Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 400 del 11 febbraio 2004 - Resoconto

OGGETTO N. 400/XII - Progetto "Valle d'Aosta cablata con fibre ottiche" e prospettive del sistema informatico regionale. (Interpellanza)

Interpellanza

Premesso:

- che nel 1992 la Regione Valle d'Aosta ha stipulato un accordo con la Sip (ora Telecom Italia) per l'attuazione del progetto "Valle d'Aosta cablata con fibre ottiche";

- che la Regione Valle d'Aosta ha approvato una legge specifica (la n. 78 del 1992) per la realizzazione di tale progetto;

- che negli anni successivi sono stati affidati incarichi professionali nonché assegnati appalti per la produzione di servizi specifici allo scopo di conseguire gli obiettivi prefissati nella convenzione Regione-Sip e nella legge regionale n. 78/1992;

- che la Giunta regionale intende investire circa 60 milioni di euro nel triennio 2004-2006 per la programmazione, organizzazione e gestione del sistema informativo regionale;

- che ormai in diverse città italiane è possibile, per privati, imprese ed enti pubblici, effettuare connessioni "veloci" a Internet attraverso le fibre ottiche, con gli immaginabili vantaggi che derivano in termini di servizi e di tempi;

tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale per sapere:

1) chi è il gestore del sistema di fibre ottiche creato nel contesto di "Valle d'Aosta cablata", mediante la stesura di una dorsale nel fondovalle, e quali sono gli utenti;

2) se il sistema di fibre ottiche in oggetto è abilitato (o è abilitabile) a "connessioni veloci" a Internet;

3) quali sono gli intendimenti della Regione in merito al potenziamento del sistema informatico in Valle d'Aosta, considerati l'energico impegno finanziario nel triennio 2004-2006, e se si pensa di traguardare livelli di efficienza già presenti in altre città o regioni italiane, malgrado esse non godano delle medesime disponibilità di bilancio;

4) se il potenziamento del sistema informatico porterà - quanto prima - benefici concreti anche ai privati, ovvero ai residenti e alle imprese operanti in Valle d'Aosta.

F.to: Tibaldi - Frassy - Lattanzi

Président - La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Prendiamo spunto, nell'illustrare questa interpellanza, da una recente deliberazione della Giunta regionale, attraverso la quale sono stati stanziati circa 60 milioni di euro nel triennio 2004-2006 per la programmazione, organizzazione e gestione del sistema informativo regionale. Un impegno consistente, che grosso modo è suddiviso equamente nei 3 anni; infatti, il piano operativo annuale prevede un impegno di 1/3 circa di 20 milioni di euro, per cercare di traguardare tutta una serie di obiettivi che si possono sintetizzare nella promozione di quella che è la società dell'informazione e dell'informatizzazione nella nostra regione.

Prendiamo spunto da questa iniziativa per fare il punto della situazione, come si evince anche dalle domande proposte, in particolare per quanto riguarda le connessioni veloci ad Internet, la cosiddetta "rete" che oggi è diventata un'infrastruttura fondamentale, non solo per privati e famiglie, ma soprattutto per le imprese, un'infrastruttura fondamentale, una rete di comunicazione di dati alla quale ormai non si può più rinunciare. Una rete che è in continua evoluzione attraverso le nuove tecnologie che si stanno proponendo, anche recentemente, basti pensare solamente al sistema senza cavi che sta prendendo piede soprattutto in alcune città d'Italia, ma vi torneremo dopo su questo argomento, e a una iniziativa che la Valle d'Aosta, antesignana di una certa politica, ha intrapreso nel 1992 o, meglio, all'inizio degli anni '90, quando stipulando un accordo con l'allora SIP, diede avvio al "Progetto Valle d'Aosta cablata con fibre ottiche". Un progetto che allora era ambizioso, sviluppatosi negli anni a seguire e che si completò nel 1995 prevedendo la stesura di una dorsale cablata nel fondovalle, che vide un impegno regionale quantificato a consuntivo in circa 5 miliardi sui 15 investiti complessivamente.

