Oggetto del Consiglio n. 147 del 15 ottobre 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 147/XII - Riqualificazione dell'area industriale Cogne. (Interpellanze)
Interpellanza
Considerata la legge regionale 26/1/1993 n. 4 recante "interventi per la riqualificazione e lo sviluppo dell'area industriale Cogne di Aosta";
Vista la legge regionale 12/5/94 n. 17 concernente "integrazione e modalità di attuazione della legge regionale 26/1/1993 n. 4" in applicazione della quale è stata costituita la società Vallée d'Aoste Structure s.r.l. interamente partecipata dalla R.A.V.A. per tramite di Finaosta S.p.A.;
Evidenziati i successivi approfondimenti in ordine alla riorganizzazione e riconversione dell'area attraverso:
- l'accordo di programma Regione-Comune di Aosta;
- il progetto planivolumetrico della zona di D2 redatto in applicazione del menzionato accordo di programma;
- il modello di sviluppo della zona di D2 dell'area di cui la Giunta ha condiviso l'impostazione con propria deliberazione n. 897 del 2/4/2001 che individua nella zona di D2 quattro aree di attuazione:
- Greenfield
- Area imagine
- Condominio industriale
- Area sport.
Richiamata la deliberazione n. 3445 del 24/9/2001 concernente l'approvazione della stipulazione di una convenzione con Vallée d'Aoste Structure s.r.l. per la realizzazione di interventi di riorganizzazione urbanistica e di riconversione produttiva dell'area Cogne in Aosta comprendente la realizzazione del Master Plan della zona D2;
Evidenziato che con delibera n. 2205 del 17/6/02 la Giunta ha approvato il master plan di Vallée d'Aoste Structure s.r.l. della zona D2 dell'area Cogne;
Evidenziate le poche aziende che hanno mostrato interesse all'insediamento visto i criteri imposti
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
La Giunta regionale per conoscere:
1) Lo stato del processo di riqualificazione delle aree in questione;
2) Il ritorno delle attività di comunicazione e promozione delle aree in termini di numero di aziende interessate all'insediamento;
3) Quali sono gli intendimenti della Giunta al fine di conseguire gli obiettivi di occupazione di tali aree evidenziato lo scarso interesse mostrato dalle aziende.
F.to: Lattanzi
Interpellanza
Considerata la legge regionale 26/01/1993, n° 4 recante "Interventi per la riqualificazione e lo sviluppo dell'area industriale Cogne di Aosta";
Preso atto delle successive e diverse delibere per una riconversione e riorganizzazione dell'area;
Richiamata la deliberazione n° 3445 del 24/09/2001 concernente l'approvazione della stipulazione di una convenzione con Vallée d'Aoste Structure s.r.l. per la realizzazione di interventi di riorganizzazione urbanistica e riconversione produttiva dell'area Cogne di Aosta comprendenti fra l'altro, la redazione del Master plan della zona D2 dell'area stessa;
Constatato che con delibera n° 2205 del 17/06/02 la Giunta ha approvato il Master plan di Vallée d'Aoste Structure s.r.l.;
Evidenziato che con la delibera 2206/02 venivano individuati gli interventi che dovevano formare oggetto di progettazione definitiva ed esecutiva e direzione a cura di Vallée d'Aoste Structure;
Preso infine atto della delibera di Giunta n° 3395 del 22 settembre 2003 "Approvazione della progettazione definitiva degli edifici "D" ed "E" del Master plan della zona D2 dell'area Cogne di Aosta";
Considerato che detti costi di realizzazione degli edifici sono superiori ai costi indicati nel Master plan, pari complessivamente a euro 6.263.520,12 di cui euro 4.408.893,22 per l'edificio "D" e euro 1.854.626,90 per l'edificio "E";
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore competente per conoscere:
1) se ritiene i costi preventivati dal Master plan per l'intera zona siano ancora attendibili e in caso contrario quale l'aumento dell'importo totale della zona ad oggi;
2) a fronte di tali costi quante sono le aziende che hanno mostrato reale interesse all'iniziativa dell'Amministrazione regionale;
3) se l'attuale Giunta intende adottare altre iniziative per favorire l'insediamento nell'area destinata allo sviluppo produttivo.
F.to: Comé - Stacchetti - Viérin Marco
Président - On discute conjointement maintenant les points 31 et 34.
La parole au Conseiller Lattanzi.
