Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 211 del 6 novembre 2003 - Resoconto

OGGETTO N. 211/XII - Ritiro della mozione: "Iniziative per ricostituire il Comitato permanente di controllo del trasporto merci su strada ex articolo 2 L.R. n. 20/94".

Mozione

Richiamata la Risoluzione n. 2507 del 7 marzo 2002, approvata all'unanimità dal Consiglio regionale, in cui, in merito ai transiti al Tunnel del Monte Bianco, viene ribadita la "necessità di una significativa riduzione, almeno il 50%, del numero dei mezzi pesanti rispetto alla situazione antecedente il 24 marzo 1999";

Evidenziato che il principio di una riduzione del transito di Tir, di almeno il 50% rispetto al 1998 è stato più volte ribadito dal Consiglio regionale, in particolare con le risoluzioni del 9 maggio 2002; 25 settembre 2002; 8 gennaio 2003;

Ricordato che nel 1998 sono transitati nel Tunnel del Monte Bianco 776.000 camion e che, per rispettare il principio affermato dal Consiglio, non bisogna superare una media di 1.000 transiti al giorno;

Rilevato che, in base ai dati, relativi alle ultime quattro settimane, forniti dal GEIE-TMB si è ormai arrivati ad una media giornaliera di 970 camion e che si è quindi vicini al limite massimo indicato dal Consiglio;

Evidenziata la necessità e l'urgenza di un'azione incisiva, corale e coordinata per evitare il superamento del tetto dei transiti posto dal Consiglio regionale;

Ricordato che la Legge regionale n. 20 del 27 maggio 1994, "Trasporto di merci su strada e rispetto della salute, della sicurezza e dell'ambiente", prevede un apposito Comitato di controllo sul traffico merci con la partecipazione di esponenti del Governo regionale, forze dell'ordine, tecnici e rappresentanti delle associazioni di cittadini;

Rilevato che tale Comitato può svolgere un'utile funzione di concertazione delle decisioni al fine di perseguire l'obiettivo indicato dal Consiglio;

il Consiglio regionale

Impegna

Il Presidente della Regione ad assumere le opportune iniziative per ricostituire, riattivare e convocare, entro venti giorni, il Comitato permanente di controllo del trasporto merci su strada previsto dall'articolo 2 della Legge regionale n. 20/1994.

F.to: Riccarand - Curtaz - Squarzino Secondina

Presidente - La parola al Consigliere Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - Gli ultimi dati ci dicono che al Tunnel del Monte Bianco siamo arrivati ad un traffico medio giornaliero, festività comprese, di 970 camion al giorno; siamo cioè molto vicini al limite massimo indicato dalle varie risoluzioni approvate dal Consiglio regionale nel 2002 e nel 2003, le quali avevano evidenziato la necessità di una riduzione di almeno il 50% del traffico pesante rispetto al 1998: il che significa che non bisogna superare la media giornaliera di 1.000 TIR al giorno. Siamo quindi vicinissimi a questa soglia limite più volte indicata dal Consiglio regionale.

Siamo viceversa lontani dai volumi di traffico che vorrebbe il Ministro dei trasporti Lunardi e che l'intesa fra i Ministri dei trasporti d'Italia e di Francia ha previsto: almeno il 35% del traffico complessivo fra Tunnel del Monte Bianco e Tunnel del Fréjus dovrebbe passare al Tunnel del Monte Bianco, adesso non ne passa il 35%, ma il 21%. Ci troviamo quindi in una situazione in cui aumenteranno le pressioni e le iniziative della Commissione intergovernativa, delle società del Traforo e delle società autostradali affinché si incrementi il traffico sulla direttrice del Monte Bianco.

Dobbiamo anche tener conto che ci troviamo in una situazione ancora definita sperimentale, nel senso che era stato deciso dalla CIG e dai Ministri dei trasporti di aprire al traffico pesante il Tunnel del Monte Bianco e di eliminare il senso unico alternato dal 1° marzo, con una fase sperimentale di 6 mesi, decorsa la quale si sarebbe fatta una riflessione e si sarebbero assunte ulteriori determinazioni. Siamo quindi in questa fase di incertezza, rispetto alla quale cresceranno le pressioni per aumentare il livello di traffico attraverso il Tunnel del Monte Bianco.

