Oggetto del Consiglio n. 2972 del 22 gennaio 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 2972/XI Interventi a sostegno degli ostelli della gioventù. (Interpellanza)
Interpellanza Facendo riferimento ad una precedente iniziativa relativa agli ostelli della gioventù, discussa in Consiglio regionale il 20 marzo 2002, con la quale la sottoscritta invitava la giunta a individuare tra i beneficiari della l.r. n. 19/2001 anche gli ostelli della gioventù;
Ricordando che, pur a fronte del non accoglimento in quel momento della proposta fatta, era stata espressa la volontà politica da parte della Giunta di approfondire la questione onde individuare eventuali interventi a sostegno di strutture ricettive quali l'ostello della gioventù;
Ritenendo opportuno non escludere gli ostelli della gioventù da eventuali benefici, come, ad esempio, sostegno finanziario per interventi sulla struttura o per acquistare attrezzature migliorative dell'accoglienza;
Considerando che l'ostello della gioventù svolge una sua specifica funzione nell'insieme delle offerte turistiche, tanto più preziosa in quanto si rivolge ad un tipo di clientela che non sarebbe intercettata da altre strutture ricettive;
la sottoscritta Consigliera regionale
Interpella
l'Assessore competente per sapere:
1) se riconosce importante ed opportuno intervenire a sostegno degli ostelli della gioventù;
2) se intende, in che modo e in quali tempi, approfondire la questione al fine di individuare la soluzione normativa più adatta.
F.to: Squarzino Secondina
Président La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU) Quasi un anno fa avevo portato in Consiglio la questione degli ostelli della gioventù. Si era discusso da poco una legge regionale, quella relativa agli interventi regionali a sostegno delle attività turistico-ricettive e commerciali: era la legge regionale n. 19/2001, che prevedeva una serie di interventi a favore di chi pratica attività turistico-ricettive e commerciali.
La mia domanda era di questo tipo: perché non è possibile individuare fra questi soggetti beneficiari della legge n. 19/2001 anche gli ostelli della gioventù? L'allora Assessore al turismo mi aveva risposto che per motivi vari - io non ho ben capito le motivazioni, ma ne ho preso atto - non era possibile inserire fra i beneficiari della legge citata anche gli ostelli della gioventù, ma non aveva escluso a priori la possibilità di approfondire l'argomento e di individuare eventuali interventi a sostegno di strutture ricettive, tipo quelle dell'ostello della gioventù, che tuttavia non potevano rientrare in quell'intervento normativo.
È vero, in Valle d'Aosta non ci sono molti ostelli della gioventù: ce ne sono solo due per adesso, uno a Bionaz e uno ad Arpy; però a Saint-Barthélemy, proprio all'interno del nuovo progetto dell'Osservatorio astronomico viene prevista, fra l'altro, anche l'apertura di un ostello della gioventù.
Gli ostelli della gioventù, come l'Assessore saprà, danno una risposta ad un tipo di clientela che non andrebbe negli alberghi, per cui non sono concorrenziali con gli alberghi, e potrebbe essere utile sostenere questa attività, che è pur sempre turistico-ricettiva, prevedendo, a fronte di una riqualificazione della struttura o a fronte di acquisto di attrezzature per rendere più accoglienti i locali, di dare un aiuto da parte della Regione.
Per questo motivo chiediamo se quella riflessione all'interno dell'Amministrazione regionale, avviata in relazione alla nostra richiesta, sia continuata ed abbia portato ad alcuni esiti, e quindi indirettamente chiediamo all'Assessore se ritiene importante - oltre che opportuno - intervenire, in modo da sostenere gli ostelli della gioventù nella loro attività ricettiva, in che modo e in quali tempi intende riuscire a concludere l'argomento, onde individuare anche lo strumento normativo più idoneo.
Président La parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Cerise.
Cerise (UV) Desidero innanzitutto chiarire che da parte dell'Amministrazione regionale è riconosciuto e apprezzato il ruolo, la funzione svolta dagli ostelli della gioventù a favore di una fascia di clientela qual è quella dei giovani e loro accompagnatori, fascia di clientela che non è intercettata da altre strutture ricettive. Questo orientamento procede secondo una linea di continuità e coerenza con la precedente Giunta, che aveva già espresso questa valutazione e che aveva esplorato la possibilità di estendere i benefici della legge n. 19 a queste iniziative, intese a sostenere il turismo sociale.