Lattanzi (CdL) - Avevamo già avuto modo di confrontarci con l'Assessore Ferraris alla fine della scorsa legislatura, quando, facendo un bilancio del quinquennio di sua gestione, in maniera particolare su questo obiettivo, avevamo evidenziato l'enorme impegno di risorse finanziarie pubbliche destinate alla riqualificazione di quell'area, che avevano avuto modo di comprendersi all'interno di tutta una serie di norme regionali ed europee. Esprimemmo allora grande insoddisfazione su quel bilancio perché, pur verificando che una certa parte del lavoro di bonifica era stato fatto per creare le condizioni che permettessero l'insediamento di industrie e di attività artigiane e commerciali - quindi, per una parte, si erano investiti molti soldi -, pochi erano, ancora in quel momento, alla fine della scorsa legislatura, i risultati concreti.
Avevamo presentato l'interpellanza e l'Assessore aveva concluso il suo intervento dicendo che erano state messe in atto tutta una serie di iniziative di promozione, affinché le imprese potessero conoscere le condizioni di opportunità che quell'area riserva, perché - lo diceva lui stesso - quell'area è un importante "polmone", non solo per la città di Aosta, ma per tutta l'economia regionale. Ci siamo confrontati molto anche sul numero delle imprese che si erano avvicinate alla valutazione di questo possibile insediamento, ma avevamo anche dovuto constatare con amarezza che - stante i criteri impostati nei disciplinari della Giunta regionale di allora -, poche imprese avevano manifestato concreta possibilità di insediarsi in quel sito.
Oggi siamo qui a chiedere, ancora, proprio per l'importanza di quell'area, qual è lo stato dell'arte nel recupero della stessa e nei processi di ripredisposizione per quanto riguarda le infrastrutture, che ricordiamo vengono realizzate attraverso la ricostituita "VDA Structure" proprio per quel tipo di progetto. Vorremmo però chiedere, alla luce delle risposte che lui diede, qual è stato il ritorno delle attività di comunicazione e di promozione di quell'area in termini di aziende che, concretamente, sono pronte a insediarsi in quel sito.
Ricordo che ci eravamo anche confrontati su alcuni criteri che, di fatto, impedivano la patrimonializzazione da parte delle aziende, le quali, insediandosi in quei siti, andavano ad avere in uso e in comodato per 30 anni il sito ma, non potendolo acquistare, evidentemente si trovavano nella condizione di fare un'operazione finanziaria incongruente secondo i fini di ogni azienda che cerca di patrimonializzare le spese di investimento nei siti produttivi.
Chiediamo quindi se la Giunta ha fatto delle riflessioni, se ha degli intendimenti nuovi, al fine di conseguire degli obiettivi di occupazione, anche attraverso la modifica eventuale di criteri di insediamento.
Président - La parole au Conseiller Comé.
Comé (SA) - Noi della "Stella Alpina", come forse anche quelli di "Forza Italia", riteniamo che l'area Cogne è una realtà della nostra regione molto importante; potrebbe essere quasi come quella del casinò, ne seguiamo con interesse i suoi sviluppi, e siamo al momento interessati a porre all'Assessore competente la richiesta di alcuni chiarimenti e, soprattutto, di avere degli aggiornamenti.
Vede, Assessore, lei ormai da più di cinque anni gestisce lo stesso Assessorato, rivelando una longevità politica di settore che non è stata consentita ad altri colleghi meno fortunati di lei, longevità che, pertanto, non può non presupporre una sua ferratissima competenza in materia. Per tale motivo, siamo certi che ci potrà dare delucidazioni in merito ad alcuni passaggi dei programmi del settore, appartenenti alle due legislature che l'hanno vista e la vedono a capo, prima, dell'Assessorato all'industria e, adesso, alle attività produttive.
Cinque anni fa avevamo letto, nel programma, alcuni intendimenti della maggioranza, che già allora avevamo condiviso e che dicevano: "sarà quindi importante ottimizzare la possibilità, offerta dall'UE, per favorire l'insediamento di nuove imprese nelle aree di riconversione industriale, come ad esempio l'area Cogne…", eccetera, e nel programma di questa legislatura, appena iniziata, leggiamo (cito): "… per quanto attiene allo sviluppo del settore industriale va sviluppata ulteriormente la promozione degli insediamenti in Espace Aosta". Ora, pensando che con la legge regionale n. 4/93 si è iniziato a determinare gli interventi per la riqualificazione e lo sviluppo dell'area industriale della Cogne, e che sono passati più di 10 anni, adesso, dopo 10 anni, nei programmi vediamo ancora una ricerca per la promozione degli insediamenti in "Espace Aosta". Certamente questo "stride" di molto con quanto molti sindacati - fra cui anche il suo! - hanno denunciato pochi giorni fa, i quali, pur riconoscendo che il settore industriale attraversa una grave crisi in Europa, in Italia e, conseguentemente, in Valle d'Aosta, sottolineavano però gli aspetti critici della nostra regione, quali la lentezza decisionale e operativa nell'ambito dell'Amministrazione regionale: questo lo hanno detto i suoi sindacati!
