Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 596 del 12 maggio 2004 - Resoconto

OGGETTO N. 596/XII - Presentazione del piano di sviluppo per la Casa da gioco di Saint-Vincent. (Interpellanza)

Interpellanza

Constatato che la costituzione e l'attivazione della nuova Casino de la Vallée S.p.A. è prevista dalla legge regionale 36/01;

Visto che i rapporti tra il gestore e la Regione sono regolati sulla base del disciplinare approvato dal Consiglio regionale del 14 aprile 2003;

Preso atto che nel programma di maggioranza si legge che "saremo quindi impegnati, nel dare applicazione al disciplinare, con la definizione dei rapporti patrimoniali tra la Regione e società con l'approvazione del Piano di Sviluppo ecc...";

Constatato che l'articolo 14 del disciplinare per la gestione della Casa da Gioco di Saint-Vincent che riguarda il Piano di Sviluppo recita "Casinò S.p.A. si impegna a proporre il primo Piano di Sviluppo entro 90 giorni dalla sottoscrizione del presente disciplinare";

Verificato che nel rispetto di quanto disposto dal vigente disciplinare all'articolo 14 il Piano di Sviluppo è stato consegnato all'Assessore al Bilancio, Finanze e Programmazione dell'allora Amministratore delegato entro i termini previsti;

Verificato infine che l'articolo 4 della legge 36/2001 e l'articolo 14 del disciplinare determinano che i Piani di Sviluppo devono essere approvati in Consiglio regionale;

Visto che ad oggi tale Piano di Sviluppo non è ancora stato sottoposto all'attenzione del Consiglio regionale;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore competente per sapere:

1) se ritiene che sia competenza esclusiva del Consiglio regionale approvare o rigettare il Piano di Sviluppo;

2) se la risposta è affermativa, quando intende presentare il Piano di cui alla premessa in Consiglio regionale.

F.to: Comé - Viérin Marco - Stacchetti - Lanièce

Président - La parole au Conseiller Comé.

Comé (SA) - Tutti sanno che la società "Casino de la Vallée" è nata a seguito della legge regionale n. 36/2001 essendo venuta a cessare la Gestione straordinaria della casa da gioco. Con la costituzione della nuova società, l'Amministrazione regionale ha voluto regolare i rapporti di gestione con la suddetta casa attraverso un disciplinare, che è stato approvato dal Consiglio regionale in data 14 aprile 2003. Alcuni articoli sia della legge, sia del disciplinare si soffermano sul piano di sviluppo del Casinò, un piano che tutti riconoscono essere fondamentale per il rilancio e sviluppo della Casa da gioco di Saint-Vincent; un piano tanto importante e fondamentale che anche il programma di governo di questa maggioranza contemplava fra i suoi obiettivi... cito a memoria alcune parole di detto programma: "saremo quindi impegnati nel dare applicazione al disciplinare con la definizione dei rapporti patrimoniali fra Regione e società con l'approvazione del piano di sviluppo". Il piano di sviluppo doveva venir proposto all'Amministrazione regionale entro i successivi 90 giorni dalla sottoscrizione del disciplinare e tale piano è stato consegnato all'Assessore al bilancio in data utile, precisamente il 31 luglio 2003, e anche la IV Commissione effettuò un'audizione con il Sig. Trentaz, l'allora Amministratore delegato della casa da gioco il 16 settembre 2003. Su mia richiesta poi, visto che non riuscivamo ad avere questo piano di sviluppo in base all'articolo 116, ricevetti copia del piano e l'Assessore lo presentò al Presidente della IV Commissione, che alcuni giorni dopo lo inviò ai membri di tutta la commissione. Da allora sono trascorsi circa 90 mesi e di quel piano in concreto non si è saputo più nulla. Quello che si sa è quello che compare arbitrariamente sui giornali ogni tanto, ma di veramente concreto e dibattuto in Consiglio, che è la sede appropriata, non c'è stato niente. Sia la legge n. 36/2001, sia il disciplinare in maniera molto chiara stabiliscono agli articoli 4 e 14 che i piani di sviluppo devono essere approvati dal Consiglio regionale e, visto che sono trascorsi 9 mesi, il piano di sviluppo consegnato dal vecchio consiglio di amministrazione non è ancora stato sottoposto all'attenzione di questo Consiglio; per questo abbiamo presentato questa interpellanza, per capire dall'Assessore se ritiene sia competenza del Consiglio approvare o rigettare il piano di sviluppo e, se sì, quando intende presentare quello che stiamo aspettando da mesi.