Visto che la nostra preoccupazione è quella di capire come e quando riuscirà la Valle d'Aosta ad essere abilitata a connessioni veloci ad Internet, cioè ad una fruizione più rapida, ad un accesso più rapido nella rete, e quindi ad un utilizzo più efficace ed efficiente della medesima, vorremmo capire, oggi, a distanza di tanto tempo, cosa ne è di questa Valle d'Aosta cablata con fibre ottiche, anche perché un'iniziativa analoga l'avevamo già proposta nel 2000 e a quell'iniziativa venne data una risposta piuttosto sommaria, del tipo che, oggi come oggi, i fruitori del cablaggio a fibre ottiche sono solamente 2 enti, in sostanza: l'Amministrazione regionale e il "118", il Pronto Soccorso, l'USL. Una funzione quindi estremamente limitata e sembra che a questa rete non siano poi conseguiti accessi da parte di privati.

Questa rete ha comportato anche una serie di incarichi professionali di verifica successiva dell'affidabilità e della fruibilità. Ripeto, è stata finanziata dalla Regione per il 34,5% della spesa complessiva, però, oggi come oggi, vorremmo capire un attimo chi è il gestore di questo sistema a fibre ottiche creato nel contesto di Valle d'Aosta cablata, se questo sistema di fibre ottiche è oggi abilitato o è abilitabile a connessioni veloci ad Internet, come avviene in altre città d'Italia e quali sono gli intendimenti della Regione in merito al potenziamento del sistema informatico in Valle d'Aosta, considerato l'energico impegno finanziario di cui facevo cenno, energico impegno finanziario nel triennio 2004-2006 che corrisponde a 60 milioni di euro, ma che, nel triennio precedente, ha comportato uno stanziamento di ben 100 miliardi. Se sommiamo tutte queste cifre, vediamo che l'approccio, sia in termini di risorse, sia in termini di intenzioni della Regione nei confronti dell'informatizzazione, è quanto mai importante.

Vorremmo sapere se il potenziamento di questo sistema informatico porterà quanto prima benefici concreti anche ai privati, ovvero ai residenti e alle imprese operanti in Valle d'Aosta, perché, da una lettura sommaria del piano che avete definito, si vede che prevale una somma attenzione al potenziamento dei servizi dell'ente pubblico e fra gli enti pubblici. È vero, sono soldi regionali mi dirà l'Assessore, ma, giusto per farle un paragone, soldi regionali sono anche quelli - cito una regione a caso, l'Emilia Romagna - che con un investimento di circa 35 milioni di euro permetterà entro il 2006, attraverso una rete a fibre ottiche, che il 90% della popolazione emiliano-romagnola possa accedere attraverso il computer alla rete con un sistema di larga banda e un sistema estremamente innovativo. Allora, sono 35 milioni di euro stanziati dalla Regione per un investimento globale di 85 milioni: con questa cifra 9 cittadini emiliano-romagnoli su 10 avranno la possibilità di accedere velocemente ad Internet.

Lei sa che oggi la "new economy" ha cambiato i concetti: se prima c'era "il culto del possesso" adesso c'è "il culto dell'accesso", l'accesso multiforme ad Internet, se prima l'unità di misura era la distanza, adesso è diventata il tempo, la velocità. Questo per farle capire che è vero che la Regione, attraverso il suo piano operativo, ha a cuore anzitutto lo sviluppo dell'informatizzazione dell'ente stesso, degli enti locali e degli enti pubblici operanti in Valle d'Aosta, ma è altrettanto vero che non bisogna disconoscere che nella nostra regione vi sono famiglie, imprese che operano e possono operare utilizzando la rete, che oggi è un sistema di libertà di mercato gestito da più soggetti. Tenga presente che l'Emilia Romagna, con 35 milioni di euro, grosso modo 2 annualità di quelle che voi avete impegnato per il prossimo triennio, riesce a dare questa grossa copertura territoriale in termini di fruizione demografica alla popolazione locale.

