Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 592 del 12 maggio 2004 - Resoconto

OGGETTO N. 592/XII - Situazione produttiva ed occupazionale presso la Centrale laitière. (Interpellanza)

Interpellanza

Richiamate le proprie precedenti iniziative sulla crisi della Centrale Laitière d'Aoste;

Conosciuti gli sviluppi relativi alla titolarità di detta azienda;

Ritenuto opportuno sapere a quali condizioni la nuova società opererà;

Creduto inoltre utile conoscere gli intendimenti del governo regionale circa l'opportunità di incentivare filiere per la produzione e commercializzazione del latte ad uso domestico;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore competente per sapere:

1) quanti dipendenti ABIT sono rimasti a lavorare presso la Centrale Laitière d'Aoste e quali opportunità occupazionali si sono presentate per gli altri dipendenti;

2) a quali condizioni il fabbricato di Gressan è stato locato (o sarà locato) alla società Centrale Laitière Vallée d'Aoste s.r.l.;

3) quali politiche di settore il governo regionale intende adottare perché la nostra Regione abbia un'adeguata filiera per la produzione e la commercializzazione del latte ad uso domestico.

F.to: Curtaz - Squarzino Secondina

Président - La parole au Conseiller Curtaz.

Curtaz (Arc-VA) - Il nostro gruppo torna sulla questione della Centrale laitière d'Aoste - che ha cambiato recentemente nome, perché la nuova società si chiama "Centrale laitière Vallée d'Aoste" - per fare il punto della situazione, perché abbiamo appreso dagli sviluppi relativi alla titolarità dell'azienda che è passata dall'ABIT ad una società: appunto la "Centrale laitière Vallée d'Aoste", con soci valdostani. Si è trattato ovviamente di una trattativa, di una cessione di carattere privatistico che, per certi versi, esula dalle competenze regionali. Rimane però l'interesse dell'Amministrazione regionale quanto meno su tre punti, che intendiamo evidenziare con questa interpellanza e in ordine ai quali desideriamo avere risposte da parte del Governo regionale.

Prima questione, quella di carattere occupazionale: vorremmo avere dei dati più precisi sui lavoratori che sono rimasti a lavorare presso lo stabilimento di Gressan, soprattutto cosa ne è stato dei lavoratori che non hanno trovato occupazione nella nuova iniziativa imprenditoriale.

Secondariamente, visto anche quanto è successo con la vecchia gestione, siamo interessati a sapere a quali condizioni il fabbricato di Gressan è stato locato, o sarà locato se il contratto di locazione non si è ancora perfezionato, alla nuova società subentrata ad ABIT.

Ancora - ed è l'aspetto più significativo della nostra iniziativa -: vorremmo capire "quali politiche di settore il Governo regionale intende adottare perché la nostra Regione abbia un'adeguata filiera per la produzione e la commercializzazione del latte ad uso domestico". È un obiettivo che avevamo condiviso da parte dell'Amministrazione regionale, però un obiettivo condiviso va anche perseguito; vorremmo sapere un po' più in concreto quali sono le idee della Giunta regionale, in particolare dell'Assessore competente, a questo proposito.

Président - La parole à l'Assesseur à l'agriculture, aux ressources naturelles et à la protection civile, Vicquéry.

Vicquéry (UV) - La società "Centrale laitière Vallée d'Aoste" opera da poco più di un mese, visto che la data del compromesso è il 24 marzo e la data dell'atto il 2 aprile, avendo acquistato l'azienda "Centrale laitière d'Aoste" dall'ABIT.

Sono rimasti a lavorare presso lo stabilimento di Gressan 5 dipendenti su un totale di 15, che già operavano alle dipendenze di ABIT; per gli altri la situazione di dettaglio attuale è la seguente: una persona lavora in proprio, una si sta riqualificando seguendo un corso per casari, un'altra è occupata presso il punto vendita del caseificio Grand Combin, una quarta presso la "Musumeci S.p.A.", una quinta presso la "Cogne" e una sesta presso lo stabilimento di imbottigliamento delle acque minerali di Morgex, "Sorgenti Monte Bianco - tTerme di Courmayeur"; per cui abbiamo un totale di 11 occupati rispetto ai 15 ex ABIT.

