Oggetto del Consiglio n. 106 del 1° ottobre 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 106/XII - Stato di attuazione della riforma scolastica prevista dalla legge statale 53/2003. (Interpellanza)
Interpellanza
Permesso che:
- la legge n. 53 del 2003 di riforma della scuola ha previsto un avvio graduale delle innovazioni didattiche, lasciando all'autonomia scolastica la facoltà di anticipare di sei mesi, in via sperimentale per il corrente anno scolastico, sia l'inizio della scuola d'infanzia sia quello delle elementari;
- tra le novità obbligatorie per il corrente anno vi sono l'insegnamento dell'inglese e dell'informatica;
Rilevato che
in Valle d'Aosta non si ha notizia di scuole che abbiano accettato di anticipare l'età di iscrizione;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
Il Presidente della Regione e l'Assessore all'Istruzione per sapere:
1) quali siano le cause che hanno impedito alle famiglie valdostane di fruire dell'anticipazione dell'età di iscrizione nelle scuole della regione;
2) qual è allo stato attuale la situazione relativamente ai nuovi insegnamenti, con particolare riferimento agli organici ed alle attrezzature informatiche;
3) se l'Assessorato e/o la Sovrintendenza agli studi abbiano emanato disposizioni relativamente all'attuazione della Riforma Moratti ed in caso affermativo quali siano i temi affrontati e gli indirizzi espressi.
F.to: Frassy -Tibaldi
Président - La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (CdL) - L'interpellanza che il nostro gruppo presenta si riferisce alla grande riforma della scuola italiana, che è stata varata ad inizio 2003 e che andrà nei prossimi anni completamente a regime, per cambiare l'impostazione che ha contraddistinto fino ad ora soprattutto la scuola primaria, ma interessando tutto il corso scolastico superiore. La gradualità è elemento che caratterizza questo tipo di riforma per quella che è la complessità della riforma stessa e per quella che è la condivisibile volontà di verificare, passo passo, le problematiche di attuazione di questa riforma.
Prima ancora che la riforma divenisse cogente nella sua gradualità, nell'ambito dell'autonomia che è riservata alle singole istituzioni scolastiche, già nel precedente anno scolastico in diverse regioni erano stati anticipati i termini per l'iscrizione sia alla scuola di infanzia, come ora è definita la scuola materna, sia alla prima classe del ciclo elementare. Da quest'anno è obbligatoria l'iscrizione anticipata su richiesta, tant'è che ad aprile sono stati riaperti i termini per le elementari, con possibilità di anticipo dell'iscrizione per i ragazzi che compivano i 6 anni tra febbraio e marzo. La Valle d'Aosta, nell'ambito delle sue istituzioni, ha recepito la disposizione ministeriale dell'aprile 2003, ma non aveva sperimentato nel precedente anno scolastico l'anticipo dell'età scolare delle prime classi e non ha neppure per quest'anno avviato l'anticipo, che non era ancora regolamentato in forma obbligatoria, per l'iscrizione alla scuola di infanzia. Facciamo rilevare su questo aspetto come vi sia una serie comunque non solo di mancate opportunità didattiche di sperimentazione, ma come vi siano anche una serie di disagi creati alle famiglie valdostane.
Penso che l'Assessore sia a conoscenza del dato sulla carenza di offerta degli asili nido, carenza che si riversa indirettamente su quello che è l'anticipo della frequenza della scuola di infanzia. Quest'anno - la fonte è Eurispes - vi è stato il 51,7% delle domande inevase a livello regionale per quanto riguarda le iscrizioni agli asili nido; su 160 domande - nella città di Aosta - quest'anno c'erano solo 54 posti, in quanto gli altri erano occupati dai bambini che continuavano la frequenza dell'asilo iniziato negli anni precedenti; a Gignod, su 19 domande solo 5 posti per quest'anno; in totale stiamo parlando di qualcosa come 115 posti. È vero che gli asili nido c'entrano poco e nulla con questa riforma in quanto dipendono dalle amministrazioni comunali, ma il riflesso dell'anticipo della scuola di infanzia toglierebbe una parte delle presenze degli asili nido dell'ultimo anno e libererebbe così posti per i bambini che vengono inseriti al primo anno.
