Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 862 del 6 ottobre 2004 - Resoconto

OGGETTO N. 862/XII - Valorizzazione dell'operato della Commissione paritetica Stato/Regione. (Approvazione di mozione)

Mozione

Il Consiglio regionale

Rammentato come la funzione affidata alla Commissione paritetica dall'articolo 48-bis dello Statuto speciale consista, attraverso l'elaborazione di schemi di decreti legislativi, nell'aggiornamento continuo e nella valorizzazione dell'ordinamento valdostano, sia mediante l'esplicitazione e l'adeguamento del dettato statutario del 1948, sia, soprattutto, nell'armonizzazione della legislazione statale alle particolari condizioni di autonomia della Regione;

Rammentato come l'effettività e l'attualità dell'autonomia valdostana non possano non risentire delle disfunzioni eventuali di detto organismo tecnico-politico che, ricostituito con decreto del Ministro per gli Affari regionali del 28 febbraio 2002 - dopo un'impasse di quasi due anni - ha iniziato nuovamente a lavorare il 29 gennaio del 2003 e che in quella occasione, nel rispetto di un accordo intervenuto tra il Presidente della Regione e il Ministro per gli Affari regionali in merito alla rotazione alla presidenza della Paritetica tra le rappresentanze di espressione statale e regionale, la Presidenza della Commissione è stata attribuita ad un componente di parte statale;

Preso atto che la Commissione ha tenuto da allora nove riunioni e che, ad oggi, è stato licenziato dalla stessa un solo schema di norma di attuazione, in materia di "avvocatura" e di "foro competente", oggetto del decreto legislativo n. 71 del 24 febbraio 2004, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 66 del 19 marzo 2004;

Auditi in merito i componenti di parte regionale della Paritetica e il Presidente della Regione, nell'ambito dei lavori della 1^ Commissione consiliare "Istituzioni e Autonomia", il 5 marzo 2004, e preso atto dell'intervento del Presidente della Regione (presa d'atto n. 690/XII) nel corso dell'adunanza consiliare del 23 giugno 2004;

Rilevato che i lavori della Commissione Paritetica procedono a rilento, anche per la difficoltà di comporre gli ordini del giorno e a causa di un eccessivo e talvolta improprio coinvolgimento delle singole amministrazioni statali, nella fase di preparazione degli schemi di decreti legislativi ma anche in quella successiva, dopo che si è validamente pronunciata la Commissione;

Rilevato, infine, come gli schemi di norme di attuazione licenziati dalla Commissione Paritetica non pervengano con la dovuta sollecitudine al Consiglio dei Ministri, una volta espressosi il Consiglio regionale, ma anzi giacciano presso il cd. Pre-Consiglio dei Ministri, e come tale fase procedimentale non solo non sia prevista nell'iter di formazione delle norme di attuazione delineato dallo Statuto speciale, ma provochi anche ingiustificati ritardi vanificando il lavoro della Commissione Paritetica e portando pregiudizio alle prerogative autonomistiche valdostane: lo schema di norma di attuazione recante "Modifiche alla legge 16 maggio 1978, n. 196 in materia di beni culturali", licenziato dalla Commissione Paritetica il 25 marzo 1999 e sul quale il Consiglio regionale si è espresso favorevolmente il 16 luglio 1999, è stato portato all'attenzione del Consiglio dei Ministri, e da questi non approvato, solo il 2 aprile 2004, mentre lo schema di norme di attuazione in materia di energia elettrica - licenziato dalla Commissione Paritetica il 13 febbraio 2001 e sul quale il Consiglio regionale si è espresso il 4 aprile 2001 - non è ancora stato iscritto all'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri;

Afferma

l'assoluta importanza della Commissione Paritetica, quale sede privilegiata e costituzionalmente prevista di confronto tecnico-politico tra lo Stato e la Regione volta a consentire la pienezza e l'attualità dell'autonomia valdostana, mediante l'adeguamento della stessa all'evoluzione storica e ordinamentale;

Prende atto

con preoccupazione delle difficoltà operative evidenziatesi in seno alla Commissione Paritetica;

Dissente

sul metodo di richiedere la ricorrente partecipazione o consultazione delle amministrazioni statali, nell'ambito dei lavori della Commissione ed anche successivamente, in quanto ciò può alterare nella sostanza la pariteticità dell'organismo e causa ingiustificabili e illegittimi ritardi nell'iter di approvazione delle norme di attuazione;

