Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 301 del 18 dicembre 2003 - Resoconto

OGGETTO N. 301/XII - Intendimenti per impedire la dislocazione fuori Valle della Società Tecnosystem. (Interpellanza)

Interpellanza

Preso atto dell'ennesimo episodio di crisi industriale che sta colpendo la Bassa Valle, relativo al possibile trasferimento in Piemonte della Tecnosystem;

Sottolineato che, come letto anche su diversi organi di informazione, tale situazione sarebbe conseguente al mancato accordo circa la nuova ubicazione, in un'area del territorio valdostano, nella quale collocare lo stabilimento;

Preso atto del fatto che anche gli esponenti sindacali valdostani hanno espresso preoccupazione per le sorti occupazionali degli impiegati dell'azienda Tecnosystem, sottolineando tra l'altro che per colpa della burocrazia regionale potrebbero venir meno in futuro altri posti di lavoro in Bassa Valle;

Richiamate le giuste lamentele e preoccupazioni delle lavoratrici dell'azienda in oggetto che chiedono a gran voce e con massima urgenza all'assessorato competente di attivarsi al fine di impedire questa tragica conclusione della loro attività lavorativa;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore competente per sapere:

1) quali sono gli intendimenti e le iniziative allo studio da parte dell'Assessorato regionale all'industria per tentare di impedire la dislocazione della Tecnosystem fuori Valle;

2) se ciò non dovesse accadere, come intende adoperarsi per risolvere il conseguente problema occupazionale.

F.to: Lanièce - Salzone

Presidente- La parola al Consigliere Lanièce.

Lanièce (SA) - Il contenuto di questa iniziativa mi sembra abbastanza chiaro, nel senso che si porta in discussione un problema sorto recentemente e relativo all'azienda "Tecnosystem".

Ultimamente, in questo Consiglio si è discusso diverse volte del problema della crisi industriale; anche recentemente, il sottoscritto aveva presentato un'iniziativa, a cui l'Assessore aveva dato un'ampia risposta, su quali sono gli intendimenti dell'Assessorato in merito alla situazione contingente dell'industria valdostana. Questo fatto stride un poco con quella risposta, con quella volontà di procedere per cercare di analizzare una situazione e affrontarla nel miglior modo possibile, anche perché, con il beneficio di inventario in base a quanto è emerso dagli organi di informazione, sembrerebbe che alla base di questa situazione vi sia un aspetto esclusivamente burocratico, dovuto al fatto che non si è riusciti a dare collocazione ad un'azienda dopo che le era stata promessa: questo mette in difficoltà soprattutto le lavoratrici, le quali rischiano di veder trasferita a Mercenasco la propria azienda, con tutte le conseguenze che possiamo immaginare, tenuto conto che probabilmente molte dovranno lasciare il lavoro, vista la distanza dal loro luogo di residenza.

Sempre sugli organi di informazione, abbiamo letto alcune dichiarazioni, rilasciate dai sindacati, non dico "pesanti", ma che lasciano un po' perplessi: dicono che la colpa è di una "burocrazia miope", che farà perdere altri posti di lavoro in bassa Valle, zona già in difficoltà per la crisi dell'industria. Queste dichiarazioni di forte preoccupazione mi hanno spinto a presentare questa iniziativa, per capire: qual è la posizione ufficiale dell'Assessorato, quale sia la colpa di tale situazione e c'è ancora qualche possibilità di risoluzione.

So che recentemente c'è stato un incontro fra i sindacati e l'azienda: stanno trattando per far sì che l'azienda non trasferisca la propria attività. Volevo sapere se, nel frattempo, l'Assessore ha avuto altri contatti oltre a quelli di cui era stata data informazione sui giornali e se vi è la possibilità di poter bloccare questa situazione, risolvendola a tutto vantaggio delle persone che ci lavorano. Questi sono i motivi che ci hanno spinto a presentare l'interpellanza; ci auguriamo che dalla risposta dell'Assessore possa emergere una prospettiva positiva, magari - visto che siamo vicini a Natale - un piccolo "regalo di Natale" per queste lavoratrici!

Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, Ferraris.

Ferraris (GV-DS-PSE) - Ringrazio il Consigliere Lanièce per questa interpellanza, che mi permette di fare il punto della situazione.

La "Tecnosystem" che ha sede in Mercenasco, ha presentato, il 20 febbraio 2002, una richiesta di insediamento nell'immobile industriale denominato "ex Saiform", attualmente insediato a Donnas, in frazione Clapey. La richiesta dell'azienda era di occupare nell'area "ex Saiform" la porzione che era stata occupata dalla "Mont Blanc Dolciaria", la quale aveva chiuso. Su questa richiesta la "Finaosta S.p.A." ha espresso parere favorevole e gli uffici dell'Assessorato hanno esaminato il progetto degli interventi edili e impiantistici necessari per l'adeguamento del fabbricato, determinando l'importo dei lavori ammissibili per l'utilizzo del fabbricato. Contemporaneamente a questo, nel settembre 2002, la "Tecnosystem" comunica alla Regione l'intenzione di trasferire la sede legale in Valle d'Aosta.

