Oggetto del Consiglio n. 303 del 18 dicembre 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 303/XII - Iter della realizzazione del Parco archeologico nell'area megalitica di Saint-Martin de Corléans. (Interpellanza)
Interpellanza
Appreso che recentemente è stato affidato dalla Giunta regionale un incarico di collaborazione per l'assistenza ai lavori di realizzazione del parco archeologico nell'area Megalitica di Saint-Martin de Corléans, in Aosta;
Ricordato che il progetto per la sistemazione dell'area in esame (di straordinaria importanza) ricevette pesanti e argomentate critiche al momento della sua presentazione;
Ritenuto opportuno fare il punto sulla vicenda progettuale e sullo stato dei lavori a suo tempo avviati;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
Il Presidente della Regione e l'Assessore competente per sapere:
1) a che punto sono i cosiddetti lavori "propedeutici" alla sistemazione dell'area megalitica di Saint-Martin de Corléans;
2) se il nuovo Governo regionale condivide l'impostazione del progetto "Valletti" e se intende eventualmente rivederlo alla luce delle numerose e fondate critiche a suo tempo avanzate.
F.to: Curtaz - Squarzino Secondina
Presidente - La parola al Consigliere Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) - Con questa interpellanza torniamo su un tema di grossa rilevanza, che è stato oggetto in quest'aula di dibattiti anche aspri e importanti, dibattiti che culminarono, nel 1998, con l'approvazione - contrastata dalle forze di opposizione dell'epoca - di una legge che istituiva il parco archeologico dell'area megalitica di Saint-Martin de Corléans in Comune di Aosta.
Cercherò, anche a beneficio dei colleghi più giovani di incarico, di fare una brevissima sintesi storica di questa vicenda, perché è estremamente interessante. Cosa succede a Saint-Martin de Corléans? Succede che, del tutto casualmente, nel 1969, in occasione di scavi per la costruzione di condomini, viene scoperto quello che si può definire, a giusta ragione, "un tesoro inestimabile di carattere archeologico". I lavori vengono subito sospesi, vi sono degli interventi pubblici per vincolare l'area ed acquisirla.
Passano diversi anni e nel 1988 la Regione bandisce un concorso a carattere nazionale per la progettazione di un parco archeologico, allo scopo evidente di valorizzare l'area anche a fini turistici. A questo concorso partecipano 18 progettisti, 2 vengono esclusi per irregolarità formali. La commissione, che è composta di politici ed esperti del settore, giudica i progetti e, grazie al voto dei politici in contrasto con quello dei tecnici, tecnici di fama internazionale, vince il concorso un progetto di un gruppo capeggiato da un certo architetto Valletti. Cosa curiosa che aprirà poi un contenzioso amministrativo: parrebbe che l'arch.Valletti si trovasse nelle stesse situazioni di incompatibilità in cui si trovava uno dei due progettisti originariamente esclusi. Questo comporta, da parte di altri progettisti, l'impugnativa al TAR e poi al Consiglio di Stato dell'esito di detto concorso, che penso prevedesse un premio per il vincitore. Infine, la decisione della commissione viene ritenuta valida, perché né il TAR, né il Consiglio di Stato ritengono, dal punto di vista della legittimità, che quella procedura fosse illegittima.
Altro discorso è la valutazione nel merito del progetto che vinse; questo progetto venne bollato, non solo in quest'aula, ma dall'opinione pubblica, come il progetto più brutto fra i 18 che vennero presentati. Lo dissero molti Consiglieri in quest'aula, lo disse buona parte della popolazione che partecipò ad una mostra in cui vennero esposti tutti i progetti, e i cittadini che vennero a vedere i progetti scrissero su di un registro una serie di valutazioni su quanto videro; fra l'altro, le valutazioni dei cittadini erano anche curiose, perché erano per lo più improntate sullo sbalordimento: sembra impossibile che quel progetto avesse vinto il concorso!
In particolare a quel progetto vengono avanzate due critiche. La prima, che invece di valorizzare l'area da tutelare, la riempie di colonne e di cemento; la copre, in un certo modo; la seconda, che chiude il parco archeologico sul lato sud da una sorta di parallelepipedo, chiamato "lanterna", che farebbe pensare a qualcosa di verticale, mentre è una cosa orizzontale lunga circa 100 metri e alta da 12 a 13 metri. Un muraglione quindi prospiciente a Corso Saint-Martin de Corléans.
Di fronte alla sollevazione dell'opinione pubblica e degli altri progettisti, il Governo regionale dell'epoca fa una cosa che avremmo fatto tutti: prende il progetto e lo mette nel cassetto, in attesa di far "raffreddare" le cose. L'arch. Valletti, che aveva vinto il concorso, viene ad un certo punto convocato dalle commissioni consiliari competenti, viene sottoposto ad una serie di critiche da parte dei Consiglieri dell'epoca (legislatura 1993-1998) e vengono quindi proposte alcune modifiche al progetto, soprattutto per quanto riguarda la parte "colata di cemento", mentre non viene ritoccato nulla per la cosiddetta "lanterna", che è un po' la firma dell'estrosità dell'architetto Valletti. Passa altro tempo, sempre per "raffreddare" gli animi, in modo che cresca l'esigenza di una soluzione. Si incomincia a dire: "questo progetto sarà pure uno schifo, ma è anche uno schifo lasciare l'area di Saint-Martin per 30 anni inutilizzata"! Questo ragionamento sembra degno di considerazione.
