Oggetto del Consiglio n. 769 del 29 luglio 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 769/XII - Nomina dei rappresentanti della Regione in seno al Consiglio per le politiche del lavoro di cui all'articolo 6 della legge regionale 31 marzo 2003, n. 7 per il quinquennio 2004-2009.
Il Consiglio
Visto l'articolo 6 della legge regionale 31 marzo 2003, n. 7, recante "Disposizioni in materia di politiche regionali del lavoro, di formazione professionale e di riorganizzazione dei servizi per l'impiego";
Preso atto della legge regionale 31 marzo 2003, n. 7, al comma 3, prevede che il Consiglio per le politiche del lavoro sia composto:
a) dal Presidente della Regione o da un assessore da lui delegato, che lo presiede;
b) da quattro rappresentanti della Regione nominati dal Consiglio regionale su proposta della Giunta regionale;
c) dal Presidente del Consiglio permanente degli enti locali, o suo delegato;
d) dal consigliere di parità;
e) da quattro rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro maggiormente rappresentative a livello regionale;
f) da quattro rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori maggiormente rappresentative a livello regionale;
g) da un rappresentante delle associazioni dei disabili maggiormente rappresentative a livello regionale.
Preso atto, inoltre, che l'articolo 6 della suddetta legge regionale 31 marzo 2003, n. 7, al comma 5, prevede che il Consiglio sia nominato con decreto del Presidente della Regione e duri in carica cinque anni;
Visto che, in tal senso, si rende necessario procedere all'individuazione dei quattro rappresentanti della Regione in seno al Consiglio stesso, per il quinquennio settembre 2004/settembre 2009, da proporre al Consiglio regionale per la relativa nomina, in ottemperanza a quanto disposto dall'articolo 6, comma 3, lettera b), della legge regionale 31 marzo 2003, n. 7;
Visto che si rende opportuno individuare detti rappresentanti nei sottoindicati Assessori:
- Assessore al Bilancio, Finanze, Programmazione e Partecipazioni regionali;
- Assessore all'Istruzione e Cultura;
- Assessore alla Sanità, Salute e Politiche Sociali;
- Assessore al Turismo, Sport, Commercio, Trasporti e Affari Europei.
Precisato che tali designazioni garantirebbero maggiormente un raccordo ed un coordinamento degli interventi promossi da ogni singolo Assessorato;
Su proposta del Presidente della Regione, Carlo Perrin, e dell'Assessore alle Attività produttive e Politiche del lavoro, Piero Ferraris;
Vista la legge regionale 31 marzo 2003, n. 7;
Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 5016 in data 30 dicembre 2003, concernente l'approvazione del bilancio di gestione per il triennio 2004-2006 con l'attribuzione alle strutture dirigenziali di quote di bilancio e degli obiettivi gestionali correlati e di disposizioni applicative;
Visto il parere favorevole di legittimità rilasciato dal Direttore dell'Agenzia regionale del lavoro, ai sensi del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lettera e) e 59, comma 2, della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45, sulla presente deliberazione;
Delibera
1) di nominare, in seno al Consiglio per le politiche del lavoro, per il quinquennio settembre 2004/settembre 2009, in qualità di rappresentanti della Regione, i seguenti Assessori:
- Assessore al Bilancio, Finanze, Programmazione e Partecipazioni regionali;
- Assessore all'Istruzione e Cultura;
- Assessore alla Sanità, Salute e Politiche Sociali;
- Assessore al Turismo, Sport, Commercio, Trasporti e Affari Europei;
2) di stabilire che i suddetti Assessori possano delegare, in caso di assenza o impedimento, di volta in volta, un dipendente del proprio Assessorato avente qualifica dirigenziale.
Président - La parole à l'Assesseur aux activités productives et aux politiques du travail, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE) - La legge n. 7/2003 prevede la nomina del Consiglio per le politiche del lavoro, il quale presiede alle attività in questo campo e, di conseguenza, in considerazione dell'acquisizione ormai prossima di nuove competenze che verranno delegate dallo Stato alla Regione, vi è l'urgenza di procedere alla nomina di tale consiglio. I rappresentanti del consigliere di parità, delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, delle organizzazioni dei datori di lavoro e delle associazioni dei disabili, che sono gli altri componenti del consiglio, sono già stati designati; per l'attivazione di questo organismo mancano gli ultimi 4 rappresentanti, che devono essere nominati dal Consiglio regionale.
La proposta che viene fatta è quella di individuare questi 4 rappresentanti della Giunta regionale nell'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali; nell'Assessore all'istruzione e cultura; nell'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali; nell'Assessore al turismo, sport, commercio, trasporti e affari europei, che sono, per le loro competenze, quelli maggiormente coinvolti nelle politiche attive dell'occupazione. Questa è la motivazione che sta alla base di tale atto, che assume un carattere di urgenza, perché consente l'attivazione di un'ulteriore attività nel campo delle politiche del lavoro.