Ribadisce

l'importanza che sia rispettato, in ogni sua parte, il disposto di cui all'articolo 48 bis dello Statuto speciale, sia per quanto concerne i procedimenti che dal medesimo si evincono, sia per quanto rileva del ruolo proprio della Commissione, di organismo preposto all'elaborazione degli schemi di norme di attuazione che consentano una reformatio in melius dell'ordinamento valdostano, in modo più agile rispetto alle ordinarie procedure ma soprattutto con l'imprescindibile consenso della Regione;

Sottolinea

la necessità che l'operato della Commissione Paritetica sia effettivamente e sollecitamente valorizzato, nel rispetto degli accordi assunti tra lo Stato e la Regione in merito al funzionamento dell'organismo e delle esigenze segnalate dalla Regione;

Auspica

la dovuta attenzione, da parte del Governo italiano, al buon funzionamento della Commissione Paritetica per la Valle d'Aosta, nel rispetto dell'ordinamento valdostano e della sua specialità costituzionale;

Invita

il Ministro per gli Affari regionali a voler farsi garante della sollecita sottoposizione al Consiglio dei Ministri degli schemi di norme di attuazione licenziati dalla Commissione Paritetica e che hanno ottenuto il parere favorevole del Consiglio regionale, richiamandone l'attenzione in particolare sullo schema di norme di attuazione in materia di energia elettrica, licenziato dalla Commissione Paritetica il 13 febbraio 2001 e sul quale il Consiglio regionale si è espresso già il 4 aprile 2001;

Impegna

il Presidente del Consiglio regionale a voler dare comunicazione della presente mozione al Ministro per gli Affari regionali, al Presidente della Commissione Paritetica ed ai Parlamentari valdostani, nonché il Presidente della 1^ Commissione consiliare a voler costantemente monitorare il seguito dei lavori della Commissione Paritetica.

F.to: Cesal - Nicco - Pastoret - Curtaz - La Torre - Maquignaz - Viérin Laurent - Viérin Marco

Président - La parole au Conseiller Cesal.

Cesal (UV) - Chers collègues, la Commission paritaire revêt pour toutes les Régions à statut spécial une importance capitale. Pour la Vallée d'Aoste elle est prévue par l'article 48 de notre Statut spécial et son but principal consiste à la mise à jour de nos prérogatives d'autonomie, en harmonisant la législation étatique avec nos prérogatives statutaires. Elle, comme d'ailleurs l'indique son nom, est composée par 3 membres de nomination régionale - le cas échéant, Angeletti, Barbagallo et Di Nicuolo - et par 3 membres nommés par l'Etat - Azzoni, Carnelli et Meneghini - tous résidants en Vallée d'Aoste. La présidence, qui depuis sa constitution a toujours été revêtue par un représentant de la Région, depuis l'année 2002 a été attribuée à M. Meneghini pour satisfaire un principe de rotation requis par le Gouvernement italien. La commission prédispose des ébauches de schémas de loi, qui après leur approbation au sein de la commission et ayant obtenu l'avis favorable du Conseil de la Vallée, sont transmis au Conseil des ministres italien pour leur approbation définitive. Le décret législatif issu du Conseil des ministres a une valeur supérieure à la loi ordinaire, car sa validité est la conséquence d'un pouvoir qui dérive du Statut spécial, ayant, comme tout le monde le sait, valeur constitutionnelle. Le décret législatif approuvé par le Gouvernement ne peut pas être donc modifié par une loi ordinaire, mais seulement par un autre décret législatif ayant effectué le même parcours et obtenu le même consensus; dans la "gerarchia delle fonti" il occupe donc un degré supérieur à la loi ordinaire.

