Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 622 del 26 maggio 2004 - Resoconto

OGGETTO N. 622/XII - Affido di un incarico di consulenza per la sicurezza di uffici e sedi dell'Amministrazione regionale. (Interpellanza)

Interpellanza

Preso atto del contenuto della deliberazione n. 1110/04 della Giunta regionale avente per oggetto: "Affido dell'incarico di consulenza (...) al signor Paolo Inzerilli di Roma, nell'ambito degli interventi volti a migliorare la sicurezza di uffici e sedi dell'Amministrazione regionale";

Osservato che l'incaricato, Generale a riposo, ebbe in passato una discutibile notorietà (a meno che non si tratti di un'improbabile omonimia) a causa del suo ruolo nel SISMI, nel Comando della struttura paramilitare clandestina denominata "Gladio" e dei suoi presunti rapporti con i Servizi Segreti deviati, che hanno contribuito a scrivere pagine inquietanti della recente storia italiana;

Ritenuto opportuno conoscere le ragioni che hanno spinto la Giunta regionale ad affidare un incarico ad un personaggio tanto discusso e doveroso proporre la revoca dell'incarico;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale per sapere:

1) se l'incaricato di cui alla delibera n. 1110/04 della Giunta regionale sia il medesimo personaggio che a suo tempo guidò la struttura di "Gladio" e fu al centro di inchieste giudiziarie riguardanti le presunte derivazioni dei Servizi Segreti italiani;

2) perché la scelta di affidare tale incarico è caduta su tale personaggio e se è stato decisivo il suo "curriculum vitae";

3) chi ha raccomandato o, quantomeno, segnalato all'Assessore competente la disponibilità del Generale ad ottenere l'incarico professionale in discussione;

4) se non intenda revocare, per evidenti ragioni di opportunità, la deliberazione relativa all'incarico in oggetto.

F.to: Curtaz - Riccarand - Squarzino Secondina

Président - La parole au Conseiller Curtaz.

Curtaz (Arc-VA) - Il nostro gruppo ha appreso, direi con sorpresa e inquietudine - e non crediamo di essere stati soli - che la Giunta regionale su un tema delicato, sul quale tornerò fra un momento, ha scelto come proprio consulente - nominandolo con una deliberazione "ad hoc" - un generale già membro del SISMI, un generale che ha un passato come minimo "discutibile". Ultimo capo riconosciuto dell'organizzazione clandestina denominata "Gladio", un generale implicato con diversi esiti in inchieste giudiziarie di vario tipo: se le nostre notizie non sono sbagliate, direi dagli attentati in Alto Adige alle vicende sui Servizi Segreti deviati, e che quindi si è fatto conoscere nella storia sempre oscura dei Servizi Segreti italiani per le inchieste giudiziarie di cui è stato protagonista.

Questa consulenza è stata data su un tema particolarmente delicato, perché l'obiettivo che si è proposta la Giunta è quello di uno studio per rendere più efficiente ed efficace la gestione dei vari sistemi di sicurezza nella nostra regione, soprattutto nell'ambito degli edifici, delle sedi dell'Amministrazione regionale, al fine di aumentare il grado di controllo sugli accessi non autorizzati, ponendo quindi particolare attenzione ai problemi della sicurezza a cui non possiamo non associare i problemi della "privacy".

Dicevamo "scelta inquietante" e con questa nostra iniziativa vorremmo capire - chiedendo e pretendendo dalla Giunta la massima chiarezza - se si tratta di una scelta fatta a ragion veduta, con convinzione, perché si è ritenuto che la persona scelta è una persona esperta, capace e quindi meritevole di particolare fiducia da parte della Giunta, oppure se addirittura si è trattato di una svista, perché nessuno in Giunta conosceva il generale in questione, che pure porta un nome che, nelle cronache di quegli anni, abbiamo letto ripetutamente, oppure se, nonostante ciò, si sia agito con leggerezza, non prevedendo l'impatto anche politico, impatto di sconcerto nell'opinione pubblica per una scelta tanto discutibile e inopportuna, direi "particolarmente inopportuna", perché viene da una regione che è sempre stata abbastanza alla larga da questo tipo di personaggi e di vicende, oppure ancora se c'è dell'altro, ovvero: non è convinzione, non è ignoranza delle qualità personali dell'incaricato, non c'è stata leggerezza, ma ci sono state altre ragioni. Noi chiediamo che la Giunta chiarisca perché è stato dato un incarico tanto inquietante.

