Oggetto del Consiglio n. 843 del 6 ottobre 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 843/XII - Valutazione sulla recente stagione turistica estiva in Valle d'Aosta. (Interrogazione)
Interrogazione
Richiamata l'interrogazione prot. n. 203/04 (titolata "Andamento della stagione turistica estiva") discussa in occasione del Consiglio regionale del 28.07.04 (punto n. 6 dell'ordine del giorno);
Ritenuto opportuno avere dati più completi sull'andamento della recente stagione turistica estiva nella nostra Regione;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interroga
l'Assessore competente per sapere:
1) quale giudizio esprime, sulla base dei dati rilevati, della recente stagione turistica estiva in Valle d'Aosta;
2) se si conoscono gli esiti dello studio a suo tempo commissionato per una migliore analisi e una maggiore comprensione dei flussi turistici nella nostra Regione.
F.to: Curtaz
Président - La parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce, aux transports et aux affaires européennes, Caveri.
Caveri (UV) - È stata un'estate calda dei dati sul turismo valdostano, nel senso che più di una volta ci siamo trovati - che fossero i titoli dei giornali o che fossero le interviste al telegiornale regionale - di fronte a situazioni assolutamente catastrofiche in cui il "trend" in verità negativo del turismo sul piano internazionale, europeo e italiano veniva ribaltato "tout court" sulla situazione valdostana. Personalmente ho sempre invitato tutti gli "attori" a una certa prudenza, in attesa di avere le "bocce ferme" e poter valutare i mesi di giugno, luglio, agosto (di settembre naturalmente non abbiamo ancora i dati definitivi).
Oggi per le presenze e per gli arrivi, che calcoliamo, e mi spiegherò meglio nella conclusione su questa risposta, sulle strutture alberghiere ed extra-alberghiere... che confermano in una lettura in controluce alcune cose che sapevamo, cioè che è un'estate negativa, specie se compariamo questi dati rispetto a una stagione dalle caratteristiche di eccezionalità, quale è stata la stagione estiva del 2003. Maria Vittoria Cerutti, geografa valdostana, ha ricordato in una recente pubblicazione scientifica che l'estate 2003 è stata l'estate più calda degli ultimi 4 secoli, quindi questa eccezionalità dei venti si era ribaltata con una crescita che l'anno scorso aveva vivamente stupiti i medesimi operatori turistici, perché ci trovavamo di fronte a una "flambée" improvvisa.
Se compariamo i dati rispetto al 2003, quindi abbiamo un certo esito; se li compariamo rispetto al 2002, vediamo che il calo che si è registrato quest'anno è meno scioccante, tenendo proprio conto di un contesto internazionale, dove molte regioni europee hanno pianto lacrime amare durante questa conclusa stagione estiva. Vorrei allora anzitutto rifarmi alle presenze totali. Abbiamo avuto un mese di giugno pessimo, che può essere spiegato anche da una meteorologia estremamente negativa, che ha inciso sulla fine della primavera, inizio dell'estate, contiamo un meno 23% accertato del mese di giugno nelle presenze, che vuol dire meno 22,29 degli Italiani, meno 27 per quel che riguarda gli stranieri. Segno negativo per il mese di giugno, che si fa un po' più "dolce" per quel che riguarda gli arrivi, che sono meno negativi: meno 15 totale, meno 19 gli Italiani, meno 4,20 per gli stranieri. Il mese di luglio che, dalle cronache sembrava essere una specie di "cimitero ambulante", in realtà si dimostra essere stato un mese molto meno negativo di quanto si pensava; per le frequenze siamo a un meno 5 totale, meno 5,85 gli Italiani, meno 2,23 gli stranieri. Per quel che riguarda gli arrivi, di fronte a un meno 0,31, addirittura, per quel che riguarda gli arrivi degli Italiani in luglio, a un più 0,58 e a un meno 2 degli stranieri.
