Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2970 del 22 gennaio 2003 - Resoconto

OGGETTO N. 2970/XI Copertura di posti apicali vacanti nella struttura ospedaliera della Regione. (Interpellanza)

Interpellanza A conoscenza che all'interno della struttura ospedaliera della Valle d'Aosta da oltre un decennio manca la figura del Direttore Sanitario, nonostante che sia lo strumento indispensabile per il coordinamento, la programmazione e l'organizzazione dell'attività ospedaliera;

A conoscenza, altresì, dei posti vacanti di primario, mentre sono state create 14 strutture semplici;

Preso atto dei numerosi incarichi affidati agli operatori sanitari interni ed esterni all'Ospedale regionale;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

la Giunta regionale e l'Assessore competente per conoscere:

1) i motivi per i quali dall'USL non vengano banditi i concorsi per la copertura dei posti di primario da tempo vacanti e, in particolare, di coloro che hanno lasciato il servizio per limiti di età o per altri incarichi;

2) se ritiene opportuno intervenire nei confronti dell'USL affinché il problema concernente la direzione sanitaria dell'Ospedale regionale della Valle d'Aosta esca dallo stato di precarietà in cui si trova da un decennio.

F.to: Beneforti

Président La parole au Conseiller Beneforti.

Beneforti (PVA-cU) Anche questa interpellanza non ha bisogno di una lunga illustrazione, riguarda due problemi importanti del servizio sanitario: la copertura per concorso dei posti di primario vacanti all'Ospedale regionale e, per quanto concerne la Direzione sanitaria, il fatto che il posto di Direttore sanitario dell'Ospedale sia, se non sbaglio, scoperto da oltre dieci anni. Si chiede, a proposito di questi problemi, di conoscere i motivi per i quali l'USL non bandisce i concorsi necessari. Non vorrei, Assessore, che lei nella sua risposta mi dicesse che dobbiamo chiederlo all'USL e non a lei…

(interruzione dell'Assessore Vicquéry, fuori microfono)

… lo so anch'io che è l'USL che deve farsi carico di queste questioni, ma ritengo che la Giunta e lei, Assessore, visto che l'USL non fa quello che deve fare, dobbiate seguire questi problemi e che lei debba intervenire per sollecitare la loro soluzione, senza peraltro ledere l'autonomia dell'USL, a cui teniamo.

Oggi nel servizio sanitario si registra un rimodellamento del lavoro dei medici rispetto al passato, che molte volte appare incomprensibile. I primari di alcune unità di base, che hanno lasciato il servizio, non sono stati sostituiti, ma si è preferito andare alla ricerca o ad imporre soluzioni diverse dall'indizione di concorsi, anche se le soluzioni trovate non erano e non sono rispondenti alle necessità degli utenti e della comunità valdostana. Ci risulta che i posti vacanti da primario siano otto o nove su trentuno ossia circa il 22 percento dei posti da primario non è coperto, il che significa che un reparto su cinque è senza un responsabile effettivo, mentre sono state create quattordici strutture semplici, o sottoprimariati, sempre rispetto ai trentuno servizi originari.

Mi domando - e come me se lo chiedono anche gli operatori sanitari dell'Ospedale - quale reale beneficio tutto questo abbia portato all'utenza? Valutiamolo, lo valuti anche lei, Assessore!

La Direzione sanitaria dell'Ospedale regionale, che si occupa del coordinamento, della programmazione, dell'organizzazione e della gestione dell'attività ospedaliera, non può essere lasciata nell'attuale situazione, occorre trovare una soluzione al problema! Come dicevo prima, sono dieci anni che è nelle attuali condizioni e, se l'USL non si fa carico del problema, qualcuno deve imporre una soluzione, si deve trovare il modo per uscire da questa situazione! Assessore, verifichi anche lei, se non crede alle nostre denunce in questa sede, la situazione in cui si trova questo servizio di fondamentale importanza e da cui dipende la gestione sanitaria all'interno dell'Ospedale!

Molto spesso - forse sarà così anche oggi - mi sento dire che i concorsi indetti vanno deserti, che non c'è partecipazione, che mancano gli aspiranti. A volte mi domando se è proprio vero, se c'è davvero la volontà politica di risolvere il problema o se non ci sono dei piccoli o grandi interessi da preservare… Questa domanda non me la pongo solo io, se la pongono in tanti, vista la mobilità dei medici esistenti all'interno del nostro Ospedale. I dubbi nascono anche dalla facilità con cui vengono distribuiti gli incarichi, anziché indire i concorsi; non si comprende, infatti, perché i primari andati in pensione o trasferiti in altre sedi non vengano sostituiti.

