Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 960 del 17 novembre 2004 - Resoconto

OGGETTO N. 960/XII - Riqualificazione e risistemazione dell'area ex tiro a volo nel Comune di Saint-Vincent. (Interpellanza)

Interpellanza

Premesso:

che, recentemente la Giunta regionale ha incaricato Finaosta S.p.A. di predisporre un bando per la riqualificazione e la risistemazione dell'area ex tiro a volo nel Comune di Saint-Vincent;

ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore delegato per sapere:

1. quali sono i motivi che hanno indotto la Giunta regionale ad avviare l'iniziativa di cui in premessa;

2. come si concilia tale iniziativa con la predisposizione (che si auspica in corso d'opera) di un piano di sviluppo della Casa da gioco di Saint-Vincent da parte del Cda della Casinò S.p.A.;

3. se l'ex tiro a volo di Saint-Vincent, immobile di proprietà regionale, sarà incluso nel novero dei beni oggetto d'intervento nell'ambito dell'atteso piano di sviluppo della Casa da gioco;

4. se la superficie interessata dal bando di progettazione è circoscritta alla proprietà regionale oppure se comprende anche altre porzioni immobiliari adiacenti.

F.to: Tibaldi - Lattanzi - Frassy

Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - L'area ex tiro a volo di Saint-Vincent ha una superficie di circa 50.000 metri quadrati, è di proprietà regionale ed è situata sulla collina di Saint-Vincent e, dopo essere stata dismessa da tanto tempo, svolge la poco nobile funzione di "magazzino" della Casa da gioco di Saint-Vincent, poco nobile funzione che viene svolta peraltro da tanti altri lotti immobiliari presenti nel comprensorio intorno alla casa da gioco.

Nel 1991 si pensava di trasformare questa struttura in centro ippico; d'altronde, un centro ippico c'era già a Saint-Vincent ai tempi del Conte Cotta, procurava tanta clientela di "élite", di appassionati di questo sport e, intorno a questo centro ippico, gravitava un certo interesse non solo per la casa da gioco, ma anche a livello turistico. Nel 1994 la "Civat S.r.l." chiedeva alla Regione di poter realizzare nell'area ex tiro a volo un complesso di servizi per il tempo libero. La Regione deliberava una sua disponibilità riservandosi di verificare le classiche compatibilità tecnico-legali di questa richiesta. Un anno dopo, 1995, le cose sono cambiate improvvisamente, in quanto la Regione ha deciso di non dare seguito alle richieste avanzate dalla "Civat", ma di mettere il complesso dell'area ex tiro a volo a disposizione in via precaria alla Gestione straordinaria, e di qui è rimasta questa via precaria come in uso alla gestione e per la funzione "poco nobile" di cui dicevo prima; da allora, il tiro a volo è totalmente dismesso.

Nel 1996-1997 interviene addirittura "Gabibbo" per evidenziare lo stato di degrado in cui si trova l'area, suscitando lo sdegno di buona parte della popolazione nel vedere come un bene pubblico, come l'area ex tiro a volo, sia non solo inutilizzato, ma addirittura abbandonato. Nel 1997 la Regione ha chiesto al Comune di Saint-Vincent di inserire questa zona nel progetto di valorizzazione delle terme, che avrebbe dovuto decollare quanto prima, ma, anche qui, siamo costretti a "stendere un velo pietoso", perché di terme se ne sente parlare, ma non si sentono che parole! La richiesta, infatti, non è stata soddisfatta.

Nel 2003 il Consiglio di amministrazione della "Casinò S.p.a." ipotizza addirittura un parco acquatico e in quel documento che ci è stato consegnato in IV Commissione, all'indomani dell'elezione dello scorso anno, c'è una scheda di dettaglio anche interessante, che ipotizza in quest'area un parco acquatico con una indicazione precisa del "target" della struttura, della sua composizione, della coerenza con la "mission" strategica della casa da gioco, alcuni dati sommari sull'investimento richiesto e, addirittura, sui tempi di realizzazione c'era già una indicazione - anche se sommaria - di 24 mesi. Il grafico si era addirittura prodigato nel disegnare una possibile soluzione. Il piano di sviluppo è stato classificato solo come bozza recentemente da questo Consiglio, approvando una risoluzione all'unanimità e riservando di portare un piano definitivo il prossimo mese di gennaio; quindi anche l'ipotesi del parco acquatico è naufragata!

