Oggetto del Consiglio n. 630 del 26 maggio 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 630/XII - Iscrizione anticipata nella scuola dell'infanzia. (Interpellanza)
Interpellanza
Premesso:
- che il D.Lgs. 23 gennaio 2004, attuativo della Legge 53/2003, ha dato avvio alla riforma della scuola e - in particolare - a quella dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione;
- che il decreto, in ossequio a un principio cardine della Riforma Moratti che riconosce la fondamentale libertà di scelta delle famiglie, consente - per l'anno in corso - l'anticipo graduale delle iscrizioni dei bambini e delle bambine che compiono l'età richiesta (tre anni per la scuola dell'infanzia e sei anni per la scuola primaria) entro il mese di febbraio;
- che, con circolare della Sovrintendenza agli Studi la Regione Valle d'Aosta ha dato applicazione alle disposizioni del suddetto decreto e, per quanto riguarda la scuola dell'infanzia, ha stabilito che i genitori interessati possono presentare le istanze di iscrizione anticipata alle singole Istituzioni scolastiche entro il 25 febbraio 2004;
- che, rispondendo a una recente interrogazione del Gruppo La Casa delle Libertà, l'assessore delegato comunicava che nelle 18 istituzioni valdostane sono state presentate 103 domande d'iscrizioni anticipate (scuola primaria), mentre nelle 9 scuole materne parificate ne sono state presentate 15;
- che il 30 aprile scorso, l'assessore delegato ha sottoscritto un accordo con le organizzazioni sindacali scolastiche per l'applicazione della Riforma in Valle d'Aosta, ove paradossalmente "si prende atto che non sussistono le condizioni per l'iscrizione anticipata nella scuola dell'infanzia";
tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore delegato per sapere:
1) quali sarebbero le motivazioni che negano la sussistenza delle condizioni per l'iscrizione anticipata nella scuola dell'infanzia;
2) se non ritenga che l'accordo di cui in premessa costituisca un grave disconoscimento dei diritti degli studenti e delle famiglie, considerato che tra i compiti fondamentali della scuola dell'infanzia rientra quello dell'accoglienza in modo personalizzato delle bambine e dei bambini;
3) quali sono gli intendimenti in merito all'avvio del prossimo anno scolastico 2004/2005.
F.to: Tibaldi
Président - La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Sta prendendo forma e corpo la "riforma Moratti" in tutta Italia, attraverso le varie deleghe e decreti legislativi si sta dando attuazione alla legge n. 53/2002 e vediamo che in Valle si crea una certa reticenza nel volerla affrontare e nel volerne dare adempimento puntuale nei vari settori di intervento. La cosa che ci dà maggiormente fastidio sono alcuni titoli, immaginiamo che siano delle interpretazioni piuttosto sintetiche quanto inidonee che sono apparse sui giornali, secondo le quali la Valle d'Aosta dice "no" alla "Moratti", la riforma in Valle d'Aosta non sarà applicata. A "tambur battente" arrivano i periodici di diverse organizzazioni sindacali, che danno informazione sulle loro "ragioni" per cui la Valle d'Aosta ha detto "no" alla "Moratti".
È naturale che uno dei punti salienti applicativi della riforma riguarda, come abbiamo evidenziato nell'interpellanza che proponiamo oggi all'attenzione del Consiglio, l'anticipo scolastico ed è uno dei punti salienti che è stato trattato in diverse iniziative consiliari proposte all'Assessore, dalle quali era emerso che vi è un discreto numero di istanze da parte di famiglie che vorrebbero anticipare l'ingresso nella scuola dell'infanzia dei loro figli. A fronte di queste richieste, però, arriva una sorta di "niet" calato dall'alto da parte dell'Assessorato: non si può dare attuazione alle richieste; il perché lo chiediamo oggi all'Assessore. Abbiamo letto in via sintetica le motivazioni comparse sui giornali: "scuola dell'infanzia, iscrizione anticipata, si prende atto che non sussistono le condizioni per l'iscrizione anticipata nella scuola dell'infanzia".