Devo ribadire, come peraltro era già stato esplicitato nella risposta all'interpellanza discussa in Consiglio comunale il 20 marzo 2001, che l'istituto dell'aiuto attraverso le agevolazioni finanziarie previste dalla legge regionale n. 19/2001 non include fra i soggetti beneficiari delle provvidenze previste dalla normativa stessa, queste strutture, come non include le altre strutture che si riferiscono a questo tipo di utenza, ad esempio le case per ferie, in quanto si tratta di infrastrutture che non svolgono le stesse attività di impresa e quindi non posseggono le caratteristiche di imprenditorialità riconducibili alla fattispecie delle piccole e medie imprese, alle quali si indirizza la legge n. 19.
È però intendimento dell'Assessorato, a poco più di un anno dalla messa a regime della legge n. 19, effettuare una verifica sui reali effetti della legge stessa, in particolare sulla sua incidenza rispetto allo sviluppo e riqualificazione del tessuto commerciale e della ricettività turistica in Valle, anche attraverso lo strumento dell'Osservatorio del turismo e del commercio. In quella sede verrà portata anche la questione del turismo sociale e si provvederà a valutare l'opportunità di integrare la legislazione vigente in materia con un'apposita normativa, che non vada in contraddizione con i contenuti e lo spirito di sostegno all'imprenditorialità, contenuti nella legge n. 19, ma che consenta di promuovere adeguatamente il turismo sociale, al fine di meglio corrispondere eventuali ulteriori esigenze espresse dal mercato turistico.
Président La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU) Prendo atto che c'è una volontà di tener conto del problema che sarà affrontato insieme anche ai responsabili delle altre strutture ricettive.
Lei ha parlato di "turismo sociale", di "case per ferie"; io vorrei far notare che c'è una differenza fondamentale fra le case per ferie e gli ostelli della gioventù. Se prende i dati degli ostelli della gioventù notiamo che i due ostelli che sono presenti in Valle d'Aosta sono aperti tutto l'anno: Arpy ha ospitato nel 2002 più di 8000 persone, quindi è una struttura interessante; fra l'altro, dà una risposta anche a situazioni difficili che altrove non troverebbero facilmente ospitalità, per esempio famiglie con bambini disabili o coppie con bambini piccoli. Il piccolo ostello di Bionaz, che è nato da poco tempo, nel 2002 ha ospitato più di 2600 persone: di queste, circa la metà sono straniere; anche questi sono numeri discreti. Non credo che molti piccoli alberghi della Valle possano presentare dei risultati così alti a livello di presenza. Si tenga conto che gli ostelli della gioventù hanno un'influenza per quanto riguarda l'immagine turistica della Valle d'Aosta e possono contribuire ad incrementare il turismo in Valle in modo molto forte, dato che si rivolge ad un pubblico che in genere non è contattato dalla pubblicità o dai normali canali informativi. Attrae a sé una popolazione che ama la montagna, che viene qui perché c'è un ostello della gioventù: queste persone torneranno, faranno conoscere attraverso questa struttura questa Valle.
Prendo atto che c'è la volontà di studiare il problema. Spero che questa volontà si concretizzi entro fine legislatura, altrimenti continuiamo da una parte a parlare dell'importanza di queste strutture e dall'altra non facciamo nulla in loro favore. Lei, Assessore, sa bene che questo potrebbe essere l'avvio per un turismo che può facilmente adeguarsi a paesi che sono più in periferia della Valle, anche comuni di alta montagna che non hanno altre tipologie di risorse. Questa tipologia di risorse, proprio perché non richiede enormi investimenti né per l'attrezzatura né per il mantenimento, potrebbe essere un "atout" particolare, e noi dobbiamo rendere appetibile questa struttura, quasi suggerirla a comuni e comunità montane, che sono periferiche rispetto ai grandi centri turistici. Faremmo un servizio non tanto, in questo caso, ai due ostelli presenti e al terzo che fra poco si ha intenzione di aprire, ma anche ad una tipologia diversa di turismo, che può costituire una fonte economica per la popolazione e per i giovani che abitano in zone periferiche di montagna e della Valle.