Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 695 del 23 giugno 2004 - Resoconto

OGGETTO N. 695/XII - Diffusione nella regione della tecnologia DSL. (Interrogazione)

Interrogazione

Preso atto dell'evoluzione tecnologica che, tramite internet, sta riducendo sempre più le distanze ed i tempi di comunicazione, anche multimediale;

Considerato che da diverso tempo, esiste la tecnologia DSL, che permette, tramite il normale cavo telefonico, previa installazione di un'apposita centrale telefonica, la trasmissione/ricezione dati ad alta velocità;

Verificato che in Valle d'Aosta, sono operative solo otto centrali telefoniche DSL su 74 comuni serviti dalla rete telefonica, rendendo così disponibile la tecnologia ad alta velocità solo in pochi centri abitati come ad esempio Aosta, Saint-Vincent e Verrès;

Atteso che lo sviluppo della tecnologia DSL, da parte di Telecom Italia, unico proprietario della rete telefonica, è molto lento e, in certi casi, neppure previsto a causa di prospettive economiche non convenienti;

Constatato che, in alternativa alla tecnologia DSL, tutti gli altri metodi di trasmissione/ricezione dati via cavo telefonico o tramite segnale satellitare sono più costosi, tecnologicamente complessi e comunque meno efficienti;

Ricordato che da tempo l'Amministrazione regionale si sta adoperando per evitare l'abbandono dei piccoli centri abitati che, per ora, nell'attuale stato delle cose, non possono usufruire della tecnologia DSL;

I sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

l'Assessore competente per conoscere:

1) lo stato attuale della disponibilità della tecnologia DSL in Valle d'Aosta;

2) se è intenzione dell'Amministrazione regionale, adoperarsi presso Telecom Italia al fine di consentire lo sviluppo totale di tale tecnologia, rendendola così fruibile in tutti i 74 comuni della Valle d'Aosta;

3) se l'Amministrazione regionale ha preso in considerazione la possibilità di realizzare, in collaborazione con gli enti locali e le comunità montane ed eventualmente in partnership con Telecom Italia, una propria rete tecnologica DSL tale da permettere alla Valle d'Aosta di colmare il gap tecnologico che la divide dalle altre regioni italiane.

F.to: Lanièce - Comé - Viérin Marco - Stacchetti

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Con un'interrogazione così articolata sono costretto ad impegnarmi in una risposta altrettanto articolata.

Faccio una premessa rispetto alle risposte puntuali all'interrogazione quindi, anziché parlare di tecnologia "DSL", ritengo più corretto parlare di "larga banda", intendendo con questa definizione, usata normalmente nelle telecomunicazioni, un insieme di tecnologie che consentono di fornire all'utente collegamenti di velocità notevolmente superiori rispetto a quelli concessi dalla normale rete telefonica. Essendo forte il legame fra le infrastrutture e i servizi abilitati, si usa poi indicare con il termine "larga banda" l'ambiente tecnologico, costituito da applicazioni, servizi, contenuti ed infrastrutture, che consente l'utilizzo delle tecnologie digitali ad elevati livelli di interattività; è evidente l'importanza della larga banda per pubbliche amministrazioni, imprese, cittadini. Le infrastrutture a larga banda possono essere incentrate su diverse tecnologie, che risultano più o meno efficienti, come viene ricordato nell'interrogazione, e necessarie a seconda delle condizioni di utilizzo (trasmissione voci, dati, video, creazione di reti). Queste infrastrutture quindi potrebbero essere "DSL", che è l'acronimo di "digital subscriber line" - che utilizza il tradizionale doppino in rame -, collegamenti via satellite, collegamenti "wireless", fibra ottica. La decisione di quale tecnologia utilizzare è fortemente condizionata dai servizi che si intende erogare.