Sappiamo che la Regione Valle d'Aosta non è carente di risorse, di strutture, di strumenti per applicare un insegnamento anticipato, per applicare l'introduzione di questo aspetto della riforma, tanto che, leggendo anche i giornali del vicino Piemonte, vi è un comune come Baio Dora, che la "riforma Moratti" vede come apripista, dove sarà possibile iscrivere a scuola i bimbi a 2 anni e mezzo. Cito questo comune, perché mi piacerebbe paragonarlo ad altri comuni valdostani che abbiano delle analogie e per quanto riguarda la consistenza demografica, e per quanto concerne la presenza di una scuola sul loro territorio; insomma, per una serie di strutture e infrastrutture che sono proiettate all'istruzione e alla cultura. Baio Dora riesce a farlo, la ricca e opulenta Valle d'Aosta non riesce a dare attuazione alla riforma e soprattutto nega il diritto delle famiglie di poter vedere iscritti i propri figli in via anticipata nelle scuole valdostane. Di qui la nostra interpellanza, perché questa decisione ci pare contraddittoria: non sappiamo se è una decisione che promana dall'Assessorato, se si tratta di una decisione che è stata stimolata dai sindacati e a cui l'Assessorato pedissequamente abbia dato attuazione per timore di incorrere in scioperi o preteste. Non sappiamo se questa iniziativa è anche coerente con un recente incarico conferito con la deliberazione di Giunta n. 614/2004 a un professionista, Prof. Rosario Ferrara, di Torino, sulla base del quale si dovrebbe procedere in modo organico e completo alla "riforma Moratti", preservando la particolarità del sistema scolastico valdostano, tenendo conto delle prerogative riconosciute dallo Statuto speciale, nonché della riforma del titolo V della Costituzione, che si traduce nell'adattamento della scuola valdostana all'insieme di norme generali sull'istruzione che sono state delineate dalla "riforma Moratti". Non dimentichiamo che, proprio ai sensi della riforma del titolo V, le norme generali sull'istruzione vengono dettate con legge dello Stato; allora, da una parte, abbiamo questo incarico, dall'altra parte, abbiamo un immediato verdetto, che è stato pubblicato all'inizio di maggio, dove la Valle rifiuta l'applicazione della "Moratti". Assessore, chiediamo a lei lumi su quanto è apparso sui giornali, se è stata un'esagerazione giornalistica o se davvero la Regione non ha intenzione di procedere ad un'applicazione graduale della riforma del sistema scolastico.
Poniamo una serie di domande: "quali sarebbero le motivazioni che negano la sussistenza delle condizioni per l'iscrizione anticipata nella scuola dell'infanzia"; se non ritenga che l'accordo con i sindacati costituisca un grave disconoscimento dei diritti degli studenti e delle famiglie, perché non vi sono solo gli insegnanti nel sistema scolastico, vi sono anche coloro che sono lì per farsi un'istruzione passando attraverso i vari stadi scolastici; per cui, secondo il principio della "riforma Moratti", ma, anche secondo quelle iniziative di cambiamento che sono state apportate negli anni precedenti, al centro dell'istruzione dovrebbe essere lo studente e non solo gli insegnanti o, ancor peggio, i sindacati. Ci fa piacere peraltro che qualche sindacato abbia preso le distanze da certe iniziative, che avevano più il sapore di prese di posizione politica e ideologica, che non iniziative motivate da analisi sostanziali e profonde di un ritardo o di un rallentamento nell'applicazione della riforma. Infine vorremmo sapere "quali sono gli intendimenti in merito all'avvio del prossimo anno scolastico", visto che entro il mese di febbraio sono state raccolte le istanze di adesione che si riferiscono all'entrata in vigore del prossimo anno scolastico e quindi dal settembre prossimo. Ascoltiamo la sua risposta e ci riserviamo una replica.
Si dà atto che dalle ore 17,36 presiede il Vicepresidente Nicco.
Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Charles Teresa.
Charles (UV) - Première réponse à votre première question: les conditions pour la mise en route de l'inscription anticipée à l'école maternelle ont été dictées avec précision par le MIUR par la circulaire ministérielle concernant les inscriptions, c'est la circulaire ministérielle de février 2004. Elle comporte: l'épuisement des listes d'attente, la disponibilité des postes dans l'école intéressée soit sur le plan logistique, soit sur le plan de l'organigramme et le consentement de la commune où se trouve l'institution scolaire intéressée dans le cas où la commune serait tenue à fournir des services instrumentaux supplémentaires, tels que, par exemple, transports, services de la cantine scolaire, les équipements.