Credo, anche perché c'è bisogno di chiarezza e trasparenza su questo tema, che alle nostre domande debbano essere date risposte precise, adeguate; come sempre, abbiamo cercato di porre delle questioni chiare. In particolare - se posso riassumere brevemente le questioni - mi sembra superata la questione n. 1, in cui si chiedeva se l'incaricato sia il medesimo personaggio che a suo tempo guidò la struttura di "Gladio" e fu al centro di inchieste giudiziarie riguardanti le presunte derivazioni dei Servizi Segreti; questa risposta è superflua, perché il tema è stato ripreso dalla stampa, per cui si tratta proprio dello stesso personaggio e non si è trattato di un caso di omonimia o qualcosa del genere!

Diventa più interessante allora una risposta alle tre altre domande, perché è stata fatta questa scelta di affidare un incarico così delicato ad una persona che ha questo "curriculum vitae"; ancora, non di minore importanza, è capire come la Giunta regionale sia arrivata all'individuazione di questo esperto, chi lo ha raccomandato o, quantomeno, segnalato alla Giunta; infine, se non intenda revocare, per evidenti ragioni di opportunità, la deliberazione relativa all'incarico in esame.

Si dà atto che, dalle ore 11,22 alle ore 11,27, presiede il Vicepresidente Lanièce.

Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Direi che l'esposizione dell'interpellanza è sufficientemente chiara e conto di dare una risposta che sia altrettanto chiara.

Normalmente le consulenze vengono date su richiesta delle strutture, per dare delle risposte a delle esigenze che le strutture manifestano. In particolare dall'agosto 2003 è stato definito all'interno del Dipartimento sistema informativo dell'Assessorato al bilancio una struttura, che è definita "Ufficio fonia e sicurezza" che, seppure non completata, ha il compito di assicurare dal punto di vista tecnologico la gestione e l'evoluzione del sistema di sicurezza. La nuova struttura ha sin da subito manifestato la necessità di una verifica puntuale sulla validità non tecnica, ma esclusivamente funzionale dei diversi sistemi installati; successivamente tale esigenza è stata sollevata dal Presidente della Regione che, con nota del 27 gennaio 2004, chiedeva al Coordinatore del Dipartimento personale di coinvolgere le varie strutture dell'Amministrazione interessate alla problematica della sicurezza, al fine di procedere ad un'attenta riflessione sull'esigenza di individuare un unico responsabile della sicurezza. Da lì si desume che l'organizzazione dell'Amministrazione regionale doveva essere perfezionata, doveva essere modificata, quindi all'interno di questo tipo quadro la Giunta si deve attrezzare per superare dei problemi.

Nell'ambito dell'individuazione dei soggetti, ovviamente i soggetti vengono individuati ai sensi della legge n. 18, in cui ci sono tutta una serie di disposizioni legislative che vorrei citare. In primo luogo, ci deve essere l'impossibilità di soddisfare le esigenze sottese all'incarico con personale dipendente, fermo restando che ci deve essere il problema; il problema c'è, esiste, la sicurezza deve essere migliorata, l'attuale situazione non è - a detta della struttura - nelle condizioni di assicurare quegli elementi che devono essere assicurati; poi, il conferimento a soggetti dotati di specifica e comprovata competenza in materia, che forniscano adeguate garanzie sullo svolgimento dei compiti da affidare. L'acquisizione da parte della struttura competente della seguente documentazione dell'incaricando: "curriculum" dettagliato comprovante fra l'altro l'iscrizione all'albo o all'elenco professionale se occorrente, attestazione dell'insussistenza di incompatibilità o cause di esclusione previste dall'articolo 8, l'accertamento e l'attestazione da parte della struttura competente della congruità dei costi previsti...