Sulla base di questi primi ragionamenti abbiamo posto tali domande, in parte già da noi sollecitate, ma dalle cui risposte non avevamo avuto particolare soddisfazione. Nel decennio che si è appena concluso è stata varata, nel 1986, una legge che ha previsto una pianificazione dell'informatizzazione regionale; è una legge che ha stanziato ingenti risorse in questo settore, che ha dato avvio a una sorta di regolamentazione e di ordine a un sistema, prima simile al "Far West"; per qualcuno è stato un business, per qualcun altro, invece, è stata una sorta di estromissione dal mercato, soprattutto con la nascita di un nuovo soggetto, INVA, prima mista pubblico privato e poi totalmente pubblica.

Con questa interpellanza si vuole fare il punto della situazione, con particolare riferimento a Valle d'Aosta cablata, progetto avviato circa 12 anni fa.

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Credo che su questa Assemblea sia calata una spiritualità? stamani abbiamo parlato di "trinità", adesso di culto: questo mi fa pensare bene!

Con questa interpellanza i Consiglieri hanno fatto, secondo me, una cosa decisamente ammirevole, nel senso che permettono di fare il punto della situazione su una serie di strategie da non ritenersi secondarie per lo sviluppo della nostra regione. È chiaro, si parte da lontano, perché stiamo parlando di attività che trovano una loro nascita nel lontano 1992, ecco perché ho dovuto fare un'attività di ricostruzione. Abbiamo più di un decennio di attività e, come argutamente il Consigliere Tibaldi ha parlato di una evoluzione nell'ambito dell'alta tecnologia, probabilmente scelte e ragionamenti fatti in allora, oggi possono essere superati; giudicare con gli occhi di oggi scelte e strategie di 10 anni fa potrebbe non essere semplice!

Per quanto concerne le varie richieste, sulla prima e sul contesto di Valle d'Aosta cablata, la società "Telecom Italia" detiene la proprietà delle fibre ottiche che costituiscono la rete creata nell'ambito del "Progetto Valle d'Aosta cablata", in forza di quanto previsto dall'articolo 4, "proprietà degli impianti", della convenzione siglata in data 25 marzo 1992 tra Regione e "SIP" - così si chiamava allora quella che oggi è diventata "Telecom Italia" -, in cui si dice che "gli impianti realizzati ai sensi della presente convenzione restano di proprietà esclusiva della SIP", per cui questo percorso non è di nostra proprietà, è di proprietà della "Telecom"; di conseguenza, la gestione degli utenti avviene in completa autonomia da parte del proprietario. L'Amministrazione regionale, pur usufruendo di servizi di fonia e dati su fibra ottica offerti da "Telecom Italia", quali ad esempio quelli relativi all'interconnessione in larga banda delle sue principali sedi, non conosce se gli stessi siano vettoriati sull'infrastruttura realizzata con il "Progetto Valle d'Aosta cablata".

Per quel che attiene la seconda richiesta, se il sistema di fibre ottiche in oggetto è abilitato o è abilitabile alla connessione veloce ad Internet, trattandosi di fibre ottiche, il loro utilizzo permette tipicamente connessioni veloci, volendo anche verso il mondo Internet. Questa capacità, così come quella di creare canali in numero più o meno nutrito, dipende in modo stretto dal livello qualitativo dell'apparato illuminante.

Diciamo che la terza domanda è decisamente?

(interruzione del Consigliere Tibaldi, fuori microfono)

? non lo conosciamo: il sistema di fibre ottiche in oggetto abilitato alla connessione veloce ad Internet non è gestito da noi, quindi non è un quesito a cui possiamo dare una risposta, possiamo dare una risposta per quella che è la nostra attività.