Le Ministère de l'instruction a fait parvenir jusqu'à maintenant des indications ultérieures opérationnelles quant à l'anticipation à l'école maternelle à travers la circulaire citée avant, qui fournit des indications et des instructions au sujet du décret législatif n° 59/2004, concernant la définition des normes générales relatives à l'école maternelle et au premier cycle de l'éducation, aux normes de l'article 1er de la loi n° 53. Dans le détail les conditions susdites ont été confirmées et des informations ultérieures ont été fournies au sujet des nouvelles figures professionnelles de la manière qui suit. En considérant que les figures professionnelles citées, ainsi que les modalités peuvent matérialiser l'exigence d'instituer de nouveaux profils professionnels du personnel scolaire et que de toutes les façons ils sont destinés à retomber sur l'acte déclaratoire des fonctions déjà prévues, ainsi que sur les modèles et les solutions d'organisation du travail, nous mettrons en train rapidement la phase de négociation qui les concerne, aux termes de l'article 43 du Contrat national du travail du secteur de l'école. Ce n'est qu'à la conclusion de la phase citée ci-dessus qu'il sera possible de faire avancer de manière graduelle et expérimentale la pratique de l'anticipation de l'inscription à l'école élémentaire. Ceci était écrit dans le décret; l'Administration a vérifié, pour ce qui est de sa compétence, la disponibilité des places dans le respect de l'organigramme déjà affecté aux écoles pour la prochaine année scolaire.
Relativement aux nouvelles figures professionnelles et aux modalités d'organisation, rappelées toujours par la circulaire ministérielle n° 29/2004, considérées optimales pour l'insertion des enfants de 2 ans et demi, l'Administration a vérifié que la phase des négociations prévue par l'article 43 du Contrat national n'a pas encore été mise sur pied. Pour ce qui concerne l'entente avec les organismes locaux, qui sont tenus à la mise en place des services instrumentaux, une table de confrontation avait été préparée. Ces organismes, après une réflexion attentive et précise, ont exprimé leur difficulté pour accueillir des enfants en inscription anticipée à cause de l'inexistence des conditions nécessaires.
Pour la deuxième question, l'accord stipulé avec toutes les organisations syndicales de l'école n'est que la preuve de ce qui ressort de la phase de l'examen des conditions dont je viens de parler. Il n'est pas dans l'intention de l'Administration de forcer les mesures concernant les anticipations lorsqu'il manque des conditions qui sont retenues nécessaires et indispensables et que le législateur et le Ministre lui-même ont mis à tutelle des enfants touchés par cette mesure. En outre, les lignes d'orientation fixées de commun accord avec les organisations syndicales, ainsi que dans le texte d'accord, reconnaissent formellement une partie même du travail fait par les groupes d'étude, qui ont été organisés par la Surintendance aux études avec l'objectif d'effectuer des études techniques préparatoires à l'exécution et à l'adaptation pour la Vallée d'Aoste des normes générales relatives à l'école maternelle et à l'école primaire, toujours aux normes de la loi n° 53. Il est alors évident que, malgré les nombreuses tables rondes ou tables de confrontation organisées par l'Administration, le but reste inchangé et amplement partagé.
Quant à la dernière question, avec la prochaine année scolaire l'Administration prendra soin de mettre en service les procédures pour parfaire les conditions nécessaires à la mise en route de l'expérimentation dont nous parlons, même à travers la réalisation de cours de formation destinés au personnel enseignant de l'école maternelle et des confrontations opportunes avec les collectivités locales. L'Administration a comme objectif principal d'obtenir une insertion attentive et correspondante à toutes les exigences des enfants pour leur entreé dans l'école de l'enfance.
Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Assessore, siamo completamente delusi di una risposta che non è all'altezza di un Assessore che si deve occupare primariamente dell'istruzione della sua comunità, anche perché la sua risposta denota che il fattore istruzione viene messo non in secondo piano, ma addirittura in terzo piano. È vergognoso che dei tavoli di negoziazione con la parte docente o dei tavoli di confronto con i responsabili degli enti locali, i sindaci abbiano creato rallentamenti o difficoltà tali da impedire l'attuazione della riforma in questo punto. Riteniamo sia vergognoso che una Regione come la Valle d'Aosta, che ha delle "chances" strutturali proprie finanziarie di gran lunga superiori a quelle di altre regioni, non riesca ad accogliere nelle proprie scuole i bambini - e sono tanti perché lei ci ha dato i numeri nelle scorse edizioni - che hanno fatto richiesta di accedere per l'anticipo scolastico. È negare una libertà riconosciuta ai cittadini, sulla base di pretesti di carattere sindacale che non hanno alcuna ragion d'essere. Vorremmo sapere perché per la scuola non vi sono le risorse o le strutture, o le condizioni per poter effettuare un anticipo scolastico, mentre vi sono per tantissime altre cose, e lo abbiamo visto in questa seduta consiliare: consulenze di vario tipo, lo leggiamo dall'elenco delle numerosissime deliberazioni di spesa adottate dalla Giunta. Non si riesce dunque ad accogliere - dicevo - i bambini di moltissime famiglie, che avrebbero il piacere di iniziare in via anticipata la scuola. Perché? Perché gli enti pubblici non sono riusciti a creare le condizioni necessarie.