Assessore, riconosciamo che quell'area industriale - e io ho riletto anche le risposte da lei date alle altre iniziative - è stata riconvertita e risanata con impegni finanziari di centinaia di miliardi, in gran parte della Comunità, è vero, e questo va a nostro merito essere riusciti a ottenerli ma, per la rimanenza, sono stati utilizzati dei fondi della Regione; ad oggi quelle superfici, tranne qualche capretta che fortunatamente gode la possibilità di sfruttarle, non sono utilizzate da alcun valdostano.
Chiediamo a lei, Assessore, se non è sua intenzione andare a modificare - o, se lei l'ha già modificata e non l'ha detto - la destinazione di quelle aree da industriali ad agricole? Dovendo percorrere quotidianamente la tangenziale che attraversa quell'area d'estate, vuoi anche a causa della grossa siccità che abbiamo avuto, non ho potuto non notare l'aspetto brullo e desolato dell'intero territorio: sembrava di essere in una zona deserta, sembrava di essere a Sharm El Sheik!
Assessore, venendo al contenuto dell'interpellanza - non sto adesso a ripercorrere tutte le tappe perché ne avrei per un quarto d'ora, con tutte le deliberazioni, le approvazioni, i progetti -, un anno fa veniva approvato il "master plan" con una spesa preventivata per l'intero recupero dell'area. Oggi - è passato un anno! - vedo una deliberazione di approvazione della progettazione definitiva degli edifici "D" ed "E", 2 edifici rispetto ai 18 che bisogna costruire, e i costi per la realizzazione di questi 2 edifici sono superiori, complessivamente 6.263.000 euro, cioè 4.408.000 per l'edificio "D" e 1.854.000 per l'edificio "E".
A fronte di quanto sopramenzionatto, chiedo se ritiene che questo "master plan" sia ancora valido e quali sono i costi attendibili dell'intera zona rispetto agli aumenti che abbiamo visto. Vengo poi anch'io alle richieste che ha formulato il collega Lattanzi: se, a fronte di tali costi - visto che nelle ultime sedute della legislatura avevamo appreso che erano poche le aziende interessate ad inserirsi nella zona industriale - vi sono aziende che hanno mostrato, ad oggi, reale interesse all'iniziativa dell'Amministrazione regionale e se la Giunta intende adottare altre iniziative per favorire l'insediamento nell'area destinata allo sviluppo produttivo.
Président - La parole à l'Assesseur aux activités productives et aux politiques du travail, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE) - Risponderò alle due interpellanze; mi pare che i punti 2 e 3 delle interpellanze sono simili, mentre divergono, per alcuni aspetti, sul punto 1), nel senso che nell'interpellanza del Consigliere Frassy si pone l'accento sullo stato del processo di riqualificazione delle aree in questione, mentre nell'interpellanza del Consigliere Comé si fa riferimento ai costi previsti dal "master plan".
Per venire allo stato del processo di riqualificazione dell'area, come è evidente e ha potuto verificare anche il Consigliere Comé, sono terminati gli interventi di riqualificazione ambientale e quindi il discorso del "capping" e dell'infrastrutturazione, sono terminati i collaudi tecnici e amministrativi della "Pépinière", per cui siamo nelle condizioni di poter attivare la "Pépinière" in quanto il Comune di Aosta ha rilasciato l'abitabilità, quindi possiamo partire con una prima popolazione dell'area. Sono state aggiudicate, a seguito di gara pubblica, la progettazione e la direzione lavori relativamente agli edifici "D" ed "E" e del "PAC", unico edificio rimasto in piedi dell'area Cogne che ha un aspetto un po' sinistro, messo giù in fondo. Siamo in attesa delle concessioni edilizie da parte del Comune di Aosta per fare gli appalti relativi ai due edifici suddetti e successivamente per quanto riguarda il terzo, quindi da questo punto di vista vi sono degli elementi di novità. Inoltre, "Vallée d'Aoste Structure" sta avviando la procedura di appalto relativa al recupero della cosiddetta "torre piezometrica" e ha avviato le progettazioni relative agli interventi di infrastrutturazione secondaria ed estensione delle reti tecnologiche delle recinzioni; quindi c'è una fase di appalti che dovrà portare ad una ulteriore sistemazione dell'area.
Sulla questione dei risultati vengo dopo; integrerei questa risposta con quanto veniva chiesto dal Consigliere Comé della "Stella Alpina" relativamente al "master plan", sul quale va fatta una precisazione. Il "master plan" ha come obiettivo primario quello di inquadrare l'assetto urbanistico volumetrico dell'area, quindi come deve essere organizzata l'area, quali sono gli edifici, che caratteristiche devono avere. Le indicazioni di impegno economico erano indicazioni di larga massima che andavano poi riverificate nel momento della realizzazione degli investimenti.