Per quel che riguarda il mese di agosto, abbiamo la conferma di un mese negativo, direi intermedio fra il dramma del giugno e la sostanziale tenuta del mese di luglio: abbiamo 9,32 nelle presenze, che vuol dire un meno 10,85 degli Italiani, un più 0,26 degli stranieri, quindi vi è un piccolo aumento di stranieri che però non corrisponde a un numero di pernottamenti, perché invece gli arrivi totali sono meno 10,31 il mese di agosto, meno 12 per gli Italiani e meno 4,50 per gli stranieri; quindi abbiamo avuto più stranieri, ma con meno pernottamenti. Visto che ho dato i numeri fino adesso, vorrei dire che, dal punto di vista comparativo, se compariamo il 2004 al 2002, abbiamo addirittura un incremento degli arrivi e un lievissimo calo delle presenze; questo vuol dire che, se per un attimo cancelliamo l'eccezionalità del 2003, siamo di fronte a un "trend" leggermente positivo del 2004 rispetto al 2002. Credo che questo sia un elemento di riflessione.
Il Consigliere Curtaz mi chiede a che punto siamo per quel che riguarda lo studio che è stato dato sul turismo, io piuttosto glielo consegnerei... nel senso che, invece di passare molto tempo ad esaminarlo, glielo consegno. Si tratta anche in questo caso, come per il Consigliere Riccarand, di una bozza, perché presenteremo i dati definitivi essendo "in progress" il lavoro della "SVG" di Trieste, lo renderemo noto il 12 novembre e sarei lieto che lei potesse essere presente, perché quel giorno presenteremo il dato conclusivo. Vedrà che il lavoro che è stato fatto è molto interessante: da un lato, è stata fatta un'indagine telefonica, poi sono state effettuate delle indagini "on-line", sono stati fatti dei questionari ai turisti presenti, ai grandi "tour operator". Devo dire che vi sono motivi di soddisfazione e di insoddisfazione che lei leggerà; in linea di principio mi sembra di poter dire che la nostra situazione non è così negativa, in genere chi viene in Valle è soddisfatto, chi invece in Valle non c'è mai venuto ritiene che la Valle sia un po' fredda, un po' troppo cara, un po' élitaria. Dal punto di vista della lettura dei dati, la cosa più sconvolgente è l'evoluzione sociale di chi vuol venire o di chi viene in Valle; abbiamo sempre più una clientela giovane, una clientela con una buona disponibilità economica e che si vuole muovere. La vecchia logica della villeggiatura è sostituita da un turismo dinamico che vuole muoversi e non vuole stare nella medesima località. Tengo a dire che, per quel che mi riguarda, l'esperienza del 2004 è stata piuttosto brutta, nel senso che ho trovato assolutamente spiacevole dovermi trovare nella situazione in cui dei colleghi giornalisti mi telefonavano ad inizio di agosto e mi chiedevano: "Come va il turismo? È vero che va così male?". Allora la tendenza corporativa era quella di dire "no", ma la realtà è che il nasometro è l'unico strumento rispetto al quale oggi ci muoviamo.