Sulla terza domanda: "quali sono gli intendimenti della Regione in merito al potenziamento del sistema informatico in Valle d'Aosta, considerati l'energico impegno finanziario nel triennio 2004-2006, e se si pensa di traguardare livelli di efficienza già presenti in altre città o regioni italiane, malgrado esse non godano delle medesime disponibilità di bilancio"? questa domanda ci permette uno sviluppo più articolato. Quantunque il sistema informatico non possa essere ridotto ad una serie di connessioni infrastrutturali di cablaggio, l'Amministrazione regionale ha posto particolare accento alla creazione di una rete regionale per la pubblica amministrazione, nell'ottica di favorire la diffusione di servizi al cittadino, quindi non è un discorso autoreferenziato, ma è un discorso nei confronti del cittadino.

Lo stesso programma di maggioranza evidenzia che le infrastrutture di telecomunicazioni rappresentano una condizione essenziale per lo sviluppo economico del territorio, in particolare enfatizza la diffusione dei servizi telematici quali attori principali, per consentire ai cittadini, alle imprese e alla pubblica amministrazione di cogliere appieno le opportunità della società dell'informazione. Si dice inoltre che la Regione Valle d'Aosta intende promuovere lo sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazione nella regione, rivolto ad erogare servizi innovativi sia alle imprese, sia ai cittadini, e che intende ottimizzare le varie iniziative già promosse e in corso di realizzazione.

A livello operativo, al fine di assicurare l'interconnessione degli enti pubblici, saranno condotte e coordinate le attività di realizzazione e gestione della rete regionale della pubblica amministrazione - quello che si conosceva sotto il nome di "RUPAR", oggi rinominata "Servizio pubblico di connettività" - secondo gli standard definiti a livello nazionale, in modo tale da offrire l'erogazione dei servizi di interoperabilità. Sarà altresì adeguatamente potenziato, in risposta alle sempre maggiori necessità di banda per interscambio di dati, il sistema fonia dati, che collega le diverse sedi dell'Amministrazione regionale con lo scopo di rafforzare il grado di connettività e di sicurezza della rete stessa.

La particolare orografia regionale e la scarsa densità di popolazione, raccolta in piccoli centri, fanno sì che lo sforzo da esercitare per offrire la connettività sia maggiore rispetto ai centri urbani, per cui certi confronti non reggono, perché ovviamente questi centri urbani sono ben strutturati, ovvero, ad orografie meno tormentate. D'altro canto, il valore aggiunto di una rete informativa deve essere letto dal punto di vista dell'utilizzatore, il quale si trova, gioco forza, in condizioni più svantaggiate di mobilità per reperire le informazioni. Tutti gli interventi che si intendono attuare sono comunque ricompresi nella strategia nazionale, che nella seconda fase di "e-government" prevede specificatamente: lo sviluppo dei servizi infrastrutturali locali, diffusione territoriale dei servizi per cittadini ed imprese, inclusione dei comuni piccoli nell'attuazione dell'e-government, avviamento di progetti per lo sviluppo della cittadinanza digitale, promozione dell'utilizzo dei nuovi servizi presso cittadini ed imprese.

A questo punto devo ricordare al Consigliere Tibaldi, oltre alla deliberazione da lui citata nell'interpellanza, anche la deliberazione di Giunta n. 4875 che, nella seduta del 22 dicembre, ha approvato le linee guida e gli obiettivi per l'elaborazione di un piano pluriennale nel settore dell'informatica. Contestualmente, ha dato mandato al sottoscritto di avviare la stesura del piano stesso per il triennio 2004-2006 con il coinvolgimento, oltre che del personale dell'ADSI, anche dei rappresentanti degli enti locali, del Consiglio permanente degli enti locali, del Comune di Aosta, dell'Università della Valle d'Aosta, dell'Azienda unitaria sanitaria locale della Valle d'Aosta, della Camera di commercio e della società partecipata "INVA", al fine di ottenere un piano organico di sviluppo. Questo è fondamentale e va proprio nel senso che ha citato il Consigliere Tibaldi: un coinvolgimento del sistema produttivo, perché è ovvio che l'Amministrazione regionale deve investire per le sue esigenze, ma su queste si devono poi veicolare e convogliare tutte le attività che, nell'ambito dell'innovazione, necessitano coloro che appartengono alla società civile e al sistema produttivo.