Ora, come dicevo prima, gli interventi di costruzione nuova sono gli edifici "D" ed "E", la ristrutturazione del "PAC", i finanziamenti derivano da fondi dell'obiettivo 2 e da fondi derivanti dall'accordo di programma con il Ministero dell'economia. Per gli altri interventi, quindi ulteriori interventi sull'area di nuovi insediamenti, quindi di nuove infrastrutturazioni e di nuovi capannoni, si prevede una realizzazione graduale anche in funzione delle richieste di insediamento nell'area da parte delle imprese.
Oggi non è possibile - e neanche significativo - determinare l'incremento dei costi in relazione agli interventi previsti nel "master plan", in quanto l'incremento dei costi si conosce con esattezza solo appaltando i lavori, nel senso che fare un edificio con un determinato tipo di impianti ha un costo, farlo con altri tipi di impianto ne ha altri: di qui, la divergenza di costi rispetto al "master plan". Il "master plan" considerava degli interventi di carattere standard e voi sapete quanto l'impiantistica costi ed incida sul valore di un immobile! D'altra parte, per quanto riguarda l'intervento e la maggiorazione dei costi, questa è dovuta non solo alla questione del tipo di impiantistica di cui sono dotati i capannoni, ma è legata anche a una lievitazione dei costi verificatasi nel settore edile - e direi che questa è una situazione che è stata riscontrata anche dall'Assessorato ai lavori pubblici - e poi da tutta una serie di implicazioni, anche le cosiddette "categorie REI", le resistenze degli edifici al fuoco, dove un livello di resistenza piuttosto che un altro implica dei costi di costruzione diversi.
Se dico che si procederà gradualmente, vuol dire che all'interno dell'area è possibile fare degli interventi secondo le seguenti modalità: gestiti direttamente dal "VDA Structure" con soldi pubblici; cessione di aree con diritto di superficie; la possibilità di prevedere la vendita dell'area - di questo avevamo parlato in relazione ad una interpellanza del gruppo di "Forza Italia" relativamente alla "Thermoplay" -, sulla base di una valutazione che è stata fatta dalla Giunta regionale. Quest'ultimo è un elemento di novità rispetto al passato, ovviamente è qualcosa che va fatto a fronte di garanzie offerte dall'imprenditore acquirente dell'area.
Per quanto riguarda i costi ipotizzabili, ad oggi, per un insediamento complessivo dell'area, si possono valutare intorno ai 100 milioni di euro, da cui vanno detratti circa 21 milioni, che sono quelli relativi agli interventi già finanziati, o realizzati o in corso di realizzazione; per la copertura della parte successiva si tratterà di vedere come intervenire, però le modalità possono essere o il diritto di superficie oppure la cessione dell'area. Tenete conto che vi è già la richiesta di un consorzio artigiani, che riguarda un'estensione di circa 12.500 metri quadrati sull'area stessa e, con i costi standard dei capannoni che sono stati appaltati adesso, significa che gli artigiani si farebbero carico di interventi significativi dal punto di vista finanziario. Non dobbiamo quindi pensare solo ad un intervento pubblico di costruzione, ma anche ad un intervento del privato; questo è l'orientamento rispetto al quale ci stiamo muovendo.
Sul punto 2) - chiedo scusa in anticipo - farò un elenco abbastanza dettagliato; chiedo di avere pazienza, ma è utile per inquadrare il problema.
Come aveva già ricordato il Consigliere Lattanzi, nella scorsa legislatura ci si era già soffermati su questo tema e avevo detto che erano stati fatti degli studi di "marketing", si era partecipato a "meeting" a livello internazionale, era stato definito il logo dell'area e fatte delle modellazioni tridimensionali, erano state fatte delle inserzioni, realizzato il sito "Web" dell'area, definiti elementi di "marketing" operativo relativi al "layout", ai canoni di locazione, ai servizi offerti, al "target" di insediamento ipotizzabile, e si era definita anche la procedura relativa all'esame per le domande di insediamento e di finanziamento a valere sulla legge regionale n. 3.
