Oggetto del Consiglio n. 606 del 12 maggio 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 606/XII - Ritiro di mozione: "Impegno per sopperire alle carenze di organico della polizia stradale in Valle d'Aosta".
Mozione
Evidenziato che, negli ultimi anni, in conseguenza dell'entrata in funzione dell'Autostrada del Monte Bianco, della riapertura del Tunnel del Monte Bianco con il nuovo Regolamento di circolazione, e dell'attivazione dell'area di regolazione dei camion a Quart, sono notevolmente cresciuti gli impegni della polizia stradale in Valle d'Aosta;
Rilevato che a tale crescita degli impegni non è corrisposto un adeguato aumento dell'organico, dei mezzi e delle sedi;
Rilevato altresì che numerosi valdostani prestano servizio come agenti di polizia stradale fuori dal territorio regionale e da tempo chiedono di poter essere utilizzati in valle;
Sottolineata la necessità di trovare soluzioni urgenti temporanee e nello stesso tempo di affrontare il problema delle caserme per gli agenti della polizia stradale al fine di poter rafforzare stabilmente l'organizzazione ed il servizio di vigilanza;
il Consiglio regionale
Impegna
La Giunta regionale e l'Assessore competente:
a) ad assumere le opportune iniziative al fine di poter utilizzare in Valle d'Aosta, come "personale aggregato", gli agenti di polizia stradale valdostani che attualmente prestano servizio fuori dalla Regione;
b) a ricercare le opportune intese al fine di dare una soluzione soddisfacente al problema della sede della polizia stradale di Aosta;
c) a sollecitare la RAV s.p.a. ad adempiere ai suoi obblighi, mettendo a disposizione, come previsto dalla Concessione, una caserma per gli agenti della polizia stradale che devono svolgere il servizio di controllo sull'Autostrada del Monte Bianco.
F.to: Riccarand - Curtaz - Squarzino Secondina
Presidente - La parola al Consigliere Riccarand.
Riccarand (Arc-VA) - Abbiamo avuto recentemente un incontro con le rappresentanze sindacali della polizia stradale, scaturito soprattutto dalle preoccupazioni che abbiamo e dalle iniziative che facciamo rispetto alla questione del controllo del traffico pesante, ma che ci ha permesso di avere un quadro generale della situazione per quanto riguarda il lavoro della polizia stradale in Valle. I rappresentanti sindacali ci hanno evidenziato un elemento di difficoltà ossia che negli ultimi anni gli impegni della polizia stradale in Valle sono cresciuti soprattutto per tre motivi: perché è entrato in funzione il tronco della nuova autostrada da Aymavilles a Courmayeur - cosa che comporta un impegno ulteriore e particolare che deve essere affrontato da parte dell'organico della polizia stradale -; perché è stato riaperto il Traforo del Monte Bianco, ma non solo, è stato riaperto sulla base di un nuovo regolamento di circolazione che assegna alla polizia stradale un compito molto importante e, del resto, basta guardare i dati sulle contravvenzioni per eccesso di velocità all'interno della galleria per rendersi conto della mole di lavoro che è intervenuta sulla polizia stradale, la sezione di Entrèves e di Courmayeur; perché è entrata in funzione, sempre con la riapertura del tunnel, una nuova struttura: l'area di regolazione del traffico pesante a Quart, quella che la polizia stradale chiama "area tecnica", dove la polizia dovrebbe essere presente in principio 24ore su 24 per sottoporre a controllo i documenti, il peso dei camion e vi è una struttura ben attrezzata per fare questo. Tutto questo ha comportato una crescita notevole dell'attività e del lavoro a cui non è corrisposto un aumento dell'organico, quindi vi è un problema anzitutto di organico e di personale; è un problema che va risolto attraverso gli organi competenti, il Ministero...