Président - La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (CdL) - Il nostro gruppo intende fare alcune considerazioni su questo passaggio importante per l'applicazione della legge n. 7 - votata dal Consiglio sul finire della scorsa legislazione - da noi ritenuta importante per quel che riguarda i nuovi scenari in materia di deleghe di funzioni che, con il completamento e il trasferimento di funzioni dallo Stato alla Regione, porteranno questi organismi inclusi nel capo II del titolo I "Atti di programmazione" ad avere un ruolo centrale. Esprimiamo però delle perplessità sul meccanismo con cui voi avete definito le rappresentanze della Regione; forse il suo "lapsus" è significativo delle conclusioni a cui arriva la deliberazione... lei ha detto: "abbiamo individuato i rappresentanti della Giunta" ed è proprio su questo aspetto che forse sarebbe opportuno confrontarsi, perché la legge prevede che i rappresentanti della Regione siano nominati dal Consiglio su proposta della Giunta, ma non dice che devono essere rappresentanti dell'Esecutivo, altrimenti non ci sarebbe l'esigenza di arrivare in Consiglio.
Rilevando le funzioni di questo Consiglio per le politiche del lavoro, che sono tutte propedeutiche ad attività legislative regionali o semplicemente di esecuzione di disposti legislativi regionali, riteniamo vi sia una duplicazione delle funzioni che vengono già attuate dal potere esecutivo: il potere esecutivo predispone i disegni di legge e poi i componenti della Giunta all'interno del Consiglio dovrebbero esprimere dei pareri sulle materie per le quali la Giunta ha predisposto il disegno. Il Consiglio regionale approva i disegni di legge e il Consiglio delle politiche del lavoro deve formulare proposte o sovrintendere all'attività esecutiva di queste definizioni legislative. Noi perciò avremmo auspicato che, nell'ambito della rappresentanza della Regione, si tenesse conto del Consiglio regionale, che è l'organo rappresentativo... vedo che il Presidente non c'è, dobbiamo sospendere il Consiglio? Volevo rivolgermi proprio a lei, Presidente, nel senso che ho sempre nelle "orecchie" queste sue affermazioni: "la centralità del Consiglio" e ogni volta che arriva un atto che potrebbe "disegnare" e dare compimento a tali affermazioni vediamo che il Consiglio invece assume un ruolo di marginalità. La legge n. 7/2003, al comma 3 dell'articolo 6, prevede che 4 rappresentanti della Regione sono nominati dal Consiglio regionale su proposta della Giunta; non stabilisce che devono essere degli Assessori, ma non dice neppure che debbano essere dei consiglieri, dice solo che queste persone rappresentano la Regione.
Nel mio intervento volevo vi fosse una risposta da parte dell'Assessore su quali sono le motivazioni che vi portano a duplicare i ruoli da voi svolti; sicuramente la vostra presenza nell'ambito di questo Consiglio, che ha una funzione consultiva e comunque "a latere" delle funzioni dell'Assemblea regionale, non apporta un valore aggiunto rispetto a quello che già potete fare con gli strumenti tipici dell'attività politica nell'ambito dell'attività esecutiva e di impulso all'iniziativa legislativa che la Giunta ricopre. Devo dire, Assessore Ferraris, che questa preoccupazione è avvalorata dal punto n. 2 della deliberazione: "di stabilire che i suddetti Assessori possano delegare, in caso di assenza o impedimento, di volta in volta, un dipendente del proprio Assessorato avente qualifica dirigenziale". Vi è allora il rischio concreto, conoscendo i molteplici impegni ai quali dovete far fronte, che vi sia questa delega, la quale, di volta in volta, può essere data a persone diverse, interrompendo quel discorso di continuità che avrebbe una sua importanza. Sarebbe importante che la delega si configuri nell'individuazione di un figura supplente e che, ogni qualvolta il titolare non sia disponibile per assenze o impedimenti di varia natura, scatti il "meccanismo" di una figura che è a conoscenza delle varie problematiche. Avremmo auspicato che la rappresentanza della Regione avvenisse o attraverso la nomina di figure di esperti, tratte dall'ambito delle professioni piuttosto che dell'imprenditoria... al di là del fatto che vi sono già delle rappresentanze previste dal comma 3... riteniamo sia ridondante andare a nominare in questo consesso le figure degli Assessori, gradiremmo perciò capire qual è la logica che vi ha portato a tale conclusione.
Président - La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Oggi ho chiesto appositamente all'Assessore Vicquéry quali sono i motivi per cui ha intravisto un'innovazione nella nomina di rappresentanti della Regione in seno ai vari organismi. L'Assessore mi ha risposto che si tratta di un'innovazione, che lui non garantisce che tutte le nomine seguiranno quel criterio ma che, laddove possibile, questo sarebbe stato fatto. Questa era solo un'innovazione dell'Assessore Vicquéry, non certamente degli altri componenti della Giunta, anzi è lo stesso Assessore Vicquéry che per alcuni organismi vuole l'innovazione e per altri no, perché lui stesso ha votato questa deliberazione.
Ora, di cosa parliamo? Parliamo del consiglio previsto dall'articolo 6 della legge n. 7/2003: si tratta di un consiglio importante, di un organo essenzialmente consultivo. Qui vorrei riprendere alcune delle competenze che deve svolgere questo organo e poi proviamo a vedere la proposta che voi fate. Proponete di stabilire che di tale consiglio facciano parte 5 rappresentanti della Giunta: il Presidente o suo delegato e 4 Assessori; 5 rappresentanti della Giunta su 8 componenti dell'Esecutivo, quindi deve essere un consiglio molto importante se la maggioranza della Giunta si sposta in tale organismo per discutere e per svolgere un lavoro.