Come mai non è stato bandito un concorso di otorino, di oculistica, di odonstomastologia, per il Primario di Pediatria e Patologia neonatale, che è andato via ultimamente, per il Pronto soccorso, per il "118", dove c'è un responsabile facente funzione, che è capo effettivo anche della Traumatologia territoriale? A proposito della Traumatologia, visto che fra poco l'attuale Primario lascerà il posto, cosa accadrà? Anziché indire il concorso, viene dato l'incarico o vengono attribuite le funzioni? O questo reparto di fondamentale importanza viene accorpato ad altre strutture? Ho fatto solo alcuni riferimenti pratici per dimostrare la situazione esistente ed i motivi per i quali ci è stata sollecitata la presentazione di questa interpellanza.

Termino qui il mio intervento e mi riservo di replicare dopo la sua risposta. Chiedo solo che ci sia una risposta, che non soddisfi solo me, ma soddisfi almeno gli operatori della sanità all'interno dell'Ospedale, che aspettano dalla Regione un intervento per risolvere determinati problemi.

Président La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Vicquéry.

Vicquéry (UV) La copertura di posti vacanti apicali nelle strutture ospedaliere regionali è un processo delicato e che richiede particolare attenzione rispetto a numerose variabili di carattere normativo, organizzativo, epidemiologico ed economico. La creazione, la modificazione o la cancellazione di strutture semplici e complesse deriva da processi decisionali, che non possono prescindere da valutazioni di programmazione di ampia portata, nell'intento di dare piena soddisfazione al fabbisogno di salute della popolazione, nel migliore rapporto fra costi e benefici attesi. Ciò spiega anche perché la struttura organizzativa è in continua evoluzione e perché determinate scelte richiedano spesso tempi non brevi per essere compiute e comunque, anche quando le decisioni sono assunte, non è certo l'esito favorevole della procedura concorsuale.

Relativamente alle unità operative prive di responsabile, è stato concordato fra l'azienda USL e l'Amministrazione regionale nel contratto di programma 2002, che ormai è scaduto perché stiamo predisponendo quello relativo al 2003, che l'azienda approfondisse le necessità reali in termini sanitari e organizzativi, tenuto conto di elementi quali la mobilità passiva, la durata di degenza, la complessità dei ricoveri, la domanda dei servizi. Questo è chiaramente indicato nell'accordo di programma del 2002 e perché? Perché, come detto, non è automatico il fatto che, andando in pensione un primario, l'aiuto anziano, o chi per lui, debba necessariamente prenderne il posto.

Non è automatico perché nella nuova logica aziendale, che è stata messa a punto e che comincia a dare i suoi risultati, si è voluto mandare un messaggio alle unità operative interessate affinché facessero il punto della situazione relativamente agli obiettivi posti loro e i risultati raggiunti. Ebbene, l'analisi del 2002 ha permesso di verificare che alcune di queste unità operative - e ne abbiamo discusso stamani sulla mobilità sanitaria - sono proprio quelle che non hanno raggiunto gli obiettivi riferiti alla mobilità passiva o per la durata di degenza, o per la complessità dei ricoveri, o per l'utilizzo dei days surgery, o per il rispetto dei budget sulla spesa farmaceutica. Questi sono i motivi per i quali ci siamo presi un anno sabbatico per chiedere a tutte le équipes di fare un esame di coscienza rispetto all'evolversi della situazione, esame di coscienza che tende a far crescere culturalmente l'équipe stessa e che, in alcuni casi, cito a caso l'Oculistica, ha portato a dire che si è lavorato bene, mentre altre unità operative, che non cito, sarebbero da eliminare per totale inefficienza.