Successivamente, sono state realizzate ulteriori attività: si è proceduto alla stipula di una convenzione con "Unionfidi Piemonte" per l'ottenimento di garanzie a fronte di interventi finanziari, quindi l'imprenditore che investirà nell'area Cogne ha la possibilità di avere garanzie per i suoi investimenti forniti da "Unionfidi"; sono state sentite aziende che avevano espresso concreto interesse per l'insediamento; è stata attivata una rete di intermediari per attività di promozione e di investimenti sia in Italia che all'estero; è stato fatto un accordo con l'ICE (Istituto commercio estero) per fare una promozione delle aree a livello europeo, ad esempio a Parigi, Berlino, Stoccolma; è stato fatto un intervento anche a Cannes; si sono avviati contatti con società specializzate nel settore; sono stati avviati degli studi di settore e utilizzati dei "database" per selezionare dei settori di insediamento possibile, i quali, al momento, rappresentano settori in attività economica che hanno le migliori prospettive dal punto di vista produttivo, occupazionale, nel futuro. Sappiamo tutti che abbiamo una situazione economica non particolarmente facile, però ci auguriamo, tutti, di superarla.
Non sto a leggervi tutti i settori, ma si è pensato ad apparecchi elettromedicali, al settore delle telecomunicazioni, prodotti per igiene personale, settori legati alla ricerca, al "software" e servizi di informatica, strumentazione e controllo. Se poi siete interessati, vi farò avere l'elenco specifico; non credo che sia il caso di leggere una trentina di nomi relativamente a questo. È stata fatta un'attività di "mailing", nel senso che, sulla base delle banche dati a disposizione, nei mesi di gennaio e febbraio Finaosta ha inviato una lettera personalizzata alle aziende che sono state identificate come potenziali utenti di quest'area: sono circa 1300 le aziende identificate che sono state oggetto di "mailing".
È stata fatta un'azione da "Unionfidi Piemonte", che ha inviato una presentazione dell'area ai propri associati; è stato realizzato con l'ufficio "ICE" di Parigi una specifica iniziativa, che riguarda 595 aziende francesi operanti nei settori dell'agroalimentare, della logistica, dell'elettronica, dell'"high-tech", dell'informatica, delle nuove tecnologie e delle telecomunicazioni. È stato fatto un monitoraggio del sito "Web" dell'area e, dai dati che emergono, giugno e settembre di quest'anno, vi sono 453 visite: sono state consultate più di 20.000 pagine. È stata fatta un'attività di "mailing" nei confronti di camere di commercio, associazioni industriali e di categoria, e sono in fase di implementazione ulteriori azioni relative allo sviluppo di materiali promozionali e inserzioni pubblicitarie, la realizzazione di un filmato plurilingue con riversamento su "CD" e un aggiornamento delle visite renderizzate dell'area; verrà fatta una segnaletica personalizzata e un "totem" che verrà posizionato sulla rotonda all'interno del parco industriale.
Vi sono state alcune aziende che hanno manifestato un interesse, c'è una trattativa aperta con "Postal market"; vi sono alcune iniziative che non sono andate in porto: una, con "Azimut", relativamente al fatto che questa azienda, che intendeva collocarsi in Valle, ha poi trovato la disponibilità di un'area industriale vicino al proprio stabilimento, quindi ha optato per questa soluzione. Vi era un'azienda, la "Cromium Plating italiana", che produce barre in acciaio cromato, che non è stata giudicata compatibile con l'area; voi sapete che, anche sulla base di pareri tecnici dell'ARPA, la lavorazione del cromo presenta qualche criticità, quindi non è stata selezionata; vi sono contatti con la "Lavanderia industriale", con un'azienda del Biellese. Vi sono - come dicevo prima - 34 aziende artigiane che si sono costituite in consorzio ed è in avanzata fase il rapporto con Finaosta, ovvero è stata loro consegnata una bozza di contratto e sono nella fase di perfezionamento degli accordi.
Il dato che emerge da tale lavoro è che ci siamo trovati di fronte ad aziende manifestanti la volontà di insediarsi in pochi mesi e la non possibilità di avere locali pronti è stato un elemento di impossibilità a concludere questi accordi. Anche l'esperienza dell'autoporto ci ha dimostrato che nel momento in cui i locali sono pronti, a disposizione, è più possibile trovare chi li vada ad occupare; nel momento in cui i locali sono da costruire, bisogna sicuramente fare gli appalti, anche perché c'è un'ampia offerta in questo periodo, i problemi crescono.
Ricordavo prima il discorso della situazione economica; non vogliamo farci scudo di questo, ma è indubbiamente un dato obiettivo. C'è da dire anche che la situazione generale della Valle d'Aosta conferma dei "trend" fortunatamente migliori rispetto all'andamento dell'economia a livello nazionale: ad esempio, nel settore industriale c'è stata una crescita del valore aggiunto dell'11 percento nel 2001, dati che vengono confermati anche dalle analisi fatte nel corso del 2002. I livelli occupazionali, nel periodo 1999-2002, nell'industria in senso stretto, quindi nell'industria escluso il settore edile, sono saliti da 6.100 addetti a 6.700 con un incremento del 9,80% nel triennio: qui vi sono state alcune prese di posizione anche delle organizzazioni sindacali - venivano citate prima -, ma credo che ci si debba confrontare con i dati così come sono. Indubbiamente c'è una situazione economica che presenta delle criticità, ma è altrettanto vero che il settore industriale della Valle sostanzialmente tiene.