A questo punto, con la deliberazione n. 3269/2002, la Giunta regionale ha concesso in locazione alla "Tecnosystem" la porzione dell'immobile "ex Saiform" e ha conferito un incarico alla "Finaosta" per la concessione di un contributo all'impresa stessa, ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale n. 16/1982, sulla base del progetto degli interventi di adeguamento del fabbricato. Sapete che normalmente in un fabbricato di proprietà regionale, a fronte di interventi che fa il locatore, un 40% del costo dell'adeguamento dell'immobile viene dato dall'Amministrazione regionale come fondo perduto all'imprenditore e il 60% viene scalato dall'importo degli affitti. Uno schema di contratto di locazione è stato approvato con la deliberazione della Giunta regionale n. 373, in data 3 febbraio 2003; quindi, con la deliberazione di Giunta del settembre 2002, non solo era stato concesso a "Tecnosystem" l'immobile "ex Mont Blanc Dolciaria", ma era anche stato approvato il contratto con deliberazione successiva del 3 febbraio.

Il 27 febbraio 2003 la "Tecnosystem" ha richiesto alla Regione un prolungamento della durata contrattuale. Normalmente i contratti sono, per legge, 6 anni + 6; "Tecnosystem" chiede di passare da 6+6 a 7+7, per poter recuperare gli investimenti sull'immobile e siccome il rientro, invece di completarsi in 12 anni, si completava su 14, chiede di passare da 6+6 a 7+7. Chiede anche un periodo di comodato di alcuni mesi per l'esecuzione dei lavori di ristrutturazione del medesimo. Sulla base di questo la Regione accondiscende a dette questioni, nel senso che viene accondisceso un periodo di comodato per un periodo massimo di 6 mesi e altresì si ritiene di accogliere la richiesta dell'azienda di portare il contratto a 7+7.

Successivamente, il 22 luglio 2003, i responsabili della "Tecnosystem" ci dicono che, a fronte della situazione di mercato non positiva, ritengono che quello stabilimento messo a loro disposizione è troppo grande, l'investimento troppo impegnativo, quindi ci scrivono dicendo di non essere più nelle condizioni di occupare questo stabilimento. La Giunta regionale, con propria deliberazione del 15 settembre 2003, revoca la concessione in locazione. Proprio perché eravamo preoccupati della situazione occupazionale - non è sicuramente intenzione della Regione che delle imprese se ne vadano via -, abbiamo trovato un'altra soluzione, credo che sia un caso unico, non dico in Valle, ma anche fuori.

Ci rivediamo con "Tecnosystem" nel settembre e si avvia la pratica per assegnare a tale azienda, che è consenziente, una porzione dell'immobile chiamato "Les Arcades" nell'area "ex Ilssa Viola" di Pont-Saint-Martin, immobile di dimensioni più piccole e giudicato consono dall'impresa. Con deliberazione n. 3812/2003, la Giunta regionale conferisce mandato a "Finaosta", sempre sulla base della legge n. 16/1982 per la concessione in locazione alla "Tecnosystem" di 2 lotti industriali per circa 1.200 metri quadrati, facenti parte del fabbricato denominato "Les Arcades", citato prima.

A questo punto succede che la legge istitutiva e lo statuto di "Finaosta" prevedono che un'azienda che si insedia in un immobile industriale, in cui c'è un intervento di spesa della "Finaosta" - in questo caso per conto della Regione -, la società che si insedia deve avere sede in Valle. Sapete che oggi tutte le provvidenze industriali, gli incentivi alle imprese industriali, non necessitano della clausola della sede in Valle, l'importante è avere una unità produttiva in Valle, ma in questo caso, utilizzando dei fondi della gestione speciale, la legge del 1982 prevedeva la necessità del trasferimento della sede. Non pensavamo vi fossero problemi, anche perché, già a settembre 2002, "Tecnosystem" aveva scritto alla Regione dicendo che c'era la disponibilità a trasferire la sede.

Messi nelle condizioni di poter fare il contratto di locazione, gli imprenditori della "Tecnosystem" ci dicono che non è loro intenzione trasferire la sede in Valle, al che diciamo: "va bene, potete fare una S.r.l. con sede in Valle d'Aosta e si risolve allo stesso modo il problema". Noi avremmo preferito la sede in Valle per gli ovvi motivi che sappiamo, ma questa cosa avrebbe risposto alle necessità di legge. A questo punto venne sollevato il problema che i costi di una S.r.l. sono eccessivi - sapete che per costituire una S.r.l. bisogna versare 20 milioni (di vecchie lire) di capitale sociale -, nella sostanza dichiarano che i costi che avrebbero dovuto sopportare per gestire questa società con una S.r.l. non erano compatibili con l'azienda, quindi hanno assunto la determinazione di trasferire i propri dipendenti a Mercenasco. Questi sono i fatti, così come si sono verificati; tenete conto che nel frattempo ho avuto incontri con le organizzazioni sindacali, con i lavoratori, per cui quello che potevamo fare abbiamo cercato di farlo, ma non possiamo trattenere in Valle d'Aosta un imprenditore che non voglia rimanervi!