Si arriva così al disegno di legge del 1998, approvato in seguito ad una discussione particolarmente interessante - ho anche riletto gli atti di quella discussione vivace e polemica - … comunque, la legge che dà il via al progetto Valletti, a maggioranza, viene approvata. Una cosa che mi incuriosì e che mi incuriosisce ancora leggendo la resocontazione di quel dibattito, è che ad un certo punto, di fronte a questa serie di critiche mosse da tutti i Consiglieri di opposizione - mi sembra vi fosse anche un cenno da parte dell'Assessore Pastoret, se non ricordo male -, venne detto: "tranquilli, facciamo un primo lotto di lavori, le opere propedeutiche (così furono denominate quelle che si fanno prima dell'inizio dei lavori veri e propri) che consistono nella sistemazione dell'area, l'incanalazione dei "rus", per un importo relativamente modesto (7 miliardi di lire!), e poi ci sarà una riflessione su quello che faremo dopo".
Il ragionamento del governo, apparentemente di buon senso, era perciò del seguente tenore: "che si faccia il progetto Valletti o che si faccia un altro progetto, le opere propedeutiche le dovremo fare; quindi realizziamo queste opere e poi avremo tutto il tempo di ridiscutere del progetto in generale". Da quel momento, è caduto il silenzio che è durato 5 anni. Silenzio interrotto da questa interpellanza, perché il pretesto ci viene dato da una nomina della Giunta su un incarico di collaborazione per l'assistenza ai lavori di realizzazione del parco archeologico.
Vorremmo sapere se questa "mezza promessa", fatta dalla maggioranza di 5 anni fa, oggi è ancora valida; a che punto sono e se sono finiti questi lavori propedeutici; quando si passerà alla seconda fase, e se questa seconda fase sarà quella del progetto Valletti o se si vuole ripensare su questa opera, che caratterizzerebbe, a nostro giudizio, assai negativamente la Valle d'Aosta.
Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Charles Teresa.
Charles (UV) - Sur le trésor archéologique on est tous d'accord.
Je ne veux pas reprendre l'historique Curtaz, qui part de la Xe législature, mais je pars par des délibérations du Gouvernement de 1999, en quelque manière je fais la suite de ce que vous avez dit jusque là.
Je reprends par la délibération du Gouvernement de septembre 1999, par laquelle était approuvé le projet exécutif et l'adjudication à licitation amiable des ?uvres de tutelle et de sauvegarde des pièces archéologiques provenant des fouilles, préliminaires aux travaux de réalisation du parc archéologique sur le site mégalithique de Saint-Martin de Corléans. Ces travaux étaient adjugés au "Consorzio Ravennate" de Ravenne et ont été régulièrement exécutés et soumis à vérifications. D'après le compte que j'ai fait, après ne passent pas 5 années, mais passent 2 années et demie et, par décret du Président du Gouvernement régional du 4 mai 2002, le projet définitif était approuvé quant aux ?uvres du parc archéologique et, par le même acte, l'utilité publique, l'urgence et l'indéfectibilité de l'?uvre étaient déclarées. Par ce décret, il a été possible d'activer les procédures relatives aux expropriations des terrains nécessaires à l'exécution des parkings de pertinence du parc. Par la suite - délibération du Gouvernement de juin 2003 - et après la phase d'homologation, le projet exécutif a été approuvé, ainsi que l'adjudication par enchères publiques des travaux pour la réalisation des ?uvres concernant le parc.
Encore - septembre 2003 - il a été consigné à l'Administration régionale le projet exécutif du 2e et 3e lot pour la réalisation du parc, élaboré par l'architecte Valletti et l'ingénieur Vallacqua d'Aoste. Par décret 2 septembre 2003 du Président de la Région, il a été disposé l'expropriation des terrains nécessaires à la réalisation des parkings. Une autre étape: l'appel d'offres concernant le projet dont il s'agit a été publié sur la liste affichée au tableau "Notiziario dell'Amministrazione regionale" du 2 octobre au 27 novembre 2003.
Les caractéristiques principales de l'appel d'offres sont: procédure d'adjudication par enchères publiques selon la loi n° 109/1994 et modifications successives; somme initiale des enchères: 12 millions d'euros; terme d'exécution des travaux 1.554 plus 366 jours naturels consécutifs; terme de présentation de l'offre: 27 novembre 2003; critère d'adjudication: offre des prix selon la loi n° 109/1994, maximum de tant pour cent du prix offert. L'ouverture des offres s'est passée le 1er décembre 2003 à 9 heures 30 dans les bureaux du Service des biens archéologiques, Place Roncas, ainsi qu'il avait été établi par l'appel d'offres. Actuellement les offres sont en train d'être ponctuellement vérifiées de la part du responsable de la procédure, architecte Gaetano De Gattis.
