Oggetto del Consiglio n. 314 del 19 dicembre 2003 - Verbale
OGGETTO N. 314/XII - IMPEGNO A PROSEGUIRE NELL'ADOZIONE DI OGNI MISURA IDONEA A TUTELARE LE PREROGATIVE DELLA VALLE D'AOSTA. (Approvazione di mozione)
Il Presidente PERRON dichiara aperta la discussione sulla mozione indicata in oggetto, presentata dai Consiglieri CESAL, NICCO, PASTORET, LATTANZI, LA TORRE, Marco VIÉRIN, Laurent VIÉRIN e MAQUIGNAZ, iscritta al punto 38 dell'ordine del giorno dell'adunanza.
Illustra il Consigliere CESAL, che presenta un emendamento.
Intervengono i Consiglieri RICCARAND, NICCO e Marco VIÉRIN.
IL CONSIGLIO
- con l'emendamento presentato dal Consigliere CESAL;
- con voti favorevoli: ventiquattro (presenti: ventisette; votanti: ventiquattro; astenuti: tre, i Consiglieri CURTAZ, RICCARAND e Secondina SQUARZINO);
APPROVA
la sottoriportata
MOZIONE
VISTO il particolare momento relativo all'assetto dei rapporti tra lo Stato e le Regioni;
CONSIDERATO che le Regioni a Statuto speciale e le Provincie autonome hanno intrapreso un'attività sinergica e coordinata volta ad un'azione congiunta in materia di tutela delle autonomie differenziate;
RICHIAMATA la posizione assunta dalla Regione nel processo che ha condotto alla riforma del Titolo V della Costituzione;
ATTESO che alla riforma costituzionale si è data attuazione con legge n. 131 del 2003, che la nostra Regione, come le altre Regioni a Statuto speciale e Province autonome, ha impugnato innanzi alla Corte costituzionale in quanto ritenuta lesiva delle proprie prerogative;
PRESO ATTO che è attualmente all'esame della I Commissione del Senato della Repubblica il disegno di legge (A.S. 2544) di riforma della parte seconda della Costituzione, presentato dal Governo in data 17 ottobre 2003;
CONSTATATO che il citato disegno di legge di riforma costituzionale è volto, tra l'altro, a modificare le disposizioni sul Senato della Repubblica, sostituendolo con il Senato Federale;
RITENUTO, nel merito, che il cosiddetto Senato Federale non è configurato quale Seconda Camera autenticamente federale, tale da costituire un efficace organo di raccordo tra lo Stato e le Regioni;
CONSIDERATA inoltre che la reintroduzione del controllo di merito delle leggi regionali, sulla base del parametro dell'interesse nazionale, é incompatibile con il principio di pari dignità tra Stato e Regioni fissato nel vigente Titolo V della Costituzione;
RICHIAMATA la propria risoluzione n. 1490/XI del 26 luglio 2000 mediante la quale il Consiglio regionale riteneva che nessun ordinamento federale possa essere disegnato, fin dalla fase iniziale, senza il concorso, con pari dignità, dei soggetti costituenti tale nuovo ordinamento e condivideva le proposte, da più parti avanzate, di trasformare il Senato in una Camera delle Regioni, ribadendo, quindi, che questo debba essere formato da rappresentanti delle istituzioni regionali;
CONSTATATA la disponibilità del Governo Italiano di prendere nella giusta considerazione le rivendicazioni in ordine al principio della "previa intesa?;
PRESO ATTO dell' operato del Presidente della Regione, del Governo regionale e dei Parlamentari della Valle d'Aosta, con riguardo alle iniziative assunte a presidio dell'autonomia speciale della Regione;
IL CONSIGLIO REGIONALE
RIBADISCE l'esigenza che i rapporti tra lo Stato e la Regione si fondino sui principi dell'intesa e della partecipazione attiva della Regione all'elaborazione dei provvedimenti di carattere costituzionale che la riguardano;
SOTTOLINEA il proprio convincimento in merito alla necessità che la seconda Camera del Parlamento sia costituita da rappresentanti degli enti territoriali, ivi rappresentati in modo paritario;
INVITA
i Parlamentari della Valle d'Aosta a continuare a sostenere, nelle rispettive sedi, ogni utile iniziativa a difesa dell'autonomia regionale contro eventuali tentativi di svuotamento della medesima;
IMPEGNA
il Presidente del Consiglio regionale, il Presidente della Regione e il Governo regionale a proseguire nell'adozione di ogni misura idonea alla tutela delle prerogative di cui è titolare la nostra Regione, relazionando al Consiglio regionale sull'evoluzione della situazione.
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