Ces simples considérations démontrent l'utilité de cet instrument, dont le bon fonctionnement doit être considéré essentiel pour la bonne santé de notre autonomie et pour une évolution en sens positif de celle-ci. Dans le passé cet organisme a donné de très bons résultats, tout en démontrant une certaine lenteur et des procédures pas toujours légitimes. Je rappelle à ce propos le passage auprès du "pre-Consiglio dei ministri", qui n'est pas prévu pour aucune loi. Depuis 2002 donc la Commission paritaire a pratiquement arrêté de produire des résultats. Les schémas de loi approuvés par la commission depuis 1994 jusqu'au printemps de 2001 ont été au nombre de 10, toutes ces propositions ont été transformées en "decreti legislativi" et font partie à tout effet du patrimoine législatif de notre Région. Aujourd'hui un schéma de décret approuvé par la commission est à l'attention du Conseil des ministres italiens qui ne l'a pas encore pris en compte. Il s'agit de celui concernant l'énergie, approuvé par la commission il y a quelque temps: le 13 février 2001. Le schéma concernant la modification de la loi n° 196/1978, qui règle la gestion des biens culturels, approuvé par la commission le 25 mars 1999, a été repoussé par la séance du Conseil des ministres le 2 avril dernier; on espère dans un renvoi à la commission, tout au moins il devra reprendre son parcours suite à une éventuelle nouvelle formulation. Le caractère opérationnel de la commission, qui a été caractérisée par une certaine continuité, a donc subi un arrêt immotivé depuis 2002. Je rappelle que l'unique décret législatif, qui a conclu son parcours malgré plus de 10 réunions officielles, regarde les limites et les compétences de l'Avvocatura dello Stato, dont ce Conseil a discuté dernièrement en exprimant son avis positif. S'il est compréhensible que toutes les propositions de schéma législatif soient avancées par la composante régionale de la Commission paritaire, il est un peu moins compréhensible que des résultats concrets ne se produisent plus depuis longtemps.

La Ière Commission, qui a entendu les représentants de nomination régionale, est tout à fait consciente des difficultés des relations souvent complexes entre l'Etat et notre Région, des difficultés qui se répercutent même sur le bon fonctionnement de la Commission paritaire. Tout de même elle ne peut pas éviter de proclamer à haute voix son désaccord le plus total sur l'absence de résultats de la part de cette commission. Evidemment, ce n'est pas le comportement de la composante régionale qui est mise en cause, ni la bonne volonté de ses membres, mais les résultats qui en découlent. Les démissions annoncées par 2 membres gouvernementaux sur 3 ne dénoncent-elles pas un malaise profond et une crise d'impuissance, partagée aussi par une partie de la commission nommée par le Gouvernement italien? C'est une question que je pose à l'attention de cette Assemblée.

Les préoccupations de la Ière Commission ont été annoncées dans le document dont nous allons aujourd'hui demander l'approbation de la part de ce Conseil; document qui a été longuement débattu au sein de la commission susdite, qui a été signé, même si avec des motivations et des points de vue variés, par la très grande majorité des forces présentes au Conseil de la Vallée. Je ne voudrais pas profiter de votre attention et mortifier votre intelligence en vous illustrant tous les détails de la motion, qui me paraît suffisamment claire et intelligible. Chaque force politique, chaque signataire aura d'ailleurs la possibilité d'exprimer, grâce au débat, son point de vue dans le détail. Nous estimons donc nécessaire lever notre voix pour faire entendre nos raisons, afin que nos attentes soient satisfaites et que cet organisme puisse produire à nouveau de résultats appréciables. Tout organisme vivant et vital s'évolue et se transforme, notre autonomie aussi nécessite d'une mise à jour continuelle et constante; s'arrêter signifie voir limiter des compétences, perdre des prérogatives, renoncer à des pouvoirs qui nous reviennent. C'est pour cela que je demande à ce Conseil de s'exprimer positivement sur ce document, si possible d'une façon unanime, tout en reconnaissant l'identité politique de chaque force et les différentes perspectives de départ. Les éventuelles diversités ne doivent absolument pas constituer un obstacle pour une solution finale entièrement partagée. L'autonomie, sa valorisation, son évolution positive, sa nécessaire modernisation n'appartiennent pas à une partie ou à l'autre du panorama politique, mais ils doivent représenter un engagement de la part de tous les représentants institutionnels qui oeuvrent dans cette Région.

Président - La discussion générale est ouverte.

La parole au Conseiller Curtaz.

