Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 323 del 14 gennaio 2004 - Resoconto

OGGETTO N. 323/XII - Andamento dei tassi di interesse praticati alla clientela dalla Finaosta nell'ultimo triennio. (Interrogazione)

Interrogazione

Osservato che negli ultimi anni, in conseguenza dell'andamento del mercato finanziario, i tassi di interesse, attivi e passivi, si sono fortemente contratti;

Ritenuto opportuno conoscere, in riferimento alle fluttuazioni del mercato ed in considerazione degli scopi sociali, l'andamento degli interessi praticati dalla FINAOSTA S.p.A. alle ditte ed ai cittadini valdostani;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

L' Assessore competente per sapere:

1) in riferimento agli ultimi tre anni (2001, 2002 e 2003) qual è stato l'andamento dei tassi praticati alla clientela dalla FINAOSTA S.p.A.;

2) quale rapporto (in termini di convenienza per gli utenti) vi è fra i tassi praticati da FINAOSTA S.p.A. e i tassi medi applicati dal sistema bancario;

3) se negli ultimi tempi sono stati adottati provvedimenti di riduzione dei tassi, in particolare con riferimento a posizioni di affidamento aperte in periodi in cui il costo del denaro era più alto.

F.to: Curtaz

Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Nell'interrogazione mi viene chiesto qual è, in riferimento agli anni 2001-2002-2003, l'andamento dei tassi praticati alla clientela della "Finaosta". A questo proposito occorre preliminarmente dire - poi ho preparato un documento di sintesi che è a disposizione degli interpellanti e di quanti volessero avere delle informazioni specifiche -, che Finaosta, ovviamente, essendo la finanziaria regionale, gestisce per conto della Regione una serie di leggi regionali e, all'interno della legge regionale, abbiamo le indicazioni e i riferimenti per la determinazione dei tassi. Non mi vorrei ridurre a fare un'elencazione puntuale delle varie leggi regionali; mi pare però che, da un lato, sia interessante dare questa indicazione: tutte le leggi regionali hanno, di fatto, un riferimento che è un tasso fisso, quindi la variabilità del tasso non è influenzata rispetto all'andamento dei tassi generali. Per fare un esempio, abbiamo la legge regionale n. 33/1973 che prevede sia interventi per le ristrutturazioni, sia interventi di restauro; dopodiché su questi immobili possiamo avere delle attività turistico-ricettive, quindi con ristorazione e senza ristorazione.

Per dare un'indicazione, sugli interventi di ristrutturazione di cui alla legge regionale n. 33, l'andamento dei tassi è un andamento di tutto interesse perché nel 2001 era il 3,5%, così come nel 2002-2003 era al 3%. Nel momento in cui si parlava di restauri, invece - interventi sicuramente ritenuti dal legislatore più meritevoli -, si parlava dell'1,5% per il 2001-2002, mentre per il 2003 era l'1%, e così via per tutta un'altra serie di norme che, nel tempo, hanno avuto gli indicatori. Oscilliamo su tutta una serie di leggi regionali nel 2003 dall'1% al 3% massimo.

Per gli interventi sulla gestione delle leggi regionali abbiamo la gestione ordinaria e la gestione speciale; anche lì, gli interventi sono codificati nell'ambito della legge regionale: in gestione ordinaria, l'intervento è al 2,5% (tanto per intenderci, la gestione ordinaria è una gestione che prescinde dalla volontà dell'azionista, quindi è un intervento che viene deciso all'interno degli organismi della società); in gestione speciale, con la dotazione di fondi regionali, mentre il tasso per il 2001-2002 era identico (2,5%), per il 2003 è il 2%. Capite che gli interventi di "Finaosta" sono del tutto interessanti rispetto ai tassi di mercato, anche perché nell'interpellanza mi si chiede quali possono essere i tassi di riferimento del sistema bancario: anche qui, ho preparato una tabella di sintesi, prendendo i tassi medi praticati dai primari istituti per mutui ipotecari, perché le condizioni dipendono dalla durata del mutuo e dalle garanzie, quindi per un mutuo ipotecario sappiamo di cosa parliamo e abbiamo una comparazione delle garanzie.

A fronte di questo - parlo di tassi 2003 - per una durata di un mutuo a tasso fisso di 5 anni stiamo parlando del 4,77%; se parliamo di un periodo più lungo (10 anni), andiamo al 5,63; per 15 anni, 5,93; per 20 anni, 5,96: va da sé che più si allunga il periodo, più il tasso cresce, visto che vi sono delle incognite. Se dovessimo andare su un tasso variabile, la durata è di 5 anni, il tasso medio è 3,43; per 10 anni è 3,52; per 15 anni, 3,65 e così via. La variabilità del tasso è semestrale e normalmente gli indicatori per definire il tasso sono riferiti all'Euribor, 6 mesi con uno "spread". Da questo punto di vista credo che gli interventi di "Finaosta" siano anche rapportati al nostro sistema di tutto interesse. Nella gestione ordinaria e speciale ricordo che non abbiamo il tasso fisso, ma quello variabile; il tasso fisso è individuato negli interventi relativi alle leggi regionali.

In questi ultimi 3 anni non vi sono state modifiche, anche perché, per avere delle modifiche di comportamento, dovremmo avere degli interventi del legislatore e quindi dell'azionista. Il materiale è comunque a disposizione.

Presidente - La parola al Consigliere Curtaz.

Curtaz (Arc-VA) - Visto che si parla di "Finaosta", voglio iniziare con un appunto, non tanto all'Assessore, quanto al Presidente della Regione, perché, se è molto interessante leggere sui giornali i nomi dei nuovi consiglieri di amministrazione di "Finaosta", a me sarebbe sembrato altrettanto interessante conoscere, come Consigliere, questi nomi in sede di "comunicazione", per permettere alle forze politiche di esprimere il proprio giudizio su come sono avvenute dette nomine, sui criteri scelti e, soprattutto, su quella che è - come si usa dire oggi - la "missione politico-finanziaria di Finaosta". Il fatto che la Giunta abbia omesso di fare questa comunicazione non ha permesso al Consiglio di dire la propria opinione al riguardo.

Per quanto riguarda invece lo specifico dell'interrogazione, mi dichiaro soddisfatto della risposta dell'Assessore perché la stessa aveva uno scopo preminentemente conoscitivo. Sappiamo che negli ultimi anni, per motivazioni varie, i tassi sul mercato finanziario sono scesi in maniera molto significativa, anche grazie all'introduzione dell'euro. E qui apro una parentesi: penso che il Governo nazionale, invece che criticare l'introduzione dell'euro, dovrebbe andare tutti i giorni a mettere un cero a Bruxelles, perché è quello che permette alla finanza italiana, che è anzi indebitata, di pagare il denaro pochissimo! Ricordiamoci cosa succedeva quando c'era la lira e lo Stato doveva pagare ai cittadini dei BOT con interessi di 2 cifre! Il fatto che i tassi siano contenuti per le finanze nazionali è una manna di cui bisognerebbe tenere conto.

Chiudendo la parentesi e tornando alla nostra situazione, mi interessava capire se, ad una riduzione complessiva dei tassi di interesse sul mercato, corrispondeva una riduzione dei tassi della "Finaosta" che, per definizione, devono essere inferiori a quelli di mercato proponendosi lo scopo di incentivare le attività e l'iniziativa economica. Da quanto esposto dall'Assessore, mi sembra che questa convenienza sussista e mi riservo un più approfondito giudizio sulla materia alla lettura dello schema che l'Assessore mi ha fornito.