Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 87 del 1° ottobre 2003 - Resoconto

OGGETTO N. 87/XII - Stato delle pratiche di condono edilizio presentate ai comuni valdostani. (Interrogazione)

Interrogazione

Appreso che il governo italiano intende varare un ulteriore condono edilizio;

Ricordato che si tratterebbe del terzo provvedimento di condono in meno di vent'anni;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

la Giunta regionale e l'Assessore competente per conoscere:

1. quante sono le pratiche di condono edilizio esaminate dagli uffici della Regione a seguito delle leggi di condono del 1985 e del 1994;

2. qual è l'entità complessiva, reale o stimata, delle pratiche di condono edilizio presentate ai Comuni valdostani a seguito dei due citati condoni del 1985 e del 1994;

3. quali sono le tipologie di abusivismo riscontrate e sanate con i citati condoni;

4. il numero delle sanzioni applicate dalla Regione, in aggiunta alle oblazioni della normativa di condono, per le violazioni ai vincoli paesaggistici e di tutela e se vi sono difficoltà applicative in tale materia.

F.to: Riccarand - Curtaz

Président - La parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Cerise.

Cerise (UV) - La Regione, per quanto concerne la sanatoria di opere abusive a seguito delle leggi n. 47/1985 e n. 724/1994, era tenuta ad esprimere il proprio parere ai sensi dell'articolo 32 della legge n. 47, ai fini del rilascio di concessioni in sanatoria esclusivamente per le opere eseguite su aree sottoposte a vincoli. A seconda del tipo di vincolo specifico e delle relative competenze in ambito regionale, i pareri richiesti venivano rilasciati dall'Assessorato regionale del turismo, dell'urbanistica e dei beni culturali per tutte le aree sottoposte ai vincoli dei beni culturali, centri storici e quant'altro; dall'Assessore regionale ai lavori pubblici in particolare per la distanza delle strade e per la distanza dei corsi d'acqua; ancora: dall'Assessorato regionale dell'agricoltura, delle foreste, dell'ambiente naturale per quanto riguarda la legislazione sulle foreste e in parte su alcuni corsi d'acqua. Le procedure e le competenze erano definite dalla legge regionale n. 48/85: "Norme in materia di sanatoria e di opere edilizie abusive".

Il dato complessivo sulle pratiche esaminate non è al momento noto e per averlo occorre richiederlo alle singole strutture interessate; l'Assessorato ha provveduto ad avanzare tale richiesta e si è in attesa delle risposte. Le istanze relative a pratiche di condono edilizio inviate all'Amministrazione regionale, riguardanti ambiti di tutela paesaggistica - quindi complessivamente la sfera della tutela archeologica, il paesaggio, i beni culturali, i centri storici, le aree monumentali, eccetera -, che sono le più rilevanti perché comprendono i centri storici, possono quantificarsi in circa 5.800, sia per il vecchio condono della legge n. 47/85, sia per il nuovo condono: quello della legge n. 724 del 1994. La percentuale è indicativa di pratiche trasmesse - ma questo è un dato derivato molto approssimativo -, in riferimento alle due leggi è rispettivamente del 60 e del 40%, quindi 3.500 pratiche circa per il vecchio condono e 2.300 circa per il condono del 1994.

Per quanto riguarda il dato relativo alle pratiche presentate direttamente ai comuni valdostani, si rileva che questo dato è in possesso solo dei comuni in quanto solo loro sono in grado di fornire i dati attendibili, non essendo mai stata fatta un'indagine puntuale sui condoni di esclusiva competenza delle amministrazioni locali. Gli interventi abusivi realizzati in ambiti non vincolati, tuttavia, si possono stimare con buona approssimazione in circa il 15% in aggiunta rispetto al dato complessivo relativo alle due leggi per gli ambiti vincolati, parliamo sempre della sfera che riguarda l'Assessorato dei beni culturali, arriviamo a circa 6.700 pratiche, se si considerano tutte le altre, possiamo ragionevolmente pensare che il dato complessivo oscillerà intorno ai 10.000.

