Oggetto del Consiglio n. 627 del 26 maggio 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 627/XII - Iniziative per tutelare la casa da gioco a seguito di registrati ammanchi di denaro. (Interpellanza)
Interpellanza
Premesso:
- che diversi organi di informazione hanno riferito di un recente ammanco di 71.000 euro avvenuto in uno degli armadi blindati delle casse slot del Casino de la Vallée;
- che successivamente e a distanza di pochi giorni le stesse testate hanno riportato la notizia di un ulteriore ammanco di 10.000 euro, avvenuto addirittura precedentemente ma segnalato paradossalmente con un ritardo di almeno due mesi;
- che, nella cronologia dei fatti, dopo il primo ammanco di 10.000 euro se ne è quindi verificato un secondo, decisamente più grave, di altri 71.000 euro;
- che il personale addetto alle casse e alcuni funzionari hanno richiesto, attraverso un documento inoltrato ai vertici dell'azienda, l'effettuazione di controlli più capillari ed efficaci, anche mediante sistemi audiovisivi;
- che a tale richiesta non ha finora fatto seguito alcuna risposta da parte dell'Azienda;
tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore delegato per sapere:
1. per quale motivo non è stato denunciato immediatamente il primo ammanco e chi si assume (o si è assunto) la responsabilità di tale ritardo ingiustificabile;
2. per quali ragioni, dopo il primo episodio illecito, l'Azienda non ha adottato alcun provvedimento in merito, tanto meno quelli suggeriti dal personale;
3. quali iniziative intende intraprendere per restituire alla Casa da gioco di Saint-Vincent quello status di legalità e di trasparenza che dovrebbe permeare costantemente l'attività esercitata nonché una reputazione più dignitosa di quella che si sta invece affermando, anche a causa di fatti disdicevoli come quelli citati in premessa.
F.to: Tibaldi
Président - La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Questa interpellanza si inserisce nel filone di quelle già esaminate e approfondite questa mattina, cioè nel filone della sicurezza del controllo non propriamente dell'Amministrazione regionale, ma di una società che dipende fortemente dalla stessa: la "Casino S.p.A.". Sicurezza e controlli che, secondo quanto abbiamo riportato nell'interpellanza in oggetto, non funzionano come dovrebbero, di conseguenza si sono registrati degli episodi disdicevoli che abbiamo appreso leggendo gli organi di informazione; in particolare abbiamo appreso di un ammanco - come definito eufemisticamente, in realtà si tratta di un vero e proprio furto - avvenuto al Casinò di 71.000 euro in contanti, soldi custoditi all'interno di uno degli armadi blindati, dove sono depositati i fondi monetari delle casse "slot". Il fatto, secondo le cronache che abbiamo letto, è avvenuto il 14 aprile scorso e, con una non celata vena ironica, gli stessi organi di informazione hanno dato notizia di un altro furto di 10.000 euro, anche questi in contanti, avvenuto il 30 gennaio, ma scoperto solo alcune settimane fa. Mentre nel primo caso un sacco contenente i 10.000 euro in contanti sarebbe stato tagliato e prontamente richiuso per non far scoprire immediatamente l'illecito - sono passati quasi 3 mesi -, nel secondo caso è stato asportato tutto quanto il fondo cassa. Sembra quasi che vi sia stata una prima edizione che era un "facciamo le prove" e una seconda edizione nella quale "visto che le prove sono andate bene, portiamoci a casa tutto". Se il primo caso, scoperto immediatamente, non è stato denunciato immediatamente alle forze dell'ordine, per il secondo - nonostante qualche ritrosia da parte di funzionari e dipendenti - la denuncia è stata effettuata, probabilmente anche perché qualcuno del consiglio di amministrazione, magari lo stesso presidente, ha ritenuto opportuno avvisare il Presidente della Regione, che così ha consigliato di procedere.
