Oggetto del Consiglio n. 305 del 18 dicembre 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 305/XII - Appalto da parte della Compagnia Valdostana delle Acque (C.V.A.) per la costruzione della nuova sede degli uffici. (Interpellanza)
Interpellanza
Venuti a conoscenza dell'appalto in corso, da parte della Compagnia Valdostana delle Acque (CVA), per la costruzione della nuova sede degli uffici;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
L'Assessore competente per sapere:
1) se la costruzione della nuova sede degli uffici è funzionale ad un piano industriale di investimenti e quindi di sviluppo della CVA, oppure è un'opera fine a sé stessa;
2) se esiste un piano di sviluppo, e se sì, quali sono gli intendimenti ed i fini socio/economici dello stesso e in che direzione sono finalizzati gli investimenti.
F.to: Stacchetti - Comé - Viérin Marco
Président - La parole au Conseiller Stacchetti.
Stacchetti (SA) - Con l'operazione "ENEL" complessivamente intesa, comprensiva cioè dell'acquisto totale delle centrali idroelettriche "GEVAL CVA Produzione" e parziale della "DEVAL" distribuzione da parte della "RAVA" tramite "Finaosta", avevamo sperato e creduto che ci sarebbe stata una ricaduta diretta dei benefici a favore dei nuclei familiari e di tutto il comparto produttivo valdostano: agricoltura, commercio, industria e turismo. Lo avevamo creduto, non perché siamo dei creduloni per natura, ma perché l'onerosità di tale operazione era stata giustificata da più parti politiche, proprio perché ci sarebbe stata, a medio e breve termine, anche una ricaduta di benefici di rilevanti dimensioni sulla collettività valdostana.
A livello industriale e in piccolissima parte a livello turistico, con la costituzione di particolari società, qualche beneficio in termini di sconto sulle tariffe si è ottenuto; rimangono però tuttora fuori da questo beneficio di sconto tutte le altre categorie, in particolar modo quelle più meritevoli, ad esempio i nuclei familiari per la prima casa. Quanto da me detto l'ho trovato anche in un'interpellanza presentata nel 2002 dal Consigliere Tibaldi, che diceva: "Riteniamo che siano 120.000 utenti, come ha detto il Presidente, che dovranno quanto prima avere un beneficio, perché questo sarebbe il miglioramento della qualità della vita per famiglie, per imprese minori, per negozianti e artigiani, ed è questo l'obiettivo al quale deve punture l'operazione "Enel-Regione"."
Ciò premesso, venuti a conoscenza dell'appalto in corso e/o forse già assegnato, ci nasce una grossa preoccupazione che è il motivo dell'interpellanza: gli utili dell'operazione "ENEL", ed in modo particolare quelli della "CVA" - 1 milione di euro -, vengono spesi in opere non necessariamente utili per l'azienda, in luogo che per la predisposizione e l'avvio di un piano industriale di sviluppo ed aumento della produzione in termini di kwh e di un piano di distribuzione degli utili, con ricadute dirette sia sui cittadini che sul comparto produttivo.
Nel momento in cui ci si prefigge un obiettivo e lo si vuole raggiungere, bisogna impegnarsi attivamente per la ricerca delle vie per raggiungerlo; per noi l'obiettivo primario da raggiungere è la ridistribuzione degli utili in termini diretti, anche per l'utente nucleo familiare prima casa.
Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - L'interpellanza sottoscritta dal Consigliere Stacchetti ha già avuto la risposta dall'interpellante, perché ha fatto la domanda e si è già risposto dicendo che l'iniziativa è inutile. Non pretendo di convincerlo, ma di fornire degli elementi che possano rappresentare l'orientamento del Consiglio di amministrazione nel momento in cui ha scelto di fare certi investimenti.
Nel riprendere le considerazioni, la Regione, il 1° giugno 2001, ha acquistato il ramo di azienda "ENEL", rappresentato da 25 centrali idroelettriche, e poi ha incorporato la "CVA", già di proprietà della Regione. Ricordo che la "CVA" era l'ex "Ilva centrali elettriche", erano le centrali di proprietà del gruppo "ILVA", che gestiva 4 piccole centrali, assumendone anche il nome, per cui c'è stata una fusione per incorporazione, in cui il nome di "CVA", che era dell'incorporata, è stato acquisito dall'incorporante.
La nuova società ha dovuto affrontare un graduale processo di riorganizzazione aziendale per adeguare la gestione alle nuove esigenze amministrative, commerciali e tecniche, oltre a quelle che via via si sono presentate e si presenteranno in conseguenza dell'apertura del mercato elettrico. Soprattutto da un punto di vista commerciale è stata creata e potenziata la struttura di vendita, di monitoraggio e di presenza sul mercato, nelle migliori condizioni operative, anche attraverso la creazione di 2 consorzi: idroenergia, per il mercato nazionale, e idroelettrica, per il mercato regionale e di una struttura di pura commercializzazione, cioè "CVA Trading". Per beneficio di tutti, questa è la creazione di 2 consorzi di autoproduttori, i quali danno notevoli benefici alle aziende che utilizzano questo tipo di formula, per cui la ricaduta sul sistema imprenditoriale della Valle d'Aosta c'è ed è già in funzione, nonostante voi sappiate che il mercato ha tutta una serie di vincoli fissati dal "decreto Bersani", che via via trovano una loro applicazione.