Se da un lato la banda larga rappresenta l'occasione per lo sviluppo di nuovi servizi ed applicazioni, dall'altro occorre far presente che la sua evoluzione è - in particolare ora che si opera in regime di non monopolio - strettamente guidata da logiche di mercato. Ne consegue che si verrà a creare una forte disparità fra zone che già cominciano a disporre della larga banda, zone che ne disporranno progressivamente nel prossimo futuro e realtà territoriali alle quali la logica economica negherà questa opportunità, in quanto gli operatori tendono ad investire laddove esiste profitto, cioè in zone ad alta densità abitativa e fortemente industrializzate. Credo che sia un po' questa la logica dell'interrogazione. Quello del divario "digital divide" esistente fra le diverse aree è un problema che tocca i vari Paesi dell'Unione europea e le diverse regioni italiane.

Da un'analisi effettuata dal "Formez", istituto che opera a livello nazionale e risponde al Dipartimento della funzione pubblica, in collaborazione con il Ministero per l'innovazione e le tecnologie, che mette a confronto i piani delle regioni italiane, situazione rilevata a marzo 2003, per sostenere un ruolo attivo nell'infrastrutturazione digitale nel territorio, risulta la seguente situazione: 6 regioni non hanno alcuna politica e alcuna iniziativa programmatica; 4 regioni hanno cominciato a definire una politica per la diffusione della larga banda nella pubblica amministrazione; 4 regioni, oltre ad aver definito una politica, hanno previsto iniziative per lo sviluppo della larga banda sul loro territorio; 4 regioni, fra cui la Valle d'Aosta, hanno avviato iniziative concrete, seppur con impegni finanziari ancora limitati; 2 regioni, Emilia Romagna e Piemonte, hanno avviato in modo concreto la diffusione della larga banda. Analizzando la dotazione di infrastruttura a larga banda in Emilia Romagna - Regione che, come definito nel documento del "Formez", occupa un posto di rilievo nello sviluppo della larga banda, ma anch'essa soffre del "digital divide" in una larga parte del proprio territorio - si nota che, mentre la copertura in termini di popolazione è intorno al 79%, contro il 66% a livello nazionale, risultano scoperti dal servizio "DSL" oltre il 50% dei comuni; da lì si evince che sono servite le grandi aree metropolitane, ma tutti i piccoli comuni ne sono esclusi. È appena il caso di far presente la diversità geografica e i diversi interessi economici che contraddistinguono le due Regioni (Valle d'Aosta ed Emilia). Le iniziative che vengono portate avanti nella nostra Regione riguardano: interventi volti a favorire gli investimenti degli operatori nello sviluppo di reti e servizi (poi entreremo nel dettaglio); interventi a livello centrale o locale per l'avvio di propri piani (sto parlando della "Rupar"); interventi volti a favorire la disponibilità di servizi particolarmente interessanti, "internet" e posta elettronica presso biblioteche, postazioni pubbliche multimediali ad uso del cittadino; programmi dell'Amministrazione regionale per la creazione di una rete regionale a banda larga, quindi non necessariamente "DSL", che passano attraverso vari progetti di rilevante importanza.

Evoluzione anello in fibra ottica: la sua realizzazione - da terminare entro agosto 2004 - va incontro alle nuove esigenze di banda per un collegamento ad alta velocità tra le principali 12 sedi dell'Amministrazione regionale; abbiamo quindi questo anello ottico che collega Piazza Deffeyes, Piazza della Repubblica, località Amérique, Quart, eccetera. L'intervento approvato con la deliberazione di Giunta del 23 febbraio 2004 permette, oltre ad una flessibilità d'uso della banda disponibile sull'anello ottico, un collegamento veloce complessivo minimo di 10 Mb, che può essere ripartito in modo autonomo e discrezionale per i collegamenti voci e dati, essendo che le varie sedi regionali devono trasmettere sia voci che dati. Qui mi ricollego a un ragionamento che anche la "Casa delle Libertà" aveva fatto in passato, per sottolineare che per tale implementazione è stato sfruttato l'anello ottico posato in Aosta in occasione del progetto "VDA Cablata" e che, per venire incontro alle esigenze dell'Amministrazione regionale, "Telecom" ha potenziato le sue infrastrutture. Di tale potenziamento possono già da subito beneficiare anche enti come comune, USL e altri operatori locali che insistono sull'anello ottico. Con questa operazione la città di Aosta, pur non potendo competere in termini di ritorno economico, si colloca al pari delle 28 principali città italiane.

