Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 955 del 17 novembre 2004 - Resoconto

OGGETTO N. 955/XII - Funzionamento della Direzione regionale del lavoro in seguito al trasferimento di funzioni alla Regione. (Interrogazione)

Interrogazione

Premesso:

- che il D.Lgs 183/2001 ha disciplinato il trasferimento di funzioni in materia di lavoro alla Regione Valle d'Aosta e che il D.P.C.M. del 20 luglio u.s. ne regolamenta l'applicazione, individuando i beni e le risorse finanziarie, umane e strumentali oggetto del trasferimento;

ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

l'Assessore delegato per sapere:

1. quante sono le unità di personale, attualmente in servizio presso la direzione regionale del lavoro o presso le sezioni circoscrizionali per l'impiego e per il collocamento in agricoltura, che hanno inoltrato domanda di trasferimento ai ruoli regionali entro i termini previsti dal D.P.C.M. di cui in premessa;

2. quali modalità e quali tempistiche intende adottare per ottemperare alle norme di cui in premessa, con particolare riferimento all'organizzazione logistica degli uffici, alle risorse finanziarie necessarie per mantenere le strutture e ai futuri ruoli, livelli e responsabilità dei dipendenti che hanno optato per il trasferimento;

3. come prevede di organizzare il raccordo tra le nuove funzioni che saranno assunte dall'amministrazione regionale con quelle già svolte dall'agenzia del lavoro.

F.to: Tibaldi - Lattanzi

Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, Ferraris.

Ferraris (GV-DS-PSE) - Per quanto la prima domanda, cioè quante sono le persone che hanno presentato domanda di trasferimento, il decreto legislativo n. 183/2001 prevedeva che venisse trasferito il 70% del personale assegnato al settore politiche del lavoro della Direzione regionale del lavoro e alle sezioni per l'impiego, con una variazione in più o in meno pari al 5%; di conseguenza, il DPCM 20 luglio 2004 ha individuato in 41 unità il contingente sul quale calcolare il 70% e in ogni caso avrebbero potuto transitare alla Regione da un minimo di 27 persone ad un massimo di 31. Le domande presentate sono state 28, per cui tutto il personale che ha manifestato la volontà di transitare in Regione potrà farlo e non sarà necessario fare alcuna graduatoria da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per individuare i dipendenti da trasferire alla Regione. La ripartizione del personale che ha presentato domanda è la seguente: della Direzione regionale del lavoro di Aosta hanno presentato la domanda 6 persone su 12, chiedendo di transitare in Regione dallo Stato; della Circoscrizione per l'impiego di Aosta 12 unità su 14 hanno chiesto di passare alla Regione; della Circoscrizione per l'impiego di Morgex 4 unità su 4; nella Circoscrizione di Verrès 6 unità su 10.

Per quanto riguarda le modalità e le tempistiche da adottare per ottemperare alle norme che sovrintendono il trasferimento, con particolare riferimento all'organizzazione logistica degli uffici, alle risorse finanziarie e quant'altro, il comma 1 dell'articolo 37 della legge regionale n. 7/2003 fissa un termine di 4 mesi dalla data di pubblicazione del DPCM, avvenuta il 5 ottobre 2004, quindi il termine per rendere operative le strutture organizzative già individuate all'interno della legge n. 7/2003 è il 4 febbraio 2005. Va detto che, contestualmente e sempre entro il 4 febbraio, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, deve con un proprio decreto provvedere all'individuazione delle risorse umane, strumentali e finanziarie da assegnare alla Regione Valle d'Aosta. Non nutriamo preoccupazioni sul fatto che il Ministero provveda nei tempi previsti in quanto ormai il procedimento è avviato.

Per quanto concerne le risorse finanziarie, il DPCM e il decreto n. 183/2001 prevedono l'assegnazione alla Regione del 95% delle risorse che il Ministero del lavoro spendeva per l'esercizio delle funzioni trasferite per spese generali di funzionamento e spese per il personale. A queste risorse finanziarie, che dovranno essere individuate da un decreto ministeriale, si aggiungono risorse presenti nel bilancio regionale nell'ambito del piano operativo regionale (POR), che alla misura "A1", relativa all'organizzazione dei servizi per l'impiego, prevede risorse specifiche per l'avvio dei nuovi servizi per l'impiego. Su questo nel POR sono previste risorse, per gli anni 2005 e 2006, di € 1.600.000, parzialmente disponibili per l'avvio dei servizi per il lavoro; poi vi sono anche dei fondi statali per il potenziamento dei servizi per l'impiego, previsti dal comma 5 dell'articolo 117 della legge n. 388/2000 e sulla legge nazionale vi sono € 205.000 a disposizione.

Per quanto riguarda la logistica, al momento si prevede il mantenimento della presenza sul territorio secondo l'attuale organizzazione con la trasformazione delle sedi circoscrizionali per l'impiego in centri per l'impiego, però le sedi rimangono quelle di Verrès, Aosta e Morgex.

Per quanto concerne l'inquadramento del personale, la legge regionale n. 7/2003 all'allegato A prevede delle tabelle di equiparazione fra i livelli di inquadramento nell'ambito dello Stato e l'equivalente livello in ambito regionale. Per quanto riguarda l'attribuzione di responsabilità, l'intento è quello di valorizzare l'esperienza professionale del personale che verrà trasferito, esperienza che è qualitativamente coerente con la nuova gamma di funzioni da avviare.

