Oggetto del Consiglio n. 822 del 23 settembre 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 822/XII - Criteri seguiti nell'erogazione di contributi a favore dell'attività teatrale. (Interpellanza)
Interpellanza
Vista la legge regionale n. 45/97 che disciplina l'erogazione di contributi a favore dell'attività teatrale locale e che stabilisce, tra l'altro, i tempi entro cui tali contributi vanno erogati;
Constatato che tali contributi vengono decisi nella tarda estate: il 26 agosto nel 2002 (DG n. 2986/02), il 21 luglio nel 2003 (DG 2751/03), il 23 agosto nel 2004 (DG 2898/04) e che ciò costituisce un handicap per l'attività programmatoria delle compagnie teatrali;
Vista l'entità dei contributi approvati ed erogati ad ogni compagnia teatrale nel 2003 e quelli approvati per il 2004;
Constatato che la valutazione della qualità artistica definita dalla commissione pare non determinare per tutte le compagnie e nella stessa misura l'entità del contributo assegnato ad ogni compagnia;
Constatato inoltre che il contributo erogato ad ogni compagnia nel 2003 corrisponde ad una percentuale delle spese accertabili variabile da compagnia a compagnia, e che tale variazione è molto ampia: si tratta di valori che vanno dal 13,6% al 49%;
Atteso che anche tale percentuale non pare essere correlata con la valutazione dei risultati artistici espressa dalla competente commissione teatrale;
la sottoscritta Consigliera regionale
Interpella
l'Assessore competente per sapere:
1) quali sono i motivi del ritardo con cui ogni anno viene definito il piano di riparto dei contributi e se si intendono prevedere modalità e procedure diverse per il prossimo anno;
2) quali sono i criteri con cui viene tradotta una valutazione di qualità artistiche in proposta di contributi e i criteri con cui vengono definite le percentuali delle spese accertabili che determinano l'entità del contributo;
3) come valuta l'Assessore l'attuale legge regionale sull'attività teatrale e se intende rivederne alcune parti ed eventualmente quali.
F.to: Squarzino Secondina
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Ripresento puntualmente, come ogni anno, un'iniziativa riguardante la legge regionale n. 45/1997, che disciplina tempi, modalità, entità dei contributi che la Regione intende dare a favore dell'attività teatrale locale. Come ogni anno, devo purtroppo rimarcare che vi è sempre un notevole ritardo fra i tempi previsti dalla legge e quelli invece rispettati dalle deliberazioni che indicano l'entità dei contributi per le diverse compagnie teatrali. Lei sa benissimo, Assessore, che le compagnie teatrali presentano la domanda entro il 30 novembre, la legge prevede che entro 6 mesi, quindi entro la fine di maggio, la Giunta deliberi in merito e invece assistiamo al fatto che le deliberazioni vengono approvate in Giunta: il 26 agosto del 2002 - anche se vi era un problema di stralci e di vecchi ricorsi che rendeva comprensibile questo ritardo -, il 21 luglio 2003 - e lì sembrava vi fosse un avvio di recupero di tempo - e di nuovo nel 2004 il 23 agosto. Credo che appaia chiaro a tutti che il fatto che solo a fine agosto le compagnie teatrali conoscano qual è il contributo regionale sul quale possono contare e fare affidamento e abbiano, è vero il 70% del contributo, ma relativo al 2004... cioè ad un anno già in parte trascorso, incida negativamente sulla programmazione dell'attività teatrale. Vi è pertanto un problema di tempi e si chiede se non si intenda rivedere queste modalità... o individuare procedure diverse, così da accelerarli.
La seconda questione che l'interpellanza mette in luce è il problema dell'entità dei contributi; qui, rispetto all'enunciato dell'iniziativa, aggiungerei un'osservazione: l'entità dei contributi globali che vengono stanziati per l'attività teatrale dal 1997, anno di emanazione della legge, sono diminuiti nel tempo. Credo sia uno dei pochi esempi in cui una legge, ormai di 7 anni fa, ha visto diminuire i contributi. In genere i contributi di un capitolo di bilancio rimangono almeno inalterati, quasi mai diminuiscono, soprattutto in attività di tipo culturale; questo mi stupisce, perché nel 2003 avevamo 225.000 euro, nel 2004 233.000 euro, che sono notoriamente almeno 100 milioni di vecchie lire in meno rispetto all'anno in cui è stata emanata la legge. Qui non solo non ci si è adeguati all'indice ISTAT, eppure ci sono spese riguardanti costi per il personale e di altro genere che sono soggetti ad incrementi ISTAT, quindi non solo non è stato considerato l'incremento automatico dell'ISTAT, ma addirittura è diminuito l'intero ammontare. Volevamo sollevare e portare all'attenzione dell'Assessore anche questo tema.
