Oggetto del Consiglio n. 148 del 15 ottobre 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 148/XII - Iniziative per il recupero di quote di mercato da parte della Casa da gioco di Saint-Vincent. (Interpellanza)
Interpellanza
Visto lo sciopero indetto dai dipendenti del Casinò di St. Vincent in data 24/09/2003 dove veniva contestata la gestione della Casa da gioco;
Sentita la risposta dell'Assessore al Bilancio, Finanze, Programmazione e Partecipazioni regionali sul piano di sviluppo annunciando che al momento per il nodo hotel Billia non si possono fare delle scelte e che comunque tale piano di sviluppo darà risposte a medio e lungo tempo;
Constatato che la prevista Assemblea dei Soci è andata deserta per la mancanza del numero legale, alla quale risulta non abbia partecipato l'Amministrazione regionale;
Visto inoltre che ormai da parecchi mesi la Casinò S.p.A. constata una continua perdita di mercato con la conseguente riduzione di introiti;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore competente per sapere quali sono le iniziative che l'Azionista di riferimento della Casinò S.p.A. intende porre in atto, in attesa del piano di sviluppo, per recuperare nel frattempo la perdita di mercato.
F.to: Comé - Viérin Marco
Président - La parole au Conseiller Comé.
Comé (SA) - Certamente anche tale questione, Assessore, è per noi importante; è da tempo all'attenzione di questo Consiglio e ritengo che lo sarà ancora, proprio perché vi sono delle diverse ed enormi difficoltà di gestione, che improvvisamente sembrano evidenti a tutti.
Noi, già da anni, abbiamo denunciato il malessere che c'era nella gestione, prima in quella straordinaria e poi con la costituzione della nuova società. Questo "malato grave", così definito nella riunione con la IV Commissione dell'amministratore delegato, era già malato da anni! Sicuramente non era grave, ma dava già presenza di febbre, stati confusionali, che ci inducevano a dire che bisogna "chiamare un dottore"; per anni ci siamo sentiti rispondere che il paziente godeva di buona salute! Certamente allora con qualche aspirina o con qualche altro farmaco il paziente non si sarebbe aggravato così tanto, da ricorrere, oggi, a qualche "ventilata particolare operazione"! Vedo che l'Assessore si rivolge all'Assessore Fosson, questa volta avete il dottore, allora sicuramente farete dei grossi interventi!
Venendo al contenuto dell'interpellanza, è già emerso il disagio dai dipendenti del casinò il 24 settembre scorso, con cui contestavano l'attuale gestione della casa da gioco, e a seguito della risposta nell'ultimo Consiglio da parte dell'Assessore al bilancio, il quale dichiarava che al momento attuale non era possibile fare delle scelte, poiché lo smembramento da una parte della proprietà della SAAV e la costituzione di due nuove società imponevano delle analisi e delle verifiche, oltre alla questione del diritto di prelazione dell'Hôtel Billia, essendo stato questo riconosciuto nei beni monumentali. L'Assessore inoltre dichiarava che il piano di sviluppo tracciava delle linee strategiche, aveva fatto l'ipotesi di un villaggio globale, di una cittadina dei divertimenti, ma che, se condivise, avrebbero potuto dare frutti nel medio-lungo termine.
L'ultima considerazione, che ci fa meditare, è che nella ormai dichiarata grave crisi dell'azienda sia stata sprecata un'occasione, per puntualizzare meglio i futuri sviluppi della casa da gioco, e quale miglior momento se non quello dell'assemblea dei soci? Invece l'azionista di riferimento non si è presentato e quindi si è invalidata la seduta per mancanza del numero legale! Riteniamo che quello sarebbe stato un momento importante per mettere a fuoco eventuali risposte da dare nell'immediato, e ci fa strano che l'Amministrazione regionale, da una parte, sia preoccupata e poi, dall'altra, invece, non si presenti ad una riunione ufficiale!