Qual è il lavoro che viene chiesto a questo organismo? "Esprime i pareri previsti dalla presente legge, nonché quelli eventualmente richiesti dal Consiglio regionale o dalla Giunta regionale". L'Esecutivo quindi lunedì si trova e dice: "chiedo al Consiglio delle politiche del lavoro di esprimersi su questo tema"; una settimana dopo 5 membri di questa Giunta si trovano all'interno del consiglio per esprimere il parere che il lunedì precedente nella riunione di Giunta avevano chiesto di esprimere. Ancora: questo consiglio "formula proposte alla Giunta regionale sui problemi del mercato del lavoro...". Qui praticamente la Giunta di 8 membri dice: "questi sono i 5 membri che ritengo importanti, competenti in questa materia, a loro 5 affido il compito di formulare proposte all'intera Giunta", cioè agli altri 3, perché probabilmente i 5 non sono in grado di presentarli agli altri 3 membri? Ancora: "valuta la congruità delle attività della struttura regionale competente in materia di programmazione e gestione delle politiche del lavoro e della formazione professionale con gli obiettivi del piano triennale". Sicuramente il piano triennale è importante, sicuramente la struttura competente che deve attuare questo piano è importante, ma che, per valutare l'attività di tale struttura e la sua congruità al piano, ci debba essere un consiglio in cui 5 membri della Giunta sono presenti per dare una valutazione su un dirigente che dipende da un assessorato direttamente... mi chiedo qual è la logica. Ancora: "esprime parere preventivo sugli indirizzi e sulle direttive della Giunta regionale per la gestione delle risorse del Fondo regionale della Valle d'Aosta per l'occupazione delle persone disabili"; anche qui abbiamo la maggioranza della Giunta che si incontra con altri membri di questo consiglio e dà un parere a se stessa sugli indirizzi e le direttive che deve poi prendere.
Questo tipo di composizione del Consiglio delle politiche del lavoro non ha senso: non si capisce perché 5 membri della Giunta debbano essere presenti in tale consiglio. Nella deliberazione si dice: "di stabilire che i suddetti Assessori possano delegare, in caso di assenza o impedimento..." - da notare - "... di volta in volta, un dipendente del proprio assessorato avente qualifica dirigenziale"; questo vuol dire che questo Consiglio delle politiche del lavoro non sa mai quali sono i suoi membri effettivi con cui andare a confrontarsi: una volta vi sarà un assessore e 4 dirigenti, una volta 2 assessori e dirigenti ancora diversi a seconda dell'argomento, cioè manca la continuità del lavoro.
È vero che nel comma 1 dell'articolo 6, relativo all'istituzione del consiglio, si dice che è "la sede permanente di concertazione e partecipazione delle forze sociali alla programmazione e all'attuazione degli interventi e delle azioni previsti dal piano triennale"; quindi qui si dice: "le forze sociali che sono presenti all'interno di questo consiglio..." - cioè il consigliere di parità, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, quelli dei datori di lavoro, il rappresentante dei disabili, insieme al Presidente del Consiglio permanente degli enti locali, al Presidente della Regione o un assessorato che penso sia direttamente l'Assessore delle politiche del lavoro, Ferraris... - "... questo gruppo di lavoro cerca di individuare quali sono gli orientamenti per programmare e attuare gli interventi relativi al piano triennale". Questo consiglio è un organo consultivo ma, se questo fosse, come sembra apparire dalle parole dell'Assessore Ferraris, il luogo della concertazione fra le forze politiche e le forze sindacali, mi chiedo se non esiste già tale luogo. Esiste già il Patto sociale per lo sviluppo, che è il luogo in cui vengono affrontate tali tematiche: è lì che avviene la concertazione, è lì che avviene il confronto fra le parti sociali e le parti politiche, ma qui si scambia quello che è un organo consultivo per un organo di "occupazione" della Giunta, per decidere insieme agli altri cosa fare... ma questo non sta né in cielo, né in terra!
Avremmo pensato, leggendo il disegno di legge, che quei rappresentanti nominati dal Consiglio su proposta della Giunta fossero al limite neanche dei consiglieri, ma dei tecnici, delle persone competenti, che devono aiutare l'organo politico a ragionare, ad esprimere pareri, a valutare le varie scelte; invece qui è stata fatta la scelta di mettere dentro l'organico la maggioranza della Giunta, quindi l'organo politico, che insieme agli altri esprime parere per decidere le cose che la Giunta deve deliberare... aspettiamo di sentire quale risposta ci dà l'Assessore ma, a nostro avviso, questo atto va ritirato e va ripresentato con la proposta di altri rappresentanti della Regione all'interno di tale consiglio. Capisco che l'Assessore sia preoccupato, perché siamo in ritardo, però mi sembra che la legge n. 7 sia del 2003, quindi tempo per pensare chi nominare in questo Consiglio per le politiche del lavoro vi è stato, quindi non ha senso fare le cose adesso con fretta e urgenza.