Ora, la struttura manifesta l'esigenza, siamo nella necessità di affidare un incarico; la struttura, il sottoscritto cerca di trovare soggetti che possano avere un certo tipo di profilo. Le persone da ricercare in questo dominio devono essere persone che hanno una competenza, vale a dire: in materia balistica tu vai a cercare un professionista in materia balistica; quando si parla della sicurezza si va a cercare una persona che ha una dimestichezza con la sicurezza. A fronte di questo, le strutture hanno analizzato un "curriculum" che è stato trasmesso dall'interessato e nell'ambito del "curriculum" puntuale ovviamente vengono prese quelle esperienze, che sono le esperienze in ambito di sicurezza. Ve le vorrei leggere:

"Dal 1987 al 1989 è stato a capo dell'Ufficio centrale per la sicurezza alle dipendenze dirette dell'Autorità nazionale per la sicurezza, in tale veste responsabile a livello nazionale della sicurezza del personale, quindi: rilascio, controllo, revisione dei nulla osta di sicurezza in tutto il personale della pubblica amministrazione e delle industrie di rilevanza strategica e militare;

- Sicurezza industriale: rilascio dei NOS e delle autorizzazioni per le trattative commerciali per l'esportazione di mezzi e materiali classificati, controllo delle lavorazioni classificate;

- Sicurezza tecnica: controllo e certificazione di tutti i centri di telecomunicazione ed elaborazione dati, che trattano dati classificati, controllo dei sistemi di sicurezza fisica, controllo accessi e sistema antintrusione di installazioni di interesse strategico;

- Sicurezza generale: studio, elaborazione ed emanazione della normativa nazionale nel campo della tutela del segreto e della sicurezza, verifica delle condizioni di sicurezza di tutte le ambasciate all'estero sotto i diversi aspetti.

Dal 1989 al 1991 è stato Capo di Stato Maggiore del SISMI, responsabile dell'organizzazione interna del servizio, del coordinamento di tutte le attività e del controllo dell'esecuzione delle direttive interne e superiori".

Dal punto di vista professionale credo che quindi vi siano tutti i requisiti del caso. Dopodiché non è trascurabile - questo non è mai emerso - in cosa consiste questo incarico, perché nelle premesse dell'interpellanza, negli articoli, da nessuna parte è emerso qual era il fine dell'Amministrazione regionale. Il fine era quello non di affidare la sicurezza - ecco perché non abbiamo questa onestà intellettuale nel rappresentare la questione -, non è stata affidata la sicurezza a nessuno, ma esattamente il contrario; quindi vedo in positivo questo tipo di discorso - al di là delle considerazioni che poi andremo a fare dal punto di vista personale, ma dal punto di vista metodologico - di gestire direttamente la sicurezza, attività istituzionale che non può essere demandata a terzi, non può essere esternalizzata, ma dobbiamo avere una struttura su cui avere il pieno controllo e la piena fiducia, perché legata con un rapporto istituzionale con l'ente. Non possiamo affidarci alle persone di fiducia dell'ultimo momento, che poi possono cambiare nel tempo; invece, dobbiamo affidarci ad una struttura organica, in modo tale che ci sia un manuale di pronto intervento in tutte le materie.

Oggi devo dire che questo manuale non esiste; per uno scambio di documenti, un errore probabilmente materiale, l'Amministrazione regionale è stata oggetto di un intervento da parte delle forze di pubblica sicurezza, che giravano nel Palazzo regionale senza che vi fosse stato un intervento da parte dei responsabili; quindi, da questo punto di vista dobbiamo codificare tutto un discorso che va da chi ha le chiavi a chi deve intervenire... Questo è proprio l'oggetto della consulenza; vorrei leggere in modo puntuale quanto è scritto nel disciplinare, altrimenti non ci capiamo: L'incarico doveva essere per "la verifica dell'attuale situazione organizzativa in ambito di sicurezza e logica ed è la successiva predisposizione di un documento che, partendo dalla situazione rilevata, segnali eventuali criticità ed individui le soluzioni rispondenti alle vigenti normative"; da lì, si desume che non vi è stato alcun affidamento a terzi della sicurezza e dei sistemi, ma dirò di più.