Chiediamo quindi all'Assessore di farci conoscere - visto che il piano di sviluppo darà risposte a medio-lungo termine - quali sono le risposte che bisogna mettere in atto adesso per cercare di recuperare sia i giocatori, sia dei maggiori introiti per la casa da gioco.
Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - L'interpellanza dei Consiglieri Comé e Viérin è un'interpellanza in cui vengono premessi alcuni episodi.
Parto dall'assemblea; anche qui non ho velleità di ribadire nuovamente qual è il ruolo degli organi sociali, ma nella distinzione dell'attività fra consiglio di amministrazione e assemblea ormai abbiamo le idee abbastanza chiare: l'assemblea dà gli indirizzi e dà mandato al consiglio di amministrazione di raggiungere gli obiettivi e gli indirizzi. Queste valutazioni vengono poi fatte notoriamente in sede di approvazione di bilancio e in sede di definizione di nuovi indirizzi.
L'assemblea in questione era un'assemblea che gli amministratori avevano convocato per avere il parere dei soci su un progetto, su una proposta formulata dalla proprietà SAAV-SITAV, cioè una terna di proposte che vertevano sia sulla chiusura del contenzioso, sia sul contratto di acquisto che riguardava specificatamente la "Casinò S.p.A.", sia un'altra che riguardava la Finaosta. Nella data in cui era convocata l'assemblea ormai non si poteva più discutere di quella proposta, perché decaduta; quindi era un'assemblea in cui l'ordine del giorno era la valutazione del contratto di locazione ed evidentemente, essendo cambiata la proprietà, era inutile affrontare l'ordine del giorno. Però questa è una particolarità, era tanto per andare a ricostruire le premesse dell'interpellanza, e quindi già precedentemente non ha stupito nessuno il fatto che l'assemblea fosse andata deserta, tant'è che, con una nota nei giorni precedenti, il consiglio di amministrazione comunicava che era inutile dar luogo all'assemblea. Nessuno quindi ha evitato dei compiti o dei giudizi.
In generale però l'interpellanza chiede quali sono gli indirizzi e in qualche modo, a distanza di quindici giorni o a distanza settimanale, con delle interpellanze, si continua a dire: "qui non si decide, il socio non affronta i suoi compiti, non dà gli indirizzi", perché è indispensabile decidere subito, perché non decidere sarebbe un problema! Ieri abbiamo avuto un incontro con i sindacati e abbiamo avuto modo di dire che se è vero, come è vero, che non decidere è un problema, decidere malamente sarebbe mortale, perché qui sottostimiamo un risultato che abbiamo sotto i nostri occhi, ma che non è così banale. E questo risultato, adesso non voglio svelarvi il "terzo segreto di Fatima", è che il casinò ancora c'è, ancora esiste e ancora svolge la sua missione, perché è passato un certo lasso di tempo, in cui questo discorso non era assolutamente scontato.
Mettersi, oggi, a giudicare scelte fatte in altri tempi è un'attività non produttiva; sono d'accordo invece con voi nel discutere su cosa si deve fare, ma per discutere su cosa si deve fare, bisogna ragionare in maniera circostanziata e, anche qui, non voglio scomodare il ragionamento che ho fatto prima al Consigliere Lattanzi, non vorrei mettermi a discutere sulle persone, ma sulle cose da fare. Dopo di che, se le persone sono adeguate e coerenti con la missione, bene; se non sono coerenti e l'interpretazione della missione richiede nuove professionalità, non ci sottrarremo ad analisi di questo genere. Ragioniamo sulle cose da fare, non personalizziamo mai i problemi, perché stiamo parlando della gestione aziendale, di un'impresa, seppure particolare.