Nel frattempo, il 25 ottobre scorso, viste le numerose idee prodotte in questo decennio - come se non bastassero! -, la Giunta, su proposta dell'Assessore Caveri, conferisce a "Finaosta" l'incarico di bandire un concorso di idee finalizzato alla riqualificazione e alla sistemazione dell'area ex tiro a volo di Saint-Vincent. Di fronte a tutto questo "fiorire" di proposte, che poi sono immediatamente appassite, ci siamo chiesti quale sia il significato di questa iniziativa della Giunta e, nel porci tale domanda, abbiamo formulato i 4 quesiti per capire qualcosa di più.

Chiediamo quali sono i motivi che hanno indotto la Giunta ad avviare questa iniziativa; come si concilia la stessa con la predisposizione di un piano di sviluppo della casa da gioco, anche perché ci piacerebbe capire se questa struttura dell'area ex tiro a volo si inserisce nel contesto di quei beni che servono a valorizzare tutta l'offerta complessiva e a entrare in quella "mission" del rilancio strategico aziendale e urbanistico avente, come fulcro, la casa da gioco; se l'ex tiro a volo - che è un immobile di proprietà regionale - sarà incluso nel novero dei beni oggetto di questo rilancio; infine, se la superficie interessata da questo bando di concorso è circoscritta alla proprietà regionale o investe anche delle porzioni immobiliari adiacenti. Questa è la cronistoria infelice dell'area ex tiro a volo di Saint-Vincent e delle recenti determinazioni assunte dalla Giunta, su cui chiediamo conto.

Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio, trasporti e affari europei, Caveri.

Caveri (UV) - Qualche mese fa, nel corso di una discussione svoltasi all'interno del Governo regionale, avevo suggerito ai colleghi che avevano accolto questa mia iniziativa, di ritenere, pur nell'ambito del piano di sviluppo, la necessità di inviare qualche messaggio di tipo politico riguardante quest'area del tiro a volo, area che - come lei ha ricordato - è dismessa ormai da molto tempo. L'attività del tiro al piccione non viene più praticata, peraltro non sarebbe neanche più possibile perché nel frattempo questo tipo di attività è stato vietato; tuttavia, il sito, anche per l'estensione summenzionata, ha una serie di caratteristiche positive che ne impongono il riutilizzo.

Credo che chiunque conosca bene quest'area, come il Consigliere Isabellon, che è stato anche vicesindaco di Saint-Vincent, sa che l'area è uno dei patrimoni più preziosi in un comune come quello di Saint-Vincent, dove non sempre le aree sono facilmente reperibili. Devo dire, fra l'altro, che si gode da quella posizione di un panorama della Valle d'Aosta assolutamente singolare, addirittura con la vista sul massiccio del Monte Bianco.

L'idea lanciata all'interno della Giunta era quella di dire: "perché non immaginiamo di percorrere una strada per arrivare alla fine a un concorso di idee?" - che è prassi piuttosto in abituale per l'Amministrazione regionale - per dare una destinazione definitiva e per uscire anche da quello zig-zag da lei evocato poco fa, che aveva anche sfiduciato la popolazione di Saint-Vincent, la quale, rispetto a quest'area, ha sempre interpretato una serie di attese. Vorrei dire che la logica di partenza è quella di capire se l'offerta di Saint-Vincent, in particolare l'offerta turistica, di cui conosciamo anche gli aspetti critici di questi ultimi anni, possa - tenendo conto nel frattempo del parallelo sviluppo dell'iniziativa termale sottostante - diventare un polo che affini una serie di opportunità turistiche, sportive, ludiche - per così dire - già esistenti nel paese.

Per raccogliere e concretizzare degli spunti creativi particolari o ipotesi costruttive o innovative, si è ritenuto di immaginare questo concorso di idee. Noi non siamo ancora, Consigliere Tibaldi, nella fase del vero e proprio concorso di idee; l'incarico che abbiamo dato a "Finaosta" è per definire i contenuti di un eventuale bando per il concorso di idee, piuttosto che affidare un incarico specifico in base a direttive già definite. Essendo l'iniziativa riferita ad una zona dalle grandi tradizioni storiche e turistiche, è opportuno avere fin dall'inizio un novero di possibilità, che abbiano - come noi vorremmo richiedere - gli approfondimenti tecnici e gestionali del caso, onde evitare che la scelta definitiva possa risultare non felice rispetto al complesso.

