Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 935 del 4 novembre 2004 - Resoconto

OGGETTO N. 935/XII - Reiezione della proposta di legge: "Modificazioni della legge regionale 5 febbraio 2004, n. 1 (Disposizioni in materia di riqualificazione urbanistica, ambientale e paesaggistica e di definizione degli illeciti edilizi nel territorio della Valle d'Aosta)".

Articolo 1

(Modificazioni dell'articolo 3)

1. La lettera c) del comma 4 dell'articolo 3 della legge regionale 5 febbraio 2004, n. 1 (Disposizioni in materia di riqualificazione urbanistica, ambientale e paesaggistica e di definizione degli illeciti edilizi nel territorio della Valle d'Aosta), è sostituita dalla seguente:

"c) ampliamenti della sagoma dell'edificio per adeguamento igienico-sanitario e per la costruzione di verande.".

2. Dopo la lettera c) del comma 4 dell'articolo 3 della l.r. 1/2004 è aggiunta la seguente:

"cbis) aumento dell'altezza e dei lati degli edifici, nella misura massima di metri 1,00.".

Articolo 2

(Dichiarazione d'urgenza)

1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'articolo 31, comma terzo, dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione.

Presidente - La parola al Consigliere Viérin Marco.

Viérin M. (SA) - Sarò brevissimo, anche perché la discussione, se non altro, è stata interessante.

Non condivido, ma ho recepito la posizione del gruppo "Arcobaleno", posizione che mi sembra, purtroppo, in questa fase, identica a quella dell'Assessore, quindi credo che su questo argomento si possa parlare di un asse trasversale.

Il Consigliere Riccarand ha basato la sua contrarietà sul fatto che la nostra proposta "allarga le maglie" del condono edilizio, e perché è più un discorso di "far cassa". Queste sono le stesse motivazioni espresse dall'Assessore, non faccio questa considerazione per partito preso o per volontà di farla senza un'analisi, ma è una considerazione dovuta a un'analisi su quanto è stato detto in aula.

Per essere più chiari, vi ricordo che andiamo a sanare alcune cose da me citate prima, mentre non andiamo a sanare i problemi delle famiglie che vivono in povertà in Valle d'Aosta e ho fatto anche degli esempi. Su questi aspetti bisogna avere maggiore delicatezza, voi avete dichiarato apertamente di non poter condividere per una vostra linea politica... ma in questa linea politica ricadono anche altre necessità. Non c'è solo il fatto di dire: "difendo solo quello, crolli il mondo", che è il mantenimento dei centri storici, delle zone paesaggistiche, e poi obbligare, i valdostani, per la protezione degli animali a fare degli interventi specifici, mentre alle persone alle quali nascono 2 o 3 figli o che hanno dovuto spendere 200 mila euro per farsi 2 stanze in più o che hanno sollevato il tetto di 40 cm., per non dover vivere tutti in una stessa stanza o dover andare a rubare per comprarsi un altro alloggio per metterci i 3 figli, a queste, dire che non si può sanare... perché allora io dico che siamo tutti matti! La gente ci giudicherà su queste cose, la stampa deve dirle queste cose, perché deve dire le cose reali che succedono con l'applicazione di questa legge rispetto a quella che oggi ha proposto la "Stella Alpina"!

Il discorso dell'ampliamento del metro è proprio per evitare il mondo dei furbi, abbiamo tolto la percentuale del 5% proprio con quella volontà, voi l'avevate accettato, come maggioranza, il 5%, e noi abbiamo capito che avevamo sbagliato, perché se uno fa una costruzione molto grande il 5% poteva essere esagerato. Invece, aver messo un metro vuol dire anche che magari uno ha alzato quei 30-40 cm. per farsi 2 camere in più per i bambini o per l'anziano per evitare di metterlo in una microcomunità. Se non avete sensibilità per questi aspetti, la "Stella Alpina" ne prende solo atto, ma non veniamo, qui, a fare demagogia dicendo che la "Stella Alpina" fa un discorso di "allargare"!

La proposta che abbiamo fatto oggi, soprattutto all'articolo 2, è inferiore rispetto a quella che avevate accettato tutti nella sospensione di allora...

(interruzione della Consigliera Squarzino Secondina, fuori microfono)

... non voi, peggio ancora per voi, e ben venga questa differenziazione! Questo non vuol dire agevolare i furbi o chi vuole speculare, non dobbiamo utilizzare termini che la nostra proposta non cita, questo deve essere ben chiaro nella testa di tutti, perché noi non abbiamo detto alcune cose che ha voluto far trasparire il Consigliere Riccarand, perché certe filosofie le abbiamo tutti!

Vedremo - quando faremo l'analisi della normativa che avete voluto mantenere - i risultati, cosa si condonerà; certamente si condonerà su cose sulle quali siamo d'accordo anche noi, ma si condonerà su cose nate "a fungo" in Valle d'Aosta, non per mettere a posto i luoghi dove uno vive già! In questo modo avremmo fatto un pessimo servizio alla comunità valdostana rispetto a quello che dite voi, con la stessa scusa: c'era la legge nazionale! A questo punto, per essere più chiari, avremmo dovuto fare niente... saremmo stati più onesti nei confronti della comunità valdostana! Per tale motivo invito ancora a riflettere, a non travisare le questioni e a dare un voto favorevole a questa nostra proposta di legge.