Rispetto alla prima domanda, devo dire che le abbiamo studiate tutte per cercare di farlo rimanere, ma non possiamo impedire ad un imprenditore di fare quello che ritiene meglio. Siamo profondamente dispiaciuti perché, da parte dell'Amministrazione regionale, la disponibilità è stata massima; non è mai successo che allo stesso imprenditore siano stati offerti 2 immobili e questo, per 2 volte, ci dicesse di no! Perché non si voleva trasferire in Valle d'Aosta? Perché aveva avviato dei patti territoriali tempo prima con il Canavese; poteva dirlo subito, sarebbe stato più chiaro per tutti!

La preoccupazione è poi per i 17 dipendenti, uno di questi andrà in pensione il 31 dicembre 2003; degli altri 16, 10 sono residenti in Valle e gli altri sono residenti fuori Valle. Il contratto dei metalmeccanici prevede che per una distanza di 30 km. i lavoratori si debbano trasferire, quindi di fatto i lavoratori non perdono il lavoro, ma senza dubbio peggiorano la loro condizione! In ogni caso, credo che per questa decina di lavoratori ci sono concrete possibilità di trovare alternative occupazioni in Valle, qualora non ritenessero opportuno andare, come richiesto dalla Tecnosystem, a Mercenasco.

Quello che potevamo fare abbiamo cercato di farlo; credo che più di tanto non si potesse fare.

Presidente - La parola al Consigliere Lanièce.

Lanièce (SA) - Prendo atto della risposta fornitaci dall'Assessore, dalla quale emerge la situazione che si è verificata per quanto riguarda la "Tecnosystem".

È ovvio che rimaniamo perplessi sulla situazione verificatasi perché, se quello che ci ha appena dichiarato l'Assessore corrisponde al vero, siamo di fronte ad una situazione un po' strana; dagli organi di informazione è emersa senz'altro un'altra situazione. Sarebbe forse stato opportuno che l'Assessore avesse fatto un comunicato stampa, in cui si fossero detti tutti i vari passaggi, altrimenti diventa difficile comprendere quanto è successo! Da una parte sembra che vi sia stata una questione meramente burocratica, il non voler trovare la soluzione da parte dell'Amministrazione regionale; dall'altra, invece, stando alla risposta dell'Assessore, si va in tutt'altra direzione. L'Assessorato ha fatto tutto il possibile, ha fornito perfino 2 luoghi dove poter localizzare l'attività produttiva; nonostante questo, l'azienda non ha voluto accettare e, infatti, oggi sembra intenzionata ad abbandonare la nostra regione per trasferirsi a Mercenasco!

Al di là di questa differente verità, quello che alla fine conta più di tutto è il problema occupazionale, quindi il fatto che l'Assessore ritenga si possano trovare soluzioni alternative per le lavoratrici dell'azienda può essere una cosa positiva, sempre nella speranza che nel frattempo la "Tecnosystem" cambi idea, perché, a dire dei sindacati, sembra che l'azienda abbia evidenziato la volontà di ripensare alla possibilità di trasferirsi.

Con l'augurio che detta situazione possa avere un esito positivo, al di là delle modalità con cui vi si arriverà, invitiamo l'Assessore a promuovere ulteriori incontri e a verificare se, in futuro, si possono ripresentare dei problemi per quanto riguarda l'erogazione dei contributi o l'intervento di "Finaosta". In tal caso, sarebbe opportuno vedere se convenga o meno portare delle variazioni alla legge stessa, perché la cosa più importante è garantire alla nostra realtà una industria funzionante, che possa fornire posti di lavoro; se c'è un intoppo burocratico e si può superarlo, penso che vi sia da ragionarci sopra, sempre naturalmente che vi sia anche la disponibilità della controparte, perché non è giusto che la Regione faccia tutto il possibile e gli altri se ne disinteressino!

L'invito è quindi: verificare se la presenza di questo vincolo nella legge istitutiva di "Finaosta" può essere foriero di ulteriori situazioni non positive in futuro e di conseguenza verificare se si possono apportare delle modifiche, per affrontare tali eventuali situazioni nel miglior modo possibile. Mi permetto poi di invitare l'Assessore, nel caso vi fossero ulteriori novità in questi giorni, di portare il problema all'interno della commissione competente, per capire se riuscirete a dare "in extremis" una soluzione positiva a questa vicenda dai contorni non molto chiari.