Prima di fare la cessione di azienda, "ENEL" aveva localizzato a Pont-Saint-Martin il posto di teleconduzione degli impianti, in quanto progettato anche per condurre gli impianti dell'Ossola, poi staccati. Inoltre "ENEL" aveva dislocato gli uffici tecnici e acquisti in palazzine ancora oggi in parte adibite ad alloggi per dipendenti. Nella sede di Châtillon, in Viale della Stazione, avevano invece sede gli uffici del personale, del sistema informativo, della funzione patrimonio, della programmazione e la liquidazione fatture passive. Il Consiglio di amministrazione, di fronte a una presenza così frazionata e dispersiva delle funzioni di staff - 83 persone operanti in sede distaccate su un totale di 127 unità -, ha preso la decisione di ampliare la sede di Viale Stazione concentrando la gestione della società in un unico edificio, compresa la teleconduzione degli impianti che, con l'occasione, è stata completamente rinnovata per rispondere alle nuove esigenze del mercato e di ottimizzazione dei ricavi.
La produzione di energia elettrica deve essere infatti collegata al sistema tariffario che premia alcune fasce orarie; il rimanente personale è concentrato nei nuclei operativi di Avise, Châtillon, Montjovet e Pont-Saint-Martin. Il numero totale del personale del gruppo "CVA" è di 294 unità. Inoltre, la prossima apertura della borsa dell'energia, imporrà che il lavoro delle società commerciali sia strettamente collegato alla gestione operativa degli impianti; sarà quindi assolutamente necessario che le 2 funzioni operino congiuntamente, così come unitariamente dovrà essere gestita tutta l'amministrazione del gruppo "CVA", per ottimizzare le procedure amministrative, di controllo, di tesoreria e di gestione finanziaria. Conoscendo molto bene il mondo dell'impresa, il Consigliere Stacchetti immagina che la gestione di una azienda così articolata ha necessità di avere un nucleo operativo, che ha tutte le sue componenti, perché tutta questa serie di sedi avrebbe creato confusione e problemi. Non vi è la necessità di creare opere fini a sé stesse, ma la finalità è di migliorare l'efficienza di una struttura. La sede ampliata è assolutamente necessaria per operare con efficienza, efficacia, coordinazione e sinergia complessiva.
Da un punto di vista degli investimenti, la società ha un piano decennale per un importo totale di 118 milioni di euro, in parte su impianti esistenti - potenziamento, conservazione e ammodernamento - e in parte su impianti nuovi, da realizzare anche con eventuale partecipazione dei comuni interessati. Il piano di investimento è importante, occupa tutta una serie di attività sia sull'esistente - per mantenere in esistenza gli impianti -, sia per nuove costruzioni. La società inoltre effettua un continuo monitoraggio sul mercato nazionale ed anche estero, per essere in grado di cogliere eventuali opportunità di crescita attraverso acquisizioni, "joint venture" ed eventuali potenziamenti delle linee di interconnessione con l'estero.
Ora - a disposizione, se eventualmente lo richiedono -, ho fatto predisporre 2 prospetti riassuntivi che danno contezza dell'attività di "CVA", la quale ovviamente non è in linea con dei luoghi comuni che vorrebbero un beneficio sul singolo, il beneficio deve essere collettivo. Ha ragione il Consigliere Stacchetti nel dire: "attenzione, questi utili e queste risorse non possono essere interpretate in solitudine come di competenza della "CVA"." In realtà, l'ammissione della "CVA" nel gestire la risorsa primaria, che è l'energia, deve essere in quanto soggetto che mette a frutto queste nostre risorse, per creare un'azienda sana, funzionale all'Amministrazione regionale e a tutta la comunità. Occorre individuare un beneficio indiretto nel gestire la "CVA", e ovviamente all'interno di questo tipo di discorso vi sono 2 attività: quella del beneficio diretto, cioè la distribuzione di utili che vanno a finire nelle casse pubbliche, piuttosto che la creazione di un indotto e di un'occupazione e di una professionalità, che va a vantaggio del sistema Valle d'Aosta. Su questo discorso concordo assolutamente.
Oggi come oggi, parlare di "attività sociali", di "interventi sulla famiglia" con la "CVA" in questo modo, è parlare di una cosa non realizzabile, anche se voluta, non realizzabile. Da questo punto di vista volevo rappresentarvi il valore della produzione che nel tempo abbiamo, lo faccio in milioni di euro, poi sono a disposizione, se lo ritenete possiamo farne una copia: passiamo dal valore della produzione nel 2001, di 115 milioni di euro, alla previsione non consolidata del 2003, di 246 milioni di euro, con un risultato netto, quindi dopo le imposte, di 18 milioni di euro nel 2001, a 44 milioni di euro del 2003. Attenzione, nel 2003 dobbiamo conteggiare anche 31 milioni di euro di imposte pagate, imposte dirette, quindi fate voi i calcoli con i 9/10 e tirate le conclusioni su questo tipo di iniziativa! Ecco perché è giustamente accoglibile la riflessione sulla destinazione di queste risorse; fare delle affermazioni di altro genere, rischiano di essere delle enunciazioni demagogiche.
Invito pertanto a fare una serena riflessione, onde poter ottimizzare lo sfruttamento di una risorsa che, per la Valle d'Aosta, potrebbe risultare fondamentale per i prossimi anni.
Président - La parole au Conseiller Stacchetti.
Stacchetti (SA) - Ringrazio l'Assessore per l'illustrazione del caso. Chiederei, se possibile, una copia del piano decennale e di quelle schede; a questo punto, però, mi auguro che gli uffici siano già costituiti in funzione del piano di sviluppo, non solo per la situazione attuale.