È chiaro che vi sono dei casi che fanno notizia; penso ad esempio al "caso Elelys", che ci preoccupa, la questione va affrontata per trovare delle soluzioni, ma parliamo di 50 addetti su 6700 del settore. Qualcuno ha parlato di "desertificazione", ma oggi non siamo alla chiusura della "Cogne" o a situazioni tipo anni '80; mi pare vi sia stato anche da parte dei sindacati - qualcuno vuole attribuirmi una qualche vicinanza - qualche eccesso nei toni, ma questo va a tutta dimostrazione dell'autonomia del sindacato, perché poi non sono i sindacati miei!
Vorrei sottolineare un particolare: stiamo elaborando i dati per la predisposizione del nuovo piano di politica del lavoro; ebbene, i dati all'ultimo anno ci dimostrano che in questa regione abbiamo dei tassi di disoccupazione inferiori al 4%, quindi oggi non ci troviamo di fronte ad una situazione di emergenza occupazionale. La Valle d'Aosta ha un tasso di occupazione del 66%: questo è un obiettivo che i paesi dell'UE si sono assunti a Lisbona, ma per il 2007; noi, lo abbiamo già realizzato nel 2002, questo per dire che, per certi versi, viviamo in una situazione particolare.
In tale situazione, l'orientamento della Giunta è quello di far sì che quest'area privilegi insediamenti di qualità, con dei tempi compatibili con questo obiettivo, vale a dire: scegliamo delle aziende di qualità, comunque delle aziende competitive, che possano garantire, per quanto possibile, in un mondo industriale in cui le certezze non vi sono per nessuno, continuità produttiva e occupazionale. Come ben sapete, questa è l'ultima area di una certa dimensione disponibile a livello regionale per insediamenti industriali, quindi è bene procedere con la necessaria prudenza nei nuovi insediamenti.
Si dà atto che dalle ore 18,05 presiede il Vicepresidente Nicco.
Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.
Lattanzi (CdL) - Devo dire che fa un certo effetti sentire un ex sindacalista - perché, qui, il conflitto di interessi non c'è più, nel senso che, terminata l'attività sindacale, è iniziata quella assessorile! -, un sindacalista finalmente "ex" si è reso conto che le certezze non vi sono più per nessuno! Non è una battuta ironica, purtroppo è assolutamente vero!
Voglio fare una premessa di onestà intellettuale: questo è un momento economicamente difficile, non va bene solo quando si parla del "Governo Berlusconi", detto da noi. Credo vada riconosciuto che è un momento particolarmente difficile, è ancor più difficile se si deve affrontare in un momento di crisi economica europeo, italiano e anche valdostano, nonostante i dati da lei citati, che sono: il miglior tasso di disoccupazione al 4%, il miglior tasso di occupazione al 66%; il suo predecessore sventolava con grande enfasi un PIL che in Valle d'Aosta cresceva più di quello italiano, addirittura il 3%! In tale contesto fa un certo effetto sentir parlare i sindacati di "crisi industriale", di aziende che se ne vanno, che chiudono, anche se poi lei, giustamente, minimizza sulle crisi industriali del settore in un momento come questo, perché lei dice, forte dei numeri, che siamo in una situazione di particolare favore!
Le voglio allora ribadire che le certezze non ci sono più per nessuno e, siccome stiamo dicendo questo da un po' di anni, noi abbiamo, invece, una certezza: che il nostro futuro - lei citava prima che il tasso di occupazione in Valle è già al livello che in Europa devono raggiungere nel 2007 -, il futuro per la nostra regione ha una certezza sola: sarà roseo se sapremo produrre ricchezza reale, perché quando lei cita i dati dell'occupazione, dovrebbe essere onesto e dire che il comparto pubblico, diretto e indiretto, in questa regione fa da calmiere e da ammortizzatore sociale! Sappiamo che nessuno degli assessori all'industria ha avuto le risorse percentuali pro capite, per cittadino, della propria comunità, che lei ha avuto in questi dieci anni!