Le "tipologie di abuso edilizio riscontrate" concernono non tanto la realizzazione di opere in assenza di titolo abilitativo quanto piuttosto la realizzazione di opere in difformità rispetto al titolo abilitativo rilasciato. Per quanto concerne la realizzazione di opere in assenza di titolo abilitativo - comunque molto limitate rispetto alle opere realizzate in difformità -, si tratta in buona parte di piccoli abusi, come cambi di destinazione o d'uso all'interno di edifici regolarmente concessionati e, in particolare, la creazione di unità immobiliari o parti di unità immobiliari nei volumi di sottotetto peraltro autorizzati quali volumi tecnici o con funzioni di complementarietà rispetto ad altre unità immobiliari: depositi, soffitti, eccetera. Questa tipologia di infrazione si riscontra soprattutto nei comuni a forte vocazione turistica. Le tipologie di abusivismo riscontrate sono dunque in gran parte legate ad interventi minori tra i quali, oltre a quelli che abbiamo già citato, voglio ricordare i piccoli ampliamenti di superfici di fabbricati, le modifiche di facciata, l'inserimento di nuove aperture o balconi, le opere di finitura, il rifacimento di copertura con o senza ampliamenti in altezza, la realizzazione di autorimesse interrate o meno. Ancora: altri interventi di ridotta entità fisica, anche se di notevole impatto visivo e ambientale legato al loro numero in relazione al contesto di inserimento, più che nei singoli fatti, risultano quelli relativi alla costruzione di murature e recinzioni per limitare le proprietà, alla realizzazione di baracche, di depositi, pollai, box in lamiera e superfetazioni addossate ai fabbricati. Per quanto attiene agli abusi di una certa consistenza dimensionale e quindi di impatto importante, si rileva un numero relativamente ridotto: sono circa 300 casi per tutta la Regione. La tipologia prevalente di abuso è la realizzazione, già in fase di costruzione iniziale o in sede di intervento successivo, di uno o due piani aggiunti rispetto ai progetti approvati o concessionati, di ampliamenti di sagome di volumetria consistente, di costruzioni in totale difformità dai progetti, demolizione di costruzione di edifici situati in agglomerati storici. Questo risulta dalla disamina delle pratiche che sono state approfondite da parte della Sovrintendenza, mancando sulle altre degli elementi di valutazione.

Per quanto riguarda gli abusi in aree vincolate - rispondo all'ultima domanda dell'interrogazione -, ai sensi della legge n. 497/39, le sanzioni applicate dalla Regione in aggiunta alle oblazioni versate ai comuni, le quali estinguono il reato penale, sono oltre 1.000, in gran parte applicate dopo l'entrata in vigore del decreto ministeriale del 26 settembre 1997, che stabilisce l'obbligo di sanzionare comunque tutte le tipologie di abuso, anche in assenza di danno paesaggistico. La legge del 1939 prevedeva che vi fosse la sanzione solo quando era arrecato un danno paesaggistico, con questo decreto invece si sanzionava tutto, questo significa che si sanzionava anche gli interni delle costruzioni che venivano modificati. Si è applicata quindi la procedura prevista dall'articolo 15 della legge n. 497/39, parzialmente modificata dall'articolo 164 del decreto legislativo n. 490/99, vale a dire il Testo unico in materia di beni culturali e ambientali. Ai richiedenti il condono, quindi, è stato comunicato con atto formale il parere favorevole al rilascio del provvedimento di sanatoria, con l'applicazione delle indennità di cui sopra, stabilendo che la quantificazione dell'importo della medesima troverà definizione tramite l'attivazione di apposita procedura.

La quantificazione stessa, però, che è l'aspetto più problematico, tenuto conto dell'estrema varietà di infrazioni, quindi di tipologie di infrazioni, che sono tra loro disomogenee e anche molto complesse… ecco, per dare questa risposta è stato affidato un incarico di consulenza ad un professionista esterno, per valutare la fattibilità tecnico-giuridica per la disposizione di una griglia di valutazione, in maniera da raggruppare per tipologie di abuso omogenee, al fine di ottimizzare e velocizzare la procedura, evitando di effettuare, per quanto possibile, una singola perizia di stima per ogni pratica di abuso.

Président - La parole au Conseiller Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - Ringraziamo l'Assessore per la dettagliata risposta, che ci permette di avere uno "squarcio" di informazione su un fenomeno rilevante anche in Valle d'Aosta, perché parliamo di 10.000 pratiche di abusivismo, di cui 5.800 riguardano ambiti soggetti a tutela. È un fenomeno quindi estremamente rilevante anche nella nostra Regione; è vero che si tratta perlopiù di un abusivismo minore, però esiste. Ci conforta quindi il fatto che siano prevalentemente fatti minori, però un numero così elevato di pratiche di abusivismo è anche un indice di qualcosa che non funziona e questo ci induce a pensare che adesso bisognerà vedere come è stato impostato il nuovo condono - e ne parleremo perché vi è una mozione apposita su questo -, ma le ricadute di questi atti a livello nazionale sul nostro territorio sono poi significative, perché non "passano al di sopra", ricadono e quindi ci troviamo di fronte a fatti di estrema rilevanza.

Per quanto riguarda l'ultimo aspetto, mi sembra che vi sia un dato molto dolente sull'ultima domanda da noi posta e sull'ultima risposta dell'Assessore perché, se ho capito bene, ci troviamo di fronte a 1.000 pratiche in cui è stata prevista una sanzione da parte della Regione, perché, oltre all'oblazione prevista dal condono, deve essere applicata questa sanzione regionale, sanzione che è stata decisa e, probabilmente, in alcuni casi da molti anni, ma che non è stata quantificata e applicata. Questa è una situazione da cui bisogna uscire, nel senso che o c'è la sanzione, e allora la si applica, la si determina e la si riscuote, oppure non c'è, però non è che possiamo rimanere in "mezzo al mare". "Adesso c'è un incarico…" - l'Assessore ha detto - "… di consulenza esterna", comunque su questo sollecitiamo che, se vi sono delle procedure e delle sanzioni da applicare, siano applicate e le procedure siano fatte regolarmente.