Si segnala che è in atto un processo di analisi e studio del nuovo assetto organizzativo del Dipartimento delle politiche del lavoro. Vorrei sottolineare come sia stata fatta, in presenza mia e del Direttore dell'Ufficio regionale del lavoro, una riunione con i dipendenti del Ministero nello scorso mese di ottobre, che è stata l'occasione di un primo contatto e per indicare alcune linee guida di carattere generale. L'orientamento quindi è quello di partire dall'"architettura" organizzativa disegnata dalla legge n. 7 per quanto riguarda la programmazione delle politiche del lavoro e la gestione dei servizi territoriali. Si tratta poi di procedere a un processo di ricognizione delle professionalità disponibili, di individuare i nuovi servizi che devono essere attivati, anche perché in materia di politiche del lavoro vi sono state notevoli modificazioni anche sul piano legislativo. In ogni caso vi è la volontà di accompagnare e supportare la fase di avvio dei centri per l'impiego, favorendo l'integrazione di questi servizi con i servizi di base e con i servizi specialistici sul territorio e le funzioni centralizzate, attraverso interventi formativi, seminari, lavori di gruppo, elaborazione di "standard" di servizio. La volontà è quella di fare un processo di integrazione fra i due momenti organizzativi che sia il più partecipato possibile, quindi con il coinvolgimento degli interessati e in termini anche propositivi, nel senso che i dipendenti del Ministero del lavoro hanno maturato una lunga esperienza di rapporto territoriale rispetto alle politiche del lavoro... e tenendo conto di avviare delle fasi sperimentali con successive verifiche. Sappiamo che mettere insieme organizzazioni di tipo diverso con culture aziendali diverse è un processo complesso, ma vogliamo farlo cercando di coinvolgere nel miglior modo il personale interessato, perché l'obiettivo comune è quello di avere dei servizi che funzionano meglio, con dei dipendenti pubblici che siano motivati a rispondere alle esigenze di un mercato del lavoro, che è particolarmente sollecitato, soprattutto in questo ultimo periodo.

Ultima domanda: "come prevede di organizzare il raccordo tra le nuove funzioni che saranno assunte dall'Amministrazione regionale con quelle già svolte dall'Agenzia del lavoro". Riprendendo le cose dette, nella legge vi è già un'"architettura" organizzativa generale che prevede un dipartimento al cui interno sono collocate due strutture organizzative: una con finalità prevalenti di programmazione nel campo delle politiche del lavoro e della formazione professionale - per intenderci, l'attuale Agenzia del lavoro - e una nuova struttura da costituire, che riguarda la funzione di erogazione di servizi all'utenza, lavoratori ed imprese con unità decentrate sul territorio, questa sarà la struttura dei servizi territoriali per l'impiego. Il disegno organizzativo di dettaglio è in corso di preparazione, ci avvaliamo dell'esperienza dei membri del Comitato tecnico dell'Agenzia del lavoro provenienti da esperienze che sono "formate" nel Trentino Alto Adige, che ha già avuto il trasferimento di funzioni tempo fa, e l'obiettivo è quello di integrare i vari servizi nell'interesse dell'utenza, ma anche per valorizzare le professionalità presenti evitando duplicazioni di funzioni, che devo dire sono estremamente limitate. L'impegno è quello di rispettare il termine del 4 febbraio, confidando che il procedimento amministrativo collegato al decreto ministeriale segua i tempi naturali; ma ripeto che i funzionari dell'Assessorato e quelli dei Ministeri sono in contatto per adempiere a questa questione. L'obiettivo che ci poniamo quindi è quello di partire con le assunzioni a partire dal 4 febbraio 2005.

Si dà atto che dalle ore 12,06 presiede il Vicepresidente Lanièce.

Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - L'Assessore ha illustrato approfonditamente le intenzioni della Regione in merito a questo trasferimento dallo Stato alla stessa Regione delle funzioni in materia di lavoro e soprattutto per quanto riguarda l'organizzazione futura delle risorse umane e finanziarie e anche della logistica dei servizi che verranno resi all'utenza da questi uffici. Il 4 febbraio rappresenta una "data spartiacque", perché è una data che è stata prevista dai provvedimenti legislativi emanati dai vari organi competenti; l'Assessore ha citato la legge n. 7/2003, si può citare anche il DPCM del 20 luglio scorso, che fissa una scadenza analoga.

Abbiamo preso atto delle intenzioni, Assessore; la nostra attenzione si concentrerà ora sui dettagli di questo disegno organizzativo che lei oggi ci ha abbozzato, anche se in maniera strutturata. Il nostro interesse qui manifestato in sede politica coincide con le aspettative, le preoccupazioni, un minimo di ansia anche comprensibile di tali dipendenti, di queste 28 persone che, nei limiti dei contingenti fissati dai provvedimenti legislativi, transiteranno dai ruoli statali ai ruoli regionali. Ci auguriamo che effettivamente queste loro capacità e professionalità, che sono state finora espresse in termini di servizio sotto l'egida del Ministero, possano essere un domani espresse attraverso le nuove funzioni regionali o i nuovi colori regionali che vestiranno. Si tratta di mansioni di responsabilità, di livelli, di ordini di servizio, di "compatibilizzare" le funzioni regionali con le future funzioni ministeriali che transiteranno in capo a questi nuovi uffici. Chiederei all'Assessore, visto che ha dato in buona parte lettura del documento, di avere una copia dello stesso, per approfondire l'argomento, visto che mi sono appuntato alcune cose, ma non sono riuscito, data la velocità con cui ha esternato i vari passaggi, a segnarmi alcuni dati significativi.