Oggetto del Consiglio n. 227 del 19 novembre 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 227/XII - Adeguamento alle normative sulla sicurezza e prevenzione antincendio del palazzo sede dell'Assessorato alla Sanità. (Interrogazione)
Interrogazione
Premesso che recentemente la Giunta regionale ha stanziato 510.000,00 euro per adeguare alla normativa sulla sicurezza e prevenzione antincendio palazzo Darbelley, sede dell'assessorato alla sanità,
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche per sapere:
1) se l'immobile sia dotato delle prescritte agibilità - richieste per gli edifici di civile abitazione - in relazione agli utilizzi in essere o se si sia operato in regime di deroga;
2) se gli adeguamenti in progetto non fossero già prescritti all'epoca dell'insediamento degli uffici regionali;
3) quale sistemazione avranno gli uffici nelle more dei lavori e qual è il tempo previsto per il loro completamento.
F.to: Frassy - Lattanzi
Président - La parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Cerise.
Cerise (UV) - Premesso che, con deliberazione di Giunta regionale n. 3963 in data 27 ottobre 2003, la Giunta ha approvato il progetto preliminare relativamente ai lavori di adeguamento alla normativa di sicurezza e di prevenzione incendi allo stabile denominato "Palazzo Darbelley", sede dell'Assessorato della sanità, salute e politiche sociali, per una spesa presunta dei lavori di poco meno di 386.000 Euro, e che la progettazione "in intinere", trattandosi del progetto preliminare, permette di rendere accessibile alle persone non deambulanti anche il 4° e ultimo piano, realizzando un abbaino sulla copertura che contenga un nuovo ascensore, l'intervento consta di una nuova distribuzione interna di alcuni locali, al fine di garantire una migliore illuminazione degli stessi, ivi compresi i servizi igienici ai piani. Per quanto riguarda l'ufficio economico finanziario ubicato al 1° piano, è prevista la riduzione dell'attuale soppalco, da destinarsi ad archivio, al fine di aumentare la superficie aero-illuminante degli uffici sottostanti.
Il "Palazzo Darbelley", attuale sede dell'Assessorato della sanità, salute e politiche sociali, è da considerarsi oggetto di vincolo di carattere storico-architettonico, ai sensi delle leggi n. 1497/39 e legge n. 1089/39, ed è stato oggetto di una ristrutturazione terminata nel 1992. All'epoca dell'insediamento dell'Assessorato della sanità, l'Amministrazione regionale formulò la domanda di agibilità del palazzo, con la quale chiese un cambio di destinazione d'uso di alcuni locali al 4° piano e l'installazione di un montascale a servizio dello stesso, in quanto la Soprintendenza ai beni culturali pose il veto alla sopraelevazione del corpo principale dell'edificio del vano ascensore. La municipalità autorizzò l'Amministrazione ad eseguire le varianti in corso d'opera degli interventi di cui sopra, a condizione che fossero rimossi i sanitari, in quanto i servizi igienici al piano sottotetto non potevano essere agibili.
Da quanto sopra, si può evincere che la dichiarazione di agibilità fu a suo tempo rilasciata dal comune con alcune limitazioni tuttora esistenti, ossia che i locali sovrapposti e sottostanti il soppalco, realizzato nell'ufficio economico finanziario, ubicato al 1° piano, possono essere utilizzati esclusivamente come locali accessori e vengono esclusi il 4° piano sottotetto e il "gabbiotto" per gli uscieri, posto all'interno del cortile interno. Non fu operato il regime di deroga per gli edifici storico-artistici ai sensi del regolamento recante le norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici, per l'utilizzo del 4° piano. I lavori in variante non furono eseguiti all'epoca degli insediamenti degli uffici e neppure successivamente, anche in considerazione del cambiamento normativo succedutosi. L'attuale progettazione va a sanare la situazione pregressa, definendo, in maniera sensibile e più razionale, l'accessibilità, i servizi igienici e alcuni uffici.
Da una prima valutazione derivata dalla preliminare fase di progettazione, si può presumere una durata complessiva dei lavori di 7 mesi, tenendo conto che per 2 mesi sarà prevista una chiusura completa del piano sottotetto, considerato che il 4° piano ha un unico vano d'accesso e che non risulta possibile installare un ponteggio temporaneo per accedervi. Occorrerà quindi prevedere una sistemazione provvisoria degli occupanti di questi locali in altra sede.
Président - La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (CdL) - Assessore, non siamo soddisfatti della risposta, sia in sostanza che nella forma, perché in parte ha omesso di dare puntuali chiarimenti alle domande da noi poste.
Rileviamo quanto segue: l'intervento che si sta facendo adesso dimostra come molte volte, nell'ambito di questa Amministrazione, si perdano di vista, in primo luogo, le economie; in secondo luogo, le condizioni in cui vengono sistemati gli uffici. La conclusione, alla luce di queste dimenticanze, è che oggi abbiamo oneri maggiori, perché dobbiamo mettere in cantiere lavori in un immobile che non è più cantiere, in quanto è ormai sede operante dell'Amministrazione. Ovviamente, quei lavori, se fatti all'epoca avrebbero inciso meno in termini di disagi, ma anche in termini di oneri diretti.
Rileviamo con una certa curiosità che, al di là del vincolo imposto dalle "Belle arti", c'è, più che una deroga, direi forse gestione abusiva di quegli spazi, perché l'Assessore non lo ha detto, ma dalle premesse alle conclusioni ci sembra di capire che l'agibilità con limitazioni facesse sì che quei locali potessero essere considerati solo accessori. Dai traslochi che devono essere fatti ci sembra invece di capire che non fossero stati usati solo in maniera accessoria. È perciò abbastanza curioso che l'Amministrazione prenda posizioni draconiane contro ipotesi di condono edilizio e poi sia la prima ad utilizzare, al di fuori della regolare previsione edilizia, i propri immobili!
Non abbiamo capito dove verranno sistemati gli uffici, lo avevamo chiesto al punto 3) dell'interrogazione; ho capito che l'Assessore non lo sa, però poteva dircelo, e comunque ci sembra quanto meno utile capire quale sarà la dislocazione, sia per una questione logistica - che forse interessa di più l'Assessore competente Fosson -, sia per capire qual è la "ratio" dell'utilizzo dei tanti immobili regionali disseminati sul territorio.
La mia replica, di conseguenza, finisce qui: con l'insoddisfazione per come è stata gestita nel tempo dal 1992 al 2003 la vicenda di "Palazzo Darbelley" e per come viene affrontata oggi la decisione di renderlo finalmente a norma, di adeguarlo e di rendere quei locali più conformi alle prescrizioni inerenti la sicurezza, ma anche la salubrità dei locali stessi, al fine di poter essere utilizzati come uffici.