Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 100 del 1° ottobre 2003 - Resoconto

OGGETTO N. 100/XII - Intervento di ripristino ambientale di tutte le zone deturpate dalle opere realizzate per la costruzione della strada del Nivolet. (Interpellanza)

Interpellanza

Ricordato che il progetto di costruzione di una strada carrozzabile di collegamento fra la Valle d'Aosta ed il Piemonte tramite il Colle del Nivolet è stato abbandonato nel 1973;

Evidenziato che l'abbandono del progetto è stato determinato prevalentemente da ragioni ambientali, essendo tale zona totalmente all'interno del Parco Nazionale Gran Paradiso ed ora anche Zona di Protezione Speciale ai sensi delle Direttive europee di protezione ambientale;

Rilevato che le profonde ferite all'ambiente naturale determinate dalle opere realizzate negli anni '50 e '60 sono ancora ben visibili sia a monte di Pont, sia in cima al Nivolet;

Rilevato, altresì, che persino il cantiere dell'impresa costruttrice della strada è ancora, dopo trent'anni, presente, in stato di abbandono e di degrado;

Sottolineati gli sforzi che anche sul versante piemontese si stanno facendo per limitare l'impatto della strada e che ha portato, nei mesi scorsi, per la prima volta, ad un divieto del traffico veicolare;

Visto che il progetto preliminare di bonifica del versante orografico di sinistra della Valsavarenche, nella zona di Pont, approvato dalla Giunta regionale con deliberazione del 4 agosto 2003 si occupa soprattutto della costruzione di due nuove gallerie sulla strada regionale, riservando un'attenzione del tutto marginale al recupero ambientale della strada del Nivolet ed al relativo cantiere;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale e l'Assessore competente per conoscere:

1. se non si ritiene opportuno progettare e realizzare un intervento organico di ripristino ambientale di tutte le zone deturpate dalle opere realizzate per costruire la strada del Nivolet in territorio valdostano;

2. se sono state definite le modalità per il recupero ambientale del cantiere abbandonato citato in premessa.

F.to: Riccarand - Curtaz

Président - La parole au Conseiller Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - Oltre ai reliquati, che sono da recuperare e rinaturalizzare, vi sono anche delle strade pressoché intere da sistemare e la strada del Nivolet è uno di questi casi. Questa strada è sbagliata, non è l'unica in Valle d'Aosta, ma questa, per fortuna, si è fermata in tempo.

Come sappiamo, 30 anni fa, dopo che questa opera era stata completata sul versante piemontese e erano stati costruiti molti chilometri di strada, salendo da Pont verso il pianoro del Nivolet e scendendo dal colle del Nivolet verso il pianoro - fra l'altro, tratti anche in galleria -, si è bloccata per 2 motivi essenziali: il primo, perché era venuto meno lo stimolo principale di quest'opera, ossia gli interessi dell'azienda elettrica municipale di Torino, che intendeva realizzare un grande invaso al Nivolet - progetto tramontato poi alla fine degli anni '60, ma che era una delle motivazioni per cui si costruì quella strada -; il secondo, perché era cresciuta la sensibilità rispetto al Parco nazionale del Gran Paradiso e la consapevolezza che un'opera di questo tipo avrebbe inferto un colpo durissimo alla presenza del Parco.

Quest'opera si interruppe, però sono rimasti dei tratti irrealizzati: circa 3,5 chilometri sopra Pont, alcuni chilometri uscendo dal colle; è rimasto tutto il cantiere con i suoi baraccamenti, fra l'altro questi tratti chiusi al traffico si sono dissestati, diventando fonte di un ulteriore danno del territorio. Trattandosi di opere realizzate scavando nella roccia in alta quota, inoltre, il processo di inerbimento è difficile e deve essere aiutato.