Risulterebbe anche che, a seguito di fatto analogo accaduto anni or sono, siano state predisposte procedure di sicurezza che prevedevano la custodia dei valori presso gli uffici della direzione dei giochi americani, procedure che a quanto pare sono state disattese dalla discrezionalità di chi invece nelle varie operazioni avrebbe dovuto mantenere la linearità operativa concordata. Questa discrezionalità ha permesso, dopo un primo furto di 10.000 euro, come ripeto forse una semplice prova generale, un secondo furto di ben 71.000 euro, ovvero l'asportazione complessiva del fondo cassa. Non va tralasciata la scarsa affidabilità di un armadio, che sì viene definito blindato, ma che sembra piuttosto obsoleto, anche perché è dotato di una sola chiave, mentre normalmente si dovrebbero usare armadi blindati a doppia chiave, come le vere e proprie casseforti, e con l'ovvia clausola che nessuno deve poterle gestire entrambe e naturalmente non deve gestirle da solo. È possibile che non vi sia - ed è la prima considerazione che facciamo - un'autentica cassaforte, che vi sia invece un armadio tecnologicamente obsoleto e che la chiave sia a disposizione di molte persone? Non ultimo il sistema di videosorveglianza, di fatto inesistente o quanto meno inaffidabile. Le telecamere, come riportano anche gli organi di stampa, registrano le entrate, ma non vedono le operazioni svolte in prossimità degli armadi. Ci sembra paradossale che vi sia una telecamera che riprende chi entra nella stanza, ove è contenuto l'armadio contenente il denaro ma, quando si apre il battente dell'armadio, il battente oscura la visuale dell'obiettivo della telecamera: sembra un regalo fatto apposta per chi si deve recare lì dentro e naturalmente usarlo come bancomat! Se si pensa che lo stesso accade per il "caveau" dove sono custodite le "fiches", dove la telecamera non vede quanto accade all'interno, direi che non si tratta di una situazione consolante, anzi è deprimente.
Al di là di questi avvenimenti, vi è un fatto ancora più grave: la mancata denuncia di un furto accaduto a gennaio e scoperto dopo quasi 3 mesi. Qui ci sarebbe da mettere una dose di "humor", perché di questo fatto sembrerebbe che ne fossero a conoscenza gli addetti ai lavori nel Casinò sin dai giorni immediatamente successivi. È possibile che arrivi agli onori della cronaca dopo, ma addirittura non se ne sappia ai nostri livelli prima? Cos'altro si scoprirà nei prossimi mesi?
Noi abbiamo proposto questa interpellanza, perché la situazione qui denunciata, a nostro avviso, è molto grave e non può continuare in questo solco: quello dell'assenza di controlli o dell'impossibilità di svolgere i controlli, di conseguenza le poniamo tre quesiti su cui gradiremmo conoscere le sue considerazioni. Ci riserviamo di fare ulteriori considerazioni alla luce di quello che ci vorrà dire, sperando che sul terzo quesito, concernente gli intendimenti, vi sia un'effettiva volontà da parte della Giunta di procedere a trovare una soluzione o adottare una serie di iniziative in grado di porre fine a questi episodi disdicevoli che costituiscono la collezione, che più volte abbiamo evidenziato in questo Consiglio con interpellanze o interrogazioni, quando lei non sedeva ancora su quella poltrona. Ne voglio ricordare una: venne asportata una grande quantità di "fiches" e addirittura esportata oltralpe per delle rettifiche di carattere tecnico. Se il denaro sparisce con questa facilità presso la casa da gioco, evidentemente qualcosa di importante non sta più funzionando e forse da tempo.
Assessore, lei ha un pacchetto di deleghe alquanto importanti, forse dovrebbe cominciare a metter mano in maniera energica e decisa a una situazione, che ormai è scappata al controllo del gestore e del controllore e, visto che lei riassume entrambe le figure, lasciamo a lei le risposte.
Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Rispondo a questa interpellanza. Credo di non aver mai fatto segreto di non condividere un'impostazione e un'organizzazione della casa da gioco, perché questi non sono altro che una serie di accadimenti che in qualche modo preoccupano l'azionista. Dico "l'azionista" perché questi ammanchi non hanno avuto una ripercussione sulle entrate regionali derivanti dal disciplinare, questi ammanchi hanno una rilevanza sul conto economico della società... e quindi il ruolo dell'azionista. L'azionista come può intervenire? Può intervenire sul consiglio di amministrazione, che è l'organo preposto a gestire e a controllare la struttura, quindi la sostituzione del consiglio di amministrazione successivamente alle dimissioni e il mandato di rivedere l'organizzazione della struttura mi pare vada esattamente nella direzione prospettata dall'interpellante. Evidentemente le perplessità dell'interpellante sono perplessità che ha l'uomo di buon senso e quindi per le vie brevi questo tipo di sollecitazione è stata subito fatta al consiglio di amministrazione.
Nell'interpellanza si chiede: "per quale motivo non è stato denunciato immediatamente il primo ammanco e chi si assume, o si è assunto, la responsabilità di tale ritardo ingiustificabile". Il consiglio di amministrazione prende atto dicendomi che il ritardo con il quale è stato denunciato l'ammanco è dovuto al fatto che la direzione generale, deputata a detta incombenza, non ha avuto notizia dello stesso e ciò per un difetto di comunicazione interna; di questo si chiede l'individuazione della responsabilità. Quando a fine aprile è emerso il fatto dell'ammanco dei 10.000 euro, su iniziativa del consiglio di amministrazione, è stata depositata tempestivamente un'ulteriore querela, oltre a quella relativa all'ammanco dei 71.145. Da lì si desume che per i due ammanchi, quello di 71.000 euro e quello di 10.000 euro, è stata tempestivamente presentata una querela agli organi deputati, sui quali è in corso un'indagine. Voi sapete che sono state interrogate una serie di persone interessate e spero vivamente che venga fatta luce tempestivamente su quelli che sono stati definiti ammanchi o furti; cambia poco però, la sostanza è che mancano i soldi!