La polizia stradale e i rappresentanti sindacali hanno indicato una strada che, quanto meno in via temporanea, potrebbe permettere la soluzione del problema, fra l'altro con una soluzione che a noi sembra particolarmente interessante, che è quella indicata nel punto n. 1 della mozione: il cosiddetto "personale aggregato". La realtà è che, mentre qui vi è una carenza di personale, vi sono parecchi Valdostani che sono stati assunti e lavorano per la polizia stradale, ma lavorano fuori dalla Valle d'Aosta; però è possibile, sulla base delle regole che presiedono l'attività della polizia stradale, richiedere il ritorno in Valle di questo personale attraverso una finalità ben precisa, che non sarà evidentemente di carattere definitivo, ma che può essere una soluzione molto interessante per avere personale maggiore, facendo allo stesso tempo rientrare dei lavoratori che sono fuori Valle e che vorrebbero rientrare in Valle. Quello che vorremmo è che venisse perseguita questa strada, cioè cercare di andare in quella direzione per vedere se è possibile ottenere un risultato e quindi risolvere due problemi: l'esigenza di avere più persone soprattutto per certi controlli e l'esigenza di far rientrare dei lavoratori valdostani che operano fuori Valle.
Gli altri due aspetti che ci sono stati indicati e che ci sembrano risolvibili, uno a tempi forse più brevi, l'altro a tempi più lunghi, riguardano gli aspetti logistici, perché vi è intanto un'omissione da parte di un dovere istituzionale riguardante la polizia stradale che fa servizio sulla tratta autostradale del Monte Bianco, perché nella convenzione sulla cui base la RAV gestisce il tronco autostradale è previsto obbligatoriamente che siano messi a servizio del nucleo di polizia stradale che fa il servizio gli alloggiamenti, cosa che non è stata fatta. Questo determina una difficoltà da parte di chi deve operare su quella tratta e su quella funzione, quindi la RAV va richiamata perché dia corso a questo impegno.
Vi è poi un problema rispetto alle caserme di Aosta in cui vi sono delle soluzioni praticabili in tempi ragionevolmente brevi; per cui a noi sembra che queste richieste, che sono ragionevoli e praticabili, siano da prendere a cuore da parte di tutto il Consiglio. Questo è il motivo per cui abbiamo presentato questa mozione, cercando di ottenere un risultato concreto in tempi brevi, che a noi sembra estremamente utile affinché vi sia un maggiore controllo su tutto il traffico e, in particolare, a noi interessa che questo consenta di intensificare il controllo sul traffico pesante, che è un punto sempre dolente nella nostra regione.
Presidente - È aperta la discussione generale. Se nessuno chiede la parola, dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola al Presidente della Regione, Perrin.
Perrin (UV) - J'ai écouté l'illustration du Conseiller Riccarand, je dois avouer que le Gouvernement de la Vallée d'Aoste a toujours attaché une grande importance aux ressources humaines dont disposent les forces de police qui opèrent dans notre région et ce déjà bien avant la réouverture du Tunnel du Mont-Blanc et dans un contexte plus large que l'axe routier franco-italien. En 2001 déjà la Présidence de la Région était intervenue auprès du Ministre de l'intérieur italien et, dans l'optique de la réouverture du Tunnel du Mont-Blanc, avait demandé que les deux corps susceptibles d'être les plus sollicités à ce moment-là, c'est-à-dire la police de la route et la police des frontières, soient dotés des moyens nécessaires en hommes et en équipements pour faire face à la reprise prévisible de leur activité.
La Présidence de la Région a toujours accueilli les demandes des forces de l'ordre en les examinant dans le cadre du Comité de l'ordre et de la sécurité publique et en relançant le Ministère de l'intérieur, afin que celles-ci disposent sur le territoire valdôtain des ressources indispensables pour exécuter les nouvelles tâches complexes et onéreuses qui leur ont été confiées, cela je vous l'assure qu'arrive aussi maintenant, c'est-à-dire dans chaque réunion du Comité pour la sécurité publique le problème est toujours d'actualité; cela même en tenant compte dans nos démarches des autres missions attribuées à ces deux corps de police qui sont également chargés de contrôler l'ensemble du réseau routier de la Vallée d'Aoste ou encore, pour ce qui est de la police de frontière, des nouvelles procédures introduites par la "loi Bossi-Fini" en matière de reconduite à la frontière, de réadmission d'étrangers en situation irrégulière et intentés d'entrer en France, ou encore des contrôles des aéroports après les attentats du 11 septembre, donc des compétences alourdies.
