Oggetto del Consiglio n. 224 del 19 novembre 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 224/XII - Acquisizione di un complesso aziendale di interesse per l'esercizio della Casa da gioco di Saint-Vincent (Interrogazioni)
Interrogazione
Preso atto del contenuto della delibera della Giunta regionale n. 3998 del 27/10/2003 avente per oggetto: "Conferimento di incarico a FINAOSTA S.p.A., ai sensi dell'articolo 5 della l.r. 16/1982, per analizzare l'eventuale acquisizione di un complesso aziendale di interesse per l'esercizio della Casa da Gioco di St. Vincent";
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore competente per sapere:
1) perché le determinazioni della citata deliberazione sono state prese dopo circa un anno di stallo;
2) alla luce di quanto sopra, che significato assume il piano strategico presentato nello scorso mese di luglio 2003, della CASINÒ S.p.A. alla Giunta regionale;
3) quali saranno gli effettivi interlocutori della trattativa per l'eventuale acquisto di immobili e/o aziende funzionali all'esercizio della Casa da gioco.
F.to: Curtaz - Squarzino Secondina
Interrogazione
Preso atto della delibera di Giunta n° 3998/03, conferimento di incarico a Finaosta S.p.A., ai sensi dell'articolo 5 della L.R. 16/1982 per analizzare l'eventuale acquisizione di un complesso aziendale di interesse per l'esercizio della Casa da Gioco di Saint-Vincent;
Vista l'anomala procedura che la Giunta intende adottare per rielaborare un profilo valutativo del complesso aziendale e del profilo di rischio di un'eventuale transazione;
Constatato che tali analisi dovranno essere presentate alla Giunta regionale entro il 31 gennaio 2004;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore competente per conoscere:
1) qual è l'advisor indipendente che è stato contattato e nominato;
2) se si ritengono comunque valide le perizie già effettuate da Finaosta sul complesso immobiliare per un raffronto con quanto prodotto dal perito incaricato dalle due parti;
3) se non abbia il timore che il risultato della perizia da conseguirsi entro il 31 gennaio 2004 sia tardivo rispetto alla possibilità di applicare il diritto di prelazione, e quali sono le garanzie che possono essere offerte alla Regione per poter mantenere indenne tale diritto.
F.to: Comé - Viérin Marco - Stacchetti
Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Le due interrogazioni riguardano lo stesso argomento, ma pongono dei quesiti diversi, quindi cercherò di dare delle risposte puntuali ad ogni quesito, distinguendo le due interrogazioni.
L'interrogazione del gruppo "Arcobaleno" esordisce chiedendo perché le determinazioni della citata deliberazione, quella del conferimento di incarico a Finaosta del 27 ottobre, sono state prese dopo circa "un anno di stallo". Mi preme rispondere che non c'è stato "un anno di stallo", nel corso del 2002 vi è stata una deliberazione che teneva una certa trattativa, tesa all'acquisizione di tutto il complesso, vi è stata la valutazione e poi vi è stata soprattutto quella che viene definita tecnicamente una "due diligence" per la valutazione dei rischi insiti nell'operazione. E al termine di questa "due diligence" effettuata da Finaosta si concludeva quella prima trattativa con un nulla di fatto, perché non ne esistevano le condizioni.
Successivamente, ricordo che la Giunta regionale, sempre nella scorsa legislatura, aveva adottato un'altra deliberazione, che investiva in parte la Finaosta, in parte la "Casino de la Vallée S.p.A.", in parte la Gestione straordinaria in liquidazione, per verificare una nuova trattativa, nata a fronte di un'offerta da parte della proprietà, di una terna di proposte che questo Consiglio già ha conosciuto nelle mie risposte precedenti, e cioè un acquisto parziale delle aree di proprietà della "SAAV" da parte di Finaosta, un contratto di locazione da parte della "Casino de la Vallée S.p.A." e in parte una chiusura delle liti pendenti da parte della Gestione straordinaria.