Curtaz (Arc-VA) - Sono fra i membri della I Commissione che hanno sottoscritto questa mozione oggi portata all'attenzione del Consiglio; tuttavia, come il Presidente della I Commissione Cesal sa, ho manifestato, al momento della sottoscrizione di tale iniziativa, alcune perplessità in riferimento ad alcuni punti specifici, decidendo poi malgrado ciò di sottoscriverla e, ovviamente, di votarla oggi. Voglio quindi intervenire per spiegare quali erano e rimangono le mie perplessità e le motivazioni del voto favorevole mio e del gruppo che rappresento.

Non ho condiviso pienamente due passaggi della mozione. Il primo è quello in cui il Consiglio viene chiamato ad esprimere il proprio dissenso circa il metodo della componente governativa di richiedere ricorrentemente la partecipazione di esperti o la consultazione delle amministrazioni statali nell'ambito dei lavori. Si dice che questo chiedere pareri e consulenze appesantisca inevitabilmente il lavoro della commissione, ma credo sia legittimo da parte di un interlocutore e della Commissione paritetica utilizzare gli strumenti di consulenza che ritiene più opportuni e, se del caso, far partecipare alle riunioni degli esperti, chiedere consulenze alle singole branche dell'amministrazione, farsi aiutare nei lavori della commissione. Personalmente quindi ritenevo poco opportuno questo riferimento, perché penso che entrambi i soggetti partecipanti alla Commissione paritetica hanno diritto di organizzare il proprio lavoro nella maniera che ritengono più opportuna.

Una seconda perplessità, alla quale devo dare atto che oggi il Presidente Cesal ha dato una risposta che mi soddisfa, è il riferimento alla bocciatura delle modifiche in materia di beni culturali. È vero che è passato molto tempo prima che il Governo nazionale prendesse in esame la materia, però è anche vero che, alla luce delle nuove disposizioni costituzionali, la bocciatura nell'aprile 2004 di quelle norme di attuazione che non erano più attuali diventava inevitabile. Quindi è corretto sostenere che questa materia dovrà essere riportata in Commissione paritetica. Detto questo, il voto del nostro gruppo e mio personale è favorevole rispetto a questa mozione, per due ordini di ragioni. La prima, la più importante, è che ritengo sia necessario dare una "scossa", sia necessario che la Commissione paritetica ricominci a lavorare decisamente, che porti avanti tutti i provvedimenti che sono sul tavolo e che devono essere posti all'ordine del giorno. Personalmente sono poco interessato alle diatribe riguardanti i problemi della presidenza, della rotazione, sappiamo che vi è questo accordo informale per una rotazione. Se vi è stato, è giusto che sia rispettato, però non mi sembra questo il problema principale. La cosa importante è che il lavoro si faccia, che i punti siano messi all'ordine del giorno e che l'esito dei lavori della commissione sia soddisfacente. Bisogna dire che ciò nell'ultimo anno e mezzo non è avvenuto, perché l'unico provvedimento licenziato dalla commissione è quello sul cosiddetto "foro erariale", norma importante, ma che non esaurisce tutte le necessità in materia di attuazione costituzionale che la nostra Regione aspetta; quindi condivisione della necessità di dare una "scossa" alla commissione, poi condivisione del metodo di lavoro instaurato all'interno della I Commissione, perché devo riconoscere, ancorché vi siano degli aspetti che non mi hanno convinto, che parecchie delle osservazioni che il sottoscritto ha fatto in commissione sono state recepite da tutti i componenti della commissione. Il testo che si è potuto presentare quindi è stato un testo unanime, se si esclude il dissenso, che mi pare espresso dal Consigliere Lattanzi, il quale qui risulta fra l'altro, credo erroneamente, firmatario della mozione. Queste sono le ragioni di merito e di metodo che ci fanno dire "sì" alla mozione all'ordine del giorno.

Président - La parole au Conseiller Lattanzi.

Lattanzi (CdL) - In commissione ho già avuto modo di dare un contributo: quello di riportare un po' di verità all'interno della mozione, perché se, da un lato, vi è l'assoluta necessità di ribadire l'importanza della Commissione paritetica al fine di ottenere da parte del Governo alcuni importanti decreti per l'attuazione della nostra autonomia, è anche vero che tale iniziativa introduce un argomento che è stato veramente marginale rispetto all'importanza di questa paritetica, perché, mentre da un lato la mozione sottolinea l'importanza della paritetica, quindi lancia un invito ad operare, dall'altro lo fa dall'alto di una problematica che cita la mozione stessa nel secondo paragrafo, dove dice: "rammentato che dal 28 febbraio 2002 - dopo una "impasse" di quasi 2 anni - la commissione avrebbe iniziato nuovamente a lavorare il 29 gennaio del 2003".