Per quanto riguarda le condizioni di locazione del fabbricato di cui al punto n. 2, si informa che è stato predisposto dall'Ufficio legale un contratto che, secondo quanto previsto dalla scrittura privata di cessione di azienda, ai fini dell'efficacia della stessa, deve essere sottoscritto entro il 2 luglio. La bozza di contratto è stata formalmente trasmessa all'impresa dagli uffici del Dipartimento legislativo e legale in data 29 aprile 2004, nell'ambito della procedura amministrativa per la sottoscrizione del contratto prevista dalla deliberazione della Giunta n. 1227/2003. Data la stretta connessione della disponibilità dell'immobile con la funzionalità e la continuità dell'azienda e preso atto che, in virtù dell'avvenuta cessione d'azienda, la cessionaria è da ritenersi subentrata nella facoltà di accettare la proposta contrattuale, effettuata dalla Regione alle cedente a fine 2003, il canone è stato calcolato secondo il parametro riferito al valore risultante dal conto di patrimonio al 31 dicembre 2002, ai sensi dell'articolo 30 della legge regionale n. 13/2003; tale valore è pari ad euro 30.233,89, cioè il 2% di 1.511.694,14 euro.

Rispetto alla terza domanda, la produzione e la commercializzazione del latte ad uso domestico, come già più volte si è detto in questo Consiglio, rappresenta una quota minima del latte complessivamente prodotto in regione; la quasi totalità, come è noto, viene infatti trasformata in fontina. L'entrata in vigore del nuovo disciplinare per la produzione della fontina, e quindi delle restrizioni sulle caratteristiche del latte, avrà come effetto di derivare parte del latte verso utilizzazioni diverse, almeno così si presume. In questa ottica di differenziazione delle produzioni casearie regionali, sono stati inseriti nell'elenco dei prodotti tradizionali istituiti con decreto ministeriale nel 1998 per valorizzare il patrimonio gastronomico il "reblec", la "brossa", il "salignon", tutti da ottenersi con latte prodotto in regione. Nel marzo scorso l'elenco è stato ampliato, come ogni anno, inserendo "lasi" (latte), come prodotto tradizionale; una filiera specifica per il latte, combinata però con i requisiti di alta qualità alimentare che tale prodotto richiede, potrà creare nuove opportunità di valorizzazione. Questa è la fase iniziale, riteniamo che questa filiera abbia le potenzialità per riprendersi, ma il punto "clou" sarà l'autunno prossimo con una situazione più stabilizzata rispetto al disciplinare. Oggi stesso sono stato chiamato telefonicamente dal Ministero dell'agricoltura per ulteriori delucidazioni sulla bozza di disciplinare che è stata inviata e inoltre abbiamo dato ultimamente in Giunta un incarico ad un esperto di settore per studiare il tema del burrificio: vogliamo ottimizzare la filiera, verificare se e a quali condizioni è opportuno realizzare il burrificio, in quale sede, perché va fatto un calcolo preciso dei rapporti costi-benefici fra il recupero del residuo del grasso del siero che rimane ai caseifici, i costi di trasporto e i costi di trasformazione in burro.

Questa è la situazione allo stato attuale, una situazione rispetto alla Centrale che mi fa dire che con soddisfazione ho seguito l'evolversi della contrattazione e ho preso atto che si è conclusa questa contrattazione, di fatto senza interruzione di continuità; con soddisfazione abbiamo preso atto che il marchio è rimasto in Valle d'Aosta. Siamo moderatamente positivi, nel senso che riteniamo che, senza sbilanciarci troppo, questa nuova società abbia i requisiti di serietà che sono necessari per condurre un'azienda di questo genere; di certo è necessario mettere in atto un sistema organizzativo nuovo all'interno della struttura e anche intervenire sulla struttura della centrale, in quanto, durante le piogge della settimana scorsa, pioveva all'interno della centrale, per cui provvederemo ad inserire nel prossimo assestamento di bilancio una voce per gli interventi urgenti di manutenzione che sconfinano fra l'ordinario e lo straordinario. Questo ci fa comunque dire che il processo è avviato, la produzione è in fase di aumento, la rete distributiva è una rete che ha una logica, perché viene sovrapposta ad una rete distributiva di altri prodotti; per cui posso dire con soddisfazione che seguiamo con attenzione l'evolversi della situazione e di certo avremo modo di parlare di questo argomento nel prossimo futuro.