Quest'anno di certo vi è l'obbligo dell'insegnamento dell'inglese e dell'informatica. Sappiamo che, per quanto riguarda l'inglese, la Regione già da tempo ha avviato, in convenzione con l'English Center, una serie di corsi di formazione per il personale docente, ma la situazione - come già negli anni passati abbiamo potuto verificare - è ancora numericamente insufficiente per poter consentire la gestione in maniera organica dell'insegnamento dell'inglese nelle prime classi delle scuole elementari. Vorremmo perciò capire in sostanza come l'Assessorato e la Sovrintendenza si sono attrezzati per affrontare l'avvio della riforma, sia in riferimento all'inglese, sia in riferimento all'insegnamento delle nozioni informatiche.
Président - La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Charles Teresa.
Charles (UV) - Pour trouver une application de la loi n° 53/2003, il faut arriver à l'émanation des décrets de réalisation qui, pour le moment, ne sont pas encore en vigueur. Le 12 septembre dernier le Conseil des ministres a approuvé un schéma de décret qui, pour devenir exécutif, doit être examiné par la Conférence Etat-Région et ensuite doit avoir l'avis des commissions compétentes de la Chambre et du Sénat.
Cela dit, l'inscription anticipée à la classe première, comme cours préparatoire, et à l'école élémentaire s'est passée chez nous comme prévu au niveau national; en effet, la faculté de choix a été donnée aux familles d'anticiper l'inscription de leurs enfants selon ce qui a été établi par les dispositions du Ministère. Au total, au niveau de notre Région, les élèves qui fréquentent l'école élémentaire un an à l'avance sont au nombre de 47. Pour ce qui concerne l'école maternelle, il faut souligner que la loi en question prévoit que l'anticipation d'une année se passe graduellement, comme vous avez dit d'ailleurs, qu'il faut qu'elle se réalise sous forme d'expérimentation et qu'elle établisse l'introduction de nouvelles formes de profession et de nouveaux modèles d'organisation. Le Ministère, à travers des dispositions précédentes, avait-il annoncé l'identification des éléments nécessaires pour mettre sur pied cette réforme, mais ces éléments n'ont toujours pas été fournis; voilà pourquoi l'expérimentation n'a pas encore commencée.
Passons aux nouveaux enseignements. Si pour "nouveaux enseignements" naturellement vous voulez parler de l'anglais et de l'alphabétisation informatique à l'école primaire, l'Assessorat de l'éducation et de la culture a entrepris l'expérimentation de l'enseignement de l'anglais déjà à partir de l'année scolaire 1997-2000. Pour que l'expérimentation ait une bonne réussite, l'Assessorat a prédisposé un vaste plan de formation destiné aux enseignants, il y a eu 103 enseignants de l'école élémentaire, dont 44 ont déjà obtenu le "preliminary english test" qui est reconnu par l'Université de Cambridge. Les données de l'an passé nous disent qu'il y a eu le 98% des élèves de 5e classe à avoir bénéficié de l'enseignement de la langue anglaise et presque le 48% des élèves de classe première à en avoir bénéficié, bien que l'expérimentation n'ait pas prévu obligatoirement l'implication des 2 premières classes élémentaires.
Pour ce qui concerne les infrastructures, le 90% des écoles élémentaires de la Vallée d'Aoste possède des instruments informatiques, le 38% possède un laboratoire d'informatique avec internet et le 37% possède au moins un ordinateur utilisé à des fins didactiques avec internet.