Avevo già avuto modo di sottolineare come fosse vero, in quel periodo la Commissione paritetica ha avuto dei rallentamenti, ma ho anche avuto modo di spiegare in I Commissione come questi rallentamenti non fossero il frutto di una volontà ministeriale, bensì come tutto si fosse "incastrato" su una determinazione forte della Presidenza della Regione ad ottenere fin da subito l'alternanza alla presidenza della commissione. Un'alternanza che era stata concordata con il Ministro La Loggia, proprio perché l'alternanza non c'era mai stata, quindi all'inizio questa commissione era stata affidata, anche se a un rappresentante del Ministero, ad un Valdostano, quindi era stato concepito il concetto di alternanza senza mai discutere di tempi e modi di tale alternanza, perché, se si fosse utilizzato un parametro identico, a tanti anni concessi all'Amministrazione regionale avrebbero dovuto corrispondere altrettanti anni al rappresentante del Ministero. Su questo argomento comunque si è "incagliata" la commissione, che ha avuto una "impasse" dovuta alla definizione di questa fantomatica alternanza alla presidenza, come se la presidenza della commissione potesse accelerare o meno i provvedimenti che tale organo doveva far proseguire verso il Consiglio dei ministri. Ho già sollevato la perplessità, l'avevo già sollevata 2 anni fa quando si continuava a discutere sull'efficienza della paritetica, che diventava inefficienza per la questione della presidenza. Ricordavo costantemente che non si poteva impedire alla Commissione paritetica di lavorare, così come invece veniva regolarmente convocata e convocata più frequentemente di quanto non fosse stato fatto in passato, perché qui abbiamo il grafico delle convocazioni: la Commissione paritetica, dal momento in cui è stata insediata con presidenza ministeriale, è stata convocata con maggior frequenza di quanto non lo fosse quando la presidenza era in mano alla Regione; anche perché ricordavo che il presidente della commissione era valdostano, quindi tutto si poteva dire meno che non fosse interessato a riportare a casa un risultato importante per la Regione.

Detto questo, che si voglia auspicare tutti insieme che la commissione lavori? Credo che lo stesso presidente della commissione, il quale è valdostano, abbia interesse che la commissione lavori ma, affinché questo avvenga, bisogna essere in due: la parte ministeriale e la parte regionale. Auspichiamo che entrambe le parti possano rimettersi al tavolo delle commissioni, anche favorite dalla recente modifica della squadra ministeriale, che dovrebbe dare maggiore impulso ai lavori. Per quanto ci riguarda, ribadisco il fatto che... si può essere contrari o favorevoli che la commissione si rimetta a lavorare? Assolutamente no, siamo tutti favorevoli, però questa mozione non rende giustizia a chi ha presieduto quella commissione, non rende giustizia alle motivazioni che stanno alla base del rallentamento dei lavori della commissione, quindi sulla mozione ci asterremo.

Président - Je n'ai pas d'autres collègues qui s'inscrivent à parler. Je déclare close la discussion générale.

La parole au Président de la Région, Perrin.

Perrin (UV) - Pour deux brèves réflexions. Lors de la séance du 23 juin dernier, j'avais relaté à l'Assemblée quant à l'activité de la Commission paritaire, en signalant notamment les obstacles qui entravent le fonctionnement de la commission et surtout l'action des représentants valdôtains, obstacles que la motion reprend de façon ponctuelle. Moi je ne veux pas faire de la polémique, mais il y a toujours eu des difficultés pour la composition des ordres du jour et aussi la participation excessive des administrations de l'Etat au sein de la commission, qui n'est pas prévue, même après que les dispositions d'application du Statut d'autonomie sont licenciées par la Commission paritaire.

