Oggetto del Consiglio n. 626 del 26 maggio 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 626/XII - Incarico di consulenza per la gestione della sicurezza interna dell'Amministrazione regionale. (Interpellanza)
Interpellanza
Premesso che
Dal 1994 l'Amministrazione regionale ha affidato "in attesa della prevista realizzazione di una struttura dedicata specificamente alla gestione dei vari problemi di sicurezza relativi all'apparato o alle strutture regionali" una consulenza esterna "in merito alle problematiche relative alla sicurezza interna e la protezione di aree particolarmente sensibili dell'Amministrazione regionale";
Tale incarico è stato rinnovato sino al 2003, sebbene dal 1997 non si sia più fatto riferimento "alla realizzazione di una struttura" interna dedicata;
Con Deliberazione di giunta n. 1110 del 19 aprile u.s. sono stati impegnati 20 mila euro per l'affidamento di un incarico di consulenza - da espletarsi entro 45 giorni - ad un generale in congedo del sismi "nell'ambito di interventi volti a migliorare la sicurezza di uffici e sedi dell'amministrazione regionale";
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
Il Presidente della Regione e l'Assessore delegato per conoscere:
1) quali siano le motivazioni che, dopo 10 anni di consulenza esterna continuata e dedicata alla sicurezza, hanno determinato l'incarico di cui in premessa;
2) come si pensa di gestire nel quotidiano tali problematiche.
F.to: Frassy
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - Devo dire che sono abbastanza preoccupato nell'illustrare questa interpellanza, nel senso che ho ascoltato con attenzione la risposta che ha dato l'Assessore Marguerettaz all'interrogazione che aveva un oggetto analogo, anche se un taglio diverso, del gruppo "Arcobaleno" sulla questione della sicurezza e di quell'incarico. Sono preoccupato, perché quella risposta era forse una parziale risposta, ma non completa, rispetto alle domande che vengono presentate nella nostra interpellanza, e forse la richiesta che era partita dai banchi della Presidenza del Consiglio di unificare la discussione era dovuta al fatto che c'era una risposta sola. Allora mi domando - a fronte di quella risposta sola che l'Assessore Marguerettaz ha già speso dando delle non risposte all'interrogazione - che senso abbia l'illustrazione di questa interpellanza!
Al di là di questa premessa di tipo ironico, siamo in una posizione diversa rispetto alla posizione di preoccupazione, espressa stamani dal gruppo "Arcobaleno" su quell'incarico, in quanto tutto sommato il "curriculum vitae" di questo professionista è una garanzia di professionalità nella materia per la quale gli è stato conferito l'incarico. Rispetto ai tanti "professionisti inventati", sicuramente questo è un professionista della materia! Il problema è la materia, in effetti, perché non è un campo nuovo quello sul quale si interviene con quel provvedimento di Giunta, ma è un campo noto, molto noto, purtroppo, perché nelle precedenti legislature c'è stata un'attenzione più che mai vigile su quelle che erano definite le problematiche della sicurezza. Come citiamo nelle premesse, è dal '94 che con deliberazioni di Giunta, reiterate di anno in anno, venivano affidati degli incarichi aventi come obiettivo la realizzazione di sistemi di sicurezza a protezione delle strutture regionali; addirittura all'inizio si giustificavano questi incarichi esterni, in riferimento anche alle norme di legge da lei citate nella risposta precedente, con l'attesa di arrivare a definire una struttura interna, a protezione di queste aree definite "sensibili"!
Questo incarico si è rinnovato per 10 anni fino al dicembre 2003, ma non senza preoccupazioni, polemiche e incomprensioni su quello che in effetti era l'incarico, e noi Consiglieri, memori dell'esperienza e delle risposte avute dalle Giunte precedenti e nella scorsa legislatura, eravamo tranquilli, perché avevamo il convincimento che il "pacchetto sicurezza" fosse gestito e fosse garantito! Nel leggere la deliberazione n. 1110 dell'aprile scorso, invece, ci è venuto il dubbio che così non fosse!
