Oggetto del Consiglio n. 619 del 26 maggio 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 619/XII - Interventi in campo agricolo a seguito di gravi fenomeni atmosferici nella Bassa Valle. (Interrogazione)
Interrogazione
Tenuto conto della bufera di grandine che mercoledì 5 maggio si è scaricata con violenza su alcuni comuni della Bassa valle e in modo particolare su Hône, Bard e Donnas;
Tenuto conto altresì dei numerosi danni provocati dalla grandine, soprattutto alle coltivazioni agricole;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore competente per sapere:
1) la stima dei danni arrecati dalla grandine alle coltivazioni agricole;
2) quali sono le azioni già intraprese dall'Amministrazione regionale, o in procinto di esserlo, per fronteggiare celermente e adeguatamente tale situazione.
F.to: Lanièce - Viérin Marco - Comé - Stacchetti
Président - La parole à l'Assesseur à l'agriculture, aux ressources naturelles et à la protection civile, Vicquéry.
Vicquéry (UV) - Premesso che ho effettuato una visita personalmente nella zona danneggiata il giorno seguente alla grandinata, i tecnici dell'Assessorato all'agricoltura hanno provveduto ad effettuare un sopralluogo finalizzato ad accertare l'entità del danno causato. L'evento ha interessato una vasta area compresa fra i Comuni di Donnas, località Champale, Pomerou, Reisen, Lamoye situata in sinistra orografica, e quelle di Outrefer e Clapey in destra orografica, l'intero comprensorio del Comune di Hône e una piccola area del Comune di Bard confinante con Arnad.
In tale occasione i tecnici, dopo aver delimitato il comprensorio, hanno provveduto a definire una prima stima sintetica dei danni, valutando in circa 8-10 ettari la superficie coltivata a vigneto danneggiata e attribuendo alla stessa una percentuale di danno, che varia da zona a zona, una percentuale sommaria di danno e non ancora quantificabile. Si tratta di valori assolutamente indicativi, per cui la conferma richiederà sopralluoghi mirati da effettuarsi azienda per azienda. Con riferimento ad una produzione ad ettaro di uva in condizioni di ordinarietà e basandosi sulle prime indicazioni emerse, la perdita di produzione ammonterebbe a circa 6-800 quintali; stime più attendibili rispetto alla perdita di produzione potranno e dovranno essere fatte entro il prossimo mese di agosto.
Rispetto al punto 2, come ho avuto modo di dire in questa sede, nell'ambito applicativo della misura 3.2, tutela dell'ambiente del piano di sviluppo rurale, l'Assessorato dell'agricoltura ha provveduto a notificare nei mesi scorsi alla Commissione europea le condizioni per la concessione diretta degli aiuti agli agricoltori in caso di calamità naturali ed eventi assimilabili, dalla siccità alla brinata alla grandinata...
La Regione, in sintesi - perché il documento è molto complesso - ha chiesto di diminuire le soglie del danno dal 30 al 20% della perdita di produzione, calcolata sulla produzione danneggiata o sulla produzione residua, in rapporto alla produzione lorda aziendale in un anno normale. Questo è il contenuto del documento notificato alla Commissione europea, che ha risposto con nota protocollo n. 12326 del 18 marzo scorso; la risposta è pervenuta dal responsabile della rappresentanza permanente d'Italia presso l'UE, che ha comunicato che in riferimento all'aiuto di cui si tratta, la commissione non ha inteso sollevare alcuna obiezione considerandolo compatibile con il Mercato comune. Questa è una notizia molto rassicurante, perché è importante essere riusciti ad ottenere due cose: l'abbassamento dal 30 al 20% e soprattutto il metodo di calcolo che secondo le colture varia. Se parliamo di danni all'alpeggio calcoleremo i litri di latte perso, se parliamo di frutticoltura calcoleremo la perdita di produzione, ma con calcoli differenziati.
