Oggetto del Consiglio n. 612 del 26 maggio 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 612/XII - Destinazione di un'area nel Comune di Quart ad addestramento di cani da caccia. (Interrogazione)
Interrogazione
Appreso dagli Organi di stampa che nella Valsainte, in Comune di Quart, sono stati posti, a cura dell'Assessorato regionale competente, dei cartelli (per lo più inchiodati direttamente su alberi!) recanti la scritta "area di addestramento, allenamento e gare dei cani da caccia";
Osservato che tale destinazione della zona mal si concilia con un sito che si è sempre caratterizzato come luogo di quiete e di spiritualità religiosa;
Ritenuto opportuno avere ulteriori informazioni sull'iniziativa;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interroga
l'Assessore competente per sapere:
1) chi ha deciso, sulla base di quali normative e di quali atti amministrativi, che la zona della Valsainte debba essere destinata ad attività connesse all'esercizio della caccia;
2) per quali specifici motivi è stata scelta, per l'addestramento, l'allenamento e le gare dei cani da caccia, l'area in discussione, sita in Comune di Quart;
3) perché non si è tenuto conto delle caratteristiche ambientali e storico-spirituali della Valsainte, che porterebbero ad escludere destinazioni non rispettose dei luoghi.
F.to: Curtaz
Président - La parole à l'Assesseur à l'agriculture, aux ressources naturelles et à la protection civile, Vicquéry.
Vicquéry (UV) - Presumo che il Consigliere abbia preso spunto da una lettera pubblicata su "La Stampa" dell'11 maggio scorso rispetto all'istituzione di questa zona di addestramento.
Rispondo subito che l'area di addestramento è stata approvata con deliberazione di Giunta n. 877/2003, in applicazione del piano regionale venatorio che, fra le altre cose, deve anche prevedere le zone e i periodi per l'addestramento, l'allenamento legale di cani anche su fauna selvatica naturale o con l'abbattimento di fauna selvatica di allevamento appartenente a specie cacciabili, la cui gestione può essere affidata ad associazioni venatorie, cinofile ovvero ad imprenditori agricoli singoli o associati. Competenza che deriva, come il Consigliere Curtaz sa sicuramente, dalla legge n. 157/1992 che riguarda la pianificazione faunistica venatoria.
L'area di cui parliamo, denominata appunto "Quart", a parere dei servizi competenti non costituisce un disturbo e non è fonte di danni per la fauna selvatica, né per quella domestica, né per le attività atopiche o per il patrimonio naturale, per i 3 seguenti motivi fondamentali: l'area è destinata all'addestramento di cani da ferma che, al contrario dei cani segugi, non ricercano la selvaggina abbaiando e soprattutto quando la scovano, non le si avventano contro, ma si fermano - il nome "segugio" deriva appunto da questo - e la puntano per segnalarne la presenza al cacciatore; nell'area le attività di addestramento, allenamento e gare dei cani da ferma possono avere luogo solo nel periodo compreso fra il 10 febbraio e il 10 maggio di ogni anno, al fine di non disturbare nel restante periodo dell'anno le specie animali nel periodo riproduttivo, nonché tutelare le colture agrarie; la frequentazione delle aree è molto limitata. Nel corso del 2004, infatti, si è registrata la presenza di appena 20 cani distribuiti così: 16 in corrispondenza della zona di Trois Villes, 4 nella zona di Persod e nessuno presso la zona del Castello, che è la zona che porta alla Valsainte, quella citata nell'articolo sul quotidiano "La Stampa". Voglio anche evidenziare che sul territorio dell'area di addestramento, già prima dell'istituzione della stessa è sempre stata esercitata la caccia, e tuttora nel periodo a ciò previsto la stessa è comunque consentita.
Per quanto attiene alla posa dei cartelli che delimitano i confini dell'area, abbiamo chiesto informazioni alla stazione forestale e abbiamo dato disposizione di verificare chi ha impropriamente apposto i cartelli. Sicuramente non è un lavoro che è stato fatto dai nostri servizi e si provvederà a rimuoverli.
Président - La parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) - Parto da questa ultima osservazione a proposito dei cartelli. Voglio sollecitare la Giunta - non so se l'Assessore all'agricoltura o, forse più propriamente, l'Assessore al territorio - a fare un poco di attenzione circa l'apposizione di questi cartelli, perché quanto ho segnalato con questa interrogazione - che i cartelli vengono spesso inchiodati a degli alberi - è verificabile in molte altre zone della Valle d'Aosta; questo l'ho verificato io, personalmente, anche in aree naturali, in aree protette e mi sembra un modo di intervenire anzi discutibile. Su questo penso che possiamo essere tutti d'accordo. Forse basterebbe, da parte degli organi burocratici competenti, emanare qualche circolare, qualche direttiva, affinché ci siano anche delle regole e un po' più di buon senso nell'apposizione dei cartelli.
Per quanto riguarda invece la questione della Valsainte, prendo atto delle risposte date dall'Assessore, che peraltro ha ragione, quando dice che sono stato indotto a fare questa iniziativa a seguito della pubblicazione di una lettera. Devo dire che quella lettera mi è parsa particolarmente interessante, dietro c'era del sentimento, perché voleva manifestare il disagio di quelle persone, cittadini valdostani o turisti, che si recano in una zona - non a caso chiamata "Valsainte" -, caratterizzata da una particolare atmosfera di spiritualità, anche per starsene tranquilli, e che si sono ritrovati, con loro sorpresa, la possibilità di vedere in questa valle le gare dei cani da caccia e poi la presenza degli stessi, cosa che snatura la caratteristica di detta zona.
Farò i necessari approfondimenti, perché oggi l'Assessore, indicandomi anche la deliberazione con cui è stata decisa la destinazione, mi dà l'opportunità di conoscere meglio la questione, e poi mi riservo di tornarci, perché credo che, pur comprendendo, per quanto mi riguarda con qualche difficoltà, le esigenze dei cacciatori, mi sembra che forse queste andrebbero soddisfatte in ambiti meno importanti sotto il punto di vista storico e ambientale.