Occorre quindi essere estremamente vigilanti rispetto a questa situazione; è necessario accrescere e non diminuire i controlli, come abbiamo più volte evidenziato con iniziative nelle precedenti riunioni consiliari; occorre attivare tutti gli organismi che possono darci degli strumenti, mettere insieme delle sinergie, trovare dei meccanismi per raggiungere l'obiettivo che come Consiglio ci siamo dati e che è un obiettivo importante. Uno di questi strumenti è sicuramente rappresentato dal Comitato di controllo del trasporto merci su strada previsto dall'articolo 2 della legge n. 20/1994. Questa legge contiene vari strumenti che si possono attivare, tutti quanti fanno però perno su un comitato di controllo che ha il vantaggio di avere un'ampia rappresentatività, perché è presieduto dal Presidente della Regione, vede la presenza del Direttore di esercizio del Traforo del Monte Bianco, la presenza del Comandante della polizia stradale e del gruppo carabinieri, le rappresentanze delle associazioni dei comitati dei cittadini che lottano contro l'eccesso di traffico, la rappresentanza dell'ARPA e dei dirigenti dei principali servizi che si occupano di trasporti dell'Amministrazione regionale. Si tratta quindi di un tavolo di estrema rilevanza, per concertare iniziative al fine di raggiungere l'obiettivo che è stato indicato dalla legge.

A noi sembra importante quindi riattivare e far funzionare regolarmente questo comitato, soprattutto in una fase delicata come questa in cui il monitoraggio, il controllo, la vigilanza su quello che succede deve essere costante, in modo da poter essere in qualsiasi momento pronti ad attivare una serie di iniziative che, fra l'altro, sono previste anche dalla legge e che fanno capo soprattutto a potestà del Presidente della Regione. In un certo senso è un po' un atto dovuto, perché è un organismo previsto dalla legge; ci pare però che non solo bisogna operare la scelta di riattivarlo, occorre anche attribuirgli il peso importante che può avere nella gestione di questa fase delicata. Ci auguriamo quindi che tutto il Consiglio sia disponibile a sostenere questa mozione, che va nel senso di riattivare un organismo importante previsto dalla nostra normativa regionale.

Presidente - Dichiaro aperta la discussione generale. Se nessuno chiede la parola, dichiaro chiusa la discussione generale.

La parola al Presidente della Regione, Perrin.

Perrin (UV) - Avant d'aborder le sujet de la motion, je voudrais parcourir un instant le processus qui s'est déroulé autour de la question du Tunnel du Mont-Blanc et donner quelques indications quant aux chiffres qui ont été énoncés.

Le Gouvernement régional s'est toujours employé à donner application aux résolutions adoptées par le Conseil de la Vallée et relatives tant à la nécessité de réduire le nombre des poids lourds transitant par le tunnel, qu'au respect des principes fondamentaux inhérents à la sécurité de la circulation - dans l'ouvrage, mais aussi le long des itinéraires d'accès à ce dernier - et à la préservation de l'environnement, surtout pour ce qui est des émissions polluantes et de la protection du milieu ambiant, ainsi que des conditions de vie de la population. Cette démarche nous l'avons poursuivie à tous les niveaux, au sein de la Commission intergouvernementale de contrôle et du Comité technique de sécurité du Mont-Blanc - instances auxquelles la Région participe officiellement depuis l'accident de 1999 -, mais aussi lors de tous les entretiens qui ont eu lieu ces dernières années avec le Ministre des transports du Gouvernement italien.

Quant au transit des poids lourds par le Tunnel du Mont-Blanc, il convient avant tout de rappeler clairement les objectifs et les chiffres que nous nous sommes fixés. Notre chiffre de référence est celui du nombre de poids lourds qui ont emprunté le tunnel en 1998: 776.604. Une simple division par deux, puis par le nombre de jours de l'année, soit 365, et le respect de la condition prescrite par le Conseil régional - à savoir une réduction d'au moins 50% de la circulation des camions - amène à dire que le seuil critique pour le transit des poids lourds par le tunnel correspond à 1.000 passages par jour. Rappelons à ce stade que le Ministère italien des infrastructures et des transports a, quant à lui, placé la barre un peu plus haut, puisqu'il a avancé le chiffre limite de 1.500 passages quotidiens.