Par délibération du Gouvernement régional du 1er décembre 2003, il a été confié une charge de collaboration technique pour l'assistance aux travaux de réalisation du parc archéologique, à l'architecte Alessandro Lobefaro d'Aoste. Cette assistance est réputée nécessaire pour garantir l'exécution correcte de toutes les interventions prévues sur le chantier, afin d'éviter des situations de danger et de dommages à l'important patrimoine historique et archéologique conservé sur place. En phase d'approbation se trouve une proposition de délibération, pour mettre sur pied une commission composée de 2 experts pour la vérification administrative en cours d'?uvre, conformément à ce qui a été arrêté par la loi n° 109/1994 et successives modifications pour les travaux concernant les biens culturels.
Enfin, au début de l'année prochaine, le responsable de la procédure aura soin de prédisposer les actes nécessaires à l'approbation de la charge de direction des travaux à l'architecte Vittorio Francesco Valletti de Turin pour ce qui concerne la partie architecturale et à l'ingénieur Giulio Vallacqua d'Aoste pour la partie statique, ceux-ci étant 2 professionnels qui avaient déjà été chargés de l'élaboration du projet.
En raison de tout ce qui a été affirmé et de cette longue histoire, qui commence bien loin, le Gouvernement partage l'organisation du projet: c'est, désormais, la phase de l'exécution et non pas des variantes ou des modifications.
Presidente - La parola al Consigliere Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) - Dire che sono insoddisfatto è poco. Sono anche un poco deluso, se posso esprimere un sentimento di carattere personale nei confronti dell'Assessore Charles, perché nell'Assessore Charles apprezzo una sensibilità particolare per quanto riguarda i beni archeologici e culturali in generale.
Con un poco di illusione, quindi, avevamo pensato che un Assessore più sensibile, su questi temi, nell'Assessorato giusto, avrebbe potuto indicare un'inversione di rotta rispetto a certi progetti. Invece, al di là di questa piccola cronologia burocratica, dalla quale peraltro abbiamo appreso che le cose sono più avanti di quanto immaginavamo - siamo già in fase di assegnazione degli appalti - … ma la pietra tombale del suo intervento è stata quella di dire: "nessuna variante, nessuna modifica, il progetto Valletti va realizzato così come fu approvato". È una responsabilità grande, che la impegnerà.
Faccio una piccola proposta, che mi viene in mente adesso: chiederò, magari con una mozione, allorquando questa opera sarà terminata, che sia collocata una targa riportante non solo il nome del progettista, ma anche quello di tutti i politici che hanno approvato quel progetto, e poi, se si vuole, in maniera più piccola, il nome di tutti i politici che erano contro quell'opera. Penso che questo sarebbe un atto di giustizia, affinché ciascun futuro cittadino di questa regione possa dare il suo giudizio su un'opera che verrà fatta e comporterà dei rischi per gli stessi fini archeologici. Speriamo che almeno i rischi per la struttura megalitica vengano scongiurati, per quel tesoro che c'è, perché soprattutto la prima versione del progetto più che per tutelare, sembrava fosse fatta per devastare quello che c'era! È vero che poi sono stati fatti alcuni correttivi migliorativi, ma la filosofia generale del progetto è quella!
Prendiamo atto, con dispiacere, di una vicenda che si concluderà probabilmente fra tanti anni, in maniera sbagliata. Speriamo che la storia sia più riconoscente con chi ha osato criticare questo progetto, sia più benevola rispetto agli attuali amministratori i quali - sordi a tutte le critiche! -, preferiscono portare a termine un progetto che, come altri prima di me, in quest'aula hanno definito, è il peggiore fra quanti erano in concorso!
Presidente - La parola la Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Rispetto a tale problematica e per consentire a tutti i Consiglieri di avere maggiore informazione della questione, chiedo che il progetto venga presentato alla commissione competente e, se possibile, che si proceda contemporaneamente ad una ricostruzione affinché dia l'immagine di cosa significhi questo progetto all'interno del quartiere. Credo che questo tipo di informazione possa essere molto utile ai Consiglieri.
Inoltro questa proposta al Presidente della commissione competente, se è d'accordo, e chiedo all'Assessore se è disponibile a mandare i suoi tecnici a presentare questo progetto alla commissione. Credo che valga la pena di affrontare quel minimo di spesa necessaria per procedere ad una costruzione fotografica, tramite computer, dell'insieme del progetto e della sua collocazione all'interno del quartiere. Credo siano dati utili, facilmente reperibili, e ritengo opportuno che tutti i Consiglieri sappiano quale tipo di progetto sta per essere avviato.