In data 5 febbraio è già stato avviato questo gruppo di lavoro, sono state nominate le persone; in questi giorni c'è un'attività all'interno di ogni ente che ha nominato dei tecnici a far parte di tale gruppo per dare delle risposte e fornire un progetto che, eventualmente, potrà essere accolto anche negli investimenti stanziati.

Nella quarta domanda mi si chiede se il potenziamento del sistema informatico porterà - quanto prima - benefici concreti anche ai privati, ovvero ai residenti e alle imprese operanti in Valle d'Aosta. Le crescenti esigenze di maggiore disponibilità di banda per il transito di dati fra le principali sedi dell'amministrazione, e quindi rispondiamo al discorso nostro: Palazzo Deffeyes, Piazza della Repubblica, Via de Tillier, Località Amérique, Località Grand Chemin, hanno indotto l'Amministrazione regionale ad elaborare un piano di evoluzione del complesso sistema di fonia dati, che comprende apparecchiature e reti. Tale evoluzione, che si basa anche sull'utilizzo dell'anello ottico, presente nella città di Aosta, effettuato dal gestore, non da noi, ha come finalità la interconnessione con tecnologia evoluta, il termine è "voice over IP", tale da permettere una più agevole gestione in termini di fabbisogno di banda delle 2 tipologie di servizi fonia e dati delle principali sedi dell'Amministrazione.

Al fine di permettere tale evoluzione, sono stati necessari interventi dalla parte di un operatore di "Telecom", volti alla messa a punto di una infrastruttura ottica ad alta capacità trasmissiva: ne deriva un sostegno alla domanda, visto che dall'investimento generato dalle necessità dell'Amministrazione possono trarne vantaggio in maniera altrettanto significativa le imprese e i cittadini presenti sul territorio. Difficilmente, senza le specifiche richieste dell'Amministrazione, il vettore si sarebbe strutturato per predisporre i necessari interventi migliorativi. Dall'altro canto, l'attività dell'Amministrazione si è già rivolta verso le imprese, la prossima attivazione in Valle d'Aosta di 2 nodi NAP, punto di scambio di informazione da parte degli operatori di comunicazione, è a Pont-Saint-Martin, e lì abbiamo già imprese che si sono collegate, una per tutte la "Semana", visto che c'è un'attenzione particolare allo specifico obiettivo di rendere il territorio regionale appetibile per quelle aziende ad alta tecnologia che desiderano insediarsi nella regione. Questo può costituire un elemento di "marketing" territoriale da affiancare agli ordinari strumenti di incentivazione finanziaria e promozionale.

La presenza di 2 NAP in Valle d'Aosta infatti riduce lo svantaggio competitivo, di cui soffre oggi il territorio regionale nei confronti delle imprese che erogano servizi via Internet o, più in generale, attraverso reti di telecomunicazioni, quindi non solo imprese legate al mondo della "information and communication technology", ma anche imprese che erogano "online" servizi di tipo tradizionale, la cui tendenza è quella di concentrarsi nelle zone ad alta urbanizzazione dettata solo dalla disponibilità di collegamenti a banda larga e a basso costo, piuttosto che dalla presenza di reti di relazioni oggi realizzabili anche a distanza o piuttosto che alla disponibilità di materie prime, insignificante per chi concentra il proprio "business" sul trattamento dell'informazione e, nel contempo, di godere dei vantaggi derivanti da una minore congestione e da una superiore qualità dell'ambiente di lavoro.

È chiaro che in questo tipo di discorso va anche inserito il discorso della sicurezza, perché per chi tratta dati, avere certe vie riservate permette il trattamento riservato di dati, che tutta una serie di tecnologie citate dal Consigliere Tibaldi non permettono, perché trasmissioni di un certo tipo, se non vengono fatte su linee dedicate, potrebbero portare grossi problemi in ambito di riservatezza.

Infine, solo un accenno al fatto che l'aumento di connettività fra amministrazioni non è soltanto realizzato per snellirne i rapporti, bensì vede quale fruitore privilegiato il cittadino, il quale, attraverso i sempre più numerosi servizi offerti in via telematica, otterrà le informazioni di cui necessita, dovendosi spostare fisicamente sempre di meno: lo sportello unico alle imprese è uno di questi esempi.