L'Assessorat de l'éducation le 28 août dernier a fait passer une circulaire aux dirigeants de l'école primaire. Cette circulaire prenait acte du fait que le décret d'application prévu par la loi n° 53 n'avait pas été publié; elle invitait aussi les écoles, compte tenu des résultats positifs obtenus et déjà mis en évidence, de poursuivre l'expérimentation de l'enseignement de l'anglais, en l'étendant à toutes les classes du cours élémentaire. Enfin, pour promouvoir l'alphabétisation informatique, l'Assessorat s'engageait à assister les écoles dans leurs actions à travers des interventions d'assistance et de diffusion des expériences les plus significatives dans le domaine de l'introduction des technologies multimédiales.
Si dà atto che, dalle ore 17,52, presiede il Vicepresidente Lanièce.
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - Alcune brevi riflessioni sulle risposte che l'Assessore ha fornito a questa interpellanza.
La nostra perplessità nasce su questa diffidenza di tipo forse più politico che non didattico nell'avviare la fase della sperimentazione, tenendo conto che questa Regione, soprattutto nel campo dell'istruzione, e mi riferisco all'istruzione professionale, è sempre stata all'avanguardia. Noi abbiamo competenze statutarie primarie e abbiamo gestito in maniera innovativa tutta quella che è l'istruzione professionale, quando in Italia c'erano ancora molte perplessità su come gestire questo particolare segmento dell'istruzione. In questo caso invece l'Assessore ci sembra abbia detto: "Sì, c'era la sperimentazione, però non c'erano decreti o indirizzi, di conseguenza abbiamo ritenuto di non procedere alla sperimentazione". È una risposta che non risponde al quesito politico; perché, ovviamente, essendo una fase di tipo sperimentale, era lasciata, non alla discrezionalità delle regioni, ma all'autonomia degli istituti. Qui apro una parentesi: è curioso che questa autonomia degli istituti sia stata omologata per tutti gli istituti della Regione, nel senso che mi risulta che la fase sperimentale - l'Assessore conferma - non abbia avuto attuazione in alcun istituto, cosa che, invece, la riforma già antecedente alla "riforma Moratti" rendeva possibile; sarebbe stato possibile, per i singoli istituti, anticipare in via sperimentale perlomeno l'età di iscrizione.
Sulla questione dell'informatizzazione esprimiamo delle perplessità su quello che è il futuro, perché - al di là delle linee di indirizzo che potranno pervenire dal Ministero, ma anche dalla Sovrintendenza regionale - si tratta di fare i conti con delle risorse di tipo economico-finanziario. Anche qui le istituzioni non hanno avuto ad oggi dei finanziamenti ad hoc, al di fuori dei finanziamenti che vengono normalmente erogati per l'autonomia didattica funzionale, per implementare l'informatizzazione delle loro scuole, tant'è che alcune scuole più nuove o con dirigenti con una particolare vocazione informatica sono forse più avanti, altre scuole sono decisamente più indietro. E quando dico "decisamente più indietro", mi riferisco anche ai dati che l'Assessore ci ha fornito in percentuale sull'informatizzazione, citando il dato dell'80%. Attenzione, perché in questo dato rientrano tutte quelle che sono le strutture a disposizione della segreteria e del corpo insegnanti, tant'è che in alcune istituzioni vi è una condivisione delle strumentazioni informatiche fra gli alunni e gli insegnanti e nei periodi degli scrutini non vi è la possibilità da parte delle classi di accedere ai corsi di informatica proprio perché le postazioni informatiche sono occupate dal corpo insegnanti. Penso perciò che qui si porrà anche il problema di rendere praticabile in maniera funzionale l'apprendimento dell'informatica, che è "l'alfabetizzazione" del terzo millennio. Il digiuno di nozioni e di capacità informatiche nel terzo millennio equivale a quello che era l'analfabetismo all'inizio del secolo scorso.
Con queste riflessioni perciò auspichiamo che vi sia da adesso in avanti una maggiore convinzione nel dare corpo a questa riforma. Le riforme, per poter essere concrete e vincenti, devono trovare pratica applicazione sul territorio e la Regione Valle d'Aosta in materia ha più di un elemento per poter contribuire, a livello regionale, all'avvio di questa riforma in una maniera significativamente positiva o nel rallentarla in maniera che riterremmo negativa.