Il problema si è completamente modificato nel momento in cui, dal punto di vista giuridico, sono cambiati gli interlocutori; probabilmente non sono cambiati gli azionisti, ma sono cambiati gli interlocutori, nel senso che abbiamo avuto la comunicazione di vendite a una società di Roma, un conferimento di azienda ad una società con sede in Alessandria, per cui tutto quello che era stato fatto ha subito un cambiamento, ma non per volontà dell'Amministrazione regionale. A fronte di questo, cambiando completamente il quadro, ecco che è stato dato un incarico per dare una nuova valutazione sia in merito ai valori, sia in merito ai rischi, perché ogni soggetto ha un profilo di rischio diverso: i rischi che ha una società potrebbe non averli un'altra. Ricordiamo sempre che una delle variabili che viene guardata con più attenzione da questo Consiglio e dalla Giunta è l'aspetto delle garanzie, quindi fare una trattativa, chiuderla, e avere la certezza che questa non dia poi dei problemi in punto a revocatorie sia fallimentari che ordinarie, e quant'altro. Respingo assolutamente, anche se non riguarda l'attività di questa Giunta, il rimprovero di "un anno di stallo"; c'è stata tutta un'attività, anzi!
Nel punto 2) dell'interrogazione si chiede che significato assume, alla luce di quanto sopra, il piano strategico presentato nello scorso mese di luglio 2003, della "Casino S.p.A." alla Giunta regionale. Anche su tale argomento credo che il sottoscritto abbia già dato alcuni elementi a questo Consiglio. Il piano strategico, ma propriamente chiamato "piano di sviluppo", è - ribadisco, per stessa ammissione dei proponenti - un documento preliminare in cui si delineano una serie di linee di intervento e, in buona sostanza, si propongono una serie di attività che riguardano sia la casa da gioco, sia il Comune di Saint-Vincent, sia le aree limitrofe. Nel momento in cui si propongono tutta una serie di attività da fare sul Casinò e sulle aree confinanti del Casinò, andiamo a proporre degli interventi che vengono effettuati su terreni ancora non di proprietà, su una situazione non ancora definita.
Vi ricordo solo che la deliberazione di Giunta, oggetto dell'interrogazione, in uno dei passaggi non esclude che si possa immaginare una delocalizzazione del Casinò. Immaginatevi quindi un piano strategico che prevede tutta una serie di interventi sul Casinò, che è già di proprietà regionale, sulle aree limitrofe, qualora poi non vi sia tutta la disponibilità dell'area circostante! Sarebbe veramente sciocco continuare ad investire e poi immaginare di delocalizzare, quindi vorremmo avere la certezza; ecco perché è stata investita la Finaosta di seguire questo tipo di trattativa: perché vogliamo porre la parola "fine" su questa vicenda. Si può o non si può? Perché se si può, l'attività sarà conseguente; se non si può, bisogna immaginare quale potrà essere il percorso. Intendiamoci, potrà essere assunta una decisione che ci porti a dire: "continuiamo ad esercitare l'attività del Casinò lì dov'è, ma non immaginiamo altri ragionamenti, facciamo gli investimenti in quell'area, oppure delocalizziamo e immaginiamo un Casinò nuovo". Queste saranno valutazioni che verranno fatte al momento opportuno.
Sul punto 3), quali saranno gli effettivi interlocutori della trattativa per l'eventuale acquisto di immobili e/o aziende funzionali all'esercizio della Casa da gioco, mi pare ovvio: sarà la proprietà attuale, gli interlocutori sono loro! Da questo punto di vista la deliberazione è molto chiara, dice a Finaosta di scegliere insieme all'attuale proprietà un "advisor" di livello internazionale, che addivenga entro il 31 gennaio ad una valutazione, che contempli tutti i vari aspetti.
Sulla seconda interrogazione, il gruppo della "Stella Alpina" mi chiede qual è "l'advisor" indipendente che è stato contattato e nominato; allo stato attuale non è stato ancora individuato "l'advisor", nel senso che ho una lettera del 5 novembre di risposta della Finaosta, in cui mi notizia sulle decisioni del Consiglio di amministrazione rispetto a questa deliberazione di Giunta da noi effettuata, in cui mi si comunica l'accettazione dell'incarico e l'avvio del confronto con la proprietà per individuare "l'advisor" indipendente. I nomi dovranno essere accreditati nel mondo economico internazionale, avranno degli accreditamenti da parte dei tribunali italiani, piuttosto che dalla Corte dei conti, in modo che non vi siano dubbi sull'indipendenza "dell'advisor".