Président - La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Mi piacerebbe chiedere all'Assessore Marguerettaz una sintesi orale, senza l'ausilio dei fogli di quanto ci ha detto, anche perché, nella prima parte della sua risposta ci ha fornito una lettura sintetica della relazione che accompagna il piano, elaborato con termini quanto mai appropriati e forbiti dai tecnici e dai numerosi consulenti che hanno contribuito all'elaborazione del medesimo.

Quali considerazioni? In buona parte della sua risposta lei ha evidenziato che l'obiettivo è quello di creare un servizio pubblico di connettività che sia efficiente; l'aumento della connettività, a nostro avviso, non deve essere solo inteso in maniera ristretta, ovvero aumento di connettività tra pubbliche amministrazioni, perché esistono i cittadini e le imprese, o meglio i soggetti sono più dei classici enti pubblici ai quali purtroppo spesso e volentieri si rivolge unicamente l'attenzione.

Abbiamo potuto raccogliere, anche da una intervista che rilasciò l'appena insediato Presidente dell'AVI (Associazione valdostana industriali), il quale faceva riferimento alla Valle d'Aosta che le carenze strutturali e infrastrutturali osservate dalla parte degli imprenditori sono essenzialmente: la carenza di spazi ove insediare le proprie attività, perché l'orografia accidentata del territorio non lo permette molto, le reti di trasporti, le reti di comunicazioni. L'attuale Presidente dell'AVI faceva riferimento soprattutto alla difficoltà di accedere al Web con una velocità e con una capacità che 2 anni fa non erano possibili. Non mi sembra che, in 2 anni, sulla base di informazioni sommarie raccolte dagli interpellanti, vi sia stato un aumento di questa velocità e di questa capacità per quanto riguarda gli accessi alla rete! Indubbiamente sono importanti e ragguardevoli gli sforzi che sta facendo l'Amministrazione regionale; speriamo che trovino altrettanta importanza nei risultati che si vogliono traguardare, anche perché altre regioni o altre realtà metropolitane, con minore impegno, stanno raggiungendo più velocemente gli stessi obiettivi, se non obiettivi ancora più ambiziosi!

Porto un altro esempio. Dopo aver citato l'Emilia Romagna che, con soli 35 milioni di euro sarà in grado di dare al 90% della popolazione la possibilità di accedere attraverso la banda larga alla rete, cito il vicino Piemonte, Torino, che si prepara nel 2006 ad ospitare le Olimpiadi. Nel 2006 tutta l'area metropolitana torinese sarà collegata con un sistema tecnologia senza fili, ove ci si potrà, tramite un semplice computer, ovunque ci si trovi, collegare alla rete senza necessità di passare attraverso il classico contatto telefonico: è un progetto "Torino Wireless", che verrà completato entro la data delle Olimpiadi, con un grande contributo finanziario dell'UE, oltre che dello Stato italiano. Sono esempi che stanno a confermare la velocità di aggiornamento tecnologico, che altre realtà locali, urbane, metropolitane come questa, regionali e provinciali stanno perfezionando. Vi sono anche distretti industriali, cito Biella, distretto industriale del tessile, che ha sviluppato in questi anni in maniera notevole il sistema della "information technology".

È naturale che la nostra preoccupazione vada allora? in quale direzione? Quella di dire: "abbiamo le risorse, i progetti e le idee, addirittura un gruppo di lavoro che adesso è stato integrato con delle componenti dei comparti produttivi, in particolare un rappresentante della camera di commercio"; è importante che questo aggiornamento tecnologico vada a devolversi verso traguardi che siano più ambiziosi di quelli finora realizzatisi, perché lei, Assessore, ha detto: "noi vogliamo migliorare i servizi al cittadino", però non ha fatto grandi esempi o citato qualche caso concreto! Finora il cittadino valdostano può vedere attraverso il Web, accedere al sito della Regione, un sito anche curato, può accedere a qualche sito di qualche comune, può accedere al sito dell'USL, a siti di altri enti, però l'interazione fra il cittadino e questi enti ancora non mi sembra si sia sviluppata, nonostante dal 1996 ad arrivare ad oggi, data in cui è stata emanata la legge, si siano stanziate risorse finanziarie e umane ingenti!