Il problema che poniamo con questa interpellanza è quello di un intervento organico di recupero ambientale, di sistemazione e di rinaturazione di questa ferita, che è molto profonda e su un territorio molto delicato, perché ci troviamo nel cuore del Parco nazionale del Gran Paradiso. Abbiamo posto questo problema anche perché abbiamo notato una confusione… nel senso che anche sugli organi di informazione - probabilmente, vi è un problema di comunicazione - è uscita la notizia che si metteva mano a questa strada, alla luce della deliberazione di Giunta n. 2913/2003 in cui sono previsti impegni finanziari anche ingenti: 9,5 milioni di euro. Se poi andiamo a vedere il progetto a cui si riferisce questa deliberazione, però ci si rende conto che non riguarda, se non marginalmente, la strada del Nivolet, perché questo progetto di cui con deliberazione di Giunta del 4 agosto 2003 si è approvato il progetto preliminare, è un intervento di bonifica del versante orografico di sinistra a monte della strada regionale n. 23 a Valsavarenche e concerne la costruzione di 2 nuove gallerie sulla strada regionale. L'importo complessivo di questo progetto è di 9,5 milioni di euro, dei quali 9 milioni sono riferiti alla costruzione delle 2 nuove gallerie e 500.000 euro ad interventi di sistemazione sul vecchio tratto di strada. Questo è il progetto di cui è depositato il VIA e che tutti possono esaminare.

Quello che chiediamo è che, al di là di questo intervento troppo limitato e concernente una parte esigua della strada del Nivolet, vi sia un intervento complessivo organico, che riguardi il tratto della strada del Nivolet che sale da Pont fino a dove vi è l'interruzione - si tratta di 3,5 chilometri -, il tratto che dal colle scende verso il pianoro e tutta l'area del cantiere, cioè dei baraccamenti, dove vi sono ancora tutta una serie di strutture fatiscenti, che danno brutta immagine di sé e che contribuiscono al degrado complessivo della zona.

Président - La parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Cerise.

Cerise (UV) - Collega Riccarand, spero che questa sua illustrazione parta da un errore, altrimenti dovrei dire che qui vi è molta malafede, come minimo, perché è esattamente il contrario di quanto è stato detto da lei!

Questo intervento, che è denominato "Progetto di bonifica del versante sinistro orografico a monte della strada regionale n. 23 della Valsavarenche, nel tratto compreso fra le località Pessey e Pont", la cui fase preliminare è stata approvata con la deliberazione di Giunta n. 2913 del 4 agosto 2003, è stato sviluppato a seguito di alcuni fenomeni di crollo - franette, per capirsi, fra l'altro alcune anche di notevoli dimensioni - verificatisi in successione negli anni 1990 e 1991 lungo il canalone del Pessey sovrastante la strada regionale e prima dell'abitato di Pont e coinvolgenti in maniera pesante la sopraccitata strada regionale. Sulla base di questi riscontri, l'Amministrazione regionale, con la deliberazione di Giunta n. 3728/1993, ha affidato a dei tecnici l'incarico di progettazione dell'intervento sopraccitato; vi era un intervento mirato a stabilizzare il versante e ad evitare che si ripetessero questi crolli. Le finalità individuate erano chiaramente quelle di predisporre gli opportuni interventi volti alla riduzione del rischio geologico sul tratto di strada regionale immediatamente precedente il villaggio di Pont. Contestualmente allo sviluppo progettuale, si constatava la presenza di altre situazioni di rischio principalmente legate a fenomeni valanghivi, per cui venivano inserite opere di natura passiva - gallerie paravalanghe - atte a ridurre tale rischio sulla strada regionale. Questo è il discorso di previsione per quanto riguarda la messa in sicurezza della strada regionale.