Abbiamo chiesto, come addendo a questo studio, con una deliberazione di Giunta lunedì a questi della "SGV", che hanno già fatto tale analisi, di aiutarci a creare un modello statistico, che ci consenta - come già previsto e mai fatto dalla legge sul turismo attualmente in vigore - di immaginare qualcosa di istantaneo che ci permetta di capire ogni anno come vanno le cose, non solo sui dati alberghieri e extra-alberghieri, ma anche sul pendolarismo, sulle seconde case, su tutta quella "congerie" di modi di far vacanze che oggi sono mutati. Da una parte, faremo questo lavoro con un sondaggio demoscopico, che ha sempre la sua credibilità su un modello piccolo come quello valdostano, dove poche centinaia di persone interessate da un sondaggio possono darci il "trend"; dall'altra, per capire il flusso turistico in Regione, analizzeremo e incroceremo nello storico dati sul consumo di energia di acqua, quantità di rifiuti prodotti - perché pare che chi oggi fa una raccolta dei rifiuti in Valle d'Aosta sia in grado di dire la presenza quel giorno in maniera scientifica, perché pochi chili in più o in meno vuol dire che ci sono persone in più o in meno -, numero di passaggi ai caselli autostradali, vendita di biglietti per la fruizione di impianti sportivi, in particolare di impianti di risalita, acquisto di quotidiani, altri indicatori. In Giunta l'Assessore Roberto Vicquéry, provenendo da una famiglia di panificatori, ha detto che il consumo del pane può essere una scelta interessante, altri hanno sottolineato il prelievo dei contanti dai "bancomat", perché anche questo ci dà il senso delle presenze turistiche. Insomma, accanto alle misure tradizionali che oggi abbiamo e che faticosamente si raccolgono, perché oggi il meccanismo è un meccanismo assai "bizantino" in cui gli alberghi mandano la schedina alle AIAT, le AIAT le caricano su un sistema informatico, il sistema informatico le riversa presso di noi. È un sistema che non funziona bene neanche quello del rilevamento attuale delle presenze e degli arrivi, abbiamo in corso uno studio che dovrebbe consentirci fra breve in maniera concreta di dotare la maggior parte delle strutture alberghiere di un "computer" per avere un trasferimento diretto dei dati, senza passare dalle AIAT. La Consigliera Squarzino fa un "segno" di assoluta evidenza... io devo dirle che, purtroppo, non è così evidente, perché sui 500 albergatori che ci sono in Valle non tutti hanno un livello di informatizzazione avanzato, ma vi sono molte strutture che hanno oggi una difficoltà nei confronti dell'informatizzazione, per cui vorrei rassicurare il Consigliere Curtaz che questo è un cantiere aperto, i cui esiti cominceranno a migliorare, per quanto riguarda il rilevamento, nel corso del 2005.
Si dà atto che dalle ore 11,39 presiede il Vicepresidente Lanièce.
Presidente - La parola al Consigliere Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) - Prendo atto delle risposte che mi ha fornito l'Assessore, che sono esaurienti nei limiti dell'iniziativa da me proposta, poi è evidente che di queste cose si potrebbe parlare per delle ore, se non per delle giornate, perché anche questi dati che vengono periodicamente forniti ai Consiglieri interroganti ed interpellanti hanno un senso relativo, perché andrebbero disaggregati, andrebbe capito cosa succede in certe parti della Valle d'Aosta, piuttosto che in altre, che gradimento ha un'offerta turistica, piuttosto che un'altra. Il dato numerico in sé, già viziato da tutte queste difficoltà nel reperirli, è ulteriormente viziato dal fatto che sono dati molto settoriali, si riferiscono a due sole voci, quando gli elementi di riferimento dovrebbero essere più ampi e variegati. In definitiva, mi leggerò la bozza dello studio, che l'Assessore mi ha promesso di far avere. Ritengo sia condivisibile quanto l'Assessore ha detto in riferimento alla necessità di ampliare la possibilità di reperimento dei dati, non a caso anche il nostro gruppo ha spesso parlato della necessità di un osservatorio. Oggi l'Assessore ha usato un'altra terminologia: quella del modello statistico, adesso poco importa lo strumento, importa invece avere degli elementi che possano portare ad una migliore analisi e ad una maggiore comprensione dei flussi turistici e delle esigenze della nostra Regione in un necessario dialogo che ci deve essere fra domanda e offerta. Non sono dell'opinione peraltro che la Valle d'Aosta debba rispondere a ogni tipo di domanda; dobbiamo proporre un'offerta che sia variegata e che sia compatibile con un certo tipo di progettualità turistica, di idea del turismo, di rispetto delle nostre caratteristiche ambientali, culturali.
Questi strumenti quindi vanno migliorati e adeguati, perché oggi siamo alla conta quasi manuale di quanti sono i turisti che hanno alloggiato nei nostri alberghi, per poi fare delle politiche turistiche che siano ragionate in base a questi elementi, ma che siano anche coerenti con la vocazione turistica della nostra Regione, che deve essere, a mio avviso, un turismo "morbido" e poco aggressivo nei confronti dell'ambiente e della nostra realtà sociale e culturale.