Sempre per quanto riguarda l'entità dei contributi, è chiaro che, con entità così limitate, la commissione, per quanto cerchi di operare, rischia di fare delle scelte che, seppur motivate passo per passo, alla fine hanno un risultato poco comprensibile. Assessore, mi sembra che, quando ha esaminato in commissione quali sono i criteri in base ai quali vengono definiti i contributi, abbia sottolineato come la legge elenchi tutti questi criteri senza dare un peso specifico all'uno o all'altro. È vero che la commissione ha detto di dare molta importanza al valore artistico, però, di fatto, visto che il costo del personale è molto alto, se non si individuano meccanismi diversi, si rischia che una compagnia teatrale con anche un modesto valore artistico, così dichiarato dalla commissione, se ha molto personale - quindi ha costi molto alti - viene ad assorbire una grandissima cifra del poco budget esistente; pertanto, per assurdo, viene premiata non la compagnia con più capacità di innovazione artistica, ma la compagnia con più personale, poi non importa se questa lavora bene o male. Se l'obiettivo della legge è che dobbiamo far sì che quelli che sono arrivati ormai ad un minimo di "plafond" di professionalità teatrale devono continuare a vivere, allora è un provvedimento per favorire l'occupazione, ma se la legge deve essere - come io credo e come la stessa commissione ha detto dovrebbe essere - di valorizzazione delle competenze e delle potenzialità esistenti, forse bisognerebbe rivedere qualcosa. Questa discrasia fra l'entità del contributo assegnato - per questo faccio riferimento anche al 2003 - alle singole compagnie e la valutazione che sempre nel 2003 la commissione ha fatto è enorme: come si accenna nell'interpellanza, alcune compagnie, pur avendo avuto un'alta valutazione per quanto riguarda l'aspetto artistico, si sono viste riconoscere solo il 13,6% delle spese effettivamente sostenute, mentre altre compagnie di cui si dice che non si è visto durante l'anno una notevole evoluzione artistica - nel senso che ripresentano sempre le stesse tipologie di proposte e sono rimaste "ferme" per quanto riguarda la loro capacità professionale e artistica - si vedono riconosciuto quasi il 50% dei costi sostenuti. Qui vi è qualcosa nella legge che non va, per questo le chiedo se ha fatto una riflessione rispetto ad eventuali criticità di tale provvedimento, se intende farla e quali sono le parti che intende rivedere...
(interruzione dell'Assessore Charles Teresa, fuori microfono)
... vous l'avez écrit dans la délibération que vous avez portée en Junte...
(nuova interruzione dell'Assessore Charles Teresa, fuori microfono)
... dans la commission... "l'Assessore..." - deliberazione n. 2898 del 23 agosto 2004 - "... richiama l'articolo 7 della legge regionale relativo ai parametri da applicare e, in particolare, il comma 2 che stabilisce i criteri in base ai quali vengono definiti i contributi alle compagnie professionali; sottolinea che la normativa nulla dice in merito all'importanza e al peso da attribuire a ciascun criterio, il suddetto articolo infatti opera una commistione fra criteri di valutazione afferenti i costi preventivati delle compagnie per attività programmata e i criteri più propriamente attinenti alla qualità degli spettacoli prodotti e ai risultati artistici raggiunti".
Facendomi forte anche di questa sua valutazione sulla criticità, sull'imprecisione del testo normativo, mi chiedevo se aveva riflettuto sugli elementi critici della legge e se intendeva intervenire per modificarla.
Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Charles Teresa.
Charles (UV) - A propos de l'interpellation je rappelle que la loi régionale n° 45/1997 en vigueur établit que les sommes d'argent sont déterminées non seulement sur la base de la documentation fournie en même temps que le demandes de financement, mais aussi sur la base de l'évaluation artistique, compte tenu des résultats artistiques obtenus par les compagnies professionnelles, et vous l'avez rappelé c'est l'alinéa 2 de l'article 7. Il est donc essentiel que la commission, afin de pouvoir exprimer ses avis, puisse visionner les spectacles des compagnies professionnelles. Compte tenu que la majorité des compagnies n'ont pas organisé de nouveaux spectacles au cours des premiers mois de l'année, la commission n'a visionné que quelques représentations que l'Assessorat de l'éducation et de la culture organise chaque année dans les écoles de la Région, en particulier au mois d'avril et au mois de mai; c'est pour ces raisons que la commission n'a été convoquée que le 31 mai. Voilà une des raisons du retard, mais on y reviendra.