Président - La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Vorrei proporre un'altra considerazione in merito all'oggetto n. 27 che vuole portare alla vostra attenzione altri "strafalcioni" che, a mio avviso, sono stati commessi nell'adottare tale oggetto. L'oggetto è un atto di nomina, la parola "nomina" presuppone un'indicazione nominativa di una persona fisica determinata; ora, non si può individuare in 4 funzioni che sono di tipo assessorile un'individuazione nominativa precisa, la nomina allora deve essere indirizzata ad individuare una persona e una persona viene individuata attraverso le sue generalità: il nome e il cognome. Qui non sono indicati dei soggetti con nome e cognome, ovvero avete indicato 4 assessori, ma avete indicato 4 funzioni, che un domani possono essere ricoperte da persone fisiche che non sono le stesse che oggi assolvono a tali funzioni. L'Assessore al bilancio oggi ha un nome e un cognome, ma non è detto che un domani sia lui a ricoprire questo ruolo, l'atto di nomina invece presuppone che si indichi precisamente una persona. Visto che la lettera b) del comma 3 dell'articolo 6 vuole che vengano indicati 4 rappresentanti della Regione, è bene che questi 4 rappresentanti siano indicati nominativamente, come normalmente questo Consiglio ha fatto quando abbiamo effettuato delle nomine. Queste non sono delle nomine, sono delle indicazioni di funzioni che vengono chiamate in causa, come peraltro viene effettuato, ai sensi della lettera a), comma 3, dell'articolo 6, quando si vuole che il Presidente della Regione o un Assessore da lui delegato presieda tale organismo; qui è il Presidente della Regione, chiunque esso sia a ricoprire detto incarico - oggi Carlo Perrin -, che gestisce questo Consiglio per le politiche del lavoro... ma la lettera b) ci incarica di formulare 4 nomi precisi, 4 rappresentanti, se devono essere gli assessori, che vengano indicati con nome e cognome; noi abbiamo espresso delle legittime obiezioni a tali modalità.
Vi è un secondo passaggio che riteniamo tutt'altro che banale. Queste nomine di rappresentanti valgono per il quinquennio 2004-2009, cioè si va oltre la legislatura, che scade nel 2008, e, come dicevo prima, non è detto che il mandato assessorile coincida con lo scadere della legislatura. Chiediamo allora che venga rivisto con maggiore attenzione, che si ponderino meglio queste scelte; se queste ultime, per qualsiasi ragione politica, devono cadere sui nomi degli assessori, che questi nomi vengano indicati e non che venga indicata una funzione, altrimenti si va contro la legge, che non dice di indicare delle funzioni, ma dei rappresentanti e i rappresentanti sono delle persone fisiche; in tale atto di nomina, che riteniamo in questo punto illegittimo, non sono indicate delle persone fisiche.
Président - S'il n'y a pas d'autres collègues qui veulent intervenir, je ferme la discussion générale.
La parole à l'Assesseur aux activités productives et aux politiques du travail, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE) - Devo ringraziare i colleghi per lo sforzo di fantasia e per l'impegno che hanno messo nell'affrontare tale argomento. Non riuscirò a raggiungere il livello dei loro interventi, ma cercherò di dire in modo molto più concreto e pratico cosa significa questo tipo di atto.
Con l'approvazione del Piano di politica del lavoro recentemente fatta da questo Consiglio, con l'approvazione imminente delle direttive di applicazione del Piano di politica del lavoro che verrà approvato dalla Giunta nelle prossime sedute, con il fatto che nuove funzioni verranno assunte dall'Amministrazione regionale nel campo delle politiche del lavoro, non si è fatto altro che ricostruire un organismo che nasce "sull'onda" del passato Comitato di gestione dell'Agenzia del lavoro, che ha assunto una nuova denominazione, ha visto l'ingresso di nuove figure, quali, ad esempio, il consigliere di parità ed un rappresentante delle associazioni dei disabili, che precedentemente non c'erano. Si tratta di un organismo con compiti eminentemente di coordinamento e, oltre ai poteri di fare delle proposizioni ed essere elemento consultivo nei confronti della Giunta, anche di gestione del Piano di politica del lavoro.
Voi mi insegnate che questo è un Consiglio che divide le proprie attività fra quella legislativa e di controllo del Consiglio e i poteri di gestione, che sono in capo all'Esecutivo. Mi sarei aspettato un plauso per il fatto che la Giunta regionale, proprio dando un particolare peso alle politiche del lavoro, "spendesse" ben 4 assessori più un quinto per affrontare i problemi delle politiche del lavoro in un'ottica di integrazione orizzontale fra assessorati, perché molte volte un limite della nostra attività è quello di essere gestita in modo verticale, non in modo integrato fra assessorati diversi. Questo tipo di deliberazione quindi dà anche una risposta in tale senso. Non ha senso mettere dei tecnici in questo consiglio, come proponeva il Consigliere Frassy, per il semplice motivo che la legge n. 7 prevede già un comitato tecnico-scientifico a supporto dell'attività nel campo delle politiche del lavoro; non avremmo fatto altro che creare un doppione. L'importante è che tale organismo ha sì poteri consultivi, ma anche di gestione, per cui l'impegno degli assessori ha questo tipo di significato.
Per quanto riguarda l'obiezione di tipo nominalistico posta dal Consigliere Tibaldi rispetto al fatto che bisogna indicare i nomi, credo che, dal momento in cui indichiamo gli assessori, essendo questi non delle entità metafisiche, ma delle persone fisiche in carne ed ossa, ovviamente vi siano anche i nomi. È altrettanto vero che, nel momento in cui vi sia una modificazione o dell'incarico dell'assessore, o del termine della legislatura, automaticamente gli assessori decadono; quindi il rischio di superare i limiti della legislatura assolutamente non si pone.