Con il progetto "Rupar" - avremo modo di riparlarne in questo stesso Consiglio nell'ambito del piano triennale - con la realizzazione del SIE (sistema interconnessione enti), connessione attiva da circa 10 anni, la Regione ha posto le basi per la realizzazione di una rete di comunicazione che collega i comuni della Valle. Il sistema è stato utilizzato regolarmente per la trasmissione dei dati relativi al progetto "CSIA" (centro smistamento informazioni anagrafiche), a supporto in particolare di procedure regionali come il rilascio della Carte Vallée per la gestione del carburante in esenzione fiscale e per il sistema di veicolazione e pubblicazione dei dati relativi alle varie consultazioni elettorali. L'evoluzione tecnologica e la maturata conoscenza delle opportunità che le nuove tecnologie mettono a disposizione (navigazione "internet", posta elettronica, strumenti di lavoro di gruppo, banche dati condivise, servizi turistici, servizi catastali) hanno portato l'Amministrazione regionale a procedere con l'evoluzione di tale sistema con la realizzazione di una rete regionale. In questo senso sono già state avviate alcune sperimentazioni che hanno coinvolto i Comuni della Comunità montana Grand-Paradis con risultati incoraggianti. La realizzazione della "Rupar", in stretto accordo con le linee guida definite a livello nazionale dapprima come "Rupa" (rete unitaria pubblica amministrazione) e successivamente volute nel sistema pubblico di connettività, è quindi un'iniziativa di elevato valore strategico, che rappresenta lo strumento essenziale per l'organizzazione nella pubblica amministrazione in rete e, in prospettiva, potrà evolvere verso un sistema territoriale, integrando reti diverse pubbliche e private.

Per rispondere alle tre domande, quindi lo stato attuale della disponibilità della tecnologia "DSL" in Valle, secondo quanto indicato dal gestore... oltre alla tecnologia "ISDN" - già in molti casi sufficiente e che copre la totalità del territorio regionale - la tecnologia "DSL" copre attualmente circa il 25% delle centrali, con una copertura di circa il 55% della popolazione, interessando comuni come Courmayeur, Pré-Saint-Didier, Morgex, Saint-Pierre, Aymavilles, Aosta, Saint-Christophe, Quart, Châtillon, Saint-Vincent, Verrès, Pont-Saint-Martin.

Per quel che attiene le intenzioni della pubblica amministrazione nei confronti di "Telecom", con la realizzazione dei progetti sopra segnalati e l'utilizzo di infrastrutture tecnologiche già acquisite all'interno del progetto "Vinces" esiste una concreta possibilità di avvicinamento in tempi brevi alla copertura pressoché totale del territorio con la banda larga. Tale operazione non può prescindere da un forte coinvolgimento della società "Telecom", che dovrà da parte sua valutare l'utilizzo di tecnologie alternative al rame o alla fibra ottica, cosa che peraltro avviene già attualmente con l'utilizzo di ponti radio per servire alcune zone della Valle, quali satelliti, "laser"...

Si può quindi affermare che l'Amministrazione regionale ha già svolto, e continua a svolgere, un'azione propulsiva verso gli operatori: "fast web" per il progetto "Vinces", "Telecom" per gli altri progetti, favorendo la disponibilità della larga banda presso ogni comune. Le logiche di mercato porteranno poi i vari operatori verso il singolo cittadino. Vale la pena ricordare che un collegamento "DSL" è possibile fino a qualche chilometro, attualmente massimo 5 chilometri dalla centrale; quindi vi sono alcuni problemi che sono legati alla morfologia della Valle d'Aosta, per cui il sistema di banda larga è un sistema che cercherà dove è possibile di valorizzare la tecnologia "DSL", dove non sarà possibile valorizzare tutte quelle altre soluzioni che ovviamente hanno caratteristiche diverse, ma che permetteranno uno sviluppo di un certo tipo, cioè con la cosiddetta "messa a disposizione della banda larga".