È bello sentirsi raccontare come si fa impresa dagli ex Comunisti! Peccato che non siete capaci, né in tempi di pace, né in tempi di guerre economiche, perché quando i momenti sono difficili, non siete capaci, ma non lo siete neanche stati quando i momenti erano rosei per tutti! Se Berlusconi avesse le risorse che avete, poi, probabilmente noi saremmo già il primo paese del mondo! Il problema è che gli altri non hanno queste risorse, caro Sandri! Voi siete molto bravi a spenderle, a produrle un po' meno! Infatti, siamo qui a tirare un bilancio di quella che è una vostra gestione, ormai decennale, dell'industria valdostana, che non è in crisi perché è in crisi l'economia in questi ultimi due o tre anni - come in tutto il resto del mondo -; per voi, è in crisi da sempre perché, nonostante le ingenti risorse spese - noi aggiungiamo "sperperate" -, non avete creato un solo posto di lavoro di economia reale, ma avete proceduto in quella che è l'occupazione assorbente dell'ente pubblico!
Qualche minuto fa, in un corridoio, si commentava sull'espletamento di un concorso, anzi due, al Casinò di Saint-Vincent… udite, udite! Per assumere un operaio e un impiegato amministrativo si sono fatti 2 concorsi, a cui naturalmente hanno partecipato decine di persone, nella speranza di avere ancora un posto al Casinò di Saint-Vincent, quando sappiamo qual è la sua situazione e quando bisognerebbe preoccuparsi di non far perdere il lavoro a quelli che già ci sono, piuttosto che assumere nuovo personale, creando dei "carrozzoni di selezione" per un operaio e un impiegato amministrativo! Purtroppo siamo di fronte ad una realtà unica in Italia: non per la sua capacità di produrre economia reale, ma per la sua capacità di spendere risorse immani!
Lei dice: "è aumentata l'occupazione in Valle d'Aosta"; io le dico: "si ricordi che da quando governate voi quell'assessorato, avete perso centinaia di posti di lavoro nell'industria, nel vostro settore privilegiato"! Ve lo dicono anche i vostri sindacati, quelli che lei oggi dice essere dei partner istituzionali con i quali si confronta! Lei viene da lì, sa perfettamente cosa avete fatto con la gestione dell'industria in questi dieci anni!
Veniamo all'area Cogne, stigmatizzando anche le critiche del sindacato della CGIL, che è stato connivente della politica industriale in questa regione e adesso alza le critiche, quando si è ben guardato a farlo prima della campagna elettorale… ma il giorno dopo ha iniziato a farlo! Forse a qualcuno non avete dato un posto di sottogoverno e allora qualcuno comincia ad agitarsi! Questi sindacati, così interessati all'occupazione industriale, si sono ben guardati dal dire nei mesi di aprile-maggio che c'era crisi industriale in Valle d'Aosta, quindi anche queste critiche purtroppo lasciano il tempo che trovano, ma è la verità! Siamo in uno stato di economia industriale degenerativa, in un momento difficile, che noi purtroppo affrontiamo con ingenti risorse finanziarie spese nell'ultimo decennio, ma che ha prodotto, alla luce di quello che lei ha appena finito di raccontarci, un vero e proprio "buco economico"!
Lei ha citato almeno una ventina di iniziative che avete messo in atto in tempi diversi. Noi avevamo già sollevato perplessità sulle iniziative che lei ci aveva comunicato ad inizio anno, perché non volevamo fare semplicemente "il teatrino della politica", per cui se lei è di Sinistra e governa, noi dobbiamo essere di Centro-Destra e dobbiamo criticare, ma perché i dati purtroppo ci dicevano che su tutta l'attività investita in comunicazione e promozione, pochissime - tre, mi pare di ricordare - fossero le aziende che si erano avvicinate con grande prudenza, perché tutte quelle avvicinatesi con un certo interesse erano state letteralmente disincentivate a farlo, tanto che oggi - questa forse è una buona notizia, sebbene tardiva, molto tardiva - avete modificato i criteri!
Apro una parentesi: le vorrei ricordare che lei, con molta enfasi, nell'ultimo confronto su questo tema, aveva difeso a spada tratta i criteri che impedivano agli artigiani, commercianti e industriali che si insediavano in quei luoghi, di poter comprare i siti industriali per poter mettere nel loro bilancio, nel corso degli anni, il patrimonio su cui investivano; quindi il criterio di impedire l'acquisto era un criterio sbagliato profondamente, che voi avete sostenuto per 6 anni! Ancora pochi mesi fa - le ricordo - lei a spada tratta difendeva questa imposizione regionale, criterio sbagliato, che impediva la valutazione da parte di un'azienda di poter patrimonializzare il sito industriale su cui andava ad investire; oggi ci comunicate che invece si può comprare! Infatti il consorzio delle aziende artigiane, che aveva sollevato questa problematica, dimostra un timido interesse; ma è uno, è un solo consorzio!
