Oggetto del Consiglio n. 635 del 26 maggio 2004 - Verbale
OGGETTO N. 635/XII - Condanna delle violazioni dei diritti umani in Iraq e ripristino delle regole di democrazia. (Approvazione di risoluzione e reiezione di altra risoluzione)
Il Vicepresidente NICCO dichiara aperta la discussione sulla risoluzione, presentata dai Consiglieri Secondina SQUARZINO, RICCARAND e CURTAZ, indicata in oggetto e iscritta al punto 34 dell'ordine del giorno dell'adunanza.
Illustra il Consigliere Secondina SQUARZINO.
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Si dà atto che, dalle ore 18,56, riassume la presidenza il Presidente PERRON.
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Interviene il Consigliere BORRE, che chiede una breve sospensione della seduta.
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Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 19,04 alle ore 19,57.
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Ripresi i lavori, il Presidente PERRON annuncia la presentazione di un nuovo testo della risoluzione dei Consiglieri BORRE, FRASSY, SALZONE, COMÉ e SANDRI.
Intervengono i Consiglieri Secondina SQUARZINO, BORRE, NICCO, FRASSY e RICCARAND.
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Si dà atto che, dalle ore 20,27, presiede il Vicepresidente LANIÈCE.
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Intervengono i Consiglieri SANDRI e CURTAZ.
Il Presidente pone in votazione la risoluzione dei Consiglieri Secondina SQUARZINO, RICCARAND e CURTAZ.
IL CONSIGLIO
- con voti favorevoli: tre e voti contrari: quattro (presenti: ventisette; votanti: sette; astenuti: venti, i Consiglieri BORRE, CAVERI, Teresa CHARLES, COMÉ, FERRARIS, FEY, FOSSON, LANIÈCE, MAQUIGNAZ, MARGUERETTAZ, NICCO, PASTORET, PERRIN, PRADUROUX, RINI, SALZONE, SANDRI, VICQUÉRY, Adriana VIÉRIN e Laurent VIÉRIN);
NON APPROVA
la sottoriportata
RISOLUZIONE
IL CONSIGLIO REGIONALE
APPRESO quanto avviene nelle prigioni irachene, dove da tempo si adottano da parte delle forze occupanti metodi barbari di interrogatorio, che prevedono il ricorso a torture fisiche e psicologiche, che umiliano e degradano chi le fa oltre chi le subisce;
RITENUTO che - come ricordato dal Presidente della Repubblica - si tratta di comportamenti "disgustosi?, di atti "intollerabili per una democrazia?, di episodi "lesivi della dignità della persona umana?;
APPRESA la notizia dell'esecrabile e orrenda decapitazione di un cittadino americano;
ESPRIME
la propria indignazione di fronte a torture, esecuzioni sommarie, catture di ostaggi e tutti gli atti e comportamenti che violano le regole ed i valori su cui si fonda la democrazia e la convivenza civile;
CONDANNA
l'uso della tortura da qualunque parte venga;
RITIENE
che, in questo contesto, occorra ritirare le forze militari italiane dall'Iraq;
RITIENE URGENTE ED INDISPENSABILE
attribuire all'ONU la responsabilità di accompagnare l'Iraq nel processo di democratizzazione;
CHIEDE
ai Parlamentari della Valle d'Aosta di sostenere tutte le iniziative che vadano nel senso sopraindicato.
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Successivamente, il Presidente pone in votazione il nuovo testo della risoluzione presentato dai Consiglieri BORRE, FRASSY, SALZONE, COMÉ e SANDRI.
IL CONSIGLIO
- con voti favorevoli: ventiquattro (presenti: ventisette; votanti: ventiquattro; astenuti: tre, i Consiglieri CURTAZ, RICCARAND e Secondina SQUARZINO);
APPROVA
la sottoriportata:
RISOLUZIONE
IL CONSIGLIO REGIONALE
DELLA VALLE D'AOSTA
Allarmato dall'aggravarsi della crisi irachena, sempre più caratterizzata da violenze anche nei confronti della popolazione civile, da inqualificabili atti di barbarie commessi da più parti, torture nei confronti dei prigionieri iracheni, sequestri e uccisioni di ostaggi e attentati terroristici;
Consapevole della difficoltà di individuare soluzioni immediate, efficaci ed onorevoli per le parti in causa, nonché della stessa debolezza dell'Unione europea a causa di persistenti divergenze nella politica adottata dai singoli stati europei rispetto alla complessa vicenda irachena;
Considerando necessario, per la ricostruzione del paese devastato dalla guerra e per la fondazione di un ordine civile e democratico di convivenza, la tutela dei diritti umani fondamentali, il rispetto dei diritti propri delle singole etnie e confessioni religiose ed il ripristino della sovranità territoriale del paese, non appena se ne ricostituiscano le condizioni essenziali;
RICHIAMATI
- il Preambolo della Carta delle Nazioni Unite, approvata a San Francisco il 26 giugno 1945, che recita: "Nous, peuples des Nations unies, résolus à préserver les générations futures du fléau de la guerre qui deux fois en l'espace d'une vie humaine a infligé à l'humanité d'indicibles souffrances (…), à unir nos forces pour maintenir la paix et la sécurité internationale …";
- la Costituzione italiana che, all'art. 11, afferma: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali";
RICHIAMATI INOLTRE
I fondamenti a cui sempre si è ispirata la Valle d'Aosta, in particolare i principi di sovranità, indipendenza, autodecisione e pari dignità di ogni popolo, sanciti sin dal 1918 dal presidente degli Stati Uniti Wilson e ribaditi nella "Carta atlantica", concordata tra Stati Uniti e Regno Unito, con espresso impegno al rispetto del "diritto di tutti i popoli a scegliere la forma di governo da cui intendono essere retti";
RITIENE INDISPENSABILE
Un'accelerazione del processo di integrazione europea, con l'abbandono degli sterili egoismi statali rispetto alla necessaria gestione di una politica estera e di difesa fortemente integrata, condizione necessaria per l'espletamento di un ruolo non più marginale nella promozione della pace nel mondo;
ESPRIME
La propria ferma condanna per le barbarie commesse e per le intollerabili torture e violazioni perpetrate da più parti ai danni della dignità umana, atti che non trovano giustificazione alcuna;
AUSPICA
La rapida e concreta assunzione dell'opera di pacificazione e ricostruzione democratica dell'Iraq sotto l'egida dell'ONU, conferendo piena responsabilità politica nella soluzione della crisi, la fine dell'attuale fase di occupazione e l'allestimento di una forza multinazionale di pace a tale organismo;
ASSICURA
Il proprio impegno a collaborare mediante iniziative concrete al diffondersi di una cultura della pace e del rispetto dei diritti umani, che allontani dall'orizzonte attuale tanto le tentazioni egemoniche quanto lo spettro del fanatismo, della xenofobia e dell'intolleranza.
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