Rete tecnologica proprietaria: in considerazione di quanto indicato al punto precedente, si può affermare che non è intenzione, né compito dell'amministrazione creare una propria rete; dopodiché, se vi saranno situazioni particolari, potranno essere prese in esame. Ricordo anche che, in merito a questo discorso, l'Amministrazione regionale indirettamente partecipa in diverse società, che indirettamente hanno delle attività e, per fare un esempio, vi sto parlando della RAV e dei due tunnel, dove in superficie abbiamo una strada per i veicoli e sotto strutture e collegamenti tecnologici che possono poi supplire. Non ultimo vi ricordo tutto il sistema ex "ENEL": parlo della distribuzione di tutti i collegamenti che attualmente hanno una funzione per la distribuzione dell'energia elettrica, ma che in un futuro possono avere sviluppi, quindi si tratta di fare un ragionamento integrato. Per cui la Regione, più che avere una proprietà di reti, deve essere propulsore ed incentivare tutta questa attività, che ovviamente va nel senso di superare questo "digital divide", che potrebbe precludere alcune possibilità al territorio valdostano e soprattutto alle aree più marginali, ma al tempo stesso più preziose.

Président - La parole au Conseiller Lanièce.

Lanièce (SA) - Prendiamo atto della risposta molto lunga dell'Assessore, al quale chiedo una copia per poterla verificare nella sua interezza.

Abbiamo presentato questo problema per evidenziare la tematica riguardante la trasmissione tecnologica, in modo particolare "DSL". Si tratta di una tematica importante nell'ottica del maggior sviluppo della nostra Regione e anche nell'ottica di venire incontro ad un problema che spesso viene affrontato in quest'aula: evitare lo spopolamento delle nostre vallate; infatti il poter portare tecnologie su tutto il territorio permette di venire incontro a questa esigenza da tutti sentita. Dalla risposta dell'Assessore - che ha parlato molto più della larga banda - si può notare un impegno dell'Amministrazione in questa direzione; ovviamente noi guardiamo più alla concretezza, e quindi aspetteremo di verificare sul territorio se quanto l'Assessore ha detto verrà concretizzato al più presto.

Rimaniamo comunque dell'avviso - parlando sempre dell'argomento oggetto dell'interrogazione - che, in merito alla tecnologia "DSL", vi è ancora poco, perché è vero che la trasmissione non può superare i 5 chilometri da dove è posizionata la stazione, ma questo non significa che le stazioni non possano essere posizionate in più comuni; la verità è che per adesso vi sono solo una decina di stazioni che sono posizionate. Sappiamo bene che da parte di "Telecom", che è il gestore, non vi è la volontà di perseguire questa azione per ragioni puramente economiche, ma giustamente la Regione deve farsi forte di fronte al gestore, dicendo che questa è anche una scelta politica, se crede in questo potenziamento delle strutture tecnologiche, perché questa è una scelta politica che la Regione deve cercare di imporre al gestore. Per questo motivo abbiamo inserito nella terza domanda una proposta: se "Telecom", per questioni puramente economiche, continua a trattenersi dallo sviluppare maggiori stazioni sul territorio valdostano, la proposta che lanciamo - da verificare - è quella di fare in modo che sia la Regione a farsi parte attiva, sentendo i comuni e le comunità montane, a creare, in "partnership" con "Telecom", la propria rete, per cercare di superare questa situazione. Invitiamo quindi l'Assessore a valutare se non sia il caso di fare maggiore pressione sulla "Telecom" per favorire la creazione di nuove stazioni, o altrimenti a verificare questa proposta che abbiamo indicato in questa interrogazione, anche perché è importante lo sviluppo di questa tecnologia "DSL", che fra la trasmissione via "modem" - diciamo così, meno veloce - e la trasmissione satellitare - con costi nettamente superiori - è la migliore tecnologia per la trasmissione dei dati ad alta velocità.