Nel punto 2) mi si chiede "se si ritengono comunque valide le perizie già effettuate da Finaosta sul complesso immobiliare per un raffronto con quanto prodotto dal perito incaricato dalle due parti". Colgo l'occasione per arricchire ancora degli elementi che già sono contenuti nella prima interrogazione.
Nel momento in cui si fanno delle perizie di aziende… le aziende sono un insieme organizzato di beni e uomini… il valore dell'azienda di un anno fa può essere diverso rispetto al valore di un'azienda oggi. Se una persona ha dei contratti, immaginiamo lo scorso anno un contratto di 20 miliardi "vuoto per pieno", dà un certo profilo economico all'azienda. Se oggi questo contratto non c'è più, probabilmente oggi i conti sono diversi. Allora capite che le aziende si valutano per il reddito che riescono a produrre: ecco perché non è inutile rifare una valutazione.
E anche in merito al rischio e alle garanzie… mi capite che le garanzie che aveva un certo tipo di soggetto, che si chiamava "SAAV", probabilmente sono diverse rispetto ad un soggetto nato oggi con un profilo giuridico diverso! Non so dentro la nuova società quali sono i debiti e i crediti; voi capite che l'azionista non cambia - non facciamoci ingannare! -, l'azionista rimane lo stesso, perché nei conferimenti è ovvio che io, conferendo un'azienda, ricevo in cambio delle azioni per cui l'azionista non cambia, ma il profilo giuridico… vi ricordo che le società di capitali hanno un'autonomia patrimoniale perfetta, quindi la responsabilità che ha una società si limita alla società, non può essere estesa al socio!
A fronte di questi ragionamenti coscientemente la Giunta dice: "rifacciamo". È chiaro che se abbiamo "uno storico", sarà poi cura nostra o di Finaosta confrontare le valutazioni precedenti ma, oggi come oggi, è indispensabile fare il nuovo punto della situazione, soprattutto in virtù di un "advisor" indipendente.
Sul punto 3): "se non abbia il timore che il risultato della perizia da conseguirsi entro il 31 gennaio 2004 sia tardivo rispetto alla possibilità di applicare il diritto di prelazione, e quali sono le garanzie che possono essere offerte alla Regione per poter mantenere indenne tale diritto". Chiaramente, al tempo della presentazione di questa interrogazione, non era nota la deliberazione adottata dalla Giunta lunedì. Lunedì, in modo esplicito, la Giunta, con deliberazione n. 4337, rinuncia all'esercizio del diritto di prelazione all'acquisto del Grand Hôtel Billia di Saint-Vincent sottoposto a vincoli di tutela mediante decreto del Presidente della Regione ai sensi del decreto legislativo n. 490/99. Avevo già avuto modo di illustrare al Consiglio qual era il profilo di questa prelazione. Questa prelazione scaturiva da un vincolo dato dalla Sovrintendenza ai beni culturali, che aveva individuato il Grand Hôtel Billia come un bene immobile di particolare interesse e, in virtù di questo vincolo, i passaggi di proprietà del bene permettevano all'Amministrazione regionale di esercitare un diritto di opzione, ma solo ai fini della tutela.
Con questa deliberazione abbiamo voluto dare un po' di chiarezza, nel senso che le motivazioni per l'esercizio di un diritto di prelazione devono esclusivamente riportare l'interesse monumentale artistico del bene negli obiettivi della Regione, cioè la Regione acquista il bene, esercita la prelazione perché così tutela meglio il bene, perché il bene può essere a rischio. Attenzione, questo tipo di operazione avrebbe comportato la scissione di due cose che oggi sono unite nella stessa società: proprietà immobiliare e attività alberghiera, perché da nessuna parte è scritto che abbiamo una prelazione sull'attività alberghiera. L'attività alberghiera continuava ad essere esercitata dai titolari delle licenze. Avremmo quindi generato una situazione un po' paradossale: da un lato, saremmo stati proprietari, e la nostra proprietà doveva essere finalizzata a curare un bene di particolare interesse; dall'altro, avremmo avuto un gestore che continuava la sua attività. Vi ricordo solo che il fatto di essere proprietario di un bene immobile dà onori e oneri, e quali sono gli oneri? La manutenzione, la sistemazione degli impianti, la messa a norma degli impianti. All'interno della perizia abbiamo visto che il perito nominato dal Tribunale di Alessandria ha scritto, in modo esplicito, che sono necessari importanti interventi di messa a norma, quindi avremmo fatto un'operazione che, dal punto di vista finanziario, sarebbe stata molto impegnativa per l'Amministrazione regionale e avrebbe portato, negli anni successivi, notevoli conseguenze dal punto di vista degli interventi.