Seconda domanda: "per quali ragioni, dopo il primo episodio illecito, l'Azienda non ha adottato alcun provvedimento in merito, tanto meno quelli suggeriti dal personale"; non sono a conoscenza di quelli provenienti dal personale, la risposta del consiglio di amministrazione è la seguente: "A seguito dell'ammanco del 30 gennaio 2004, di cui ripetiamo il consiglio di amministrazione ha avuto notizia solo a fine aprile, il consiglio di amministrazione ha preso atto della videosorveglianza, dove vi era una sola telecamera che era posizionata sull'armadio oggetto degli ammanchi, e ha dato disposizioni affinché venissero installate telecamere su tutte le casse". Quella che è stata indicata come una lacuna nell'ambito della videosorveglianza quindi è stata superata, dopo aver preso conoscenza di questi ammanchi, posizionando quelle telecamere su tutti gli armadi. Il motivo per il quale già all'origine non ci fosse quel tipo di copertura non lo conosco, ma fa parte di tutte quelle cose che ritengo siano da migliorare e che nel passato non sono state oggetto di interventi adeguati.
Si chiede poi quali iniziative si intendono intraprendere; il consiglio di amministrazione ha ritenuto necessario porre in essere un'attività di monitoraggio volta ad individuare situazioni aziendali contraddistinte da maggiori criticità e ha stabilito un programma di interventi secondo le priorità di urgenza. Con l'occasione di questo monitoraggio, è stata avviata una riorganizzazione radicale dei flussi di cassa e dei relativi mezzi di protezione, con un intento di razionalizzare l'operatività di detta area e introdurre strumenti di maggiore controllo. Sicuramente questi ammanchi denotano una criticità nel flusso di denaro; questo tipo di discorso ha delle punte che sono proprio queste degli ammanchi; il consiglio di amministrazione si è fatto carico di questo e in una logica aziendale vi è il concetto di responsabilità, che porta ad individuare le responsabilità con eventuali richieste di danno. Qualora il consiglio di amministrazione non ponga in essere quello che è necessario fare, scatta l'azione di responsabilità nei confronti degli amministratori. Questi sono gli strumenti di cui dispone l'assemblea dei soci per presidiare le azioni in danno agli interessi sociali.
Président - La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Le risposte dell'Assessore ci soddisfano a metà, perché indubbiamente confermano lo stato di grave confusione nel quale versa la casa da gioco e lo sbando gestionale nel quale si trova anche in questo momento. Sarà uno sbando gestionale che lei addebita - forse per scaricarsi parte delle responsabilità - ai predecessori, a chi non c'è più, ma è uno sbando gestionale concreto, tangibile, evidente, talmente evidente che nella casa da gioco riescono a godere di maggiore "privacy" i ladri che non i clienti, perché i ladri riescono ad eludere la videosorveglianza, impostata in modo tale che loro possono non solo andare presso una camera blindata e asportare una dotazione intera, ma addirittura fare le prove preventive 3 mesi prima, per vedere se vi sono delle reazioni... nessuna reazione e l'Assessore ha il coraggio di dire che è stata fatta querela tempestivamente! Come fa a dirlo!
(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
... all'atto della conoscenza? Sì, ma il consiglio di amministrazione è lento a conoscere le notizie!
(nuova interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
... ma io le ho sapute dai giornali, non sono nel consiglio di amministrazione, tanto meno sono un funzionario o un dipendente del Casinò. Lei però è colui che rappresenta l'azionista, quindi la gestione, ed è colui che dovrebbe sovrintendere i controlli, quindi ha questa duplice funzione; forse qualcuno che è dedito ai controlli dovrebbe occuparsene in maniera più attiva, evidentemente è troppo impegnato, evidentemente il corpo dei controllori attende da tempo il rinnovo di un disciplinare che è del 1967...
