Oggetto del Consiglio n. 201 del 5 novembre 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 201/XII - Aliquota IVA sul gas metano per il riscaldamento. (Interpellanza)
Interpellanza
Ricordato che il gas (metano) utilizzato per la cottura dei cibi e per la produzione di acqua calda è soggetto ad una tariffa (denominata T1) assoggettata all'IVA del 10%, mentre allo stesso gas impiegato per il riscaldamento è applicata un'IVA del 20% (tariffa T2);
Osservato che tale discutibile differenziazione fiscale provoca assurde discriminazioni, non incentiva l'uso del gas in luogo del più inquinante gasolio, penalizza gli utenti dimoranti nelle zone montane, in cui la necessità di riscaldamento è maggiore;
Appreso che diversi utenti hanno ottenuto dai giudici competenti il riconoscimento al diritto di vedere ridotta comunque al 10% l'IVA sul gas ed il rimborso di quella versata in eccedenza negli anni precedenti;
Preso atto della proposta di legge di iniziativa popolare, presentata dalle principali associazioni dei consumatori italiane, per modificare la normativa che regola l'imposizione dell'IVA sul gas;
Ritenuto opportuno approfondire il tema in esame anche nella nostra Regione, per sollecitare eventuali interventi del governo nazionale allo scopo di uniformare l'aliquota IVA sul gas metano al 10%,
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore competente per sapere:
1) se l'amministrazione è a conoscenza o meno del problema della diversa aliquota IVA sul consumo del gas metano e se condivide le critiche avanzate all'attuale sistema;
2) se intende attivarsi per un'equa soluzione del problema e, in caso affermativo, con quali iniziative.
F.to: Curtaz - Riccarand
Presidente - La parola al Consigliere Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) - Questa interpellanza solleva un problema che non riguarda solo la Valle d'Aosta, si tratta di un problema generale che però nella nostra Regione ha una rilevanza particolare. La questione che viene messa in luce è quella di una diversa assoggettazione ad aliquota IVA del gas metano a seconda dell'utilizzo. Più precisamente: il gas utilizzato per la cottura di cibi e la produzione di acqua calda è assoggettato ad una IVA del 10% e, incomprensibilmente, lo stesso gas impiegato per riscaldamento ad un'IVA del 20%. Dicevo, questo è un problema di carattere generale che ha già provocato proteste da parte dei consumatori e iniziative di carattere giudiziario da parte di utenti che si sono rivolti alla Magistratura per vedere riconosciuto un diritto al rimborso sulla base di questa disciplina che appare discriminatoria, ingiusta, senza senso; ha suscitato le reazioni di cittadini che si sono fatti promotori di un disegno di legge per l'assoggettamento anche del gas da riscaldamento all'aliquota del 10%.
È un problema generalizzato, come dicevo, tuttavia è un problema che riguarda la Valle d'Aosta in maniera particolare, non tanto per le quantità - perché realtà piccola siamo e realtà piccola rimaniamo -, ma perché per noi l'incidenza del gas da riscaldamento è particolarmente importante in considerazione di valutazioni climatiche e di altitudine. In Valle d'Aosta vi è un maggior consumo di combustibile pro quota rispetto ad altre zone d'Italia perché fa più freddo e quindi vi è più necessità di riscaldarsi. Il fatto che questo gas da riscaldamento, a differenza del gas da cucina e di quello utilizzato per l'acqua calda, sia assoggettato a un'IVA superiore, cioè ad un'IVA raddoppiata, comporta, oltre a un'assurda discriminazione, anche un disincentivo dell'uso del gas in rapporto al gasolio, che è notoriamente più inquinante, più che un disincentivo un non incentivo, nel senso che si è poco incentivati ad utilizzare il gas, piuttosto che il gasolio perché poi i prezzi sono simili. Una riduzione del 10% dell'aliquota IVA sul gas da riscaldamento potrebbe invogliare invece maggiormente i cittadini all'utilizzo di questo combustibile meno inquinante.
Questo è il contesto in cui facciamo questa interpellanza, ci rendiamo conto che è un'iniziativa di carattere generale, spero che all'Assessore non appaia anche generica, perché l'obiettivo è quello di sollevare il problema e di vedere se la Giunta regionale condivide le valutazioni che diamo rispetto a questa problematica e se intende attivarsi affinché questa assurda differenziazione tariffaria venga superata.
Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE) - Venendo alle conclusioni dell'intervento del Consigliere Curtaz, condividiamo la preoccupazione e credo che il Consigliere potrà convenire con noi che, non avendo la Regione potestà primaria in materia fiscale, si tratta di agire perché vi sia una modificazione sul piano generale della legislazione nazionale.