Je souligne aussi que le nombre grandissant des compagnies ayant droit à une contribution financière en tant que compagnies professionnelles, compte tenu d'une diminution des ressources disponibles, ne permettait pas d'atteindre l'objectif que le Gouvernement régional s'était proposé implicitement: garantir aux compagnies professionnelles au moins le même financement que l'année écoulée. La commission a donc chargé le Président, Directeur de la Direction des activités culturelles, de vérifier la possibilité de trouver d'autres fonds, le Gouvernement régional le 16 juillet 2004 a approuvé une variation du budget de gestion, en prévoyant une augmentation de quelques milliers d'euros, pas beaucoup: 8.000, ce qu'on avait, ce dont on pouvait disposer. En 2003 la commission s'était réunie le 29 et 30 mai pour prédisposer le plan relatif de répartition, la proposition de délibération avait été inscrite, mais non approuvée à l'ordre du Gouvernement du 30 juin; celle-ci c'est une historique qui a été faite par les bureaux. En 2002, par contre, la commission s'était réunie comme d'habitude à la fin du mois de mai et elle avait exprimé la nécessité de trouver d'autres ressources financières à destiner aux théâtres professionnels. Une fois trouvés ces financements, la commission, convoquée à nouveau le 11 juillet, a défini le plan de répartition approuvé successivement par le Gouvernement le 26 août. Pour ce qui concerne l'année prochaine, au cas où la programmation des spectacles pour les écoles se termine dans les premiers mois de l'année, il sera possible de convoquer la commission plus tôt de façon à anticiper le retard que vous soulignez.
Quant à la deuxième question, compte tenu que les critères de répartition sont très génériques et d'application difficile, la commission ces dernières années a retenu opportun de procéder à une spécification même en définissant les sous-critères auxquels attribuer une valeur déterminée de l'évaluation globale. L'observation en outre que les compte rendus de fin d'activité s'éloignent considérablement des devis présentés... la commission a défini pour chaque typologie de critères les degrés de dépense à chacun desquels correspond un nombre de points - ils ont fait vraiment toute une grille - et, par conséquent, la contribution adéquate, maintenant je fais la liste. Coût des personnels artistiques et techniques: jusqu'à 40.000 euros 100 points, de 40.000 à 60.000 130 points, de 60.000 à 80.000 160 points, de 80.000 à 100.000 190 points, au-delà de 100.000 euros 220 points. Pour les coûts de production, d'équipement, de déplacement, de gestion: jusqu'à 40.000 euros 100 points, de 40.000 à 60.000 130 points, de 60.000 à 80.000 160 points, de 80.000 à 100.000 190 points, au-delà de 100.000 euros 220 points. Eléments locaux: pourcentage d'utilisation des éléments locaux, si sont inférieurs à 50%, 0 points; s'il y en a au moins 50%, 100 points. Au cours du compte rendu les bureaux examinent les dépenses contrôlables avec les documents fiscaux et s'assurent que la contribution effectivement liquidée ne dépasse pas 70% de ces dépenses, tel qu'il est prévu à l'article de loi.
Pour ce qui concerne en outre les critères qui donnent le résultat de l'évaluation artistique... sur proposition des contributions... il n'est évidemment pas possible d'avoir des critères - vous l'avez déjà anticipé - et des paramètres calculables, comme ceux qui ont été décrits de manière plus objective. L'évaluation artistique est définie par la commission, suivant l'article 10, qui inclut aussi deux importants membres qualifiés qui, en considération de leur compétence particulière et attestée en matière de théâtre, garantissent convenablement l'évaluation de la qualité artistique de l'activité présentée par les compagnies théâtrales professionnelles. Les éléments que la commission prend en considération sont les paramètres artistiques tels que: la mise en scène, la dramaturgie, le jeu dans le sens de la récitation, le projet culturel, le passé artistique de la compagnie, la reconnaissance nationale, c'est-à-dire la participation, l'invitation à des festivals d'une certaine importance. La documentation envoyée par la compagnie est en outre examinée - critiques, programmes de salle, vidéo - et les spectacles sont ensuite vus par la commission. L'ensemble de ces éléments permet de déterminer la contribution attribuée pour l'évaluation artistique, sur la base évidemment des sommes disponibles définies précédemment toujours par la commission.