In ambito disciplinare questo consulente doveva rigorosamente ed esclusivamente riferire ed agire sotto il controllo costante e continuo del dirigente, per cui non avevamo persone terze. Nessun consulente - da quando c'è questo tipo di nuova organizzazione - ha l'acceso al Palazzo regionale, non ha l'accesso ai sistemi informativi, non ha l'accesso alla centrale telefonica, e questo non è secondario. Per garanzia di tutti noi, nessuno, se non i dipendenti regionali avevano - con questo tipo di intervento - accesso ai locali definiti "strategici". "Per i motivi di cui sopra..." - si dice ancora - "... viene affidata con un obiettivo ben individuato e definito dal disciplinare allegato per un periodo di 45 giorni". Vi posso dire che il lavoro è pressoché terminato e il lavoro non è quello di girare all'interno del Palazzo regionale, come le fantasie possono lanciarsi, mettendo cimici e sistemi di controllo! Non voglio dire se c'erano o non c'erano, non lo so; ma posso dirvi che mai nessuno si è preso "la briga" di avere qualcuno che aveva accesso, tranquillizziamoci a garanzia di tutti, del sottoscritto per primo, perché sono geloso della mia "privacy" come il Consigliere Curtaz! E ancora: senza alcun compito di coordinamento e gestione della sicurezza di uffici e sedi regionali, questo non ha alcun compito di coordinamento, risponde direttamente alla struttura dirigenziale competente che ha seguito tutta l'attività.

Detto questo, successivamente al clamore sono state acquisite le questioni che non erano quelle che hanno fatto propendere per questa scelta, cioè questa consulenza è stata data per le competenze tecniche, non perché ci fosse un ruolo all'interno di "Gladio", assolutamente! Volendo però approfondire questo aspetto, dal punto di vista giuridico e in preparazione di questo tipo di interpellanza abbiamo fatto delle verifiche anche all'Ufficio legale, per vedere se c'erano condizioni ostative, ovviamente disciplinate dalla legge: è emerso che vi erano stati 2 procedimenti penali nei confronti del soggetto, conclusisi entrambi con la totale assoluzione, quindi i procedimenti penali di cui si fa menzione, si sono conclusi con un'assoluzione, quello di "Gladio" in particolare, perché il fatto non sussiste e per non aver commesso il fatto; quindi anche da questo punto di vista non vi sono quelle situazioni.

Spero con tutta la chiarezza del caso di aver risposto, anche se indirettamente dicendovi che il lavoro è pressoché terminato; per cui, nel corso della prossima settimana, vi sarà la produzione del manuale che sarà a disposizione di tutti coloro che vorranno esaminarlo. Sarà uno strumento in mano alle strutture, alla Giunta per poter assumere le decisioni.

Voglio veramente concludere, con grande pacatezza, dicendo che non c'è stata alcuna abdicazione nei confronti di organizzazioni nazionali, sovranazionali, che sono totalmente estranee all'agire della Giunta. Abbiamo richiesto una valutazione propriamente tecnica, quindi la stesura non già di valutazioni politiche, ma di consigli tecnici per controllare l'accesso, per evitare di trovarsi in situazioni di imbarazzo. Abbiamo avuto altre denunce nelle sedi distaccate, dove sono stati sottratti documenti, pass, computer, perché l'Amministrazione è molto articolata, per cui la necessità di presidiare un punto così strategico credo sia indispensabile.

Président - La parole au Conseiller Curtaz.

Curtaz (Arc-VA) - Siamo profondamente insoddisfatti della risposta dell'Assessore. Tolgo subito un equivoco: che questo personaggio sia stato assolto, è la cosa più irrilevante del mondo, perché la storia di questo paese in riferimento ai processi che hanno coinvolto i Servizi Segreti, a cominciare dalla "strage di Piazza Fontana", all'"Italicus", a "Piazza della Loggia", ai "morti di Bologna", sono finiti nello stesso modo. Quindi è una cosa del tutto irrilevante!

Peraltro, nella nostra interpellanza, non si fa assolutamente riferimento a condanne di questo soggetto: si fa riferimento ad inchieste in cui è stato coinvolto per i Servizi Segreti deviati. "Deviazione", Assessore, che anche lei ha utilizzato nel rispondere a questa interpellanza e mi rammarico che ancora una volta le domande specifiche, precise, rispetto a questa interpellanza siano state totalmente eluse! Questo è un fatto politico, del quale voglio anche interessare il Presidente della Giunta, perché non è la prima volta che, di fronte ad iniziative di particolare rilievo, vengano date risposte elusive, inadeguate, totalmente omissive!