Lo sportello unico alle imprese, che lei ha citato, non mi sembra abbia ancora preso avvio; lo stesso Assessore Ferraris - che ci illustrò all'epoca la questione - potrà confermarlo. Belle parole quindi e bei propositi, che speriamo - oltre ai bei milioni di euro che saranno investiti - si trasformino in qualcosa di concreto e non si riducano magari ad operazioni che possono essere considerate fondamentali, come erano all'inizio degli anni '90 come Valle d'Aosta cablata, in cui la Regione ha avuto solo una funzione di sovventore finanziario con la copertura del 35% delle spese, e oggi sappiamo che la rete è di proprietà esclusiva della "Telecom": nemmeno dal gestore siamo riusciti a sapere qual è il tipo di utenza che la utilizza!

Assessore, con questa risposta mi sarei aspettato un'informazione più approfondita e coscienziosa: se lei partecipa al 35% di un'operazione di questo tipo e non sa neppure chi utilizza il servizio quando è definito, è vero che non sono soldi immediatamente del suo portafoglio, però sono stati 5 miliardi che la Regione in quegli anni ha stanziato! Oggi sappiamo solo che gestisce "Telecom", ma non siamo in grado di sapere se vi sono utenze particolari private o imprenditoriali valdostane che utilizzano le fibre ottiche. Il suo predecessore, il Presidente Viérin, perlomeno disse: "l'Amministrazione regionale lo utilizza, il "118" dell'USL lo utilizza"; lei oggi conferma o smentisce? Non lo sappiamo! L'unico dato consuntivo certo che abbiamo è che abbiamo messo i soldi. Sappiamo anche che il gestore è un altro, ma non sappiamo le utenze chi sono: c'è qualche valdostano o qualche impresa che ne ha beneficiato? Stando alle dichiarazioni del Presidente dell'AVI, che ho detto prima, sembra che questa "utilitas" delle fibre ottiche sia sconosciuta dal mondo imprenditoriale valdostano.

Lei dice, Assessore, che non possiamo conoscere gli utenti; non dico di conoscere tutta la miriade di utenti che accedono, tramite la dorsale valdostana di fibre ottiche, alla rete, però una telefonata al gestore: "senti, visto che ti abbiamo dato 5 miliardi, ci dici più o meno chi sono gli utenti significativi a livello privato, imprenditoriale o di enti pubblici che stanno fruendo della rete?"? non si sa?

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

? non dico "a tarallucci e vino", forse è necessaria una maggiore serietà nell'affrontare tali problemi, anche perché di risorse se ne stanno investendo e se ne stanzieranno ancora di più. Non vogliamo negare il fatto che bisogna puntare anche in questa direzione per rendere una Valle d'Aosta più competitiva e appetibile dal punto di vista imprenditoriale, perché quando si guardava il saldo delle aziende che si insediano, nascono e muoiono nella nostra regione e che se ne vanno - cito la "Bertolini" -, uno degli handicap di cui soffre la Valle d'Aosta è proprio l'assenza di infrastrutture all'avanguardia di questo tipo.

Chiudendo questa parentesi, mi sembra che stando questi presupposti finanziari e di idee, ci debba essere una maggiore attenzione soprattutto al comparto produttivo e di famiglie, intese in senso lato, che possono accedere al sistema, altrimenti rischiamo di fare solo tante belle parole e tanto fumo e non vorremmo, tornando alla battuta di prima, che il "Far West" - di cui abbiamo vissuto le gesta negli anni precedenti - si concretizzasse poi nei segnali di fumo che oggi l'Assessore ha cercato di mandarci in parte con la sua risposta piuttosto evasiva.