Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 56 del 24 settembre 2003 - Resoconto

OGGETTO N. 56/XII - Mantenimento del Centro postale operativo di Saint-Christophe. (Interrogazione)

Interrogazione

Appreso che le Poste intendono smantellare il Centro Postale Operativo di Saint-Christophe;

Rilevato che tale decisione comporterebbe un peggioramento del servizio postale per la Valle d'Aosta, la perdita di posti di lavoro ed un assurdo, energivoro ed inquinante traffico di mezzi e di corrispondenza dalla Valle d'Aosta al Centro Operativo di Torino, per poi ritornare in Valle d'Aosta;

Visto lo stato di agitazione proclamato dai lavoratori delle Poste in Valle d'Aosta;

Sottolineata la necessità di un'energica iniziativa della Regione per modificare la decisione delle Poste italiane;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

il Presidente della regione per sapere:

1) quali iniziative sono state assunte al fine di mantenere in Valle d'Aosta il servizio operativo finora svolto a Saint-Christophe;

2) quali risposte sono arrivate dalla Direzione delle Poste e quali sono le prospettive.

F.to: Riccarand

Président - La parole au Président de la Région, Perrin.

Perrin (UV) - A la fin du mois de mai dernier, immédiatement après avoir eu connaissance du projet de restructuration des Postes italiennes, qui concerne le centre de triage de Saint-Christophe, la Présidence de la Région s'est adressée à la Direction de la filiale d'Aoste pour exposer les effets néfastes pour la Vallée d'Aoste de l'éventuelle suppression du centre opérationnel de Saint-Christophe.

En juillet 2003 les succursales des Postes italiennes de Turin ont communiqué que, suite aux exigences de l'entreprise de réduire ses coûts de fonctionnement et à sa volonté d'optimiser ses ressources, elles ont prévu de transférer à Turin les opérations relatives à la correspondance ordinaire et prioritaire, aux courriers émis en différé et aux imprimés qui partent de la Vallée d'Aoste, tout en laissant à la compétence d'Aoste l'arrivée et l'acheminement du courrier. Par la même occasion les Postes italiennes ont assuré que le timbrage de la correspondance serait encore caractérisé par le cachet qui est utilisé actuellement.

Etant donné qu'à notre avis cela constitue une garantie importante pour l'identité postale de la Vallée d'Aoste, mais que divers problèmes liés à l'emploi et à la qualité du service postal dans notre Région restent à résoudre, au mois d'août 2003 nous avons demandé à M. Sarmi, l'Administrateur délégué des Postes italiennes, de se pencher sur cette question et nous lui avons fait savoir que nous étions contre toute action susceptible de comporter une réduction des effectifs et de la présence active des Postes italiennes en Vallée d'Aoste. A cette occasion nous avons affirmé que nous étions disposés à participer à une rencontre pour examiner les actions qui permettraient de concilier les intérêts de cette entreprise avec les exigences de la communauté valdôtaine.

Entre temps, après la grève du 15 septembre, nous avons rencontré les organisations syndicales, afin d'évaluer la portée des décisions des Postes italiennes et de définir les stratégies à adopter. Etant donné que nous n'avons pas reçu aucune réponse, nous avons déjà pourvu à rappeler à l'Administrateur délégué des Postes italiennes que nous souhaiterions organiser rapidement un entretien pour connaître les intentions des Postes italiennes et pour réaffirmer nos positions quant à des décisions qui, quoique justifiées du point de vue de la réduction des coûts et de la rationalisation des capacités de production, ne doivent pas porter préjudice au service postal en Vallée d'Aoste. En effet, ce dernier constitue quand même un service public ainsi dit "universel", de ce fait amplement financé par des fonds publics et doit répondre à des exigences de qualité et de diffusion sur le territoire qui, dans une région de montagne comme la nôtre, sont particulièrement importantes.

Président - La parole au Conseiller Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - Intervengo per ribadire anzitutto la netta e forte opposizione da parte del nostro gruppo rispetto all'ipotesi di smantellamento del centro postale operativo di Saint-Christophe. Questo smantellamento avrebbe conseguenze molto negative, anzitutto sul piano operativo, perché sicuramente la qualità del servizio diminuirebbe, perché il centro e gli operatori che sono in Valle d'Aosta conoscono la nostra realtà, sanno far fronte a tutti i problemi esistenti e ben diversa è la realtà di Torino, dove dovrebbe andare a fluire tutta questa posta dalla Valle d'Aosta, per poi tornarci indietro. Siamo quindi preoccupati per quanto concerne la decadenza della qualità del servizio.

Evidentemente, vi sono dei risvolti occupazionali significativi, perché vi sono degli addetti a queste funzioni che perderebbero il loro posto e vi è già stata in questi mesi una riduzione piuttosto consistente dell'organico. Vi sono anche delle ragioni ambientali, perché noi siamo per un'economia che cerca di valorizzare l'aspetto regionale e locale e pensare che vi siano ogni giorno dei camion che partono da Aosta per portare della corrispondenza a Torino, per timbrarla e poi riportarla in Valle, è una cosa contraria a qualsiasi principio, anche dal punto di vista dei consumi energetici, dell'ambiente. È proprio, quindi, una mentalità che riteniamo si debba combattere radicalmente.

Ci fa piacere che siano state assunte delle iniziative da parte della Presidenza della Regione, ma bisogna insistere, bisogna sedersi attorno ad un tavolo e aprire una trattativa. Penso che non sia da escludere anche la possibilità di arrivare a una convenzione fra la Regione e le Poste. Vi sono dei reciproci vantaggi che si possono studiare, ma bisogna andare in quella direzione e occorre assolutamente salvare questo centro operativo, non solo dal punto di vista della timbratura - perché questo è un elemento di identità importante, ma che poi mettano il timbro "Valle d'Aosta-Torino" sarebbe anche un falso -, non è quello l'obiettivo, l'obiettivo è sostanziale: mantenere questo centro operativo a Saint-Christophe. Credo che la Regione su questa questione possa avere a fianco tutto il Consiglio, le organizzazioni sindacali, tutti quelli che pensano a un certo tipo di economia, che fa attenzione alla qualità del servizio e alla qualità dell'ambiente in cui si svolge.