Oggetto del Consiglio n. 692 del 23 giugno 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 692/XII - Concessione di contributi a privati per interventi assistenziali alternativi all'istituzionalizzazione. (Interrogazione)
Interrogazione
Vista la legge regionale n. 22/93, ed in particolare la norma che prevede la concessione di contributi a privati per interventi assistenziali alternativi all'istituzionalizzazione;
Considerato che si tratta di interventi che riteniamo importanti in quanto consentono a persone non più autosufficienti di continuare a rimanere nel proprio ambiente di vita, usufruendo delle cure necessarie, evitando così di entrare in una microcomunità;
Preso atto della D.G. n. 643 del 24 febbraio 2003 che, ricalcando grosso modo le indicazioni date nelle delibere degli anni precedenti, detta i criteri e le modalità relativi all'erogazione di tali contributi;
la sottoscritta Consigliera regionale
Interroga
l'Assessore competente per sapere:
1) quale valutazione viene data sull'efficacia degli interventi alternativi all'istituzionalizzazione, rispetto ai bisogni degli utenti;
2) se anche quest'anno la Giunta provvederà a predisporre la delibera sui contributi a privati per tale tipologia di interventi assistenziali;
3) se saranno eventualmente cambiati modalità e criteri fissati negli anni precedenti e sulla base di quali motivazioni.
F.to: Squarzino Secondina
Président - La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Fosson.
Fosson (UV) - Rispondo molto volentieri a questo quesito, intanto perché è posto correttamente, poi perché è importante ragionare insieme, tanto più che si sta studiando molto su tale argomento. Rispondo al primo quesito dicendo che il giudizio è positivo; è una legge che prevede provvidenze a favore di persone anziane e handicappate, alcoldipendenti, tossicodipendenti; che ha nelle sue finalità la concessione di contributi a privati per interventi assistenziali alternativi all'istituzionalizzazione. Questo è uno dei settori nei quali più ci stiamo impegnando. Il giudizio è positivo, lo dicono anche i dati, in quanto dal 2000 al 2003 le pratiche relative a questi contributi erogati sono in aumento. È chiaro che in questi contributi sono compresi anche i contributi per l'istituzionalizzazione, non si riesce a dividere le due cose. Nel 2000 comunque vi sono state 28 pratiche per 510 milioni di lire; nel 2001, 67; nel 2002, 94; nel 2003, 132 contributi, per un totale nel 2003 di 927.384 euro. Una legge quindi che va sempre più incontro alle esigenze di queste categorie; pertanto il giudizio è che è una legge valida.
È vero che questa legge ha un po' contrastato l'istituzionalizzazione, infatti i dati in nostro possesso alla data del 31 maggio 2004, sulle domande di inserimento nelle microcomunità per anziani, sono dati di liste di attesa veramente ridotte: nel primo distretto vi è una persona in attesa; nel secondo distretto 5 persone, nel terzo distretto 2 persone, nel quarto distretto 1 persona. È vero che sempre più - sempre nel discorso di una nuova progettualità sulle microcomunità per anziani - si sta cercando di dedicare queste istituzioni a soggetti non autosufficienti con una componente sanitaria importante, l'apertura della RSA che avverrà fra breve è in questo senso. È anche vero che comincia ad avere un risultato positivo l'assistenza domiciliare, soprattutto quella integrata che è partita nei Comuni della "Plaine" e si sta diffondendo sempre più, anche se non abbiamo ancora superato tutte le difficoltà incontrate. In questo senso sta funzionando molto bene - e progetteremo un altro intervento - il progetto che prevede l'assistenza alla persona disabile. E' un progetto che prevede un "voucher" al disabile che assume direttamente una badante secondo le sue necessità. È terminato in questi giorni il secondo corso che forma la figura di assistente alla persona, che permette di personalizzare l'assistenza e di ritardare l'istituzionalizzazione. Penso che questo progetto, inizialmente provvisorio, vada implementato e definito con dei criteri maggiori.