On a discuté la question de l'alternance de la présidence, on avait concordé avec le Ministre qu'on irait jusqu'à la fin de l'année, donc nous espérons pour la prochaine année qu'il y ait cette alternance. C'est vrai que la question de la présidence ne devrait pas entraver les travaux de la commission, mais nous savons bien que c'est le président qui formule l'ordre du jour et qui décide aussi des rencontres, donc la figure du président est importante dans l'action de la commission. Cela dit, je crois que nous avons tous l'obligation de solliciter les organes qui peuvent intervenir, afin que la commission puisse travailler, donc aussi le Gouvernement et le Ministre responsable, afin que la nécessaire attention soit affectée au bon fonctionnement de la Commission paritaire dans le respect de notre autonomie constitutionnelle. C'est pour cela que j'aurais aimé que cette motion soit soutenue par tous les groupes, juste pour ce sens de responsabilité qui doit être démontré par toutes les composantes de ce Conseil, parce que le bon fonctionnement de la Commission paritaire est une garantie pour la valorisation de notre autonomie. Aujourd'hui cela est particulièrement important, tout en considérant que la réforme constitutionnelle en voie d'application appellera la Commission paritaire à jouer un rôle fondamental pour la défense et la modernisation de notre Statut.

Enfin, le Département pour les affaires régionales nous a informé que le Ministre La Loggia, par arrêté du 5 août dernier, a pourvu à la substitution de 2 des 3 représentants de l'Etat, cette substitution s'est rendue nécessaire après que les Avocats Carnelli et Azzoni ont donné les démissions, ce qui a déjà été évoqué. En force de cet arrêté, la partie étatique de la commission sera composée par l'Ingénieur Meneghini, l'Avocat Tubère et M. Gambardella, Dirigent du Ministère de l'économie et des finances auprès de la Direction régionale des impôts de la Vallée d'Aoste.

Président - La parole au Conseiller Cesal, pour déclaration de vote.

Cesal (UV) - Su questo documento è già stata espressa da parte della commissione un'ampia convergenza, quindi vi è un parere favorevole da parte di tutti i gruppi. Il documento è stato dibattuto a lungo in commissione, si sono anche recepite delle osservazioni provenienti dal collega Lattanzi in commissione, quindi si sperava di poter ottenere un voto favorevole, tenendo conto dei diversi punti di vista e delle prospettive di ogni singolo gruppo, perché la commissione è rappresentativa anche delle tendenze dell'aula.

Il Consigliere Curtaz ha sottolineato le sue perplessità; credo che la nomina del Presidente, al di là delle affermazioni del collega Lattanzi, sia estremamente importante, perché il Presidente è quello che redige l'ordine del giorno e quindi va a proporre alla commissione gli argomenti da trattare. Se sono state fatte 10 riunioni, noi badiamo ai risultati più che alla discussione, perché la discussione avvenuta all'interno della commissione la possiamo solo ascoltare da chi è presente in quella sede, però i risultati sono che i documenti approvati in questi 2 anni si limitano solo a quello del foro erariale. Ringrazio il collega Curtaz per la condivisione del metodo di lavoro in I Commissione; direi che è merito di tutti, perché vi è un clima di aperta collaborazione, si parla, si discute, ognuno porta avanti le proprie idee, ma alla fine si cerca sempre di trovare una soluzione intermedia. Credo di non aver usato toni polemici anche nell'illustrazione di questo documento, proprio perché si è cercato di rimanere ai fatti.

Stridono con le affermazioni del collega Lattanzi le due dimissioni: anche la parte governativa non è stata così unita, 2 dimissioni rappresentano un certo malessere all'interno della componente governativa in Commissione paritetica e la loro sostituzione significa che qualcosa non ha funzionato. Non ho motivo di esprimere alcun tipo di giudizio sui 2 membri che andranno a sostituire i commissari dimissionari, spero che la commissione possa ripartire, perché vi è bisogno di riavviare questo strumento importantissimo, ai fini di una valorizzazione dell'ordinamento giuridico della nostra Regione. Prendo quindi atto con un certo dispiacere della posizione del gruppo "La Casa delle Libertà", ricordando che abbiamo cercato di recepire le loro richieste in sede di discussione iniziale, per cui invito comunque l'Assemblea ad esprimere un voto favorevole sul documento.