Dall'analisi del sito, emergeva quale fattore di criticità per quei dissesti che si originavano dalla cosiddetta "strada del Nivolet" o chiamiamola "pista del Nivolet" per evitare confusioni con la strada … quindi la strada del Nivolet era oggetto… (e questa è una valutazione già fatta in sede progettuale) … era la causa scatenante di quei dissesti, che si erano poi concretizzati in frane, eccetera, lasciamo stare la valanga, che è un discorso a parte. Dallo sviluppo progettuale iniziale… anche nella sua fase di valutazione degli impatti ambientali, siccome l'opera ricorreva negli ambiti di applicazione della legge n. 14/1999, venivano sollevate dai soggetti competenti e coinvolti indicazioni tecniche tali da rendere necessario un adeguamento progettuale alle indicazioni particolari dell'Ente Parco nazionale del Gran Paradiso. Successivamente, anche in relazione agli effetti sull'area dei diversi eventi alluvionali del 1993 e del 2000 - i quali peraltro hanno determinato la mutazione dei luoghi e un aggravamento di certe situazioni -, si è proceduto ad una revisione progettuale sfociata in una soluzione che fosse conforme allo stato attuale dei luoghi, alle indicazioni tecniche e ai vincoli formulati dai vari soggetti competenti per legge.

La soluzione progettuale presentata otteneva una valutazione positiva condizionata sulla compatibilità ambientale con la deliberazione di Giunta n. 1084/2003, indicando espressamente di sviluppare il progetto definitivo ed esecutivo secondo le finalità di messa in sicurezza del versante - quindi non realizzare delle opere passive come delle gallerie, bensì mettere in sicurezza il versante, il che significa fare un intervento puntuale -, senza che questo risulti presupposto per la prosecuzione della strada del Nivolet, come qualcuno poi ha pensato bene di dire. Non dico che siate stati voi, comunque qualcuno ha interpretato male, perché, a proposito di note di stampa, era stato addirittura detto che volevamo continuare la strada del Nivolet, cosa che non ci è neanche mai passata per la testa! Sulla base delle indicazioni contenute e della valutazione positiva condizionata sulla compatibilità ambientale, si procedeva alla valutazione della progettazione preliminare con la deliberazione n. 2913/2003. Sulla base di tale approvazione, la struttura regionale competente comunicava allo staff progettuale di procedere con lo sviluppo definitivo degli interventi di sistemazione dei dissesti sul versante - ancora una volta non si è mai parlato di dare incarichi per fare progetti di gallerie paravalanghe - e al recupero idrogeologico della strada del Nivolet nel suo tratto iniziale fino alla galleria, che rappresenta il tratto di origine di una serie di dissesti coinvolgenti nel recente passato le strutture - nucleo abitato di Pont - e le infrastrutture - la strada regionale - posizionate alla base del versante, rimandando lo sviluppo progettuale delle gallerie ad una successiva fase, da affidare ad altra struttura regionale che doveva essere eventualmente quella competente in materia di viabilità, direttamente competente in opere stradali.

Voglio ripetere, allora, che le finalità progettuali sono raffigurabili in una sistemazione di alcune situazioni di dissesto idrogeologico - originatesi sul versante sinistro orografico fra le località Pessey e Pont e aggravatesi nel tempo anche a seguito dei numerosi eventi alluvionali che hanno coinvolto l'area in questione - tali da determinare condizioni di rischio per le sottostanti strade regionali e per il nucleo abitato di Pont. Tali interventi - quelli che si vogliono eseguire e che sono oggetto dello sviluppo progettuale, sia chiaro - sono riassumibili in: stabilizzazione corticale di dissesti superficiali sulle scarpate tagliate dalla strada del Nivolet, disgaggi e bonifiche di situazioni di stabilità per crollo lapideo su alcune porzioni rocciose adiacenti alla pista del Nivolet, realizzazione e ripristino di un'adeguata rete di smaltimento delle acque di ruscellamento superficiale, integrazione ed incremento delle funzioni della pista come gradone di arresto per fenomeni di crollo provenienti dalle parti più alte del versante. Tali azioni conducono parallelamente ad un recupero ambientale di questo tratto della strada del Nivolet, portando ad un parziale mascheramento delle vecchie opere murarie e ad una stabilizzazione e ricostituzione di settori di scarpate interessate da evidenti segni di erosione, giungendo contestualmente ad una riduzione della porzione carrabile a 2,5 metri - questo perché altrimenti queste opere di mascheramento non si potrebbero fare -, come peraltro da espresse indicazioni dell'Ente Parco nazionale del Gran Paradiso. Noi, allora, abbiamo preventivato di fare questi interventi e per essi abbiamo dato il "la". Le gallerie stradali sono state prese in considerazione in senso generale come possibile soluzione passiva all'ipotesi delle valanghe, ma sono state demandate ad altri sviluppi; in questa fase ci preme realizzare questi interventi, esattamente quelli che lei chiedeva.