Il Casinò da tempo dà segnali di crisi sia in termini di presenza, sia in termini di incassi e credo che dovrebbe essere compito di questa Amministrazione mettere la società in condizione di poter cominciare a porre rimedio a questa situazione, che è sempre più in caduta libera; invece finora l'unica azione concreta è stata quella della sostituzione del consiglio di amministrazione, che è sì ormai da mesi operativo ma, da quando ha iniziato ad operare, non ha fornito ad oggi né soluzioni, né proposte, dimostrando una certa impossibilità di fare scelte, creando in quel di Saint-Vincent un certo malumore e un certo "prurito". Che il Casinò stia vivendo un brutto momento di confusione gestionale lo si capisce anche dai due casi di furto verificatisi all'interno della casa da gioco, che dimostrano la mancanza di un controllo attento. Di fronte a questa situazione, se si vuole salvare il Casinò, avremmo il dovere di affrettare i tempi ma, essendo l'Amministrazione regionale l'azionista di riferimento, questo deve sempre avvenire nel rispetto delle regole e delle procedure che sono ben definite nelle leggi, nei regolamenti, nei disciplinari, perché ogni azione politica può anche essere modificata, una scelta può anche essere ripensata, ma l'iter non può essere modificato in base alle proprie esigenze, perché un Assessore non è il Consiglio: ecco perché chiediamo che vengano rispettate le regole, per evitare che tutti i consiglieri si sentano bypassati dalle decisioni della Giunta. Il Presidente Perrin all'atto del suo insediamento aveva dichiarato una più ampia partecipazione del Consiglio alle decisioni del Governo, ma mi sembra invece che questo principio venga calpestato. Noi consiglieri siamo sovente chiamati solo a ratificare le decisioni prese in Giunta e, per quegli argomenti dove le leggi e i regolamenti chiedono il nostro intervento, riterremmo importante poter esprimere il nostro pensiero, altrimenti possiamo veramente limitarci a convocare un paio di Consigli all'anno.

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Cercherò di articolare la risposta su due fronti: uno è l'aspetto regolamentare; l'altro, che ritengo molto più utile alla discussione, l'aspetto sostanziale. Ho letto l'interpellanza e devo dire che non ritrovo nell'interpretazione degli interpellanti un'equivalente chiarezza nelle leggi e regolamenti, però tutto è opinabile; proviamo a rileggere assieme, perché il Consigliere Comé richiama il regolamento. Del piano di sviluppo si parla nell'articolo 14, si dice - cito -: "La Regione, al fine di assicurare la migliore funzionalità della gestione della casa da gioco e di ottimizzarne la redditività, effettuerà gli opportuni investimenti sulla base di progetti definiti nell'ambito del piano di sviluppo proposti da "Casino S.p.A." ed approvati dal Consiglio regionale" (e l'utilizzo del plurale non lascia dubbi interpretativi).

Il piano di sviluppo è un documento che viene proposto da un consiglio di amministrazione relativamente allo sviluppo della società che amministra; eventualmente questo piano di sviluppo può essere sottoposto all'attenzione degli azionisti e nel momento in cui in questo piano di sviluppo vi fossero degli investimenti e dei progetti che terzi... quindi l'Amministrazione regionale, perché questo 6% che l'Amministrazione regionale accantona è un 6% fatto con risorse regionali, quindi non fa questo tipo di investimento in quanto azionista, ma lo fa in quanto ente promotore di uno sviluppo comprensoriale, per cui all'interno di questo disciplinare un 6% determinato con dei criteri prestabiliti viene messo su dei fondi specifici per fare dei lavori, ma il disciplinare è chiaro: il Consiglio regionale deve approvare dei progetti. Questo tipo di discorso quindi ha una sua collocazione corretta e io ritorno sempre all'articolo 14, perché in questo tipo di discorso qual è la finalità dell'investimento? Quella di assicurare la migliore funzionalità della gestione della casa da gioco e di ottimizzarne la redditività; questo cosa significa? Che un piano di sviluppo conterrà una cornice molto ampia, dove all'interno - come il Consigliere Comé ha potuto verificare essendo in possesso del piano di sviluppo - abbiamo i campi da golf, la pista dei "go-kart", il tiro all'elica, e che, quando la Regione dovrà approvare uno di questi progetti, dovrà farlo con un progetto che definirà esattamente il costo, perché, quando parlo di progetto - guardo i tecnici del settore -, dovrò avere dei dati chiari, ma soprattutto dovrò avere dei dati chiari su quale sarà l'incidenza di questo progetto... perlomeno prevista sul risultato del Casinò. Per cui, se ad un certo punto qualcuno mi dice - posto sempre che il Consiglio è sovrano -: "finanziamo il campo da golf", dovremo chiederci se questo progetto avrà un'incidenza, perché questo mi chiede il disciplinare sulla gestione della casa da gioco. Altro esempio: qualcuno propone di fare una piccola Cinecittà alla Fera, "facciamo un centro cinematografico", ci dovremo chiedere se questo avrà un riflesso per il Casinò e, in caso affermativo, andremo a finanziarlo.