Président - La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Nel ribadire il voto di astensione del nostro gruppo, che condivide le considerazioni effetuate dal collega Lattanzi, mi permetto di fare alcune sottolineature anche alla luce della dichiarazione di voto fatta ora dal collega Cesal e dall'intervento del Presidente Perrin. Innanzitutto vi è una motivazione politica fondamentale, che è stata deliberatamente sottaciuta in questa mozione, ragione per la quale questa Commissione paritetica ha stentato di partire: la motivazione è che vi è stato un "braccio di ferro" fra la Regione e lo Stato, in particolare fra l'allora Presidente Dino Viérin e il Ministro La Loggia, quando fu istituita la commissione. Perché vi fu questo "braccio di ferro"? Primo, perché nella commissione per la parte di nomina ministeriale vennero indicati 3 Valdostani, cosa che in passato non si era mai registrata; secondo, perché, dopo 9 anni di presidenza ininterrotta di un membro di parte regionale, veniva indicata dal Ministro La Loggia una presidenza di parte ministeriale e fortunatamente veniva indicata in capo ad una persona valdostana. Questo "braccio di ferro" ha portato alla perdita di molto tempo: oltre un anno, ma fu un "braccio di ferro" che venne voluto e mantenuto deliberatamente dalla Regione.

È naturale che, se uno guarda la frequenza delle convocazioni negli anni 2001 e 2002, vede che vi è stato un calo di sedute e questo calo ha delle responsabilità politiche, che non esitiamo ad attribuire alla parte regionale. Se vogliamo poi mettere i puntini sulle "i", collega Cesal, tenga presente che più volte i componenti di parte regionale hanno più volte declinato l'invito alla richiesta di indicare delle date disponibili sulla programmazione delle sedute. Ancora recentemente la fissazione della prossima data, prevista per il mese di ottobre, è stata stabilita dopo un lungo giro di telefonate ad opera della Dott.ssa Appignani del Ministero che ha cercato ripetutamente il Capo di Gabinetto Di Nicuolo e gli altri 2 rappresentanti di parte regionale che, per loro impegni, declinavano la disponibilità. Nella risoluzione non si fa cenno alcun a ciò, perché si è voluto dare un "taglio" molto fazioso e strumentale al contenuto della medesima. Noi apprezziamo le indicazioni che sono state recepite dalla I Commissione su suggerimento del collega Lattanzi, ma non possiamo che rammaricarci di questo difetto di completezza nell'informazione, che è determinante per il contenuto e l'impostazione corretta del documento presentato che siamo chiamati a votare.

Apprezziamo l'intervento del Presidente Perrin, che ci fa capire che, in prospettiva, anche da parte regionale matura una disponibilità diversa; non vedete solo una controparte statale come un avversario al buon funzionamento di questa commissione, ma forse avete capito che un dialogo è più proficuo per entrambi, perché in gioco ci sono gli interessi supremi della Valle d'Aosta.

In uno dei punti della premessa si fa riferimento alla norma di attuazione in materia di energia elettrica, ma non si fa una parola in merito al fatto che questa norma fu bloccata dal Governo Amato, precedente a quello del Presidente Berlusconi e non dal "Governo Berlusconi", in quanto fu aperta una procedura di infrazione da parte della Commissione europea su una norma di attuazione simile riguardante il Trentino-Alto Adige. Si addebitano quindi delle colpe senza aver fatto un'istruttoria completa sulla materia: avete sentito i componenti di parte regionale, non vi siete nemmeno degnati di chiamare il presidente della Commissione paritetica, al quale potevate contestare direttamente eventuali inadempimenti sia di carattere comportamentale, sia di carattere sostanziale. Egli è un Valdostano come noi e ci sembra umiliante nei suoi confronti non averlo convocato, poiché egli dedica non poca energia personale e professionale per cercare di addivenire alla composizione dei problemi che ancora sono in essere. Dicevo, Presidente Perrin, apprezziamo il suo intervento, speriamo che effettivamente vi sia un'inversione ad "u" rispetto a quell'infausto 2001, che vide tutta questa tensione fra Regione e Stato, oggi stemperata, o quasi. Con l'auspicio che ciò possa servire da impulso e da stimolo al miglior funzionamento della Commissione, sulla base delle argomentazioni fatte dal collega Lattanzi, da me ora ribadite, noi ci asterremo.

Président - Je soumets au vote la motion dont à l'objet:

Conseillers présents: 32

Votants: 29

Pour: 29

Abstentions: 3 (Frassy, Lattanzi, Tibaldi)

Le Conseil approuve.