Credo pertanto che approvare oggi questo tipo di provvedimento abbia un significato molto pratico, che consente l'attivazione di attività utile all'interesse generale della Regione nel campo specifico delle politiche del lavoro, con un approccio che è già stato consolidato nel passato e che viene rafforzato con tale provvedimento: l'approccio di far lavorare in modo coordinato strutture diverse. L'esperienza ci dimostra che a questo organismo non partecipa una persona diversa ogni volta, già era così nel comitato di gestione, vi assicuro che la continuità dell'attività vi è stata e vi è stata anche la continuità di presenza degli assessori.
Ritengo quindi che le obiezioni effettuate rischino di essere pretestuose, mentre non approvare questo provvedimento rischia di ritardare degli interventi nel campo delle politiche del lavoro che, vista la situazione generale, sono quanto mai utili ed urgenti.
Président - La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Assessore, in questione non sono le politiche del lavoro. Sa bene che il nostro gruppo ha approvato il piano triennale, perché era conscio della sua importanza e non è stato a preoccuparsi se era la maggioranza o la minoranza a presentarlo; avevamo una serie di osservazioni critiche, le abbiamo fatte, ma abbiamo approvato il piano. L'atto che voi portate ha delle grosse incongruenze. Il comitato di gestione di cui lei ha parlato è nato con una finalità quando non c'era ancora il Patto per lo sviluppo, che è l'organismo di partecipazione e di concertazione su queste grosse questioni, il luogo politico della concertazione e delle decisioni, non un altro! Si confonde quindi un organismo con un altro e si riprende la vecchia logica del comitato di gestione, che assolveva ad una finalità che il Patto di sviluppo ha poi preso in sé.
Lei ha parlato dell'importanza dell'integrazione fra di loro delle politiche di formazione e di avvio al lavoro portate avanti dai diversi assessorati, ma se il compito è di far dialogare fra di loro le strutture, si deve prevedere la presenza dei dirigenti; in tal caso la deliberazione poteva essere redatta semplicemente come si è fatto in molti altri casi: stabilendo che rappresenta la Regione il responsabile della struttura competente in capo a... e via dicendo. In quel caso nel Consiglio per le politiche del lavoro vanno i dirigenti che, siccome si trovano insieme ad affrontare gli stessi argomenti, sono - diciamo - obbligati a dialogare, ad integrarsi fra di loro, ma allora è sufficiente che sia prevista la presenza dei dirigenti, non degli assessori. Mi sembra una cosa assurda che gli assessori abbiano bisogno di essere convocati esternamente alla Giunta nel Consiglio per le politiche del lavoro per integrarsi fra di loro!
Capisco l'importanza del lavoro, anche l'importanza che a presiedere il Consiglio per le politiche del lavoro sia il Presidente o assessore da lui delegato - che penso sia l'assessore competente in materia -, ma il "filtro" fra questo consiglio e la Giunta deve essere quella persona a farlo, non vi è bisogno di tutti gli altri assessori che insieme a lui lavorino in quel contesto! Questo non ha assolutamente senso, non capisco come abbiate potuto fare tale tipo di scelte e poi, quando si parla di una nomina, chiedo all'Ufficio di Presidenza di verificare se in Consiglio regionale atti di nomina dei rappresentanti della Regione in qualche ente sono passati attraverso una votazione esplicita oppure no, per sapere se la nomina di rappresentanti della Regione richiede il passaggio esplicito ad una votazione.
Président - La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Non abbiamo bisogno di sforzarci per capire le finalità di questa legge e l'importanza della stessa, però lei, Assessore, dovrebbe sforzarsi di capire che non siamo qui per cercare di fare dei "voli di fantasia" e inventarci un qualcosa per invalidare tale atto, che non ha bisogno di essere invalidato essendo invalido in sé: è invalido perché questo atto di nomina è contrario alla legge n. 7/2003. Deve essere apportata chiarezza anche alla luce delle giuste osservazioni della collega Squarzino e prima ancora del Consigliere Frassy; anche qui siamo di nuovo in difetto di chiarezza, di trasparenza, di interpretazione corretta della legge regionale. Innanzitutto,se è così palese e banale che si fa riferimento all'assessore di turno in queste 4 nomine, indichiamolo con l'accezione latina "pro tempore" o con un'accezione italiana che sintetizzi la temporaneità della figura che deve ricoprire tale ruolo. Ribadisco che qui sono indicati dei ruoli, non delle persone ed è un atto di nomina, ma non è così campata in aria - come lei vuol far credere - l'idea che si va oltre la legislatura, perché è scritto chiaramente nel titolo: l'oggetto si riferisce alla nomina dei rappresentanti della Regione in seno al consiglio per il quinquennio 2004-2009. Non si possono allora impegnare 4 ruoli per un quinquennio, ma si deve indicare quali sono i rappresentanti della Regione che voi politicamente avete individuato in 4 assessori, ma per un periodo di tempo che non vada a superare la barriera naturale di scadenza della legislatura.