Lei ha dato lettura in esordio della sua risposta delle condizioni fissate dal provvedimento ministeriale; ci ha detto: "sulla disponibilità di posti e sulle nuove figure professionali abbiamo aperto un tavolo di negoziazione", ma cosa dobbiamo negoziare? Abbiamo istituti capienti nella nostra Regione, addirittura a Châtillon hanno abbattuto una scuola perché era di troppo, ma dov'è che mancano i locali per accogliere i bambini? Come si fa a dire che mancano le figure professionali quando vi sono corsi di formazione e di aggiornamento continuo per il corpo docente valdostano? Dov'è allora che mancano le nuove figure professionali che dovrebbero garantire l'assistenza ai più piccoli, quando abbiamo addirittura un'università che ha preordinato i livelli di studi alla formazione primaria e secondaria, quindi è proprio orientata a creare anche queste figure professionali! Cosa ci manca in Valle d'Aosta? Ci mancano i soldi per i comuni per ospitare i bambini nelle mense? Ci mancano i soldi per i trasporti scolastici? Qui vi sono diversi amministratori comunali, penso che questa risposta sia vergognosa, Assessore, perché si fonda su un pretesto assolutamente inconsistente, proprio perché è un pretesto, perché qui solo sulla base di un affronto sindacale, o meglio di alcuni sindacati, lei, Assessore, si è arresa di fronte all'evidenza! A differenza di un piccolo comune, come Baio Dora, nessuno dei 74 comuni valdostani sarà in grado di dare un'immediata applicazione alla riforma in questo punto.
Assessore, non è pensando di boicottare la "riforma Moratti" che si guadagnano dei "galloni" sul campo, questo è un suo fallimento, è un'incapacità nell'affrontare con un minimo di disponibilità innanzitutto da parte sua e da parte di chi governa il settore dell'istruzione... di mettere insieme le varie condizioni e dire: "Signori, da quest'anno si può cominciare" e si può iniziare dando soddisfazione alle richieste di tante famiglie che non riescono a far ospitare i propri figli dagli asili privati esistenti perché le rette sono troppo alte, o anche perché non c'è posto per tutti, e Aosta è un caso emblematico. Non si viene quindi neppure incontro a questa esigenza di tipo sociale, che è manifesta ed è stata denunciata più volte da più parti.
Assessore, non è trincerandosi dietro un linguaggio burocratico di tavoli di negoziazione che si cala il sipario sul mancato anticipo della scuola, la Valle d'Aosta ha fallito, non ha fatto fallire la riforma! La Valle d'Aosta ha fallito perché nonostante tutto non è riuscita a dare accoglienza ai propri bambini, le cui famiglie, legittimamente, hanno fatto una richiesta.
Questa è una concezione dirigista della scuola, che forse andava bene negli anni '70, e da una concezione dirigista si dovrebbe traghettare verso una concezione più liberale, dove sono le scelte dell'individuo, delle famiglie, ma dello stesso studente fin dai più teneri anni di età, che devono essere accolte, perché sono le famiglie che dovrebbero entrare nella scuola, valutare i piani di offerta formativa, valutare le inclinazioni dei propri figli e, di conseguenza, concordare con i docenti come possono essere strutturate a livello di istruzione e di formazione; purtroppo sembra che questo concetto, forse perché troppo liberale, forse perché comporta delle responsabilità di scelta, vi trovi impreparati. Noi quindi siamo assolutamente delusi dalla sua risposta e riteniamo sia una vergogna per la nostra Regione non essere riusciti a dare una tempestiva risposta ed applicazione a questo importante punto della "riforma Moratti".