Una volta individuato l'ambito della consulenza, e io le ricordo, Assessore, che abbiamo fatto riferimento alla consulenza, quindi lei ne ha diritto, lo posso anche capire, di fare una "filippica" nel chiarire che questo signore non controllerà la sicurezza, non entrerà nei nostri computer e nei nostri telefoni: ci mancherebbe altro! Ci mancherebbe altro! Sappiamo che sarebbe un buon esperto nei controlli, ma ci mancherebbe altro! È chiaro che egli ha solo un compito di consulenza, ma rimane un mistero in questa vicenda, in cui i misteri e i segreti sono all'ordine del giorno - il personaggio e la situazione sono ideali per questo ambito di segretezza - rimane un mistero dicevo la risposta a due domande che le avevamo posto. Questa persona come è stata contattata? Non crediamo che lei, Assessore, o qualche suo funzionario abbiate preso le "Pagine gialle" o telefonato a "Bisio", chiedendo informazioni su persone che si intendono di sicurezza!

Questa persona è stata raccomandata da qualcuno e lei non se l'è sentita di dirlo; ma questa è una responsabilità politica sua, e della Giunta, perché nessuno dalla Valle d'Aosta va a Roma a cercare un ex capo di "Gladio" per chiedergli una consulenza! C'è qualcuno che questa persona gliel'ha segnalata! Noi glielo abbiamo chiesto; prendiamo atto che lei non ha voluto dirlo e prendiamo atto anche che questo è un atteggiamento scorretto nei confronti dell'opposizione, perché avete in mano il potere, ma non avete il diritto di evitare di rispondere alle domande precise che vi vengono poste! È che non avete il coraggio di rispondere alle nostre domande!

Lei ci risponda, poi potremo interpretare diversamente; ma se continua a non risponderci su molti degli argomenti che portiamo in quest'aula - quelli del casinò, per esempio, tanto per non andare lontani...-. Peraltro, mi permetta la battuta, è anche "masochistico" questo modo di procedere, perché invece di una iniziativa gliene facciamo quattro o cinque, non molliamo più. Se invece ci rispondesse dalla prima volta in maniera esauriente, magari saremmo non soddisfatti sul merito, ma non potremmo più richiederglielo!

Morale, per finire: lei ha fatto una difesa di questo incarico e ne prendiamo atto. Pensavamo volesse magari dissociarsi, e come Valdostani avremmo preferito che il Presidente della Giunta fosse venuto qui e avesse detto: "abbiamo commesso una leggerezza, non sapevamo chi era questo personaggio e abbiamo sbagliato, siamo stati ingenui". Invece no, abbiamo appreso che questa scelta è stata fatta sulla base di una certa convinzione, cioè sulla base delle capacità, dei "curricula", si era sicuri che questa fosse la persona più idonea in Italia per fare questo tipo di analisi e di studio nella Regione Valle d'Aosta! Ne prendiamo atto: è una cosa curiosa anche dal punto di vista politico e della politica che in questo settore porterà avanti la forza politica di appartenenza sua, Assessore!

Il problema della revoca dell'incarico: ci dice che ora il lavoro è quasi ultimato, questo lo capisco anch'io, ma non è che fosse necessario oggi vedere cosa dice il Consigliere Curtaz o i colleghi del gruppo "Arcobaleno" per decidere se revocare o meno la delibera, perché di questo non è che se ne parla oggi o se ne parla da quando abbiamo depositato l'interpellanza; francamente se ne parlava già da prima di questo incarico! Lo abbiamo capito tutti il giorno dopo che è stata pubblicata la deliberazione, che c'era questa cosa che non convinceva, quindi io le contesto la mancata revoca, perché la revoca dell'incarico poteva essere fatta immediatamente, prima che fosse iniziato il lavoro!

Oggi mi si dice - è una giustificazione peraltro secondaria, avendo l'Assessore difeso questo tipo di scelta - che il lavoro è praticamente fatto e che non avrebbe senso una revoca. Io termino dicendo - e lo dico a malincuore, perché si figuri che piacere abbiamo, noi, di polemizzare su questa vicenda! - che la Giunta, in questa occasione, ha fatto una gran brutta figura e l'ha ripetuta, oggi, difendendo una scelta indifendibile!