La risposta - e la devo citare nuovamente - che ha fornito ai colleghi del gruppo "Arcobaleno" è quanto meno sorprendente quando dice: "volevamo fare non una verifica tecnica, ma una verifica funzionale". Penso che lei abbia usato 2 sinonimi per non dire nulla, perché in una materia del genere la verifica funzionale non può prescindere dalla tecnica che viene applicata! Allora abbiamo forse il convincimento che in quella deliberazione non sia stato scritto tutto rispetto alle motivazioni reali che hanno portato questa Giunta ad adottare quell'atto, perché, dopo 10 anni di incarichi affidati ad un primario operatore del settore sulla piazza, diventa difficile capire come mai, in 45 giorni, si voglia fare il punto della situazione con un incarico dato, fra l'altro, ad un personaggio che - al di là delle valutazioni fatte dai colleghi del gruppo "Arcobaleno" - in questa materia ha una competenza e delle capacità che gli debbono essere riconosciute!
C'è una tempistica sospetta, sulla quale vorremmo si facesse un minimo di chiarezza, perché dopo 10 anni di consulenza esterna continuativa, diventa difficile credere che, una mattina, l'Assessore Marguerettaz scopra il generale Inzirilli e gli affidi 20.000 euro per dare, in 45 giorni, delle risposte su tutta una serie di problematiche! Vorremmo perciò capire quali sono le "avvisaglie", chiamiamole così, che hanno fatto dire a questa Giunta che l'incarico, per 10 anni rinnovato di anno in anno, dal gennaio 2004 non è più stato rinnovato, né nelle scelte della struttura che prestava servizio, né nella scelta di conferire ad altre strutture analogo servizio... invece, ad aprile, nasce questa deliberazione!
Vorremmo poi capire nel quotidiano - perché l'Assessore stesso ha evidenziato che qui si tratta di fare una certa radiografia - come pensa la Giunta di gestire questa problematica, tenendo presente che nel passato si diceva che sarebbe stato opportuno creare una struttura interna, quindi vorremmo capire se questa suggestione è nuovamente di attualità o meno e, in caso contrario, se si ritiene di fare affidamento a strutture su piazza piuttosto che - per altri motivi - a strutture non su piazza, con quali criteri dovrebbero essere individuate e con quali criteri si pensa poi di gestire la "routine" della sicurezza delle aree sensibili dell'apparato regionale.
Le domande sono semplici e chiare; mi auguro che ci possa essere una risposta altrettanto semplice e chiara, per capire le premesse di quell'incarico e, soprattutto, le conseguenze!
Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Sicuramente la chiarezza delle risposte molte volte non deriva dalle risposte stesse, ma da quello che uno si aspetta di sentirsi dire, per cui se la risposta non è in linea con le aspettative, la risposta non è chiara, ma è una cosa diversa! Quando uno fa delle domande che sposano una dietrologia estranea all'atto deliberativo, è chiaro che, non confermando la dietrologia, emerge un'insoddisfazione. Devo dire la verità, da questo punto di vista "Arcobaleno" e "Forza Italia" o alcuni Consiglieri di questi gruppi...
(interruzione della Consigliera Squarzino Secondina, fuori microfono)
... non so se hanno avuto ragione o torto, lì sarebbe interessante fare un ragionamento statistico!
Con le domande poste nella seconda interpellanza - perché ha ragione il Consigliere, ci sono tutta una serie di premesse che in modo diverso pongono però lo stesso problema -, si chiede, in primo luogo, "quali sono le motivazioni che, dopo 10 anni di consulenza esterna continuata e dedicata alla sicurezza, hanno determinato l'incarico di cui in premessa". Ho avuto modo di citare già nella prima risposta che dall'8 agosto, da quando si è insediata la nuova Giunta, sono stati ridefiniti i servizi e le strutture con l'individuazione di un "Ufficio fonia e sicurezza": da lì, si desume la volontà dell'Esecutivo di dare una risposta interna al problema sicurezza.
Dare una risposta interna al problema di sicurezza vuol dire - e qui vado all'apparente sinonimo che ha voluto citare il Consigliere Frassy - che deve essere fatta un'analisi della strumentazione che nel tempo, anche grazie alle consulenze, è stata introdotta; cosa diversa è la gestione di queste tecnologie. Per essere più chiaro, è ovvio che un presidio dal punto di vista delle telecamere, dell'intera area circostante al Palazzo regionale, è un qualcosa che risponde a delle necessità; diversamente è dove vanno queste immagini, se sono gestite da una struttura interna o da strutture esterne.