Il n'est toutefois pas possible de tirer une moyenne journalière d'observations effectuées sur une période aussi brève que les 4 dernières semaines. Le résultat ainsi obtenu constitue sans aucun doute un précieux indicateur de tendance, mais ne saurait être rapporté au volume total de transit par rapport à 1998. Il est vrai que sur les 4 dernières semaines la moyenne journalière relative aux camions s'élève à environ 970 passages; cependant, si nous nous penchons sur les données globales, nous constatons que, du 1er janvier au 30 septembre 2003, 193.195 poids lourds ont emprunté le Tunnel du Mont-Blanc, ce qui correspond à 708 camions par jour. Évidemment, ces données sont légèrement faussées du fait que, durant les 3 premiers mois de l'année, l'alternat était encore en vigueur pour les camions, mais si nous refaisons le calcul en nous basant sur la période du 9 mars au 30 septembre - date où l'on a réintroduit le double sens de marche -, nous constatons le passage de 156.163 camions, ce qui nous donne une moyenne journalière de 758 véhicules. Bien sûr, ces chiffres ne réduisent en rien l'importance du problème et ne doivent pas nous inciter à relâcher notre attention, ni notre engagement afin que la volonté manifestée par cette Assemblée soit respectée et que tout soit mis en ?uvre pour protéger au mieux la qualité de la vie des Valdôtains. Ce sont simplement des données objectives qui nous indiquent que, au 30 septembre 2003, la circulation des poids lourds dans le tunnel est de l'ordre de 44% du volume observé durant la même période en 1998.

Je voudrais d'ailleurs signaler une autre donnée intéressante, qui figure au préambule de cette motion. Ce chiffre de 970 camions ayant transité par le Tunnel du Mont-Blanc au cours des 4 dernières semaines représente le 21,15% du volume global de la circulation des poids lourds sous le Mont-Blanc et le Fréjus, ce qui signifie qu'environ 3.600 camions ont emprunté ce dernier tunnel pendant la même période.

Venons maintenant à l'objet de cette motion. La loi régionale qui a été citée instituait effectivement un Comité permanent de contrôle du transport routier de marchandises, la composition a déjà été illustrée par le Conseiller Riccarand. Ce comité a été régulièrement constitué et s'est réuni à 3 reprises: en 1994, en 1995 et en 1996. Il est bien évident que la composition du comité aurait besoin d'être revue en raison de la redistribution des compétences en matière de transports qui a eu lieu depuis sa fondation. Il avait pour mission de coordonner les actions visant à plafonner et à réduire les conséquences dommageables d'un transport routier de marchandises trop intense à travers la Vallée d'Aoste.

Je voudrais vous faire remarquer à ce propos que la loi régionale citée est sans aucun doute un texte chargé d'un fort message politique, qui s'attaquait à un problème complexe sans prétendre le résoudre, mais avec la volonté d'ancrer dans les faits un certain nombre de principes. Aujourd'hui ces principes n'ont rien perdu de leur valeur, mais leur application s'inscrit dans un contexte profondément différent, précisément en raison de l'accident du 24 mars 1999. La Vallée d'Aoste désormais siège officiellement au sein des instances binationales qui gèrent et contrôlent les tunnels et, pour ce qui est du Mont-Blanc notamment, elle a eu, et conserve, la possibilité de participer activement à la définition des textes relatifs à l'exploitation de ces ouvrages et de présenter des propositions dans ce domaine. Notre Région a par exemple pris part au groupe de travail créé au sein de la Commission intergouvernementale du Mont-Blanc pour élaborer le règlement technique et le projet de règlement de la circulation. Devant toutes ces instances, l'Exécutif et les fonctionnaires de la Vallée d'Aoste ont soutenu fermement les indications votées par le Conseil de la Vallée et ont agi afin que les règles et normes en cours de définition assurent la sécurité de la circulation sur le territoire régional, de même que le contrôle des conséquences de la réouverture de l'ouvrage sur notre environnement. D'autre part, cette Assemblée a été régulièrement informée du contenu des discussions de la Commission intergouvernementale du Mont-Blanc et des décisions qui ont été prises par celle-ci, d'une part, et de la teneur des entretiens avec le Ministre des infrastructures et des transports, d'autre part.

Pour en revenir aux dispositions de la loi relatives à l'institution de postes en vue du contrôle des émissions polluantes, celles-ci ont été appliquées. Rien n'a été changé quant aux mesures que le Président de la Région peut prendre en cas d'urgence, dans le cadre des fonctions préfectorales qu'il exerce, fonctions qui n'ont jamais été et ne sont toujours pas soumises à la loi.

Compte tenu de l'évolution du contexte général, il nous semble donc que la reconstitution du comité prévu n'apporterait pas grand chose de plus en termes de connaissances et d'information, ni à cette Assemblée, ni à l'Administration régionale. Il ne semble pas non plus que ce comité puisse favoriser cette action plus incisive, globale et coordonnée dont fait état la motion, afin d'éviter le dépassement du plafond fixé par le Conseil régional pour le transit des camions. Bien entendu, nous ne voulons pas suspendre l'application d'une loi régionale en vigueur, donc nous allons prendre les mesures nécessaires pour que le comité en question reprenne son activité - ce sera une action "ad adiuvandum" - dès que sa composition aura été remaniée pour ce qui touche à l'Administration régionale.