Uno dei ragionamenti che sento fare in quest'aula e che nella stessa interpellanza viene espresso, riguarda il piano di sviluppo. L'altro giorno abbiamo descritto per sommi capi questo piano di sviluppo, perché nello stesso abbiamo una premessa che analizza e mette in evidenza una crisi generalizzata del mercato del gioco, e non sto qui a riproporvi tutta una serie di situazioni che possono aggravare l'attività di un casinò: i giochini nei bar sotto casa, l'attività che è improntata sulle scommesse e sulle lotterie dello Stato, Super Enalotto piuttosto che altre attività, tutte attività che drenano delle disponibilità e restringono il mercato! Questo però è il ragionamento in premessa! Successivamente si fa il ragionamento della proposta per arginare tale tipo di situazione e, nell'ambito di questa riformulazione, l'altro giorno vi ho descritto - correttamente il Consigliere Comé riproponeva il discorso del villaggio globale - dei ragionamenti che sono futuribili, i quali, per definizione, avranno un arco di sviluppo medio-lungo.
Nel piano di sviluppo però si fanno anche altri ragionamenti su interventi strutturali sul casinò, su aree limitrofe al casinò e addirittura su zone nei comuni limitrofi. Lo sciogliere o meno il nodo "Grand Hôtel Billia" condiziona questo tipo di ragionamento perché, se andassimo ad intervenire sull'attuale casa da gioco - che è già di nostra proprietà, per cui potremmo già oggi intervenire -, ma non si addivenisse all'accordo con l'attuale proprietà, capite che faremmo un progetto ultra monco: non avremmo la disponibilità dei parcheggi, non avremmo la disponibilità di tutta una serie di aree; quindi, andare oggi a decidere di fare questi interventi, a mio avviso sarebbe un po' azzardato, perché a quel punto sarebbe legittimo chiedere dove stiamo spendendo le risorse pubbliche!
Il quadro di riferimento deve essere certo, non possiamo andare ad investire centinaia di miliardi su una situazione che non è certa! Oggi come oggi, stiamo ragionando su un concetto che è quello della prelazione, e qui mi permetto, sempre in quest'aula, di fornire alcuni dettagli, alcune spiegazioni, perché lavorando sul dossier si conosce meglio. L'esercizio di una prelazione non è giustificato dal fatto che a noi interessa il casinò: quest'anno sarebbe nullo, perché il vincolo che permette la prelazione è un vincolo monumentale-artistico, quindi se si esercitasse la prelazione, dovremmo dire che la esercitiamo non perché vogliamo ampliare il casinò, ma perché vogliamo salvaguardare un momento di pregio. Questo ovviamente impone un ragionamento della Sovrintendenza dei beni culturali ed è una prelazione mirata, perché se non fosse correttamente motivata, sarebbe nulla e tutto ciò ha ulteriormente complicato il quadro.
Quanto detto non è un ragionamento che ci fa - come si suol dire - "spostare il fuoco" perché il fuoco è sulla conduzione attuale. Noi, come azionisti - ed è quella la domanda che viene rivolta nell'interpellanza - stiamo chiedendo agli amministratori delle strategie nell'immediato. Questo è ciò che abbiamo chiesto, perché ovviamente il discorrere sul piano di sviluppo nei termini come proposti, in questo momento sarebbe affrontare un ragionamento che non dà dei risultati immediati. Chiediamo invece di avere delle strategie immediate per arginare questa diminuzione di introiti che nessuno nega!
Occorre evitare però la speculazione, e allora l'attività di quest'aula e delle commissioni dovrebbe essere rivolta a capire cosa facciamo domani, qual è l'ordine del giorno su cui discutere nel breve termine, perché se la discussione, come ho sentito, anche se non oggi, è rivolta a dire: "dobbiamo cambiare Tizio, Caio, Sempronio…", mi chiedo: ma per fare che cosa? Si deve invece dire: "dobbiamo fare questo e quest'altro"; allora, sì, che il rapporto e la collaborazione proposta dalle componenti politiche presenti in quest'aula porterebbero un beneficio alla discussione!
Con questa logica termino il mio intervento, dicendo che abbiamo a cuore - esattamente come la minoranza, i sindacati e le altre forze politiche - la buona salute del casinò e faremo di tutto per salvaguardare una ricchezza che è di tutta la regione.