Vi è di più: mentre i punti a) e c) indicano delle figure istituzionali definite come il Presidente della Regione o Assessore da lui delegato e il Presidente del Consiglio permanente degli enti locali o suo delegato... l'istituto della delega è codificato per legge, qui non potete indicare una delega con un atto amministrativo e mi spiego. Nell'atto di nomina avete inserito 4 assessori, la deliberazione prevede al punto n. 1: "la nomina, in seno al Consiglio per le politiche del lavoro, per il quinquennio settembre 2004-settembre 2009, in qualità di rappresentanti della Regione, dei seguenti Assessori..." ed indicate le 4 funzioni, e al punto n. 2: "di stabilire che i suddetti assessori possano delegare, in caso di assenza o impedimento, di volta in volta, un dipendente del proprio Assessorato...", ma vi ricordo l'istituto della delega è previsto per legge nella legge n. 7: il Presidente della Regione può delegare un assessore, il Presidente del Consiglio permanente degli enti locali può individuare un delegato, ma non è scritto al punto b) che i 4 rappresentanti possono prevedere di essere surrogati da qualcuno! Avete quindi introdotto l'istituto della delega attraverso un atto amministrativo che va contro la legge, è "contra legem"; di conseguenza, anche alla luce delle osservazioni fatte dai colleghi, chiederei al Presidente una sospensione per un esame più approfondito di questo atto.
Presidente - Una sospensione per verificare cosa?
Tibaldi (CdL) - Le illegittimità che abbiamo segnalato. Se lei non ravvisa queste illegittimità, non può stamani farsi garante di una tecnica legislativa da migliorare riassumendo le esortazioni di alcuni colleghi e oggi, di fronte a un atto di tale tipo, non rendersi conto che vi sono delle violazioni che devono essere corrette... altrimenti si rinvia, o si ritira l'atto, o in ogni caso si interviene in questo momento, non si può andare avanti a "colpi" di voti!
Presidente - Collega Squarzino, le avevo dato la parola prima per dichiarazione di voto, io interpreto così la richiesta che lei mi ha fatto. Non si vota per scheda, se questa era la domanda che mi aveva fatto prima, perché qui non votiamo la persona fisica, ma la carica...
(coro di proteste da parte dei Consiglieri della "Casa delle Libertà")
Tibaldi (CdL) - Ha sottomano l'atto, Presidente? Il secondo comma della parte dispositiva dell'oggetto n. 27 prevede che i suddetti assessori possano delegare, inviterei il Presidente a darci un'occhiata: "di stabilire che i suddetti assessori possano delegare, in caso di assenza o impedimento, di volta in volta, un dipendente del proprio Assessorato avente qualifica dirigenziale". Questa parte dispositiva è in violazione della legge n. 7/2003, perché il punto b), che è il presupposto di tale provvedimento amministrativo di nomina, non prevede la delega: la delega è prevista nei punti a) e c), secondo i quali il Presidente della Regione o Assessore da lui delegato possono presiedere e il Presidente del Consiglio permanente degli enti locali può individuare un delegato, ma non nel punto b). Questo atto amministrativo allora introduce un elemento aggiuntivo non previsto dalla legge, che il legislatore - cioè noi - non aveva indicato, approvato; di conseguenza, tale deliberazione è illegittima, deve essere rivista, corretta, oppure rinviata, oppure ritirata, di qui la richiesta di sospensione per il chiarimento del caso.
Presidente - Sono per accogliere la richiesta di sospensione, purché sia una richiesta di sospensione breve... da concordare con l'Assessore. Collega Tibaldi, non sono il proponente dell'atto, neanche il garante.
Il Consiglio è sospeso per 5 minuti per una breve riunione fra chi ha avanzato le osservazioni e l'Assessore competente.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 19,47 alle ore 20,02.
Presidente - Riprendono i lavori.
La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Questi minuti di sospensione, purtroppo, non sono serviti a dissipare i dubbi che animano i Consiglieri di opposizione; di conseguenza, anche le spiegazioni che sono state fornite dall'Assessore Ferraris sono insufficienti. Questo atto deliberativo comunque non può essere redatto in tale maniera.
Vorremmo capire anche quali sono le modalità di votazione su questo atto, perché normalmente per le votazioni riguardanti le nomine si fa riferimento al comma 3 dell'articolo 71 del Regolamento e noi chiediamo sia osservata tale procedura, come è stato fatto per tutte le nomine. Trattandosi di una nomina multipla e per permettere l'esercizio della scelta in tutta la sua completezza ad ogni singolo consigliere, è auspicabile che vi siano delle schede con 4 righe... Presidente, è inutile che scuota il capo, il Regolamento non è utilizzabile come un "lenzuolo", non può essere utilizzato solo per la comodità della parte in causa! Qui chiediamo ancora una volta il rispetto del Regolamento e il comma 3 dell'articolo 71 precisa: "le votazioni sulle deliberazioni concernenti persone si effettuino a scrutinio segreto"; inoltre si tratta di una votazione multipla, perché il singolo consigliere deve essere obbligato con una sola espressione di voto ad esprimersi su tutte e 4? Chiediamo dunque che si proceda ad una votazione attraverso una scheda e segreta.
Presidente - Consigliere Tibaldi, lei è sufficientemente intelligente per capire che le sue argomentazioni non stanno in piedi, non si vota la persona - e lei lo sa meglio di me -, ma il rappresentante che è legato alla carica, perché è la carica che viene votata; pertanto, si vota l'atto nel suo complesso, come si è votato in altri momenti allo stesso modo con la presenza della legge. Credo che la votazione sia assolutamente legittima e propongo che il Consiglio proceda in questo modo.
La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Se non si vota la persona, quindi non si utilizza il comma 3 dell'articolo 71, decade tutto il "costrutto" che ha sostenuto l'Assessore. Si vota una funzione, un ruolo, questo non è un atto di nomina; allora, se non si vota secondo le modalità dell'articolo 71, non chiamatelo "atto di nomina", si faccia una correzione perlomeno a livello di titolo! Questo è un atto politico!