Siamo riusciti anche ad ottenere il fatto che si calcola sulla produzione lorda aziendale in un anno normale: l'anno normale lo si considera o con riferimento alle medie regionali - e in quel caso è molto più semplice -, oppure si deve fare riferimento agli ultimi 3 anni escludendo gli anni in cui ci sono stati eventi eccezionali, nel bene e nel male. È un metodo di calcolo che la Commissione europea ci ha considerato valido, considerando la Valle d'Aosta zona svantaggiata, sennò zone di montagna... e qui potremmo aprire il dibattito molto puntuale sulle lezioni europee, sull'importanza di salvaguardare il ruolo della montagna.
In presenza di questi danni, causati da eventi calamitosi, l'Assessorato è pertanto autorizzato ad erogare contributi nella misura massima del 50% alle aziende agricole che li abbiano subiti e siano superiori al 20%. Gli uffici stanno provvedendo ad individuare la percentuale di perdita di produzione calcolata sulla produzione danneggiata, azienda per azienda, e il prezzo di compensazione calcolato sulla base della media dei prezzi dei 3 anni precedenti l'evento.
Tenendo conto di tale procedura, gli uffici stanno già predisponendo un fax simile per le domande di concessione, che verrà poi inoltrata da parte delle aziende interessate. La concessione del contributo è subordinata all'applicazione dei principi generali del piano di sviluppo rurale e anche alle disponibilità finanziarie, che vorremmo quantificare in attesa della previsione del prossimo assestamento di bilancio, perché in bilancio abbiamo tutt'oggi 400.000 euro che sono legati ancora alla siccità dello scorso anno. Si tratta di calcoli molto più complessi rispetto all'evento della grandine. Quando avremo calcolato l'importo, provvederemo ad istruire le pratiche. Pratiche che devono essere istruite - dice la Commissione europea nella sua notifica - entro i 3 anni precedenti, per cui per quanto riguarda la siccità si fa riferimento all'annata agraria 2001, e questo la commissione lo ha precisato con forza dicendo: "se danno c'è stato, il danno dovete rimborsarlo in un tempo fisiologico normale, altrimenti la vostra misura non avrà efficacia".
Président - La parole au Conseiller Lanièce.
Lanièce (SA) - Prendo atto della risposta dell'Assessore. Sicuramente ci fa molto piacere il fatto che ci sia stato il via libera della Commissione europea alla proposta dell'Assessorato.
Per quanto riguarda l'oggetto in sé dell'iniziativa, volevamo capire quali erano i danni che la grandine aveva provocato alle coltivazioni agricole; sapevamo che subito l'Assessorato si era attivato, perché avevamo saputo che sia l'Assessore che i tecnici avevano fatto dei sopralluoghi, quindi volevamo sapere solamente qual era il quantitativo danneggiato e l'Assessore ci ha parlato di 8-10 ettari di vigneti, con una perdita di circa 6-800 quintali.
Come diceva giustamente l'Assessore, una determinazione più precisa del danno si potrà avere fra circa 1 mese e ½: pertanto anzi lo inviterei, se lo ritiene opportuno, e comunicare, anche solo con una dichiarazione scritta, alla commissione competente, in modo da avere tali dati sui danni che questo evento calamitoso ha provocato sui vigneti della zona, in particolare quelli di Donnas.
Prendo atto del fatto che l'Assessorato si è mosso celermente e che verrà predisposto al più presto un modulo per poter richiedere i danni... Sottolineo, ancora una volta, il fatto positivo che la Commissione europea abbia accolto questa richiesta, in modo che si possa venire così incontro ai danni creati dall'evento calamitoso, non solo questo, ma anche quello della siccità ed altri danni che potrebbero verificarsi in futuro, in modo da aiutare e sostenere l'agricoltura. Un'agricoltura che è un'agricoltura di montagna e, in quanto tale, ha bisogno di un grosso supporto per poter andare avanti: questo è uno dei temi forti della campagna elettorale relativa alle europee, e cioè per l'appunto l'importanza di ribadire il ruolo delle zone di montagna che devono essere prese in considerazione in modo diverso rispetto alle altre regioni, e quindi aiutate e non vedersi applicati direttamente criteri e parametri standardizzati che vanno bene solo per le zone di pianura.