Troisième point. La loi en vigueur sur les théâtres en Vallée d'Aoste est importante, parce qu'elle reconnaît dans l'activité théâtrale une composante fondamentale du processus de création et de diffusion culturelle. L'Assessorat en est conscient puisque par delà les interventions destinées aux initiatives des compagnies théâtrales amateurs: "Charaban" et "Printemps théâtral"... organise chaque année une série de spectacles pour les écoles en collaboration avec les compagnies théâtrales valdôtaines; en outre, dans les domaines de la "Saison culturelle" en principe chaque année est insérée dans la section théâtre une pièce d'un groupe local, pour - comment dire? - leur donner de l'importance, en se présentant dans la "Saison". Malgré ces interventions, nous ne pouvons pas cacher les aspects critiques de la situation théâtrale en Vallée d'Aoste. Même si la commission au cours des dernières années a vérifié, à part quelques exceptions, une croissance de la qualité de la production, la situation reste un peu précaire, car il y a trop de compagnies: les compagnies professionnelles - selon les paramètres indiqués par la loi, par rapport à la zone intéressée, qui est réduite - sont 8; elles sont organisées en structures faibles avec de grandes difficultés de circulation des spectacles, surtout pour ceux de langue française.
Les cachets demandés par les compagnies locales sont souvent plus élevés par rapport aux cachets des compagnies du dehors de la Vallée d'Aoste, cela est dû au fait que depuis de nombreuses années aucune compagnie locale ne reçoit le financement de la part du Ministère, qui, comme nous le savons, contribue à réduire les cachets et donc c'est l'unique "recette" pour nos compagnies. C'est pour cette raison que, surtout pendant la période de l'été, lorsque les communes et les AIAT mettent en leurs programmes, parmi leurs initiatives variées, des spectacles de théâtre, nos compagnies souffrent de la concurrence d'autres troupes théâtrales qui viennent de l'extérieur. Avec cela nous ne voulons pas espérer en une espèce d'autarchie au sein du théâtre: nous voulons seulement souligner que les échanges essentiels et nécessaires se passent à travers des collaborations à titre paritaire entre les compagnies théâtrales locales et extérieures à la Vallée.
La loi actuelle est naturellement perfectible, elle présente des problèmes et vous l'avez soulignez; la décision prise en accord avec les compagnies théâtrales de financer non seulement quelques projets spécifiques, mais de financer aussi l'activité sur l'année entière comporte des temps assez longs au moment de la préparation et de l'instruction du dossier et de l'évaluation des demandes de la part des bureaux. Ces temps de mise en place sont souvent encore prolongés par la nécessité de prendre connaissance des nouvelles productions des compagnies. La phase successive du compte rendu comporte des temps aussi longs, puisque, d'un côté, les compagnies ont des difficultés à prédisposer le matériel et, de l'autre côté, la vérification de la part des bureaux est complexe: elle comporte l'examen de centaines de factures et de notes relatives aux dépenses les plus diverses soutenues sur l'année entière. Avec ses membres la Commission du théâtre dont à la loi est en train d'évaluer les corrections éventuelles à apporter pour résoudre certains problèmes, sans cacher que - cela je l'ai vu cette dernière année - les rapports entre les compagnies ne sont pas toujours les meilleurs: il y a des situations conflictuelles, il y a de la litigieusité qui est, à mon avis, très répandue et il y a encore des vieux contentieux entre autres qui remontent à la moitié des années '90, donc il y a des problèmes dans ce sens qui ne dépendent pas toujours de l'Administration régionale.
Parmi les solutions faisables finalisées à simplifier les contrôles, nous avons même avancé l'hypothèse de réduire les dépenses mises à contribution pour ne pas avoir toutes ces petites factures. On pourrait maintenir seulement quelques dépenses, les plus importantes telles que celles qui se rapportent aux personnels, aux charges fiscales, à la "SIAE", au loyer des locaux pour les spectacles. Cette réduction ne comporterait pas de réductions de contribution, mais ce seraient des calculs faits sur d'autres paramètres. Il faut enfin évaluer les modalités pour limiter, si cela est possible, la présentation de la part des compagnies de devis trop élevés par rapport aux dépenses soutenues les années précédentes et aussi aux dépenses qui seront effectivement présentées à la fin dans le rapport. Les problèmes donc existent, mais ne sont pas si faciles à résoudre et il n'y a pas une unité dans les compagnies pour résoudre certains problèmes.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Sono convinta che il problema è complesso, una serie di questioni le ho sollevate io stessa, in parte le ha riprese l'Assessore, su alcune forse varrebbe la pena di tornare, per esempio i tempi: credo che vada rivisto il meccanismo dei tempi. Dico questo perché se il meccanismo è: "io Regione per decidere quanti soldi darti per il 2004 devo vedere qual è il tuo progetto per il 2004, quali sono gli spettacoli che vuoi mettere in piedi per il 2004", quindi bisogna dare il tempo alle compagnie di farli vedere, è chiaro che per il 2004 solo a fine anno è possibile definire l'entità dei contributi... ma questo ha senso? Ha senso che la compagnia anticipi tutto il lavoro di preparazione degli spettacoli del 2004, aspettando ad agosto di avere i fondi con cui dovrebbe pagare le spese di allestimento e di creazione degli spettacoli, che ha già dovuto creare prima affinché la commissione li vedesse? Vi è qualcosa che non va in questo meccanismo, credo che si possa rivederlo. Si potrebbe, ad esempio, prevedere che all'inizio dell'anno si possa dare a una compagnia, che ha già avuto l'anno prima una buona valutazione, un minimo per partire; e alla fine dell'anno, dopo il rendiconto si dà il saldo. La situazione attuale può essere così riassunta: si chiede alle compagnie di realizzare un programma su cui saranno valutate e di aspettare la valutazione per entrare in possesso dei soldi con cui avrebbero dovuto realizzare quel programma; lei capisce che vi è qualcosa che non va, quindi la pregherei di rivedere questo aspetto. Per quanto riguarda gli spettacoli per le scuole, se la Regione ha interesse ad avere presto questi spettacoli, dovrebbe anche mettere alcuni limiti temporali.
