Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 842 del 6 ottobre 2004 - Resoconto

OGGETTO N. 842/XII - Dati sull'utenza ferroviaria in Valle d'Aosta. (Interrogazione)

Interrogazione

Premesso che nel corso dell'ultimo anno sono stati condotti rilevamenti e sondaggi sull'utenza ferroviaria, sia da parte di Trenitalia sia da parte di una società incaricata dalla Regione;

Evidenziata la necessità di porre a disposizione dei consiglieri regionali e di tutti gli organismi che si occupano di trasporto ferroviario i dati e le informazioni che sono stati raccolti;

Ricordato inoltre che è in corso di definizione il nuovo orario ferroviario che entrerà in vigore il prossimo mese di dicembre:

Evidenziato, ancora una volta, che la riduzione dei tempi di percorrenza dei treni sulla linea ferroviaria Aosta-Chivasso-Torino è un'esigenza espressa con forza dagli utenti della ferrovia;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

la Giunta regionale e l'Assessore competente per conoscere:

1. se sono disponibili i dati sulle indagini dell'utenza ferroviaria realizzati dalla società incaricata dalla Regione nonché quelli realizzati da Trenitalia;

2. se fra i dati raccolti da Trenitalia e dalla società incaricata dalla Regione c'è sintonia o ci sono differenze significative;

3. quali miglioramenti di orari per l'utenza valdostana sono previsti con il nuovo orario che entrerà in vigore a dicembre.

F.to: Riccarand

Président - La parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce, aux transports et aux affaires européennes, Caveri.

Caveri (UV) - Qui si tratta di dare conto di uno studio - che ho già consegnato al Consigliere Riccarand - concernente la situazione del trasporto pubblico locale. Il Consigliere Riccarand si occupa in particolare dei treni, lo studio che gli ho consegnato riguarda invece più in generale la situazione della ferrovia, quindi dati sull'utenza ferroviaria in Valle d'Aosta.

Esiste una conferma dei rilevamenti molto più istantanei di "Trenitalia" rispetto ai dati molto più scientifici che abbiamo curato e che stiamo curando; per cui il documento di cui lei è in possesso non a caso porta un "timbro-bozza", perché presenteremo questo studio in maniera definitiva nel mese di novembre, dato che sono ancora in corso dei rilevamenti che daranno il quadro complessivo della situazione. Come lei vedrà, ci troviamo di fronte a una serie di dati molto interessanti che confermano, da un lato, sulla base di dati più propriamente socio-economici, lo sviluppo che in prospettiva abbiamo della mobilità in Valle d'Aosta e questo per l'evoluzione demografica, ma anche per l'evoluzione economica della Valle d'Aosta; questo dà una domanda complessiva di mobilità, intendendo con tale espressione l'impiego dei diversi mezzi possibili: bus, treno, l'auto (soprattutto nel caso valdostano). Questo studio ci dà dei dati estremamente significativi sul fatto che i Valdostani oggi privilegiano l'auto con il conducente singolo, per cui il fenomeno invece di utilizzo di "car pooling", cioè di utilizzo dell'auto assieme, è un fenomeno piuttosto marginale e sul quale dobbiamo riflettere.

Il sistema ferroviario, come emerge dallo studio, pur fortemente penalizzato dagli eventi alluvionali dell'autunno del 2000, evidenzia un "trend" positivo, in particolare per i flussi generati da Châtillon e dalle aree ad ovest di Aosta. Per studiare le caratteristiche degli spostamenti ferroviari sono state condotte 2 campagne di indagine della durata di 1 settimana ciascuna, nelle quali sono state coinvolte complessivamente 1.600 persone su un totale giornaliero di circa 1.100 viaggiatori. Come lei può vedere nello studio, da questo emerge una domanda ferroviaria che evidenzia, sia per il potere di attrazione delle località, sia per il potere di "generazione", come luogo di partenza e di destinazione principe Aosta, ma naturalmente anche Torino e poi quelle che possono essere considerate le stazioni principali: Châtillon, Verrès, Ivrea e Pont-Saint-Martin. L'andamento degli orari è quello che conosciamo, cioè le punte al mattino, le punte dopo pranzo in concomitanza con il rientro dalle scuole e, nel caso di chi fa "part-time", con l'uscita dal lavoro e poi ci sono di nuovo dei picchi nei rientri, che si verificano la sera, cioè fra le 18,00 e le 19,00.

Naturalmente, oltre ad avere la domanda ferroviaria, finalmente abbiamo una fotografia della frequentazione dei treni molto interessante per pianificare il futuro e, oltre ad avere una riflessione sulla mobilità turistica, abbiamo anche dei dati su cui riflettere. Un primo dato è quello della debole utilizzazione di stazioni come Nus, Hône, Bard e Donnas, dove vi è una media di 15 passeggeri al giorno, quindi sono stazioni sottoutilizzate, esiste una logica molto interessante fra Aosta e Torino, ma l'utenza è molto attenta a chiedere dei miglioramenti attorno alla puntualità, al "confort", alle velocità commerciale e alla frequenza. Per quel che riguarda gli atti strategici, la logica dovrebbe essere quella di poter assicurare dei miglioramenti già sul breve... naturalmente per la questione degli orari - su cui tornerò nella seconda parte della risposta - con una richiesta da parte degli utenti di miglior coordinamento con i servizi di trasporto su gomma e anche con questa logica della connessione intermodale dei diversi modi di trasporto; questo lo faremo attraverso la valorizzazione delle 3 stazioni considerate principali lungo l'asse della ferrovia; per quanto riguarda Châtillon, non abbiamo ancora ricevuto da quel comune la progettualità prevista per poter adoperare i fondi regionali, abbiamo invece già ricevuto una progettualità di massima di Verrès e Pont-Saint-Martin. Avendo consegnato il documento complessivo, su questo credo che non sia il caso da parte mia di estendere troppo il discorso. Ci tengo a segnalare che nella parte conclusiva noi, a titolo esemplificativo, abbiamo anche proposto una sorta di "agenda degli interventi", nella quale vengono poste una serie di priorità - non sto qui a ripeterle -, che sono priorità di breve, medio e lungo termine. Sostanzialmente credo che in questa tavola sinottica abbiamo riassunto i termini di un impegno complessivo per migliorare il servizio e le infrastrutture sia per quel che riguarda la ferrovia, sia per quel che riguarda la gomma.