L'intervento in corso di sviluppo progettuale ha quindi le finalità di riduzione dei fattori di rischio idrogeologico su quel tratto di versante, è volto alla protezione della strada regionale e del villaggio di Pont. Tale azione coincide in parte prevalente con la necessità di recupero ambientale del vecchio tracciato della strada del Nivolet. Le finalità progettuali affidate con l'incarico del 1993 ai professionisti non erano quelle di un recupero ambientale - qui si fa confusione fra le due fasi, perché da una fase all'altra sono passati qualcosa come 10 anni, poi vi è stata tutta una serie di eventi -, anche se parzialmente le azioni di recupero idrogeologico possono raggiungere il medesimo scopo. Tale finalità è globalmente ottenibile con un approccio specifico che esula dalle finalità della progettazione in corso di esecuzione. Le gallerie, quindi, ribadisco, sono una pura ipotesi in ragione di una messa in sicurezza di questo tratto di strada regionale per quanto riguarda le valanghe, ma non ha niente a che vedere con tutto il progetto che stiamo portando avanti e che intendiamo realizzare a breve termine.

Vi è un'altra questione per quanto riguarda il punto n. 2 della sua interpellanza: le modalità di recupero ambientale del vecchio cantiere abbandonato non rientrano nella competenza di questo Assessorato, perché quel cantiere è stato commissionato dall'Ente Parco e sono l'Ente Parco e il comune che si devono preoccupare di smontarlo. Voglio ricordare che quell'appalto non è stato fatto dalla Regione, neanche dal comune, è stato fatto dall'Ente Parco. Le risulta diversamente? Resta il fatto comunque che quelle baracche non sono una questione "regionale" possiamo sollecitare l'eliminazione di queste baracche, però non è un cantiere della Regione, non abbiamo alcun titolo per chiedere di tirar via queste baracche. Ci possono rispondere: "Abbiamo un contenzioso in atto, abbiamo dei contratti". Possiamo sollecitare, ma la questione del cantiere non "riviene" a questa Amministrazione.

Président - La parole au Conseiller Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - Mi dispiace, ma qui la confusione è totale, perché i progetti sono lì, sono documentati. Vi è stata prima una deliberazione di valutazione positiva dell'impatto ambientale di un progetto… Rifacciamo la storia: nel 1993 viene affidato a dei tecnici un incarico di progettazione generale riguardante la zona di Pont - non voglio adesso entrare nel merito delle finalità di quel progetto -, sta il fatto che passano gli anni e poi viene presentato un progetto, viene fatta la procedura di VIA, ad un certo punto questa procedura si traduce in un parere positivo espresso dalla Giunta regionale, che dopo alcuni mesi - il 4 agosto - approva preliminarmente quel progetto che è stato sottoposto al VIA, al fine di fare atti successivi; non sono indicati qui quali saranno gli adempimenti successivi e quali saranno le scelte. Del progetto, che prima ha avuto il parere positivo e di cui poi voi avete approvato i progetti preliminari, ho tutta la documentazione che comprende un tratto della strada regionale prima di arrivare a Pont, dove è prevista la realizzazione di 2 nuove gallerie - 1a galleria, 363 metri; 2a galleria, 248 metri - in un terreno roccioso, un'opera molto complessa, e poi degli interventi di sistemazione sulla strada del Nivolet che sale sopra a Pont. Il progetto di cui avete approvato il progetto preliminare quindi prevede tutto questo.