Dopo di che lei dice che tutta una serie di iniziative sono state fatte e quindi va bene, ma ci comunica che oggi, 15 ottobre 2003, a distanza di 10 anni di riflessioni, di pensieri, di progetti, di investimenti, di strutture, di "VDA Structure", di piani di accordo, di "Progetto Aosta", siamo ancora in attesa che la Giunta di Centro-Sinistra ad Aosta autorizzi l'edificabilità, apprendiamo con soddisfazione che ha dato almeno l'abitabilità di quello che c'è, ma deve ancora darci l'autorizzazione edilizia per quello che dovrà venire, come se lo aveste chiesto oggi per una cosa che non si pensava di costruire! Ma è dal 1993, sono dieci anni che dovreste sapere cosa volevate costruire lì!
Inefficienza: un modello gestionale del suo Assessorato che riteniamo insoddisfacente! Non vogliamo addossarle tutte le colpe, sappiamo che non è solo per sua responsabilità, ma chi si muove su sua indicazione, chi si è mosso prima della sua area politica, e chi oggi ancora gestisce decine di miliardi di vecchie lire - o di milioni di euro - è nelle condizioni di non saper più da che parte girarsi!
Lei dice che ora siamo in una situazione diversa; io allora termino dicendo che siamo in una situazione diversa, ma, come stiamo urlando da qualche anno dentro questo Palazzo, purtroppo, continuando così, lo saremo ancora per poco, nonostante le ingenti risorse che avete a disposizione, perché c'è la incapacità di comprendere le logiche del mercato, perché si affrontano con i concetti dei diritti e non dei doveri, e non di quella competitività che permetterebbe alla nostra regione di pensare di avere un futuro nel settore dell'economia! Prima lo dicevamo solo noi; oggi, lo dicono in maniera faziosa anche i suoi sindacati, ma soprattutto lo dice la gente che aspetta un lavoro, chi sta studiando per avere un futuro in questa regione, che si dichiara insoddisfatta di quello che state facendo, e siamo a un terzo della riqualificazione di quell'area con voi che navigate a vista!
Si dà atto che dalle ore 18,23 presiede il Presidente Perron.
Président - La parole au Conseiller Comé.
Comé (SA) - Devo dire che posso dichiararmi abbastanza soddisfatto, perché penso che quelle caprette che avevo citato prima avranno ancora per parecchi anni la possibilità di farlo; possono mangiare tranquillamente in quelle aree perché mi pare di cogliere che i tempi saranno lunghi: sono contento per loro!
Dalla risposta dell'Assessore mi pare di non cogliere alcuna grande novità rispetto alle risposte che aveva dato 4-5 mesi fa. Qui noi siamo di nuovo in una situazione dove c'è tutta un'attività estremamente forte da parte dell'Assessorato, di "VDA Structure", per fare progetti, per fare filmati, per fare "totem", per fare segnaletica, ma qui veramente non abbiamo alcuna risposta da parte delle aziende, e questo dovrebbe preoccuparla. Nel giro di qualche anno sentiremo qualcuno che arriverà e dirà: "quello è un malato grave, quella è un'area dove c'è qualcosa che non va, è una situazione dove c'è un malato grave", e saranno poi tutti concordi nel dare questo giudizio; ma quando lo dice qualcuno… come quando per il casinò avevamo detto che vi erano già dei problemi, avete detto che tutto andava bene! Qui si ripercorre la stessa situazione!
Assessore, lei ha detto che l'orientamento della maggioranza è quello di privilegiare gli insediamenti di qualità che ci garantiscano e siano competitivi; ma quali aziende "di qualità"? Ho l'impressione che qui si voglia cercare di far apparire che lì si va a comprare una giacca nuova, una bella cravatta, un bel paio di scarpe, ma non abbiamo persone che le indossano! Per quanto riguarda il discorso che faceva lei del "master plan"… Assessore, ma scusi: rispetto alla previsione del "master plan", per quanto riguarda l'edificio "D", abbiamo un aumento del 54,38% rispetto alla previsione, e dell'edificio "E" abbiamo un aumento del 79,28%! Assessore, possono essere delle previsioni di massima, ma qui hanno "bucato" completamente!
Mi chiedo: con quale serenità un Consigliere regionale può esaminare le proposte della Giunta regionale? Vedo anche che lei con grande disagio ha dovuto presentarsi, oggi, in Consiglio, a sostenere la credibilità della società "VDA Structure", perché non è possibile che si faccia un "master plan" in cui le previsioni di costo per la realizzazione dello stesso in un anno possono subire un aumento d addirittura dell'80%; è impressionante, fosse un privato, veramente questi tecnici sarebbero già stati spediti!
Dalle sue risposte mi sembra invece di cogliere che qui si continuerà a fare questa ricerca di mercato; l'unico aspetto positivo è quello di aver colto che c'è stata la volontà da parte vostra di andare a modificare i criteri per l'insediamento!