Secondo aspetto: la griglia. L'Assessore ha letto i punteggi che sono previsti nella deliberazione puntualmente, il problema è che, al di là di queste griglie così precise, vi è qualcosa nel meccanismo che non funziona, perché, se l'obiettivo è di privilegiare - e anche la commissione lo dice chiaramente - l'aspetto artistico sull'altro aspetto, di fatto questo non avviene nei risultati, perché vediamo che compagnie teatrali, in cui la commissione dice: "non abbiamo potuto assistere a nessuna nuova produzione che potesse testimoniare a favore di un'evoluzione artistica della compagnia", hanno poi complessivamente un budget molto più alto di altre compagnie teatrali di cui si dice che "sono una delle realtà più interessanti del panorama teatrale valdostano"; allora vi è qualcosa che non funziona.
È vero, vi sono troppe compagnie, manca il finanziamento ministeriale, sono tutti aspetti critici veri, però mancano anche i fondi. Capisco che lei ha aggiunto 8.000 euro lo scorso anno, però le ricordo che in questi 7 anni il budget delle compagnie teatrali è diminuito: all'inizio era di 560 milioni di vecchie lire, adesso è di 233 euro! È per questo che chiedo se vi è la volontà politica da parte dell'Assessore, ma anche della Giunta, visto il lavoro collegiale che questo Esecutivo intende fare, di operare una scelta di politica culturale. La stessa commissione lo ha detto lo scorso anno, lo ripete quest'anno, che i contributi sono pochi, lo dice chiaramente...
(interruzione dell'Assessore Charles Teresa, fuori microfono)
... je fais une comparaison avec les routes et avec les expositions, avec les foires d'été, avec les spectacles comme ça... c'est pas possible! Vous êtes Assesseur à la culture!
(nuova interruzione dell'Assessore Charles Teresa, fuori microfono)
... se lei prende questa strada, allora io la proseguo, ma in modo più dettagliato, per fare emergere delle contraddizioni enormi, di cui una Giunta, che vuole fare della politica culturale un suo obiettivo preciso, dovrebbe vergognarsi! La commissione dice: "la conferma del valore di tale compagnia..." - non mi interessa dire quale - "... si scontra purtroppo con l'impossibilità da parte della commissione di disporre di maggiori risorse con cui premiare ulteriormente il suo valore artistico, che merita un importante e qualificato sostegno".
Vi è tutta una serie di leggi - e qui mi rivolgo indirettamente anche all'Assessore all'industria - per favorire l'imprenditoria giovanile, e sono risorse importanti che vengono date, io le condivido... qui si tratta di lavoro anche di giovani, si tratta di una fetta di lavoro importante, sono compagnie professionali, non amatoriali, che creano e danno lavoro. Noi ci mettiamo ad inventare dei piani per creare lavoro per i giovani e, laddove i giovani ci sono e lavorano, tagliamo i fondi!
Spero che in tempi brevi la riflessione che l'Assessore intende fare su tale legge venga portata in commissione e spero di vedere nel programma di quest'anno un'attenzione a tale tema, altrimenti siamo al solito atteggiamento che tutti a parole siamo d'accordo, poi, quando si tratta di agire in concreto, alcuni interessi particolari prevalgono, non si sa bene perché... perché quelli sono il bene della Valle d'Aosta e gli altri no.