Se poi entriamo nel dettaglio dei costi di queste opere, i progettisti hanno fatto la previsione in lire, perché il progetto risale ad alcuni anni fa, leggo i costi: 1a galleria, 9.500.000.000; 2a galleria, 6.000.000.000; opere connesse alla strada regionale, perché poi bisogna recuperare i reliquati dalla strada vecchia che si abbandona perché se si fa la galleria, evidentemente… comunque il totale della spesa sul tratto di strada regionale, quindi il progetto che voi avete approvato per questo tratto: 15.880.000.000 di lire. Per quanto riguarda il tratto di strada del Nivolet vera e propria, la sistemazione della pista, è previsto 1 miliardo, poi vi sono altri 200 milioni per recupero della strada regionale n. 23, eccetera, per un totale di 17.930.000.000. La sostanza del progetto che avete approvato…

(interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)

… quale pezzo? Sì, vi è anche il consolidamento del versante: 1.070.000.000, ma la parte rilevante di questo progetto che avete approvato riguarda la costruzione di 2 gallerie per 9,5 miliardi e 6 miliardi; per quello ponevo il problema!

Non è che siamo contrari quindi, ovviamente siamo favorevoli ad un intervento di rinaturazione della strada del Nivolet, però diciamo che qui vi è un po' di confusione, tanto che mi è parso di capire che lo stesso Assessore non avesse il quadro chiaro; mi è parso così perché ci ha contestato che qui non vi è la costruzione di gallerie. Magari non vorrete fare le gallerie - e questo è un altro discorso -, ma il progetto che avete approvato in fase preliminare - dopo è tutto da decidere cosa succederà - è un progetto che prevede la costruzione di 2 gallerie, perché tutto il resto è marginale dal punto di vista finanziario. Sarà importante dal punto di vista ambientale, non ho dubbi, ma il nocciolo di questo problema è la costruzione di 2 nuove gallerie sulla strada regionale e questo è chiarissimo! Noi invece quello che diciamo è: "Attenzione, spostate l'attenzione su queste gallerie, perché oltretutto vi è il parere del Servizio geologico, il quale avverte che queste gallerie che si vogliono fare sono molto discutibili". C'è scritto nei pareri inseriti nel VIA, così come è il Corpo forestale che nel suo parere dice: "Attenzione, perché lì vi è un elemento di degrado grosso, che è rappresentato dal cantiere che va recuperato", noi quindi abbiamo ripreso un'osservazione fra l'altro fatta dal Corpo forestale. È chiaro che non sono "baraccamenti" della Regione, ma questo non significa che, dopo 30 anni che sono lì, la Regione non possa svolgere un ruolo rispetto all'individuazione… sarà la vecchia ditta, non so se "Freydoz" o chi, che ha fatto i lavori di costruzione della strada, che ha lasciato lì tutto, ma è compito anche dell'Amministrazione andare a dire: "Adesso cosa facciamo? Se facciamo un intervento di recupero, lasciamo lì quelle brutture?".

Quello che domandiamo quindi è di spostare l'attenzione da un intervento riguardante la costruzione di gallerie sulla strada… e lì la cosa va valutata, mi sembra che spendere 18 miliardi per fare 2 gallerie sia abbastanza discutibile, mentre riteniamo che sia invece importante spendere per il recupero della strada del Nivolet una quota un po' più significativa di quel miliardo che compare. Chiediamo quindi di spostare l'attenzione o comunque di intervenire in modo organico sulla strada del Nivolet perché, fra l'altro, questo intervento concerne solo un tratto della strada che sale sopra Pont, non riguarda tutto il tratto che arriva fino a dove si è costruito sopra Pont e neppure un tratto, pure in territorio valdostano, che dal colle del Nivolet scende verso il pianoro. Si tratta di pensare ad un recupero complessivo, cosa che in questo momento non è sicuramente contenuta in questa deliberazione.