Président - La parole au Conseiller Comé.
Comé (SA) - Assessore, c'è un'affermazione che ci accomuna: quella che il casinò esiste. Sul resto, invece, ben poco ci accomuna! Ritengo che le cose da lei dette oggi siano dei tentativi nel cercare di pararsi dietro un piano di sviluppo che dovrà venire, quindi nel cercare di prendere tempo; dico invece che è l'ora che si intervenga, senza alibi! Non si tratta di aspettare questo piano di sviluppo, dobbiamo intervenire subito!
Lei mi dice: "qui il casinò comunque ha dato delle risorse". È vero, però mi pare di aver colto qualcosa nelle affermazioni di pochi giorni fa, da parte del sindaco di Saint-Vincent, che diceva: "ho l'impressione che qualcuno continua a parlare e Saint-Vincent e il casinò sta morendo"; sintetizzo, ma era questo quello che ha voluto dire!
Se questo piano di sviluppo dovrà dare delle risposte nel medio e lungo termine, lei deve avere delle risposte da parte della dirigenza e da parte degli amministratori sulle strategie per dare risposte immediate, altrimenti corriamo il rischio di andare a mettere in piedi delle strutture - il villaggio globale, e tutte queste cose - quando non abbiamo più mercato, Assessore, e quindi andremmo a fare delle spese che andrebbero a gravare sulla collettività, ma non avremmo più la cosa importante: i clienti del casinò!
Lei deve quindi esigere dei piani aziendali chiari, immediatamente attuabili e che sia valutato l'operato da parte di chi deve dare queste risposte; valutate quindi questo consiglio, ma valutate e chiedete che vengano valutati anche i prossimi consigli di amministrazione o i prossimi dirigenti!
Tutte queste operazioni devono però essere portate avanti con la massima trasparenza, perché qui è il Consiglio regionale che rappresenta l'intera collettività, e tutti dobbiamo - e noi siamo disponibili a - dare il nostro apporto sui problemi che coinvolgono gli interessi dei Valdostani. Non teniamo i piani di sviluppo o altre proposte nei cassetti, ma coinvolgiamo tutto il Consiglio perché, in caso contrario, la responsabilità per danni derivanti alla Regione saranno solo addebitate alle sue funzioni!
Président - La parole au Conseiller Viérin Marco.
Viérin M. (SA) - Assessore, in sintesi, possiamo dire che lei alla domanda precisa che abbiamo posto, vale a dire cosa si vuole fare e porre in atto in questo periodo che sarà ancora di intervallo fra l'attuale situazione e il futuro piano di sviluppo, ha risposto in maniera molto sintetica. Infatti, lei ci risponde: "stiamo chiedendo delle strategie a breve termine ai nostri amministratori della "Casinò S.p.A."".
Siamo fortemente preoccupati di tale risposta, perché non sappiamo se ne avremo entro l'anno o se non le avremo neanche per l'anno prossimo! Siamo altresì preoccupati del fatto che lei abbia detto che il "Billia" condiziona fortemente il piano di sviluppo; lo sappiamo tutti che questo condizionamento è forte ed è presente; però ci dice anche che è cambiata la società e che quell'assemblea non ha potuto svolgersi per tale motivo, perché il "Billia" e i parcheggi sono passati nelle mani di altre società.
Io eviterei o cercherei di evitare - mi permetto di darle un consiglio - le speculazioni a cui lei faceva riferimento, perché la nostra paura è che qui si rientri in un "buco nero" della speculazione: spostamento di società, di "Billia", di parcheggi, accordi iniziati e poi interrotti, ripresi, eliminati… mi sembra che si cominci con il passo sbagliato! Non vorrei essere di cattivo presagio - come è stato per il caso della Centrale del latte -; spero di no, ma tutti noi saremo molto attenti sul perché di queste nuove società, su chi ci sta dietro e su cosa potrà succedere.