Face à ces considérations et à ces engagements, je demanderais de retirer la motion.

Presidente - La parola al Consigliere Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - Ringrazio il Presidente della Regione per le dettagliate valutazioni che ha voluto fare relativamente alla mozione che abbiamo presentato, conscio dell'importanza di questa tematica e del fatto che qui ci giochiamo un pezzo importante del futuro della Valle d'Aosta.

Mi pare che su gran parte delle valutazioni concordiamo, sulle cifre, sulla rilevanza delle questioni, sui rischi esistenti e sul carattere precario di questo momento. Quello che vorrei sottolineare è che il Presidente dice che sono cambiate molte cose dal 1994 ad oggi e quindi, anche rispetto al contesto in cui si collocava quella legge, il ruolo del comitato, eccetera, si è modificato molto. Questo è vero, ma io lo direi in positivo, nel senso che oggi vi sono molti più spazi, molte più possibilità per raggiungere gli obiettivi contenuti nella legge. È vero, è una legge con una forte connotazione di volontà politica, ma individua anche degli strumenti sapendo la difficoltà di praticare un certo percorso.

Oggi - purtroppo anche in conseguenza di una tragedia che si è verificata e che ha confermato delle preoccupazioni che avevamo - si è aperta una possibilità molto più concreta di praticare quella riduzione del traffico pesante auspicata da quella legge, ma difficile da praticare per tutta una serie di motivi. Oggi è diverso: oggi si è azzerata la situazione, si è ripartiti da zero. Quello che dobbiamo evitare è di tornare alla situazione precedente, quindi occorre essere molto rigidi nell'applicare il principio che ci siamo dati, su cui si è trovata una mediazione all'interno del Consiglio: si è stabilito un tetto e non dobbiamo andare oltre quel tetto. Su questo dobbiamo essere tutti quanti convinti, tenendo presente che, a nostro avviso, sono diverse le funzioni di questo comitato, che ha una funzione interna alla Valle d'Aosta.

Si tratta cioè di mettere insieme le competenze per sapersi muovere efficacemente, non si toglie nulla ad altri organismi e ad altre sedi in cui la Regione è presente, ma in cui la Regione è uno degli interlocutori, qui noi siamo il "principe". La Regione certo è presente nelle commissioni intergovernative con un rappresentante, ma in tali commissioni le decisioni vengono prese, nonostante quello che dice la Regione, perché il regolamento di circolazione del Tunnel del Monte Bianco, pur avendo i Presidenti della Valle d'Aosta fatto presente che certe cose non andavano bene, è stato approvato in un certo modo e autorizza un traffico pesante di 240 camion l'ora. La stessa cosa dicasi per quanto riguarda l'abolizione del senso alternato: la Regione aveva detto che prima bisognava fare certe cose, dopo se ne poteva discutere, invece no, hanno unilateralmente deciso di sopprimerlo. Bisogna quindi sicuramente utilizzare questi spazi esistenti, queste sedi e questi contesti nazionali ed internazionali, dove vi è la possibilità di agire, ma bisogna essere forti all'interno della Valle d'Aosta e in grado di attivare tutte le sinergie, per essere in grado di contrastare scelte che possono passare sopra la nostra testa ed essere in contrasto con quello che noi vogliamo.

Il Presidente si impegna a convocare il comitato con gli adeguamenti che si renderanno opportuni soprattutto rispetto alla rappresentanza della Regione, sono cambiati gli assessorati, gli uffici e questo è giusto; noi chiediamo solo che questo avvenga in tempi brevi, perché ci sembra che questo organismo possa dare un sostegno e possa essere una sede utile anche al Presidente della Regione come momento di concertazione e di confronto con le varie parti sociali per raggiungere un obiettivo che è comune. Ritiriamo quindi la nostra mozione perché l'obiettivo è stato raggiunto, nel senso che vi è l'impegno a riunire questo comitato; chiediamo che i 20 giorni da noi indicati siano indicativamente rispettati e che in tempi brevi si riunisca questo comitato e questo lo diciamo con spirito di collaborazione, affinché noi, tutti quelli che vogliono portare un contributo possano avere una sede in cui concertare le iniziative, le azioni, conoscere cosa sta succedendo, tenere sotto controllo una situazione evitando che ci sfugga di mano.

Presidente - Prendiamo atto del ritiro della mozione sulla base degli impegni assunti dal Presidente della Regione.