È vero che l'Amministrazione regionale e la "Casinò" hanno un interesse sul complesso, per cui, nell'ambito di questa deliberazione, abbiamo detto in modo chiaro che non esercitiamo la prelazione, perché riteniamo che l'operazione messa in atto oggi con il conferimento non metta a rischio il bene immobile di particolare interesse, nel senso che con il conferimento prima veniva esercitata un'attività alberghiera, dopo il conferimento continua ad essere esercitata un'attività alberghiera; dunque non rinveniamo motivi di particolare preoccupazione per quel che concerne il bene.
Nella deliberazione ribadiamo invece in modo esplicito il mantenimento dell'interesse per l'acquisizione di tutto il complesso, azienda compresa, e quindi in modo esplicito affermiamo che, se da un lato è vero che rinunciamo, dall'altro intendiamo proseguire nelle azioni assunte con la deliberazione di Giunta di cui alle vostre interrogazioni. Ecco perché questo diritto di prelazione doveva essere valutato: doveva necessariamente essere avviato, con un'istruttoria da parte degli uffici. Con questo tipo di deliberazione abbiamo dato una risposta, per cui, sul punto 3) dell'interrogazione, non abbiamo alcuna preoccupazione perché ci siamo espressi.
Nella speranza di aver risposto, ringrazio della pazienza.
Président - La parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) - Meno male che non ci troviamo come nel gioco degli scacchi, dove c'è il tempo contingentato per tutti… Di fronte a risposte di mezz'ora noi, poi, dobbiamo rispondere nei tempi concessi. Ma queste sono le regole, quindi le accettiamo disciplinatamente! Ringrazio l'Assessore per le opinioni espresse, da me non condivise, e cercherò di argomentare perché ritengo che, in ordine alle domande poste dal nostro gruppo, le risposte non sono condivisibili.
Lei ha insistito, Assessore, sul fatto che su tale vicenda non vi sarebbe stato "un anno di stallo"; francamente non ho capito il suo modo di argomentare. Ci troviamo di fronte a una deliberazione recente, che azzera totalmente la situazione, individua un altro percorso, condivisibile o no, ma l'azzera totalmente! Sulla vicenda dell'acquisizione dei beni che circondano la casa da gioco, si riparte da zero, anzi dovrei dire che si ripartirà da zero dal mese di febbraio 2004, sempre che questa valutazione riesca ad essere fatta entro tale termine, che mi sembra abbastanza breve, se questa società non è stata ancora individuata dalla Finaosta, mi sembra un dettaglio piuttosto preoccupante!
È vero che il valore delle aziende cambia e che le valutazioni vanno fatte al momento opportuno, però ci chiediamo quand'è questo "momento opportuno" se si continua a posticipare il momento della decisione e quindi quello in cui viene fissato un giusto prezzo di detti beni. Quando verrà questo momento? Nell'ultimo anno "questo momento" non c'è mai stato! Peraltro, l'esempio da lei fatto sul valore delle aziende è suggestivo, ma sbagliato. L'Hôtel Billia "vuoto per pieno" valeva "X" e oggi, che non c'è più il "vuoto per pieno", vale "Y", questo è pacifico. Però, "Y" dovrebbe essere inferiore ad "X", invece, nel caso concreto, le valutazioni sono sempre al rialzo, quindi non si capisce questa cosa…
(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
… non l'avete fatta voi, l'ho capito, ma le ultime valutazioni, quelle depositate dal Tribunale di Alessandria, sono superiori alle valutazioni fatte un anno fa, in completa controtendenza rispetto all'esempio da lei fatto!
Lei dice che il piano di sviluppo - quello che io ho chiamato "il piano strategico" - è solo preliminare; è chiaro che, a questo punto, forse non si può dire altro. Penso che non sarebbe neanche scandaloso se lei avesse l'onestà di dire: "ormai quel piano strategico non ha più alcun senso". Penso potremmo dirlo, l'altra volta io l'ho detto che era carta straccia! La casa da gioco ha speso un po' di soldi per fare un piano strategico che dovrà essere rivoltato come un calzino, alla luce di quello che verrà deciso; penso che su questo potrebbe convenire, per cui se diciamo come stanno le cose, evitiamo ancora di parlare attraverso i giornali o in quest'aula di un piano strategico che non ha più alcun significato!