Questo tipo di incarico serve per strutturare un servizio che, con un piano attento nell'individuazione dei carichi e delle responsabilità, dà una risposta anche alla richiesta del Presidente della Regione, il quale il 27 gennaio ha incaricato un proprio servizio di fare un coordinamento. Qui l'obiettivo finale è quello di costituire una struttura che avrà al vertice un funzionario o un dirigente, la quale terrà sotto controllo tutto il discorso relativo alla sicurezza, senza demandare ad alcuna struttura esterna servizi di sicurezza che competono all'istituzione. Diverso è l'aspetto tecnologico, che mi pare sia stato finora presidiato: abbiamo tutta una serie di rilevatori, di attività, che correttamente sono state installate, ma sono cose diverse.
Non posso esprimere giudizi su quello che è stato il ragionamento negli ultimi 10 anni, perché la filosofia voleva già inizialmente supplire ad esigenze che non venivano soddisfatte dalla struttura interna; in caso contrario, non ci sarebbe stata la necessità di affidare un incarico all'esterno per la sicurezza. L'intendimento di questo Esecutivo è di dare una risposta interna organizzativa. Questo è accaduto nell'ambito dell'applicazione della "626"; nel momento in cui è sorto il problema, è stata esternalizzata la consulenza, per dare delle risposte ad un adempimento di legge. Nel momento in cui vi è stata una struttura interna in grado di soddisfare questo tipo di esigenza, le consulenze esterne o non sono state più affidate o sono state contenute nello stretto indispensabile. Lo stesso è avvenuto nell'ambito della sicurezza. Noi abbiamo bisogno di un documento che dovrà essere poi analizzato e validato, ma questo è l'obiettivo di detta consulenza; quindi non il coordinamento di quello che si fa, ma quello che stiamo utilizzando, per sapere cioè se le tecnologie sono attuali e compatibili con le norme vigenti.
Fatto questo, che tipo di struttura consiglia il consulente - perché questo è il suo compito -, qual è l'organigramma di cui dovrebbe dotarsi l'Amministrazione regionale? Questo mi pare sia in modo chiaro il contenuto del disciplinare ed è chiaro anche perché è per 45 giorni lavorativi, in quanto per fare un'analisi e per dare dei consigli è un tempo sufficiente, anzi, forse abbondante, tanto che questo tipo di documento è in fase terminale.
Si chiede poi come si pensa di gestire nel quotidiano tali problematiche. In attesa delle indicazioni che dovranno emergere dal documento, la Direzione tecnologie e gestione assicura - attraverso contratti e forniture ancora in essere - la manutenzione degli apparati di sicurezza, la funzionalità dei sistemi, la remotizzazione dei segnali di allarme diversi, per adesso limitatamente al primo semestre 2004, e l'implementazione di nuovi sistemi di sicurezza, per cui tutta l'attività che la Direzione tecnologie e gestione assicura in questo momento permette, con gli strumenti attuali, di avere un presidio.
È chiaro che dal punto di vista metodologico abbiamo la necessità di avere una traccia. Oggi come oggi, le funzioni di intervento, nel caso vi siano cortocircuiti, allagamenti... anche questa è sicurezza...
(interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)
... e chi dobbiamo chiamare? Voi probabilmente banalizzate il problema, ma qualora vi sia un problema dal punto di vista tecnico sul sistema informativo, l'intera Regione diventerebbe un apparato non funzionante, perché non avremmo più la funzionalità di tutte le strutture! E questo è un dato che non è presidiato: ecco qual è la sicurezza! Perché qui si cerca anche di "romanzare" dietro un incarico, che è prettamente tecnico: ecco perché il "curriculum", che ha permesso di dare un incarico, non è quello descritto dal Consigliere Curtaz, è un incarico preciso!