Quanto diceva il Consigliere Curtaz è effettivamente un dato con cui bisogna confrontarsi, tenuto conto del fatto che esistono queste 2 tariffazioni, T1 e T2, una con l'IVA al 10% e l'altra con l'IVA al 20%, e che le società di distribuzione del gas hanno sempre evidenziato al riguardo l'impossibilità di operare una distinzione tra i diversi utilizzi domestici e hanno applicato indistintamente la tariffa maggiore, cosa che è stata possibile anche grazie ad alcune interpretazioni fornite dal Ministero delle finanze. Come ha ricordato anche il Consigliere Curtaz, vi è stata una sentenza che ha riconosciuto il diritto al rimborso della maggiore IVA pagata per anni dagli utenti e, come hanno evidenziato anche le associazioni dei consumatori, la suddetta sentenza sarebbe inficiata da un vizio di giurisdizione, che potrebbe determinarne l'annullamento, anche perché è la Commissione tributaria di Ascoli che ha emesso il giudizio e non un tribunale. Le iniziative - che condividiamo - delle associazioni dei consumatori partono dal presupposto che il gas metano per riscaldamento rappresenta un consumo primario, non a caso anche l'energia elettrica ha una tariffa IVA del 10%.
Vi è da dire anche che vi è stata una modificazione nel sistema tariffario - ricordo che prima vi erano tariffe differenziate: la T1 per l'acqua calda e la T2 per il riscaldamento- : l'Autorità per l'energia, con la deliberazione n. 237 del 28 dicembre 2000, ha previsto nuove tariffe in funzione del quantitativo di gas consumato e non più del tipo di utilizzo dello stesso. Ci troveremmo pertanto di fronte a un sistema nuovo di tariffe e quindi l'utilizzazione di una tariffa unica farebbe mancare il presupposto giuridico per perseverare nell'applicazione di 2 distinte aliquote IVA. Si tratterebbe di capire, con la tariffa unica, quale tariffa viene applicata, perché questa rimane una questione da chiarire. Un ulteriore utilizzo del gas metano avrebbe anche dei risvolti sul piano dell'inquinamento ambientale, tanto che la Regione, come sapete, ha già delle norme specifiche che favoriscono l'allacciamento.
Cosa fare in questo contesto? Diversi sforzi non hanno ottenuto particolari risultati. Vi è una possibilità sul piano legislativo collegata alla legge sulla montagna; vi sono delle proposte - di cui una di iniziativa governativa e una di iniziativa degli "Amici della Montagna" - che vanno nella direzione della modificazione tariffaria. Vi è un'altra possibilità, più remota: quella legata alla volontà manifestata dal Governo di andare verso una riforma fiscale che vada a ridefinire il tutto. Reputo che questa possibilità sia molto più remota, ritengo che sia più possibile agire sul lato della legge sulla montagna. Va detto anche che le stesse società operanti nel settore sono favorevoli a una modificazione dell'IVA per il motivo molto semplice che, anche in caso di bollette non pagate dagli utenti, la parte IVA deve essere pagata da parte del distributore; vi è quindi l'interesse dell'utenza e delle società di distribuzione. Rimane comunque la necessità di modificare una norma - necessità sulla quale concordiamo -, si tratta di trovare la soluzione opportuna. Una via che potrebbe essere perseguita è quella che dicevo: una modifica tramite legge, nella normativa che è allo studio del Parlamento, legata alla legge sulla montagna.
Presidente - La parola al Consigliere Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) - Ho accolto con piacere le argomentazioni dell'Assessore, perché coincidono con le nostre, quindi ci fa piacere constatare che, rispetto a questo problema, vi è un sentire comune. L'Assessore in più ha portato all'attenzione due dati che mi sembrano interessanti, cioè che lo Stato, nel dubbio di applicazione fra la tariffa al 10% e la tariffa al 20%, per non sbagliare, attraverso le sue circolari dice che si applica la tariffa al 20%. Speravamo che con l'Onorevole Berlusconi queste cose non succedessero più, soprattutto perché era previsto un decremento delle aliquote fiscali significativo, invece apprendiamo con sconcerto che queste cose accadono ancora. Il secondo punto interessante è quello della tariffa unica che potrebbe spostare totalmente il problema ma, giustamente, l'Assessore ha rilevato che non sappiamo se la tariffa unica sarà del 10 o del 20% o di una misura intermedia; anche qui, se stessimo attenti alla politica fiscale di questo Governo, saremmo tentati ad essere pessimisti. Si tratta dunque di due argomentazioni che completano il quadro, un quadro che però è debole rispetto a quella che può essere l'iniziativa.
Abbiamo avuto dall'Assessore delle notizie rispetto a chi si sta occupando di questa materia. Non rinunciamo all'idea, una volta approfondito meglio il problema, di assumere anche in questa aula delle iniziative, affinché servano da sollecito, affinché vi sia un segnale da parte di una zona di montagna, affinché queste problematiche vengano affrontate in senso non solo più favorevole al cittadino - il che potrebbe essere abbastanza scontato -, ma anche sotto il profilo della tutela ambientale, sapendo bene che il gas metano è assai meno inquinante del gasolio quindi, più si riesce a riconvertire i nostri sistemi di riscaldamento a metano, più beneficio abbiamo tutti noi in termini ambientali, di salubrità dell'aria.
La nostra iniziativa, quindi, va vista come un approfondimento, come un passo intermedio, perché credo di poter annunciare che, da parte nostra, seguiranno altre iniziative, affinché l'intero Consiglio si pronunci nel senso - credo - auspicato da tutti su questa materia.