Per quanto riguarda gli interlocutori, ho capito, lei dice essere la "proprietà"; sarebbe interessante - magari è ingenuo da parte mia, ma questo lavoro è fatto ogni tanto di ingenuità - capire chi sta dietro queste sigle, perché lei ha ammesso che le sigle cambiano, ma gli azionisti possono essere sempre gli stessi. Sarebbe quindi interessante che vi fosse un atteggiamento più trasparente e sapere chi sono gli effettivi interlocutori.
In definitiva - premetto che non voglio essere irrispettoso -, penso che sulla "vicenda Casinò" la Giunta abbia veramente difficoltà ad orientarsi. Questa è un'impressione diffusa, avvalorata anche dalla vicenda del bilancio della Gestione straordinaria 2002: avete approvato, come Giunta, un bilancio nuovo, accompagnato dalle vecchie relazioni; mi sembra un "piccolo infortunio", e ieri abbiamo appreso dai giornali che vi sarà una terza versione del bilancio. A me sembra che su questo tema ci sia un po' di confusione all'interno della Giunta!
Président - La parole au Conseiller Comé.
Comé (SA) - Prima di entrare nel merito delle risposte all'interrogazione, vorrei fare un rilievo. In commissione avevamo richiesto la corrispondenza intercorrente fra lei e la società, fra il presidente e la società: c'è stata una prima richiesta il 29 ottobre, un sollecito il 5 novembre, ci siamo trovati in commissione l'11 novembre e, a quella data, non ci era stato consegnato ancora nulla. Chiedo se i Consiglieri servono solo per venire qui a ratificare quello che voi determinate o se devono svolgere un'altra funzione! Questo era uno dei "punti cardine" da voi enunciato nell'insediamento di questa legislatura: volevate dare nuova enfasi al lavoro dei Consiglieri; mi pare che, in pratica, state lavorando all'opposto!
Ritornando alla mia interrogazione, rispetto alle preoccupazioni del collega Curtaz, devo dire di ritenermi soddisfatto, perché ho sentito dall'Assessore, che con questo nuovo incarico - adesso lo si chiama "advisor", così si paga di più, se era "consulente" era un po' squallido, invece meglio "advisor"! - avremo delle certezze e porremo la parola "fine" sulla "questione Casinò". Abbiamo quindi solo da aspettare un paio di mesi, collega Curtaz; dopodiché avremo risolto definitivamente il "problema del casinò"!
Per quanto riguarda i tempi, sollevo anch'io una certa preoccupazione, perché avevo chiesto il nominativo e pensavo che oggi avrei avuto sicuramente soddisfazione, dato che ci avviciniamo alla fine di novembre, non è ancora stato individuato il nome di questo famoso "advisor" e tutto questo deve essere consegnato entro il 30 gennaio! Questo è già significativo e concordo con il collega Curtaz.
Per quanto riguarda il diritto di prelazione - non ho ancora potuto leggere perché lei me lo ha comunicato oggi -, lo avete citato voi, nella deliberazione con cui avete dato l'incarico; ciò mi aveva fatto sorgere un grosso dubbio e quindi ho predisposto l'interrogazione, perché lei aveva detto in commissione che il diritto di prelazione si può esercitare entro 60 giorni dalla data della notifica, che è avvenuta il 18 settembre scorso, pertanto dovrebbe scadere il 17 novembre 2003. Lei predispone una deliberazione in cui afferma: "noi verifichiamo la possibilità attraverso questa deliberazione di incarico di poter esercitare il diritto di…"
(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
… quando questo consulente doveva consegnare il tutto il 31 gennaio 2004! Ritengo quindi anch'io che il casinò, oltre alle sofferenze naturali che tutti conosciamo, stia vivendo, all'interno, un conflitto politico di forze di maggioranza; condivido che il bilancio 2002 ne è la prova, perché stiamo assistendo a modifiche continue di questo bilancio, senza riuscire ad arrivare ad una conclusione!