Lei chiede giustamente se e in che modo questa cosa si connetta con il piano di sviluppo della casa da gioco sulla base delle più recenti determinazioni, quindi la riapertura del piano di sviluppo. Come lei ha visto, sia nella deliberazione che nel disciplinare di incarico approvato dalla Giunta, si prevede che l'iniziativa si armonizzi con il piano di sviluppo che sarà predisposto dall'Amministrazione stessa e c'è una logica di contatti con l'amministrazione del casinò, per cui la vera predisposizione del concorso di idee avverrà dopo la presentazione del piano di sviluppo - all'inizio dell'anno prossimo - e, in maniera coerente, con l'insieme della proposta che viene fatta.

Personalmente ritengo la proposta del concorso di idee estremamente stimolante, perché la vastità dell'area, il valore paesistico, l'importanza strategica per l'intero paese di Saint-Vincent e per l'intera comunità della Valle d'Aosta ci porta a fare una scelta che sia misurata, in cui i costi-benefici di qualsiasi realizzazione siano opportunamente ponderati sin dall'inizio.

Lei mi chiede se la superficie sia solo sulla vasta proprietà regionale oppure se comprenda anche altre porzioni immobiliari. Allo stato, l'ipotesi è quella di adoperare l'area interessata dall'Amministrazione regionale; abbiamo già sottolineato all'Assessorato al bilancio, che si occupa anche di questioni demaniali, che restano alcuni piccoli problemi su alcuni piccoli appezzamenti di terreno già presenti nell'area di proprietà regionale. Già all'epoca non furono rinvenuti fisicamente i proprietari di queste piccole porzioni dell'area per una questione di emigrazione, quindi la Regione sta avviando quei processi di acquisizione di queste piccole porzioni attraverso meccanismi di usucapione, secondo quanto decideranno il demanio e il patrimonio; fra l'altro, sono assolutamente ininfluenti e mai nessuno li ha rivendicati.

Si tratta di seguire una strada, che sarà trasparente e pubblica, visto che a questa prima deliberazione ne dovrà seguire una seconda in cui in connessione e non in contrapposizione, in maniera coerente con il piano di sviluppo, ci sarà questa decisione, se lo si riterrà opportuno, in quella fase del concorso di idee.

Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Prendiamo atto che il messaggio di tipo politico ci costa 13.200,00 euro, per cominciare, perché questo incarico propedeutico che viene dato a "Finaosta" ha questo impegno di spesa, salvo ulteriori variazioni che saranno in aumento! Di idee ce ne sono state tante, penso che qualcuna di quelle idee che a zig-zag sono state proposte nel corso degli anni potessero avere una certa valenza, anche nell'ambito di quella che è una valorizzazione termale o ludica di Saint-Vincent!

Oggi si riparte con un "concorso di idee"... evidentemente le idee proposte non hanno soddisfatto le attenzioni o le esigenze di qualcuno: questa è la seconda ragione per cui questa iniziativa della Giunta ci lascia perplessi. Terza cosa: non crediamo che sia il "concorso di idee" lo strumento che possa fornire fiducia alla gente di Saint-Vincent; la gente di Saint-Vincent si è resa conto che sia il rilancio termale, sia il rilancio della casa da gioco stanno temporeggiando da troppo tempo! Quarta cosa: l'armonia di questa iniziativa con il piano di sviluppo... l'Assessore dice che è necessario che questa iniziativa si "armonizzi" secondo un percorso di coerenza. Sono parole condivisibili, però l'iniziativa ci pare scoordinata, in primo luogo, nei tempi, perché sarebbe stato opportuno sapere cosa ne pensa il Consiglio di amministrazione della "Casinò S.p.a." che sta redigendo questo piano; di conseguenza, più che una proposta stimolante ci sembra una fuga in avanti da parte della Giunta su un argomento che poteva essere elaborato, pensato e studiato anche da chi sta vivendo quotidianamente il problema della casa da gioco, delle strutture e infrastrutture circostanti che devono essere modernizzate e servire al rilancio strategico della stessa casa. Sarà senz'altro importante sotto il profilo turistico e paesistico, però ci sembra che questa iniziativa sia slegata da quel percorso di coerenza e di armonia che l'Assessore ha voluto illustrarci.

Il nostro auspicio è che da tale iniziativa scaturisca un'idea praticabile che non si esaurisca in una "kermesse" di parole, che hanno sfiduciato molte persone in loco, ma che hanno anche illuso prima e disilluso noi, che da anni stiamo seguendo l'evoluzione di questa area dismessa e abbandonata a sé stessa!