conforme, si è pensato di adottare nella "legge Omnibus" una qualificazione ulteriormente semplificata rispetto a quella nazionale, prevedendo la possibilità per le imprese di eseguire lavori fino a 75.000,00 euro, qualificandosi con la sola iscrizione alla Camera di commercio: questa è una risposta temporanea, che viene ripresa dalla legge n. 12.

Nell'interpellanza si fa riferimento alla lentezza di esecuzione di ultimazione dei lavori; devo dire che non credo che questi problemi siano ascrivibili alle disposizioni della legge vigente, ma siano da imputare ad altre problematiche, quali, ad esempio: l'opportunità e la necessità di apportare modifiche al progetto, carenze organizzative dell'appaltatore, intempestività decisionale della direzione dei lavori. A questo riguardo ricordo che ho diramato da poco una lettera indirizzata a tutti i direttori dei lavori, sollecitandoli al rispetto dei termini e alle tempistiche e anche a mettere tutta la diligenza possibile nel far rispettare una corretta esecuzione dei lavori.

Rispetto alle attese che sono state manifestate dal Consigliere Tibaldi, lo posso in parte rassicurare dicendo che nel testo di legge che arriverà alle commissioni si ritrovano, e che comunque poi si aprirà un dibattito.

Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Ho avuto una iniziale preoccupazione nel sentire l'Assessore dire che le mie premesse erano da considerare come risposta all'interpellanza, perché se c'è una coincidenza fra la mia introduzione e la sua risposta, la sua risposta a questo problema, da un punto di vista amministrativo, è piuttosto scarna.

Le premesse e l'introduzione hanno fotografato una situazione esistente sulla base del mercato e di un'impostazione giuridica oggi consolidata, ma che necessita di revisione. Ci fa piacere sapere, da questo punto di vista, che la revisione sia conclusa; prendiamo per buone le sue affermazioni, Assessore, e che ora serva solo una verifica di conformità giuridica complessiva prima di portarla all'esame degli organi competenti.

Ci fa piacere sapere che buona parte delle osservazioni avanzate dalle associazioni siano state recepite, anche se lei poi, nella disamina, ha fatto cenno solo ad alcune di esse; senz'altro quella sulla qualificazione delle gare di appalto è di importanza notevole, perché è una delle chiavi di volta dell'impalcatura di questo sistema che ha ingessato la possibilità di accesso a numerose piccole imprese.

Prendiamo atto - con meno soddisfazione - che un primo "taccone", anche se lei la chiama "risposta temporanea", a questa situazione legislativa da modificare venga apportato dalla "legge Omnibus", che accompagnerà la finanziaria 2005; è vero che questa è una norma che va a semplificare l'affidamento dei lavori pubblici di importo pari o inferiore a 75.000,00 euro, ma è altrettanto vero che la revisione richiesta di questa legge non è temporanea e non è "a tacconi": è una revisione organica della materia che investe tutta l'impostazione legislativa finora adottata. La "legge Omnibus" prevede 2 articoli che vanno a modificare la legge n. 12 in due punti e sono gli articoli 23 e 45. Si tratta di interventi necessari e fatti con tempestività, ma sono slegati da un lavoro di revisione che dovrebbe essere quanto prima portato all'esame nel suo complesso.

Prendiamo atto delle recenti disposizioni che lei ha dato ai direttori dei lavori per l'esecuzione nei termini dei lavori pubblici; anche qui - se questo è il segnale -, ben venga, e che si passi finalmente dalle parole ai fatti! Vogliamo solo ricordare che i tempi per agire e per modificare questa legge sono stati sollecitati fin dall'inizio di questa legislatura; l'Assessore ricorderà meglio di me che uno dei punti del programma di maggioranza è quello della revisione della legge n. 12 e che, di conseguenza, alla luce degli impegni che avete preso anche nei confronti della comunità valdostana - nella fattispecie, del settore dell'edilizia -, è bene ricordare che è già trascorso quasi 1 anno e 1/2!

Confidiamo che questo lavoro quanto prima approdi prima da voi e, poi, in Consiglio, per intervenire in maniera complessiva su questa delicata materia, anche perché occorre ridare speranza e fiducia soprattutto a una categoria oggi fortemente frustrata da una situazione che non promette prospettive rosee. Visto che è uno dei pilastri della nostra economia e questo pilastro è costituito da tanti mattoncini che sono le piccole imprese edili, è bene non trascurare questo comparto, ma dare delle risposte sollecite e, a queste risposte, i primi ad essere chiamati in causa siete voi, come Giunta, e poi, noi, come Consiglio!