Presidente - Si vota l'atto 2004-2009, con le elezioni - presumo nel 2008 - in mezzo; io non voto la persona che ricopre la carica di assessore, voto la figura dell'Assessore che quindi rimarrà in carica anche dopo.
Tibaldi (CdL) - Ma lei ha letto il comma 3 dell'articolo 71?
Presidente - Certo, ma viene detto: "l'assessore" e non la persona fisica proprio per questo motivo.
Tibaldi (CdL) - L'Assessore Ferraris ha detto: "gli assessori non sono entità metafisiche, sono persone fisiche"; bene, allora vale il comma 3 dell'articolo 71, perché le deliberazioni che concernono persone si effettuano a scrutinio segreto. Non si può argomentare per sostenere la legittimità di questo atto amministrativo da parte dell'Assessore in un modo... poi il Presidente lo smentisce e non utilizza il comma 3 dell'articolo 71, che è preposto per i voti sulle persone! Noi insistiamo che si voti a scrutinio segreto e con una scheda contenente 4 righe.
Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE) - Per dichiarare il voto favorevole nei confronti dell'atto, per ricordare...
(interruzione del Consigliere Tibaldi, fuori microfono)
... è chiusa la discussione generale, chi vuole parlare lo fa per dichiarazione di voto.
Presidente - Consigliere Tibaldi, lei questa osservazione poteva anche sollevarla prima in discussione generale...
(interruzione del Consigliere Tibaldi, fuori microfono)
... no, non lo ha fatto in discussione generale.
Ferraris (GV-DS-PSE) - Vorrei solo ricordare l'atto all'oggetto n. 746 della X legislatura, la legge n. 13/1989 riguardante il comitato di gestione; per quanto concerne la composizione dell'attuale Consiglio delle politiche del lavoro, vi è stata una banale ricopiatura, per dire che è stato votato da quest'aula un atto analogo in cui erano indicati gli assessori come funzione, si parlava di assessore all'industria, alla pubblica istruzione, eccetera, non vi era niente di diverso da quello che viene indicato in quest'atto. Allora alcuni consiglieri lo avevano votato, altri si erano astenuti, ma nessuno aveva posto il problema della votazione nominativa, quindi credo che la risposta sia in quello che è già successo. Da questo punto di vista, mi pare vi sia poco da fare, se non andare a concludere questa "cosa" che mi pare anche un poco penosa, perché un eventuale rinvio di quest'anno - oltre a non essere motivato oggettivamente, perché vi sono già dei precedenti di questo Consiglio - rischia di ritardare delle attività che sono importanti per l'interesse generale della Regione. Vorrei che qualche volta ci si facesse carico di tale "elemento", perché ritirare quest'atto significa che andiamo a fine settembre, mentre il consiglio diventa operativo da subito, perché le associazioni hanno già nominato i propri rappresentanti. Magari poi bisogna spiegare anche a loro come mai il Consiglio regionale su questioni formali, rispetto a un atto che nel passato era stato giudicato legittimo da tutti quelli che hanno sollevato obiezioni oggi, ci fa ritardare di un mese e mezzo; ma vi pare una politica seria questa?
Presidente - Il Consigliere Tibaldi ha fatto una proposta sulle modalità di votazione, chiedo che il Consiglio si esprima sulla modalità di votazione avanzata dal collega Tibaldi.
La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - Voglio fare intanto una premessa: non potevamo porre la mozione d'ordine in discussione generale, perché in quella sede non si parlava di modalità di votazione.
Evidenzio l'imbarazzo del nostro gruppo, perché ormai da più di una seduta assistiamo a palesi ed evidenti violazioni delle norme regolamentari e procedurali. Ci rendiamo conto che in una democrazia la legge dei numeri ha la sua forza, di conseguenza siamo consapevoli che, quando la maggioranza vota, la legge passa, ma ci sembra un paradosso dover subire delle leggi che nel merito non condividiamo, poi pure lo stravolgimento procedurale delle stesse e in qualche maniera dover essere noi ad invocare il rispetto di tali leggi.
L'Assessore Ferraris - che immagino sia intervenuto contro la mozione d'ordine - ha detto: "ma vi sono dei precedenti". Assessore e colleghi, i precedenti spesso sono delle aggravanti; di conseguenza, se questi precedenti sono in violazione di legge... peraltro di un'altra legge, perché quella sulla quale siamo fermi è la n. 7/2003... è un provvedimento che, se ha dei ritardi, Assessore, non può venire, a luglio del 2004, ad imputare a noi quando, in base al comma 8 dell'articolo 6 della legge che voi avete votato, il consiglio che oggi nominiamo entro 6 mesi - era marzo 2003 - dall'entrata in vigore della stessa avrebbe dovuto effettuare e predisporre il regolamento per il suo funzionamento; se vi sono dei ritardi, non sono nostri!