(nuova interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
... non controlla le casse, ma i controllori hanno anche delle funzioni, non queste, ma hanno anche altre funzioni. Vi sono dei controlli amministrativi interni alla società che hanno queste precipue funzioni; forse è il momento di intervenire, ma in maniera drastica, sostanziosa, anche perché lei ha detto: "il consiglio di amministrazione ha preso atto del furto... perché la direzione generale non ha avuto notizia per un difetto di comunicazione interna", ma vi sono una marea di dipendenti, di funzionari, di amministrativi, di tecnici! È gravissimo allora che non vi sia comunicazione interna, è gravissimo che lei oggi abbia eluso la risposta alla nostra prima domanda, chiedevamo: chi si è assunto la responsabilità di tale ritardo, chi è che ha difettato di comunicazione interna, chi è che era preposto alla sorveglianza e di conseguenza alla comunicazione all'organo superiore, al direttore generale. È vero che il direttore generale è "congelato", ma non lo saranno tutti i livelli sottostanti...
(nuova interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
... il direttore generale non è "congelato"? Noi ripetiamo le sue parole, Assessore, perché talvolta è "congelato" e talvolta si "scongela", in questo caso, probabilmente, era "congelato", perché non gli sono arrivate le informazioni ed è gravissimo questo fatto, perché le "fiches" sono del valore circolante che deve essere conteggiato all'inizio e alla fine di ogni giornata in cui si apre e si chiude l'attività di gioco; non è ammissibile che una Casa da gioco come quella di Saint-Vincent oggi versi ancora in queste condizioni! Lei sa che in Europa le case da gioco devono disporre, prima di aprire, di sistemi di videosorveglianza ad alta definizione, con la registrazione completa su tutto l'arco orario di ciò che accade; noi siamo ancora rimasti al paleolitico rispetto ad altre case da gioco e allora come facciamo ad essere concorrenziali, se nemmeno a livello di controlli e di tutela del denaro e del valore circolante non riusciamo ad adottare misure di sicurezza nel vero senso della parola?
È poi paradossale che, per riorganizzare un sistema di videosorveglianza, debba intervenire il consiglio di amministrazione. È vero che avete ridistribuito le deleghe e i compiti secondo quello che lei ha definito "uno schema orizzontale", non penso che smentisca anche questo, perché una volta che le ho detto queste parole mi ha detto: "nessuno ha parlato di schema orizzontale", ma poi lo aveva ripreso come vocabolo rispondendo al collega Lattanzi in un'interpellanza, adesso, se glielo ripropongo, non lo smentirà!
(nuova interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
... la suddivisione orizzontale allora è confermata. Un consiglio di amministrazione si riunisce per decidere di installare delle telecamere su ogni cassa... in primo luogo, bisogna aspettare che si verifichi il furto per arrivare ad una decisione simile - e questo è gravissimo perché dobbiamo aspettare che ci portino via il valore, e lo portano via alla S.p.A. che è al 99% patrimonio della Regione -; in secondo luogo è grave che si debba arrivare ad una decisione del vertice per decidere una cosa del genere. I direttori generali, i vicedirettori, i sub-direttori, i funzionari cosa stanno a fare lì, se sono neppure in grado, secondo quello che lei ha detto, di comunicare tempestivamente alla direzione generale l'ammanco di denaro? È una struttura che non funziona e noi imputiamo a lei, Assessore, la responsabilità di questo mal funzionamento, perché lei oggi riassume nelle sue funzioni tutte le titolarità, ripeto: amministrazione e controllo.
La gravità di tale situazione è stata ribadita anche da alcune sue parole, quando ha parlato di "criticità del flusso di denaro": ora, se è critico il flusso di denaro, visto che alla "Casino S.p.A." gira solo danaro, mi dica lei qual è l'aspetto non critico di questa casa da gioco! È auspicabile che le richieste di danni o le eventuali responsabilità, una volta venute alla luce, siano sanzionate, perché è inammissibile procedere nella logica del "nessuno ha visto, nessuno ha sentito, nessuno ha delle colpe", anche perché 81.000 euro sono una cifra di una certa consistenza e sono soprattutto l'indice di una macchina che, invece di produrre soldi, in questo caso li sta addirittura divorando da sola.
Concludo citando alcuni suoi riferimenti stamani in risposta ad alcune interrogazioni dei colleghi sulla sicurezza. Lei ha detto, giustificando un incarico all'ex Generale del SISMI, Inzerilli: "il miglior sistema di sicurezza è quello interno all'ente"; è opportuno che il Generale Inzerilli faccia una capatina anche a Saint-Vincent, perché se questa è una struttura di sicurezza interna all'ente, forse prima che ad Aosta è opportuno vedere cosa succede a Saint-Vincent, perché qui vi sono dei fatti inequivocabili che si sono già verificati. Questo è un consiglio, quindi, Assessore, ne prenda buona nota, ma non per elargire un'altra consulenza, ma per fare in modo che le cose cambino, visto che lei è titolare di una pluralità di deleghe alquanto importanti. In attesa di vedere degli sviluppi e delle azioni concrete da parte dell'Assessore, noi ci dichiariamo parzialmente insoddisfatti delle sue risposte.