Dal punto di vista formale, quindi ritengo che il disciplinare abbia dato una strada: il consiglio di amministrazione predispone un piano di sviluppo generale, il Consiglio regionale, a fronte di questo piano di sviluppo, dovrà individuare dei progetti, che saranno completi in tutte le loro parti, ivi comprese le ricadute sulla gestione della casa da gioco, e destinare questo 6%, una percentuale che ricordo già nel 2003 abbiamo accantonato e nel 2004 idem; per cui l'attesa di fare questo investimento è un'attesa che coinvolge tutto il Consiglio e l'Esecutivo. Possiamo scegliere anche un altro tipo di procedura, possiamo decidere di dare un'approvazione generale al piano di sviluppo; voglio però dire che, oggi come oggi, questa chiarezza legislativa di approvare il piano di sviluppo non c'è, anzi sicuramente dobbiamo approvare i progetti che finanziamo, ma sul resto non vi è assolutamente la previsione di cui si parlava prima, tant'è che non vi sono neanche scadenze.

Dal punto di vista sostanziale, voglio fare anche lì un piccolo ragionamento. Nella ricostruzione che ha fatto il Consigliere Comé non si cita la corrispondenza che vi è stata fra Giunta e commissione. Il 2 ottobre, successivamente all'audizione in IV Commissione, a fronte di una richiesta del Presidente della commissione nel comunicare la decisione della Giunta, dicevo - cito da documenti trasmessi -: "Si precisa che il documento presentato alla Giunta..." - quindi era un documento presentato al Presidente e all'Assessore in data 31 luglio, come viene detto e ricordato correttamente - "... è da ritenersi..." - perché lo scrivono loro nella lettera di trasmissione - "... un documento preliminare di indirizzo". Questo lo dicevo il 2 ottobre, non oggi, quel documento era per ammissione dell'allora amministratore delegato un documento preliminare di indirizzo. Ovviamente perché diceva questo? Perché diceva che i tempi erano stati ristretti e le risorse destinate erano state modeste. Nella stessa comunicazione dicevo: "Tale fase di studio è subordinata allo scioglimento della riserva sull'acquisizione del Grand Hôtel Billia e all'elaborazione delle strategie conseguenti". Perché? Perché, a fronte di quanto indicato nella comunicazione, ovviamente si è svolto un dibattito che, fra l'altro, ha impegnato anche varie volte il sottoscritto nell'interloquire, quindi non dirò delle cose nuove, ma il piano di sviluppo che è in possesso di tutta la commissione...

(interruzione del Consigliere Comé, fuori microfono)

... la bozza preliminare... contiene delle ipotesi, che partono dal presupposto di avere la disponibilità del Billia, dunque non tanto le opere che sono previste sono delle opere che insistono su aree oggi di non proprietà, ma di proprietà di terzi... ma perché in questa ristrutturazione le opere da effettuarsi tengono conto di una delocalizzazione di tutta una serie di servizi, per cui il 4° piano in questa idea viene destinato ad un'attività totalmente diversa rispetto ad oggi. È vero quindi che facciamo degli interventi su immobili di nostra proprietà, ma partendo dal presupposto che quelle attività di tipo amministrativo e quant'altro vengono delocalizzate in una palazzina che verrà costruita su un terreno oggi non di nostra proprietà. Se dal punto di vista estimativo l'80% delle opere insistono su proprietà della Regione, questo 20% è indispensabile per la completezza di tutto il quadro. Questo tipo di ragionamento è per dire che tutta questa bozza preliminare - non dico che va bene o non va bene - ha una condizione sospensiva; dopodiché, se questa diventa definitiva, entreremo nello specifico e qui il Consiglio potrà fare tutte le valutazioni che gli competono. Voglio dire: l'area cinematografica da fare alla Fera porta effettivamente beneficio alla gestione della casa da gioco? Fare una pista di "go-kart" ha un'effettiva ricaduta? Credo che lì si possano fare delle considerazioni, considerando anche il momento che stiamo vivendo. A fronte di questo ragionamento, mi sono permesso non tanto di approvare o non approvare un piano di sviluppo, ma di acquisire elementi, per cui al consiglio di amministrazione attuale, per avere ulteriori dati, ho richiesto di avere una conferma o meno degli indirizzi del luglio 2003, se erano stati fatti degli ulteriori approfondimenti e se erano state formulate delle strategie utili a far sì che quel documento, definito "preliminare e di indirizzo", diventi un documento su cui fondare delle decisioni e delle deliberazioni che permettano di destinare quel 6%. Ho scritto al Presidente della società con questo tenore: "La società da voi presieduta in data 31 luglio 2003 ha trasmesso un documento contenente indicazioni strategiche e filosofiche..." - ma lo dicono loro nella lettera, non so se nella trasmissione avete avuto anche la lettera, ma viene utilizzata questa terminologia - "... di intervento, che l'azienda riteneva proporre all'Amministrazione regionale al fine di perseguire il necessario rilancio della "Casino S.p.A."".