Président - La parole au Conseiller Fiou.

Fiou (GV-DS-PSE) - Non vorrei fare dei paragoni su cose che stanno su piani molto diversi. Lo premetto, perché non vorrei che qualcuno poi facesse qualche fiorellino su questo mio paragone, ma qui credo che non ci sia lo scegliere la macrocriminalità o la microcriminalità, cioè i grandi abusi o i piccoli abusi... (mi viene questo paragone, perché prima discutevamo di sicurezza). Credo che se devo scegliere delle priorità di intervento - perché non posso fare tutto - è chiaro che prima intervengo sulla macrocriminalità, ma non vorrei dimenticare l'altro pezzo, visto che è stata presentata una proposta di legge che, penso, si riferisse soprattutto alla microcriminalità... chiudo la premessa.

Credo che stiamo facendo i conti con un conflitto che ho già tentato altre volte di mettere in evidenza, fra esigenze di una comunità ed esigenze dei singoli; le questioni urbanistiche vanno ad affrontare una materia che vive la contraddizione di esigenze le quali possono essere in conflitto. Spetta ai momenti istituzionali come i nostri cercare regole che rappresentino l'equilibrio fra queste esigenze diverse. È chiaro che questi equilibri possono essere spostati un po' più di qua e un po' più di là ma, una volta definito questo equilibrio, si stabiliscono regole e sanzioni che tutti devono rispettare; se non le rispettano, vanno contro la legge e devono essere applicate le sanzioni conseguenti.

Nel caso dell'urbanistica e dei regolamenti edilizi, qualcuno non ha rispettato le regole, abbiamo una casistica che dice che qualcuno non ha rispettato le regole. Ora, in campo nazionale, credo con motivazioni diverse da quelle umanitarie, hanno deciso un condono, perché volevano incassare dei soldi; probabilmente si facevano anche carico di situazioni che rimanevano un po' per aria. A noi, di rimbalzo, è spettato il compito di affrontare la nostra situazione in base a quanto è stato deciso in campo nazionale. Ciò che è stato deciso in campo nazionale non è la definizione di nuovi diritti - vorrei in questo momento sottolinearlo -, ma è una proposta che dice: "va bene, non c'erano diritti, ma in qualche modo cerchiamo di "tacconare" la situazione". Ce ne siamo fatti carico in base a quello che era l'equilibrio del nostro territorio e di alcune situazioni che potevano farci pensare ad una inadeguatezza della nostra normativa che ha creato abusi di necessità. Di fronte a questo, l'altra volta, ho personalmente proposto un ordine del giorno, che era tardivo, perché là dove ho una normativa non funzionante, che ha creato degli squilibri, devo andare a modificare prima la normativa, in modo che non ne crei più. Dopo - dico "adesso", per un senso di giustizia ritardatario -, se vogliamo, vado a sanare anche quelle situazioni poste in essere da chi non aveva osservato quelle regole discutibili. Noi abbiamo rovesciato la cosa e, in qualche modo, poteva essere accettabile con qualche forzatura.

Una volta stabilito quell'equilibrio, non è che possiamo andare ad inventarci altre cose. La rincorsa a far fronte ad altri abusi perché singoli casi possono essere sempre giustificati umanamente è una soluzione che non sta in piedi, perché o abbiamo la capacità di definire delle regole e poi farle rispettare o non facciamo il nostro dovere istituzionale!

Concludo dicendo che quell'equilibrio lo abbiamo trovato con la legge, approvato che qualcuno condivide e qualcun altro no, perché qualcuno vorrebbe tirarci più indietro e qualche altro farci andare più avanti. Voi proponete di andare più avanti; noi diciamo, anzi, che siamo andati persino un po' troppo avanti! Sono opinioni diverse su quell'equilibrio... però, una volta stabilito questo, io chiederò alla Giunta, alla maggioranza e al Consiglio lavorare, da domani mattina, per cambiare le regole, affinché quanto abbiamo condonato non si riproduca più.

Président - On passe à l'examen de la proposition de loi.

Je soumets au vote l'article 1er:

Conseillers présents: 30

Votants: 11

Pour: 8

Contre: 3

Abstentions: 19 (Borre, Cerise, Cesal, Charles Teresa, Ferraris, Fey, Fiou, Fosson, Isabellon, Maquignaz, Marguerettaz, Nicco, Pastoret, Perrin, Perron, Praduroux, Rini, Vicquéry, Viérin Laurent)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Je rappelle qu'aux termes de l'article 77, 2e alinéa, du Règlement intérieur du Conseil, au cas où le 1er article d'un projet de loi soit refusé, toute la proposition est refusée.

C'est sur ce point que nous terminons nos travaux, pour ce matin. Le Conseil est convoqué à 15 heures 30.

La séance est levée.

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La séance se termine à 12 heures 54.