Veniamo alla questione invece delle proposte di modifica degli orari delle ferrovie. Come lei sa, ogni modifica di un anno per l'altro deve essere proposta prima della fine del mese di aprile e le modifiche entrano in vigore a partire dal mese di gennaio, secondo quanto stabilito dalla "Rete ferroviaria italiana". L'Amministrazione regionale ha deciso di procedere a delle modifiche razionali e globali di questi orari e proprio per questo abbiamo deciso di affidare tale progetto sul servizio di trasporto pubblico, perché ritenevamo che le scelte dovessero essere fatte sulla base di dati più precisi - e adesso li abbiamo - rispetto a quelli che ci erano forniti da quella che poteva essere considerata una parte in causa, cioè le "Ferrovie dello Stato". Nell'aprile scorso non avevamo ancora a disposizione i nuovi elementi, perché questa inchiesta da noi effettuata non si era ancora conclusa, quindi possiamo dire ad oggi che gli orari ferroviari, nel bene e nel male, non subiranno cambiamenti, almeno nella prima parte del 2005.

Dopo aver incontrato i sindacati del settore le posizioni sono ancora un po' differenziate, perché, almeno per quel che mi riguarda, credo che oggi saremmo in grado di proporre delle modifiche migliorative nell'orario dei treni a partire dal 1° settembre 2005. I sindacati di categoria ritengono che, per tutta una serie di ragioni, sarebbe meglio invece che ciò avvenisse a partire dal 1° gennaio 2006; è un argomento sul quale stiamo riflettendo. Naturalmente, se i cambiamenti dovessero farsi il 1° settembre 2005, dovremmo mettere un asterisco sugli orari complessivi in distribuzione, per poi far seguire un nuovo tipo di orario che dovrà tener conto delle questioni del cadenzamento, di una maggiore leggibilità dei treni regionali e interregionali, di un miglioramento complessivo.

Credo che noi oggi... ed è la ragione per la quale ci siamo dotati di questo studio, che non si è ancora concluso, ma ne avremo gli esiti definitivi tra qualche mese... ritengo che gli esiti ci confortino nella scelta di migliorare i rapporti con le società che gestiscono il servizio ferroviario - quindi, da una parte, "Trenitalia" e, dall'altra, "Rete ferroviaria italiana" -, di impegnarci fortemente sulle stazioni ferroviarie, compresa la stazione di Aosta, perché anche su questo faremo un'iniziativa specifica d'intesa con il Comune di Aosta. Si tratta di un insieme complesso di attività che devono avere al centro le esigenze manifestate dall'utenza ferroviaria e, mentre l'utenza del servizio su gomma sembra complessivamente piuttosto soddisfatta del servizio, quella ferroviaria - lo si vede dagli esiti - chiede un miglioramento complessivo del servizio e maggior certezza. Un altro settore sul quale ci stiamo impegnando fortemente è il miglioramento dell'informazione rivolta all'utenza nelle stazioni, questo esiste in parte nel contratto con "Trenitalia", ma la soluzione definitiva verrà con un accordo con "Rete ferroviaria italiana", perché, in realtà, oggi chi detiene il potere formativo è soprattutto "Rete ferroviaria italiana"; per cui, nel presentare l'insieme di questo studio, ci tengo a dire che le scelte che verranno operate nei prossimi mesi saranno coerenti con un disegno che mira principalmente al miglioramento del servizio.

Président - La parole au Conseiller Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - Prendiamo atto che lo studio è alle sue fasi conclusive, che quindi abbiamo una prima anticipazione dei dati che dobbiamo esaminare e valutare, che a metà novembre dovrebbe esserci la conclusione in modo da avere una serie di dati, su cui si possono fare dei ragionamenti.

Credo che sarebbe interessante poter acquisire pure i dati di "Trenitalia", in modo da avere un elemento di confronto, e possibilmente pure da "Trenitalia", visto che questo della verifica è un lavoro che viene fatto quasi tutti gli anni, avere un dato storico, in modo da capire qual è stata l'evoluzione negli ultimi 10 anni dell'utenza ferroviaria, anche per capire le tendenze che sono in atto sul lungo periodo, tenendo presente che in mezzo abbiamo avuto l'alluvione con tutto quello che ha comportato; quindi credo vada fatto un ragionamento complessivo anche sulla base di questi dati.

Vedo che vi è una - forse anche giusta - cautela nell'affrontare la questione del rinnovo degli orari, anche perché l'evoluzione della situazione può essere notevole. Sappiamo che sono iniziati sulla Chivasso-Ivrea i lavori di elettrificazione, questo è un dato che cambierà lo scenario complessivo e che dobbiamo tener presente. Stanno andando avanti i lavori nel Piemonte per fare tutto il sistema metropolitano di Torino, di cui Ivrea dovrebbe essere un capolinea, quindi dobbiamo fare attenzione a come ci coordiniamo con questa realtà per non rimanere emarginati rispetto all'assetto complessivo; per ora prendiamo atto di queste informazioni e ci riserviamo di farne un esame accurato.