Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 64 del 24 settembre 2003 - Resoconto

OGGETTO N. 64/XII - Situazione degli incendi boschivi nel periodo estivo. (Interrogazione)

Interrogazione

Premesso che:

- il bilancio degli incendi estivi di questa estate - in base ai dati pubblicati - è stato particolarmente pesante per la Valle d'Aosta, che avrebbe triplicato le superfici andate a fuoco, passate dai 113 ettari dello scorso anno agli oltre 315 di quest'anno;

- la totalità dei servizi antincendio fanno capo all'Amministrazione regionale;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

Il Presidente della Regione e l'Assessore all'agricoltura per sapere:

1) se tali dati siano corretti ed in caso affermativo quali siano le cause che hanno impedito ai servizi antincendi di contenere una tale distruzione;

2) se negli incendi avvenuti in bassa Valle siano stati impiegati anche uomini e mezzi dei Vigili del Fuoco di stanza in Piemonte;

3) se per lo spegnimento degli incendi sono stati impiegati mezzi aerei ed in caso affermativo per quante ore di volo nel 2002 e nel 2003.

F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi

Presidente - La parola all'Assessore all'agricoltura, risorse naturali e protezione civile, Vicquéry.

Vicquéry (UV) - Al fine di chiarire meglio le risposte formulate, è opportuno effettuare alcune premesse, che meglio permetteranno di inquadrare la situazione. Per comprendere appieno la situazione creatasi nel 2003, è doveroso esaminare i dati statistici relativi a più anni, visto che il fenomeno degli incendi boschivi in una determinata realtà territoriale, statisticamente molto irregolare, dipende principalmente dalle condizioni meteorologiche del periodo in considerazione.

Se guardiamo il periodo 1981-2002 - posso poi fornire le tabelle agli interroganti, se lo desiderano -, notiamo, per esempio, che nel 1981 abbiamo avuto ben 697 ettari percorsi, di cui 526 di aree boscate e 171 di aree non boscate; nel 1990, ben 1.215 ettari percorsi, di cui 750 aree boscate; nel 1997, 540 ettari percorsi, di cui 371 boscati. Sono dati assolutamente molto più elevati rispetto a quelli relativi agli ultimi anni e anche al 2003 - questo per dire… se gli interroganti mi ascoltano… non vorrei poi che nella risposta succeda… come fa di solito il Consigliere Riccarand, che non ascolta le risposte e poi si dice non soddisfatto… perché succede anche a me… ma almeno il rispetto dei ruoli formali dobbiamo averlo anche fra noi! -, il che è importante, nel senso che comunque non vi è stato un fenomeno così abnorme di incendi boschivi in quest'anno, vi sono stati due grossi incendi: quello di Saint-Denis e quello di Challand-Brusson, ma dal 1981 al 2002 abbiamo avuto, purtroppo, dei disastri naturali in Valle d'Aosta molto più grandi.

Le condizioni meteorologiche, dunque, risultano il fattore determinante di aggravamento del fenomeno, non a caso la primavera e l'estate del 2003 sono state caratterizzate da una siccità anomala per tutta l'Italia settentrionale, fatto ampiamente documentato da tutte le cronache, con una magra del Po fuori dal comune. Anche la Valle d'Aosta non è stata risparmiata dagli effetti negativi di tale stato siccitoso, tanto che a fine agosto ad Aosta sono stati registrati ben 119 millimetri di acqua in meno, rispetto alla media dello stesso periodo di 347 millimetri. Va segnalato inoltre che l'ultima precipitazione di una certa consistenza risale all'inizio di febbraio, la nevicata, e ad essa ne sono seguite poche e di scarsa importanza, mentre quelle estive di luglio statisticamente significative sono state complessivamente 3, ma tutte a carattere temporalesco, quindi rovesci intensi, ma brevi, seguiti da un forte ruscellamento superficiale e, conseguentemente, una scarsa influenza a livello di idratazione dei combustibili.

Nel 2003 il bilancio invernale e primaverile è risultato pesante, annoverando ben 322 ettari percorsi in 65 eventi. Preciso che, quando i tecnici parlano di "eventi", parlano di principi di incendio e di incendi veri e propri; gli incendi effettivi sono stati 13 di questi 65 "eventi" e, per fortuna, solo 54 dei 322 ettari percorsi sono risultati totalmente distrutti dall'incendio, perché poi va distinta l'area boscata dall'area non boscata. Bisogna tuttavia considerare che ben 290 ettari sono stati percorsi in un solo incendio: quello scoppiato il 5 aprile 2003 a Saint-Denis contemporaneamente ad altri 7 principi di incendio e a un incendio di un'abitazione civile. In tale giornata il pericolo di incendio era a livelli estremi, nel giro di 10-15 minuti il fuoco aveva già assunto dimensioni non controllabili dalle forze antincendio subito accorse. Escludendo tale evento, non controllabile già dai primi momenti, la media della superficie percorsa per evento in primavera risulta decisamente contenuta e intorno allo 0,50 ettaro per evento, dimostrando quindi una buona risposta del servizio antincendio regionale.

