Oggetto del Consiglio n. 915 del 3 novembre 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 915/XII - Insediamento dell'Università della Valle d'Aosta nell'area della Caserma Testafochi. (Interrogazione)
Interrogazione
Premesso che
- da diversi lustri viene periodicamente riproposta l'ipotesi di insediamento dell'Università della Valle d'Aosta nell'area della caserma Testafochi;
- a più riprese sono avvenuti colloqui tra l'Amministrazione regionale e il Ministero della difesa relativamente alla riconversione di tali aree;
- a seguito degli incontri intercorsi il Ministero attendeva una proposta economica e/o logistica da parte della Regione;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interroga
il Presidente della Regione e l'Assessore delegato per conoscere:
1. se la Regione ha già formulato una proposta organica al Ministero della Difesa e, in caso affermativo, quale sono i contenuti e come è stata accolta a livello statale;
2. quali sono i tempi stimati per entrare in possesso dell'area Testafochi e quali i tempi per insediarvi l'Università;
3. quali sono le previsioni finanziarie di massima relative all'operazione Testafochi.
F.to: Frassy
Président - La parole au Président de la Région, Perrin.
Perrin (UV) - Comme le Conseiller Frassy le rappelle dans le préambule de sa question, l'on parle depuis le début des années '80 du fait que la Caserne "Testafochi" puisse intégrer le patrimoine régional. Puisque le sujet a été abordé devant cette Assemblée en septembre 2003 - en réponse à une interpellation déjà présentée par nos collègues de "La Casa delle Libertà" - je ne vais pas revenir sur les différentes étapes de cette affaire. Je me limiterai donc à vous rappeler que ce qui n'était qu'une hypothèse, a pris l'aspect d'un projet plus concret depuis le mois de juillet 2003, au lendemain de la réunion convoquée par le Président Louvin, où se sont retrouvés le Syndic d'Aoste et le Commandant du "Centro di addestramento alpino".
Trois autres rencontres, au caractère essentiellement technique, ont suivi: en février, en juin et - la toute dernière - en octobre 2004. Y ont pris part non seulement le général Oliviero Finocchio, qui a entre-temps succédé au général Vaccino, mais aussi d'autres militaires. Et ce, parce que contrairement à ce qu'affirme notre collègue dans sa question, c'est la Région qui attendait de connaître les exigences de l'armée, et qui a précisément besoin de savoir quelles interventions s'avèrent nécessaires afin que les structures actuellement installées dans la Caserne "Testafochi" puissent être débloquées.
La Région a aujourd'hui une idée générale des besoins de l'armée, qui concernent essentiellement le logement de ses personnels et ses ateliers; cependant, nous attendons encore que nous soient fournis les éléments précis, grâce auxquels nous pourrons procéder aux estimations d'ordre technique et juridique. Entre-temps, étant avancé la définition de l'aspect technique et logistique de l'affaire, nous avons pris contact avec le Ministère de la défense en vue de la définition de l'accord, qui est prévu par l'article 2 du décret législatif n° 282 de 2000.
Président - La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (CdL) - Non è che sia molto soddisfatto, Presidente, perché lei ha risposto al primo punto dei tre che erano riportati in interrogazione; sicuramente avevamo affrontato la questione a settembre 2003, in aula, e lei ha fatto bene a darla per scontata, anche perché quello che volevamo conoscere era l'aggiornamento dei fatti successivi, ma nell'aggiornamento dei fatti successivi sono importanti anche i tempi e le previsioni finanziarie di larga massima, per quelle che possono essere previsioni, se vi sono previsioni.
Esprimiamo una certa preoccupazione, le spiego perché: perché questa interrogazione non nasce solo da una serie di curiosità, seppure legittime, che possono far capo ai cittadini e ai Consiglieri stessi, ma nasceva da una serie di considerazioni maturate negli ambienti militari, se non ministeriali, e il fatto di apprendere che non sia il Ministero della difesa ad attendere la proposta della Regione, ma che sia la Regione ad attendere la formulazione delle esigenze del ministero, ci fa dire qualcosa non funziona, perché se la Regione è convinta di dover essere in attesa di definizione delle esigenze ministeriali, mentre il ministero è in attesa di avere le proposte che la Regione dovrebbe fornire per liberare quelle aree e consentire una ricollocazione del "casermaggio" - come viene definito in gergo -, vuol dire che qualcosa non funziona! Ed è grave che qualcosa non funzioni soprattutto per quella consulenza continuativa, tra l'altro affidata a un esperto del settore in quanto generale in congedo, che ormai da parecchio tempo gli viene rinnovata - noi immaginavamo - per tenere quei collegamenti fra il Ministero della difesa e l'Amministrazione regionale.
Ci risulta che il Ministero della difesa abbia dato ampia disponibilità a liberare non l'intera area, ma solo il fronte antistante Piazza della Repubblica, nel senso che l'ipotesi che conosciamo è che il ministero sia interessato a mantenere i fabbricati più arretrati rispetto a Piazza della Repubblica, per intenderci la seconda piazza interna al complesso "Testafochi" e alle caserme che danno su Via Tourneuve, ma rimane comunque un problema del Ministero della difesa avere dei locali alternativi per poter trasferire le officine, per evitare che i mezzi militari girino nel centro della città e quant'altro.
Ci sarebbe piaciuto capire se erano stati fatti dei passi avanti o meno... a noi non risulta, dalle fonti ministeriali militari, ma non risulta neanche dalla risposta che lei ci ha fornito! Nonostante gli incontri del luglio 2003, febbraio 2004, giugno 2004, ottobre 2004, da lei citati, non mi sembra che, al di là del tempo che è passato, siano stati fatti passi avanti da un punto di vista sostanziale! Da un punto di vista sostanziale voleva dire definire cosa poteva essere rilevato dal demanio regionale, cosa poteva rimanere al demanio militare e soprattutto dove e quando - ecco perché il 2° punto faceva riferimento ai tempi - andare a ricollocare quelle strutture che il Ministero della difesa richiederebbe in cambio della cessione di una buona parte dell'area "Testafochi".
I tempi sono importanti, perché questa vicenda è nata all'inizio degli anni '80, ma era nata con dichiarazioni a mezzo stampa; non c'erano mai stati degli approfondimenti e delle delegazioni. Dobbiamo dire che, nonostante si siano costituite le delegazioni e nonostante ci siano dei tecnici che l'Amministrazione regionale tiene a incarico continuativo, anche ad oggi siamo poco più in là dei "pourparlers", nel senso che un piano non esiste e lei non ha dato risposta sulla previsione temporale. Questo ci lascia intendere che il futuro di questa università dovrà prescindere dall'utilizzazione di quell'area, che poteva essere ottimale per la sua posizione e soprattutto per le dimensioni di una università, la quale deve trovare un suo punto di sviluppo.
Prendiamo atto di questa risposta, che ci sembra sia molto interlocutoria e non porti novità sostanziali rispetto alle aspettative non solo dei cittadini, ma soprattutto della neonata struttura universitaria. Auspichiamo che su questa problematica si possano avere quanto prima delle novità sostanziali; di conseguenza, torneremo sull'argomento.