Secondo quesito: non è stata cambiata la deliberazione prevista del 24 febbraio 2003, innanzitutto perché non decade, non ha riferimento temporale e non è collegata all'annualità del 2003, ma soprattutto perché, come tutti sanno, stiamo lavorando da tempo all'introduzione dell'IRSE, cioè un cammino molto lungo, difficile, condiviso però ampiamente con tutti i sindacati che hanno approvato l'entrata in funzione a titolo provvisorio per un anno di questo indicatore del reddito, che è sicuramente una nuova direttiva più egualitaria: invece di prevedere solo una contribuzione e un sussidio in funzione del reddito del singolo, prevede un reddito familiare... prevede un'acquisizione di dati patrimoniali e soprattutto di dati familiari, quindi un indicatore estremamente più preciso della situazione economica dell'individuo e più egualitario. Si pensava di introdurlo prima, invece abbiamo avuto delle difficoltà di preparazione, comunque dal 1° agosto parte per i sussidi dell'assegno post-natale e tutto il cammino di questo indicatore ormai è partito lentamente e si sta affermando. Per tale motivo non è stata cambiata la deliberazione per quest'anno, perché si prevedeva di omologare i criteri a questo nuovo indicatore; fra l'altro, con il Comune di Aosta abbiamo lavorato a lungo su questo e vi è un'intesa.
Per quanto riguarda il terzo quesito, "se saranno cambiati modalità e criteri fissati negli anni precedenti", ripeto, si sta lavorando con tutte le forze che sono a ciò impegnate perché, nell'ambito delle varie provvidenze, vi sono diverse leggi - le nn. 22, 19, 17, anche la stessa legge della famiglia, la n. 44 - che prevedono degli interventi che vanno coordinati; quindi perché cambiare? Come ho detto, perché abbiamo introdotto questo indicatore del reddito? Perché vorremmo aumentare ed implementare l'assistenza domiciliare, soprattutto quella integrata, perché vorremmo fare un nuovo piano e potenziare il progetto dell'assistenza alla persona per la vita indipendente e perché, come si sa, anche con la Commissione povertà si sta lavorando a lungo per vedere, non dico una revisione delle leggi nn. 19, 22, 17 ma, se possibile, la riunificazione delle stesse in una sola norma, o comunque la semplificazione di tutti questi aiuti economici. Vi è un grosso lavoro su tutto il settore e l'intenzione è di migliorare l'assistenza e questo per le persone che ne hanno bisogno, per servire meglio la gente e in questo settore le assicuro è il nostro unico interesse.
Président - La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Anch'io sono convinta che questo sia un tema importante, su cui è anche utile sia data un'informazione pubblica, il più possibile capillare tramite i servizi, tramite anche iniziative diverse, in modo che l'utente sia informato, altrimenti si ingenerano nell'utente delle ansie, delle paure che il servizio finora attivato non continui o non continui in quel modo. Ritengo che quindi vada studiato meglio il modo di informare gli utenti su eventuali cambiamenti - questo come suggerimento che do all'Assessore -, altrimenti si crea una situazione di ansia negli utenti e nei familiari.
Credo che dai dati dell'Assessore emerga come i servizi alternativi all'istituzionalizzazione effettivamente funzionino e servano, quindi hanno la funzione sia di diminuire le richieste alle microcomunità, sia soprattutto di consentire alle persone di continuare a vivere una qualità di esistenza la migliore possibile nel loro contesto familiare o abitativo. Ritengo che su questo tipo di scelte politiche quindi si debba andare avanti, perfezionando il più possibile gli strumenti, i servizi e anche l'integrazione dei servizi, in modo che effettivamente venga data una risposta ai bisogni. Probabilmente ciò che dovrebbe essere fatto è verificare meglio i bisogni delle persone e calibrare meglio se tanti interventi dissenti nella giornata servano o se si deve invece dare un po' di continuità nel tempo e non solo interventi troppo frammentati. Lei sa bene, Assessore, che proprio le persone anziane o disabili sono quelle che hanno una concezione del tempo diversa dalle persone che sono attive nel mondo del lavoro.
Il problema che volevo mettere in luce, fatte queste premesse, è proprio l'intervento di questo nuovo strumento dell'IRSE; intanto vi è da chiarire un aspetto: lei ha asserito che le deliberazioni rispetto all'assistenza e ai criteri sono permanenti, però questa deliberazione n. 301/2004 fa riferimento al minimo vitale e dice che questo vale fino al 31 luglio 2004, dopo cosa capita in tutta la Regione? Questo è il problema che anche gli utenti si pongono. Lei non me lo ha detto adesso, ha dichiarato che per Aosta a livello sperimentale si inizia con agosto, ma per tutti gli altri settori, in cui si dice che vale solo fino al 31 luglio 2004 quel tipo di procedura, ci si chiede cosa può capitare dopo, vi è una temporalizzazione precisa che andrebbe meglio chiarita.
Seconda osservazione: chiederei all'Assessore di portare all'attenzione della V Commissione questa tematica e soprattutto sarebbe importante avere una comparazione fra il vecchio modello finora utilizzato e i nuovi indicatori.