La stagione estiva è risultata del tutto anomala per ciò che concerne gli incendi boschivi; normalmente questi ultimi rappresentano in estate solamente il 9,4% del totale annuale, mentre quest'anno sono saliti al 47,6% del totale: 20 incendi e 39 principi di incendio. Nonostante questo bilancio, il bilancio estivo è relativamente contenuto risultando di 54 ettari, come ho detto, con una media di 0,93 ettari ad evento. In effetti solo un incendio, causato dal fulmine il 19 agosto nei Comuni di Brusson/Challand-Saint-Anselme, si è esteso oltre i 20 ettari di superficie.

Rispetto alla seconda domanda, relativamente ad alcuni incendi verificatisi nei Comuni di Pont-Saint-Martin e Donnas, alle operazioni di estinzione hanno partecipato anche squadre di vigili del fuoco di Ivrea, fatto che d'altronde risulta abbastanza normale; in effetti, le chiamate di soccorso per incendi effettuate al "115" rispondono, a causa del prefisso telefonico "0125", al distaccamento di Ivrea, cosa che succede anche per il "118". Questo, secondo le procedure, trasferisce la chiamata al comando di Aosta ma, qualora il fuoco minacci strutture civili o industriali, o perlomeno risulti di particolare gravità… esce con la prima partenza che, essendo più vicina alla zona dell'incendio - circa 20 chilometri da Ivrea rispetto ai 50 chilometri di Aosta -, può effettuare un intervento più rapido ed efficace. Normalmente, quando sul posto giunge anche la squadra dei vigili del fuoco di Aosta, quella di Ivrea, se possibile, rientra in sede. A tal proposito, confermo che è intenzione della Giunta mantenere l'indicazione di aprire a Donnas una struttura fissa antincendio, perché ha provveduto ad acquisire i locali e, dopo che i locali saranno attrezzati e saranno espletati i concorsi, la bassa Valle avrà finalmente un punto di vigili del fuoco effettivi fisso. Questo per ovviare al fatto, che è statisticamente provato, che proprio la zona della bassa Valle - Pont-Saint-Martin, Donnas, Hône fino a Fontainemore - è la zona più prolifica di incendi boschivi. A questo proposito posso preannunciare che, entro un semestre circa, riusciremo a presentare il nuovo piano antincendi boschivi, che darà delle risposte più puntuali sugli eventi statistici e sugli interventi da effettuare in fase di previsione e di prevenzione degli incendi stessi.

Rispetto alla terza domanda, posso dare copia della tabellina, ma il tempo totale di volo degli elicotteri durante il 2003 è stato decisamente elevato e ciò in ragione di due fattori determinanti: questi due incendi particolarmente impegnativi e un elevato numero di piccoli focolai causati dal fulmine con necessità di utilizzo dell'elicottero. Nel mese di giugno 2002: 175 minuti di volo; nel 2003: 528; luglio 2003: 4.476 minuti di volo e ad agosto: 10.293.

Nel mese di aprile, in merito all'incendio di Saint-Denis, è intervenuto molto efficacemente il nuovissimo mezzo della Protezione civile del Ministero: il cosiddetto "S64", un mezzo efficacissimo. Ho ringraziato di questo personalmente il Dott. Bertolaso e il Ministro competente in sede di incontro fra Assessori e Protezione civile, perché il fatto che questo mezzo sia stato stanziato in alta Italia - rispetto a prima, che era a Genova - permetterà anche alla Valle d'Aosta di avere la disponibilità di mezzi efficacissimi dal punto di vista della lotta agli incendi boschivi.

Questo è quanto posso dire rispetto alle domande che sono state poste. Confermo la totale attenzione da parte della Giunta per gli interventi di prevenzione degli incendi.

Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - La risposta fornita dall'Assessore Vicquéry è ricca di dati e di spunti tecnici sui quali è necessaria una riflessione più approfondita. Visto che vi è anche una tabellina allegata di cui non ha dato lettura per economia di tempo, chiederei di avere una copia scritta della sua risposta integrale.