Président - La parole au Conseiller Curtaz.

Curtaz (Arc-VA) - Intanto voglio dare atto pubblicamente all'Assessore, rispetto a questo tema, con particolare riferimento all'ultima fase, di aver seguito questa vicenda con attenzione e serietà nei limiti delle sue competenze.

È una vicenda che si chiude con dei punti positivi già citati dall'Assessore, ma che mi piace riprendere. Tre sono i punti positivi: il marchio, che è stato salvato e che mi sarebbe dispiaciuto se si fosse perso - anche se forse il valore commerciale è inferiore alle nostre aspettative, ma è pur sempre un marchio che ha caratterizzato il latte valdostano per lunghi decenni -; un minimo di continuità produttiva che è stata garantita, proprio "un minimo", perché ancora oggi il latte che viene inscatolato arriva dal Piemonte ...; la serietà dell'impresa - e qui condividiamo il giudizio dell'Assessore - che ha rilevato l'attività. Tuttavia, anche questo passaggio, come quello che lo ha preceduto, non è stato indolore sia dal punto di vista lavorativo... perché ancora oggi ci sono degli ex dipendenti che hanno difficoltà a trovare una nuova occupazione e noi continuiamo a parlare degli occupati diretti, senza tenere in considerazione l'indotto, soprattutto l'indotto commerciale che occupava altre 15-16 persone, e questo è un dato negativo in questa vicenda.

Prendiamo atto che verrà sottoscritto il nuovo contratto, il canone è quello conforme alla legge, e qui mi permetto di fare un'osservazione di buon senso: conoscendo l'importanza dell'edificio, direi che il canone è piuttosto modesto; speriamo che almeno questo canone molto modesto serva ad incentivare quella attività.

Sono preoccupato dall'apprendere dall'Assessore che quell'edificio ha già la necessità di interventi straordinari, perché ho ancora un ricordo piuttosto vivo dell'inaugurazione, quindi non sono passati tanti anni e temo che questa volta, come tante altre volte, questi errori "passino in cavalleria", poi "Pantalone Regione" interverrà per mettere rimedio a sbagli che sicuramente qualcuno ha fatto perché, se dopo pochi anni una struttura di quel tipo, moderna e importante, rivela delle perdite d'acqua all'interno del fabbricato, significa che qualcosa non ha funzionato ed è un qualcosa di cui ci si dovrebbe preoccupare. L'Assessore Vicquéry sa che, quando faceva l'Assessore alla sanità, dovevamo fare degli atti ispettivi per dei pezzi di soffitto che venivano giù nei corridoi e per fortuna non è capitato niente; sappiamo in che condizione è la situazione dello Splendor, siamo a conoscenza di moltissimi altri casi in cui chi lavora per la Regione o per l'ente pubblico ha una sorta di salvacondotto che gli permette di lavorare male e di non avere alcuna conseguenza.

Rimane il problema più importante: quello della differenziazione delle produzioni. Noi condividiamo le cose che dice l'Assessore, siamo disposti ad un'apertura di credito anche dal punto di vista politico rispetto a questi obiettivi, che sono corretti per una gestione del settore lattiero-caseario nella nostra Regione. Vi è necessità di differenziazione, il prodotto fontina, direi la monocoltura della fontina è un tipo di investimento nel settore lattiero-caseario che può avere delle controindicazioni, è inutile che ne stiamo a parlare diffusamente, ma sappiamo che, se produciamo solo un prodotto, nel momento in cui quel prodotto andasse in crisi, saremmo in "braghe di tela"; quindi è necessario differenziare attraverso filiere alternative.

Secondo noi è necessaria una filiera per il latte domestico e mi fa piacere sentire che nel disciplinare della fontina in questo lavoro di differenziazione verrà citato anche come prodotto tipico quello del latte, perché ritengo un'anomalia il fatto che la nostra Regione impieghi tutto il suo latte per produrre fontina e debba approvvigionarsi all'esterno per quanto riguarda il latte ad uso domestico. Credo che su questo tema avremo ancora motivi di confronto, la legislatura è all'inizio, l'Assessore già in altre occasioni ha avuto l'opportunità di indicare la sua linea politica rispetto a questo settore, noi speriamo che a queste dichiarazioni di principio condivisibili seguano delle politiche concrete.