Noi, dal punto di vista pratico, entro maggio dobbiamo sciogliere il nodo relativo all'acquisizione o meno delle aree che compongono l'accerchiamento; qualora questo tipo di acquisizione abbia un esito positivo, avremo finalmente degli elementi certi per cui sappiamo che tutto quanto è stato proposto ha il carattere della fattibilità. Superato questo ragionamento, credo possa essere avviata correttamente un'analisi non più sulla fattibilità, ma sull'economicità di questo tipo di investimento, perché capite che quello che è contenuto in quella bozza preliminare è un contenuto che va "dalle montagne al mare", cioè copre tutto l'arco dei possibili investimenti del comprensorio. Sicuramente tutti sono utili, ma bisogna capire quali sono più utili, in modo da dare delle priorità, perché per ingente che sia il 6%, permetterà di finanziare al massimo un'opera ogni 2 anni; non permetterà di fare degli interventi che sono degli interventi radicali su tutto il settore. Fatto questo e avendo le conferme da parte del consiglio di amministrazione, credo si possa avviare tutta la discussione possibile per finalizzare quello che nel disciplinare è stato indicato come percorso per investire sul Casinò e sul suo comprensorio, in modo che si possa arginare quella perdita di clienti e di redditività che ci preoccupa tutti.

Président - La parole au Conseiller Comé.

Comé (SA) - Non sono assolutamente d'accordo con lei, Assessore, per l'interpretazione che sta dando sull'articolo 14 e l'articolo 4 della legge perché, se devo andare ad approvare un progetto di un piano di sviluppo che interessa diverse zone, io non sono assolutamente messo a conoscenza, perché lei mi presenta solo il progetto che lei ha già scelto e su cui lei ha già fatto una determinazione ben precisa! Vengo a conoscenza quindi solo del progetto esecutivo di un'area dell'intero piano di sviluppo, mentre per il piano di sviluppo dobbiamo adottare una procedura di analisi del piano di sviluppo nel suo insieme, caro Assessore...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... no, lei ha detto che anche il termine al plurale "ed approvati dal Consiglio regionale" era in base ai progetti definitivi nell'ambito del piano di sviluppo. Noi dobbiamo invece adottare un sistema dove il Consiglio è chiamato ad analizzare il piano di sviluppo nel suo insieme, non solo nel progetto esecutivo di una costruzione già ben definita. Ritengo che questo piano di sviluppo dovrebbe comunque essere presentato, anche se è un progetto preliminare, perché lei ha le condizioni e i numeri per dire: "questo è un progetto preliminare, adesso cerchiamo di intensificare lo studio su quel settore, anziché su quell'altro" ma, secondo le regole, esso deve essere presentato in Consiglio, che poi farà le sue analisi e deciderà.

È vero, i tempi sono stati stretti per il consiglio di amministrazione, sono stati 3 mesi per presentare... e infatti loro lo scrivono, però adesso sono passati più di 5 mesi dal nuovo consiglio di amministrazione e lei mi dice che ha solo chiesto se viene confermato o meno il documento preliminare di indirizzo, quindi, praticamente, il nuovo consiglio di amministrazione oggi a questo piano di sviluppo così importante non ci ha ancora messo mano. Se lei infatti chiede ancora la conferma o meno di questo documento preliminare, vuol dire che il nuovo consiglio di amministrazione non ha ancora lavorato su questo documento; ritengo che siamo fortemente in ritardo: stiamo perdendo dei mesi su un documento che è fondamentale - almeno così tutti lo definiamo -, ma nei fatti nessuno si attiva per cercare di dare risposta a questo Casinò, che perde quota ogni giorno.