Per quanto riguarda la mozione d'ordine, riteniamo che la legge in questione prescriva di nominare 4 rappresentanti della Regione, che devono essere nominati dal Consiglio regionale su proposta della Giunta. Se la Giunta individua i 4 rappresentanti e i consiglieri non hanno la possibilità di esprimersi sui 4 rappresentanti in maniera articolata, mi chiedo qual era il senso che il Consiglio, nell'approvare questa legge, ha voluto dare a tale passaggio, che è una duplicazione, la Giunta poteva farsi le nomine! È evidente perciò che il Consiglio deve avere la discrezionalità di valutarle, perché vengono nominati 4 rappresentanti, non viene fatta una nomina unica; di conseguenza, rivendichiamo il diritto di poter esprimere il gradimento sull'uno e non sull'altro. Se questo è il principio, va applicato il comma 3; dopodiché l'articolo 71 dice anche che, se non vi sono obiezioni, vi può essere la votazione palese ma, se facciamo l'obiezione che venga applicato il comma 3... penso che sia dovuta l'applicazione del comma 3, perché queste sono 4 persone e di conseguenza non sono un'entità unica, non è un "pacchetto" che deve essere preso, ma ci deve essere la possibilità da parte del Consiglio di esprimere il gradimento sulle singole persone, sulle singole funzioni.
Presidente - Il Consigliere Tibaldi ha fatto la proposta di votare per schede e a scrutinio segreto, l'Assessore si è espresso contro, il Consigliere Frassy si è espresso a favore, chiedo al Consiglio di esprimersi su questa modalità di votazione.
Consiglieri presenti e votanti: 30
Favorevoli: 6
Contrari: 24
Il Consiglio non approva.
Presidente - Consigliere Tibaldi, la sua proposta è stata respinta, quindi non le do la parola; lei ha già sufficientemente manifestato questa posizione, è chiarissima. Collega Squarzino, anche lei ha già parlato due volte, ha avuto la parola per dichiarazione di voto due volte.
La parola al Consigliere Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) - Noi non parteciperemo al voto, perché riteniamo che sia stata commessa una grossolana irregolarità regolamentare. Non conosco i precedenti a cui ha fatto riferimento l'Assessore, anche se non ho motivo di dubitare della sua parola, quindi ci saranno sicuramente dei precedenti. Faccio però rilevare che si tratta di precedenti non aventi una connessione diretta con il caso di cui stiamo trattando, in primo luogo perché stiamo trattando di un organismo che non esisteva in quegli anni a cui ha fatto cenno l'Assessore, in secondo luogo perché votiamo in riferimento a una legge del 2003, ed in riferimento al 2003 non vi è alcun precedente.
La legge approvata dal Consiglio non dice che la Regione nomina quattro rappresentanti di un assessorato, non prevede che debbano essere le persone "pro tempore" insediate all'assessorato X, piuttosto che all'assessorato Y, ma tutta un'altra cosa - lo abbiamo già detto, lo rileggiamo in modo che tutti si sia a conoscenza della violazione regolamentare -: dice che vengono nominati quattro rappresentanti della Regione, quattro persone fisiche che rappresentano la Regione. Che poi queste persone siano incidentalmente degli assessori, ci va benissimo, volete che siano degli assessori, dei consiglieri, dei dirigenti? Che siano chi volete, però - ripeto - non si fa riferimento alla figura del titolare di un assessorato, si fa riferimento a una figura fisica che deve essere indicata con nome e cognome e, quando qui si vota con nome e cognome, si vota con scrutinio segreto, questa è la regola!
Si è voluto esasperare questa "cosa" forse per guadagnare un po' di tempo, se si fosse effettuato lo scrutinio segreto, avremmo già votato tutti e saremmo tutti a fare il nostro "buffet" tranquillamente, non capisco questo clima rispetto a una questione regolamentare banalissima. Per protesta in ordine a questa violazione regolamentare che la maggioranza ci ha imposto, non parteciperemo alla votazione.
Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.
Lattanzi (CdL) - Sono dispiaciuto di questo "tira e molla", per cui comunico che il nostro gruppo non parteciperà al voto di tale atto che è profondamente illegittimo.
Presidente - La parola al Consigliere La Torre.
La Torre (FA) - Non crediamo vi sia tutta questa illegittimità, ho molta stima del Consigliere Curtaz, però a volte mi sembra che si vogliano enfatizzare delle situazioni, anche perché intanto mi pare che si stia parlando di un organismo con un'importanza operativa, quindi si sta cercando di trovare quasi un cavillo per ritardare tale votazione. Non capisco bene l'obiettivo che ci si sta ponendo in quest'aula, anche perché non mi sembra che, quando si parla del Presidente del Consiglio permanente degli enti locali, vi sia il nome. La legge deve essere uguale per tutti, cioè per il Presidente del Consiglio permanente degli enti locali non vedo il nome, è la carica, il concetto è lo stesso! Qui si vota la carica, è l'assessore in questo caso e l'assessore nel suo ruolo viene nominato in detto consiglio; poi l'assessore sarà una persona facilmente identificabile, è lì sui banchi, non mi sembra che in questo caso non sia identificabile; allora è proprio un "meccanismo di contrasto". Non mi pare, pur essendo all'opposizione, che tale "meccanismo di contrasto" abbia un senso e soprattutto un obiettivo utile a questo Consiglio. Non entro neanche nel merito della politica, guardo solo all'utilità per questo Consiglio. Mi sembra una discussione inutile che non porta da nessuna parte, soprattutto non dà la possibilità a questo consiglio di funzionare subito. Riteniamo quindi che non vi sia alcuna illegittimità e voteremo.
Presidente - Pongo in votazione l'oggetto n. 27:
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 26
Il Consiglio approva all'unanimità.