Oggetto del Consiglio n. 882 del 20 ottobre 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 882/XII - Futuro occupazionale della ditta "Green Sport" di Quart. (Interrogazione)
Interrogazione
Venuti a conoscenza delle preoccupazioni espresse dai dipendenti della "GREEN SPORT" in merito al loro futuro occupazionale;
Tenuto conto che a breve verrà presentato il nuovo piano industriale;
I sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
La Giunta regionale per conoscere:
1) qual è la sua valutazione in merito a tale vicenda;
2) quali iniziative, di concerto con le organizzazioni sindacali, sono state o possono essere intraprese al fine di salvaguardare i posti di lavoro dei dipendenti della "Green Sport"
F.to: Lanièce - Comé - Stacchetti - Viérin Marco
Président - La parole à l'Assesseur aux activités productives et aux politiques du travail, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE) - La prima questione riguarda valutazioni in merito alla vicenda. Rispetto a questo si può dire anzitutto che l'iniziativa industriale avviata dalla "Green Sport" ha avuto successo, è un'azienda che ha circa 80 milioni di euro di fatturato e un numero di addetti superiore ai 90. In Valle d'Aosta, ha il proprio centro direzionale e operativo con un gruppo di stile, i servizi di amministrazione, la logistica e la predisposizione di prototipi, mentre le produzioni si svolgono in Tunisia o in Romania o nei Paesi del "Far East".
L'azienda, il 1° giugno 2004, è stata ceduta al gruppo americano "Vanity Fair", in conseguenza di quella che potremmo definire una "crisi di crescita": la "Green Sport" fattura 80 milioni di euro, "Vanity Fair" fattura 5.000 miliardi di dollari e ha marchi come "Lee", "Wrangler", "Nautica", e via dicendo. Sappiamo che i marchi a dimensione più ridotta sono in situazione di difficoltà: questo vale per "Fila", "Tacchini" ed altri marchi nazionali.
È chiaro che vediamo con preoccupazione questa situazione e ci siamo attivati per avere degli incontri, sia con la proprietà, che con l'amministratore delegato della società. La società ha sempre sostenuto stanno predisponendo un piano industriale; prima della decisione di questo piano industriale non sono nelle condizioni di assumere alcuna posizione in merito alle decisioni che intendono prendere. Ci rendiamo conto che un centro decisionale fuori Valle, la "Vanity Fair", ha sede nella Carolina del nord, negli Usa... non è un elemento di aiuto in questa situazione. In ogni caso, l'informazione che abbiamo è che nei primi giorni del mese di novembre ci saranno degli incontri per l'illustrazione di questo piano: sarà nostro impegno di tenere informato il Consiglio. In ultimo, siamo in stretto contatto con le organizzazioni sindacali; quindi, sulla base delle proposte che verranno fatte, vedremo quali valutazioni andranno assunte.
Président - La parole au Vice-président Lanièce.
Lanièce (SA) - Prendo atto della risposta dell'Assessore.
Lo scopo di questa iniziativa è quello di capire cosa sta succedendo a tutela dei lavoratori di questa azienda; l'Assessore ci ha risposto che, a seguito di una "crisi di crescita", si è scelto di vendere l'azienda ad un colosso americano.
Pur tenendo conto che questa è un'azienda privata, noi chiediamo che l'Assessorato competente, di concerto con le amministrazioni sindacali, faccia tutto il possibile perché questa azienda... nel caso in cui, una volta presentato il piano industriale, da questo emerga la scelta della proprietà di spostare buona parte dell'azienda altrove... - rimanga in Valle, a tutela dei lavoratori, ma anche a tutela del fatto che tale azienda ha portato "lustro", con il suo marchio, alla nostra regione!
Come abbiamo visto in passato, ci sono stati diversi interventi dell'Amministrazione regionale per riuscire a mantenere aperte imprese che erano in crisi, magari attraverso trattative difficili. Vi invitiamo a fare lo stesso, anche se si tratta di un'azienda che funziona bene, ma se c'è il rischio che buona parte di questa venga trasferita altrove, penso che ci debba essere da parte dell'Amministrazione il dovere di attivarsi per incontrare subito la proprietà e vedere se si può - attraverso proposte di collaborazione e di aiuti non solo economici, ma di vario genere - far sì che tale azienda rimanga nella nostra regione, in modo da dare un po' di serenità ai lavoratori.
Mi auguro che l'Assessore voglia prendersi questo impegno, tenuto conto anche del lustro che l'azienda, grazie al suo marchio, ha dato alla regione!