De nombreuses questions ont été abordées dans nos échanges avec le Ministère de l'intérieur; nous avons notamment demandé qu'une attention particulière soit accordée aux demandes de mutation en Vallée d'Aoste émanant des policiers qui sont originaires de notre Région, mais employés ailleurs sur le territoire italien, car ces derniers ont un avantage sur d'autres personnels étant donné qu'ils connaissent mieux et le territoire, et les spécificités locales; une initiative a été faite aussi tout dernièrement dans ce sens. Nous avons aussi été toujours très sensibles pour ce qui est le problème des locaux de la police de la route, pour la question que M. Riccarand citait, en 1999 la Région s'était déjà employée, en accord avec les sociétés concessionnaires des autoroutes de la Vallée d'Aoste, à rechercher une solution possible. A l'époque il avait semblé que cela pouvait consister dans la construction d'une caserne à Aoste, c'est-à-dire un endroit stratégiquement situé au centre du réseau autoroutier et le corps de la police aurait ainsi pu gérer efficacement les services institutionnels dont il est responsable et les concessionnaires des autoroutes auraient respecté les obligations que le contrat de concession leur impose. A ce sujet je tiens à souligner que sur ce problème - qui concerne notamment la RAV et le Ministère de l'intérieur - l'Administration régionale n'a été intéressée par la question que pour la mesure où elle est propriétaire du terrain choisi pour ladite construction. Nous avons enfin appris des sources officieuses que des négociations sont actuellement en cours entre l'Association italienne des exploitants d'autoroutes et de tunnels et le Ministère de l'intérieur, en vue du renouvellement de toutes les conventions relatives à l'octroi de moyens et de locaux à la police de la route. Dès que les parties seront parvenues à un accord, nous pourrons là aussi nous pencher à nouveau sur la question de la caserne et de sa réalisation. Voilà pourquoi je peux affirmer en synthèse, ayant énoncé très brièvement les principales initiatives que le Gouvernement a toujours menées dans ce sens, que le Gouvernement s'est engagé et est encore engagé dans cette direction, surtout à travers le Président qui exerce aussi ses fonctions de préfecture; cela pour dire que nous sommes d'accord qu'il y ait une attention particulière à la disponibilité de ces personnels, qui est nécessaire, utile au bon déroulement surtout du trafic dans notre Région, et sur les différents secteurs, que soit police des frontières, que soit police routière.
Presidente - La parola al Consigliere Borre.
Borre (UV) - Penso che la risposta del Presidente possa già trovare in parte la soddisfazione dei Consiglieri "dell'Arcobaleno", che invito a ritirare la mozione per poterla approfondire in commissione, proprio perché anch'io ho avuto la richiesta di interessarci, come gruppo "dell'Union Valdôtaine", da parte di un sindacato, il COISP, che dice che avrebbe voluto approfondire la loro problematica riguardante il rientro di poliziotti valdostani che lavorano all'esterno e il problema delle strutture che ha detto il Presidente.
Vi è poi un mio desiderio: quello che, visto che la polizia stradale in Valle d'Aosta oggi di statale ha ben poco, perché ha l'autostrada e due strade statali, non sarebbe male che potesse diventare un corpo regionale, perché si occupano di tutte le altre strade della nostra Regione, quindi fanno un servizio non indifferente.
Chiedo quindi il ritiro della mozione per andarla ad approfondire in commissione.
Presidente - La parola al Consigliere Riccarand.
Riccarand (Arc-VA) - Prendiamo atto che vi è su questo tema una disponibilità. Il Presidente ha elencato le azioni che già sono state fatte, vi è la disponibilità ad insistere in questa direzione. Crediamo vi sia stata già una disponibilità, ma che si tratta di vedere come si riesce tutti insieme ad ottenere dei risultati concreti, perché è importante. Siamo d'accordo sulla proposta fatta dal Capogruppo "dell'Union" di un approfondimento in sede di commissione, perché bisogna badare ad ottenere un risultato. Se riusciamo attraverso un confronto serrato con le varie sigle sindacali ad individuare le strategie migliori per ottenere un risultato, siamo contenti e soddisfatti. Ritiriamo la mozione sulla base di questi impegni.
Il Consiglio prende atto.