Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 376 del 29 gennaio 2004 - Resoconto

OGGETTO N. 376/XII - Accettazione con beneficio di inventario dell'eredità Brivio Emilia Liliana. Autorizzazione al Presidente della Regione a compiere gli atti conseguenti.

Il Consiglio

Premesso che la Signora Emilia Liliana Brivio, nata ad Ivrea in data 11 marzo 1920 e deceduta in Saint-Christophe in data 26 luglio 2003, ha disposto della propria eredità con testamento olografo, pubblicato in data 6 novembre 2003, atto a rogito Notaio Giovanni Favre di Donnas, rep. 158161;

Dato atto che il de cuius ha istituito proprio erede universale l'Amministrazione regionale, con l'onere di "liquidare il capitale e di utilizzare il provento per istituire una o più borse di studio da intitolare alla memoria di Ugo Brivio ex partigiano combattente - laureato in chimica pura -";

Richiamato l'articolo 473 del Codice civile il quale stabilisce che "l'accettazione delle eredità devolute alle persone giuridiche non può farsi che col beneficio d'inventario […]";

Dato atto che l'effetto del beneficio di inventario, consiste nel tenere distinto il patrimonio del defunto da quello dell'erede, secondo quanto previsto dall'articolo 490 del Codice civile;

Richiamato l'articolo 1 lettera k) della legge regionale 7 dicembre 1979, n. 66, che sancisce la competenza del Consiglio regionale in ordine all'accettazione delle donazioni e dei lasciti;

Considerata la necessità di autorizzare il Presidente della Regione a compiere tutti gli atti conseguenti, nei termini e secondo le modalità previste dalla legge;

Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 3049 in data 13 agosto 2003 concernente l'approvazione del bilancio di gestione ai fini della riassegnazione alle strutture dirigenziali di quote di bilancio e degli obiettivi finanziari correlati per il triennio 2003/2005 nonché di disposizioni applicative;

Visto il parere favorevole di legittimità rilasciato dal Direttore della Direzione patrimonio e attività contrattuali del Dipartimento Bilancio, Finanze, Programmazione e Partecipazioni regionali, ai sensi del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lettera e) e 59, comma 2, della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45, sulla presente deliberazione;

Visto il parere della II Commissione consiliare permanente;

Delibera

1) di accettare con beneficio di inventario, ai sensi del combinato disposto degli articoli 470, 473 e 475 Codice civile, l'eredità Brivio Emilia Liliana;

2) di autorizzare il Presidente della Regione a compiere tutti gli atti necessari e conseguenti, nei termini e con le modalità previste dalla legge;

3) di dare atto che le spese relative all'accettazione dell'eredità sono a carico dell'Amministrazione regionale e di rinviare a successiva deliberazione della Giunta la nomina del notaio incaricato di rogare l'atto di accettazione e l'impegno delle spese necessarie a tutti gli atti connessi all'accettazione;

4) di stabilire, in osservanza della volontà del De Cuius, di destinare il provento dell'eredità ad una o più borse di studio intitolate alla memoria di "Ugo Brivio ex partigiano combattente - laureato in chimica pura -";

5) di stabilire altresì che, con successiva deliberazione della Giunta, venga nominata una Commissione con il compito di istituire le borse di studio intitolate alla memoria di Ugo Brivio, secondo le ultime volontà della Signora Emilia Liliana Brivio.

Président - La parole au Conseiller Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - È per dare anche un senso storico e anche umano a questa fredda definizione dell'eredità di Emilia Liliana Brivio; un beneficio di inventario che forse merita di essere arricchito da qualche riflessione.

Emilia Brivio, detta Liliana per distinguerla dalla sua coetanea cugina Emilia Brivio detta Emilietta, nasce nel 1920 a Ivrea. Dopo alcuni anni trascorsi in questa città, la famiglia torna ad Aosta perché il papà ufficiale dell'Esercito ha trovato lavoro presso la locale Cassa di Risparmio.

La famiglia di Liliana, imparentata attraverso le sorelle con importanti famiglie della borghesia aostana, si distingue per un certo anticonformismo e per un atteggiamento contrario al regime fascista, nonostante parte dei suoi parenti professasse simpatie monarchiche e di adesione al Fascismo. Si sposa a 17 anni e segue il marito in Grecia, dove insegna presso una scuola italiana; dopo alcuni mesi il matrimonio fallisce e Liliana rientra in Valle d'Aosta, susseguentemente si trasferisce a Firenze e negli ambienti universitari entra in piena regola nella lotta antifascista. Nel 1944 partecipa con il fratello Ugo all'esperienza della Repubblica partigiana di Cogne in cui operano anche figure di spicco della cultura e della politica, come Giulio Einaudi e Ugo Pecchioli. Rifugiatasi in Francia nel novembre del 1944, fu internata in un campo di concentramento fino all'agosto del 1945.

Tornata in Valle completa gli studi, inizia la sua professione di insegnante di francese e si immerge con entusiasmo nella vita politica e culturale della Regione. Per decenni fa parte degli organismi dirigenti del Partito comunista, partito in cui porta con determinazione e costanza la sua ispirazione autonomista. È sempre partecipe attiva in tutte le iniziative politico-culturali dell'ultimo cinquantennio, dalla diffusione della lingua francese nell'Alliance française alla memoria storica Istituto storico della Resistenza, alle battaglie dell'UDI (Unione donne italiane per i diritti delle donne) svolgendo un efficace ruolo di collegamento fra ambienti culturali laico-progressisti ed ambienti della cultura valdostana. Nell'insegnamento porta la sua passione per la crescita culturale dei ceti più deboli, favorendo la prosecuzione degli studi degli studenti meritevoli, ma di famiglie poco abbienti ed impegnandosi per aiutare operai ed immigrati a superare gli sbarramenti posti dagli esami di conoscenza della lingua francese.

Nel 1972 perde l'adorato fratello Ugo, deceduto improvvisamente a soli 46 anni mentre svolgeva il suo lavoro di laureato in chimica presso i servizi sanitari della nostra Regione. Da allora Emilia Liliana Brivio comincia a pensare in modo costante a come ricordare la figura del fratello e, dopo la scomparsa del padre Umberto, avvenuta nel 1986, e della cognata Marta nel 1993, decide di lasciare tutto il patrimonio ereditato alla nostra Regione affinché sia destinato ad istituire delle borse di studio in memoria del proprio fratello Ugo Brivio. Per rendere consistente il capitale, che dovrà consentire annualmente l'erogazione di tali borse a nome del fratello, vende tutti i propri beni immobili e si impone in una vita di risparmi, a volte perfino eccessivi rispetto alle sue possibilità economiche. Bisogna ora augurarsi che il cospicuo capitale accumulato e devoluto alla Regione consenta di realizzare questa sua aspirazione al ricordo del fratello, affinché possa essere data una risposta in tempi brevi a queste aspettative, in modo che fin dal prossimo anno possano essere istituite queste borse di studio a nome non solo di Ugo Brivio, ma credo sia giusto anche di Liliana.

Président - Je rappelle que la IIe Commission a donné son avis favorable à l'unanimité sur cet acte.

Je soumets au vote l'objet n° 31:

Conseillers présents et votants: 28

Pour: 28

Le Conseil approuve à l'unanimité.