Ora, nessuno di noi ha voluto fare dei ragionamenti che esulavano da questo, quindi devo dire che tutto questo clamore sugli entusiasmi, come sulle preoccupazioni, verrà a cessare nel momento in cui avremo un documento su cui fare le nostre riflessioni e i consigli su cui fare le nostre considerazioni e predisporre i provvedimenti del caso.
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - Sono veramente sorpreso dalla sua risposta e dico che, recentemente, ho rifatto l'impianto elettrico e di allarme in casa, ma mi sono rivolto a un più modesto impiantista, non sono andato al "SISMI" per sistemare queste banalità!
Vorrei leggere una risposta, datata marzo 2000, 6 anni dopo che c'erano gli incarichi di sicurezza che venivano dati annualmente; nella risposta che veniva data allora si diceva: "Nous avons constaté la disparition des dossiers et des gens qui se trouvaient la nuit à l'intérieur du Palais"; quindi, 6 anni dopo gli incarichi continuativi che venivano dati, eravamo ancora a queste situazioni. Oggi, 4 anni dopo, queste situazioni non sono state ancora risolte e voi date l'incarico ad una persona che sicuramente è un superesperto, ma per fare cosa? Per capire dove vanno a finire le immagini? Per capire cosa succede se manca la corrente? Ma, Assessore, è incredibile la sua risposta, perché le dico che se questo è l'incarico che costa 20.000 euro, lei ha dissipato, in 45 giorni, 20.000 euro; penso che per 20.000 euro ci si possa e ci si debba aspettare qualcosa di più significativo!
Qui apro una riflessione: il problema della sicurezza è a doppio taglio, nel senso che c'è la sicurezza oggettiva e poi ci sono le deviazioni dei vari servizi a livello nazionale, che purtroppo non accadono solo a livello nazionale, ma sono accadute anche a livello periferico e - ribadisco in quest'aula - anche in questa Regione. Allora, la sicurezza spesso diventa un modo per effettuare - la parola può essere suggestiva, ma è significativa - dello "spionaggio politico" a danno degli avversari politici, e qui la vogliamo dire con il suo nome.
A livello parlamentare, dove la problematica è notoria, hanno quanto meno trovato un sistema di gestione, facendo sì che il Comitato di controllo dei servizi sia presieduto da componenti dell'opposizione. È vero che le problematiche di quel comitato sono enormemente diverse rispetto a quelle che gestiamo noi, ma ribadisco l'inopportunità che tale tipo di problematica continui ad essere gestito a livello di Giunta. Sicuramente questo tipo di problematica dovrebbe rientrare in quelle competenze che, essendo a garanzia dell'apparato, ma anche di coloro che politicamente rappresentano l'apparato, passano alla competenza della Presidenza del Consiglio, che è un organo in cui c'è una rappresentanza che tutela maggioranza e minoranza.
La invito, Assessore, nell'innovazione che dovrà seguire all'incarico di Inzirilli, a considerare questa proposta, perché sarebbe il segno di una inversione di tendenza dove la sicurezza è la sicurezza di tutti, ossia dove la sicurezza non è più utilizzata come o anche come strumento politico. Questa è una proposta che è anche una sfida politica, perché se verrà accolta, riconosceremo la buona fede e la svolta rispetto a un passato che non ci è piaciuto e che vorremmo appunto che sia un "passato". Se, invece, questa è la svolta per rafforzare il passato con strumenti più potenti e perniciosi, sappia che la nostra posizione sarà più dura di quella che abbiamo tenuto in passato.
Se in passato ci siamo limitati a fare dell'ironia su questo argomento, in futuro saremo determinati a denunciare quelle situazioni che, spesso, nei corridoi sono note e che sui giornali non appaiono, ma rispetto alle quali, se andiamo a vedere e la diciamo tutta, certi provvedimenti attuati dalle autorità giudiziarie dimostrano che le nostre preoccupazioni non erano avulse dalla realtà, perché ci sono stati dei provvedimenti che hanno posto riparo a degenerazioni di certi sistemi di ascolto, deviati, della sicurezza di Palazzo regionale.
Presidente - Cari colleghi, vista l'ora, dichiaro conclusi i lavori della odierna adunanza del Consiglio regionale. I lavori riprenderanno alle ore 15,30.
La seduta è tolta.
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La seduta termina alle ore 13,07.