Queste cose le ho riferite assieme al Direttore generale ai diretti interessati, alcuni di questi ne hanno preso atto, altri ci hanno ringraziato perché questo significa far crescere l'Ospedale, far crescere la domanda e la qualità dei servizi alla popolazione valdostana e vi assicuro che ha già dato effetti concreti in questi mesi, perché, a seguito degli obiettivi, ne deriva una mancata ripartizione dei fondi di risultato e soprattutto perché non ci si può più nascondere dietro frasi fatte, ma ci si confronta su dati obiettivi. Questa è la vera ragione per la quale abbiamo voluto fare il punto della situazione. La seconda ragione è che, facendo il punto della situazione, volevamo utilizzare l'accordo di programma del 2003, che passerà in Giunta lunedì prossimo, per dare delle indicazioni precise, puntuali e analitiche di obiettivi di risultato a queste unità operative, a queste strutture complesse. Consigliere Beneforti, le farò avere la deliberazione lunedì pomeriggio non appena sarà approvata dalla Giunta regionale; si renderà conto che per queste unità operative abbiamo voluto analiticamente individuare le pecche che devono superare rispetto all'attività in day surgery, all'attività chirurgica con i laser, rispetto a tutta una serie di problematiche che fanno sì che i Valdostani si rivolgano altrove. Questo per dire che non abbiamo bloccato i concorsi per chissà quali motivi, li abbiamo bloccati per fare il punto, per utilizzare gli strumenti gestionali ed i centri di costo che sono stati messi a punto e per ripartire per il 2003, per cui le assicuro che per il 2003 alcuni di questi, compatibilmente con la tempistica, verranno nuovamente banditi, per altri si sta ragionando in termini dipartimentali nell'ambito dell'accordo Regione Valle d'Aosta e Regione Piemonte, perché per alcune prestazioni è indispensabile che ci sia una sinergia fra regioni confinanti.

L'impegno e la risposta è che procederemo al bando per alcuni di questi - ripeto - nell'ambito di una programmazione generale perché è di tutta evidenza - mi riferisco all'Odontostomatologia - che non ha nessun senso bandire un concorso per Primariato di Odontostomatologia, perché posso avere un ottimo generale, ma se non ho i colonnelli e le truppe non posso fare nulla e la situazione dell'Odontostomatologia è questa. Siamo riusciti con grosse difficoltà ad inserire un medico dentista e con grande soddisfazione comunico che in Valle d'Aosta, grazie ad un altro medico specialista in materia, è decollata finalmente la chirurgia maxillofacciale con grossi risultati in termini di risposte ai cittadini, però questa è la "truppa"; vedremo, prima di far decollare il primariato, se la "truppa" ci dà delle risposte come ci sta dando, perché il problema dell'Odontostomatologia è che tutti i concorsi andavano deserti perché non intendevano far parte dell'équipe valdostana, questo lo sappiamo: per poter portare in Valle d'Aosta specialisti formati, dobbiamo presentarci sul mercato del servizio socio-sanitario con una credibilità che per alcuni settori non avevamo, per una serie di motivi che non sto a riepilogare.

Rispetto alla seconda domanda, l'eterno problema della Direzione sanitaria dell'Ospedale, il bando è stato approvato nel 1998, è pervenuta una sola domanda, poi è andato deserto, è stato nuovamente bandito, si sono presentate due ulteriori domande e l'avviso fu ulteriormente dichiarato deserto con deliberazione del mese di novembre 2001 perché nessun candidato si presentò alle prove. È intenzione da parte dell'azienda bandire un ennesimo concorso nel 2003. Nel frattempo è stato affidato un incarico temporaneo ad un soggetto esterno all'azienda USL della Valle d'Aosta, nella persona del Direttore sanitario dell'Azienda ospedaliera di Alessandria, mediante ricorso ad una convenzione con l'azienda stessa, allo scopo di assicurare un supporto organizzativo alla struttura. Infine, nel mese di luglio, ha preso servizio un Vicedirettore sanitario di ruolo nella persona della Dott.ssa Mitola, che svolge egregiamente le sue funzioni. Questo è quanto. Non c'è nessuna motivazione ulteriore perché non si voglia procedere alla copertura del posto di Direttore sanitario. La verità è che è un posto che richiede una specializzazione in Medicina della sanità o di igiene pubblica ed è un settore nel quale generalmente chi possiede questa specialità preferisce spenderla sul territorio piuttosto che in ambito ospedaliero, trattandosi di un ruolo del tutto particolare.

Devo aggiungere però che, nell'organizzazione della Valle d'Aosta, la figura del direttore sanitario ospedaliero viene supplita spesso e volentieri, per le dimensioni dell'azienda USL e perché abbiamo fatto la scelta politica di non scorporare l'Ospedale, di non istituire l'Ospedale in un'azienda ospedaliera, rimanendo il presidio ospedaliero in ambito dell'azienda USL, dal direttore sanitario dell'azienda, mentre le figure tipiche organizzative del Presidio ospedaliero vengono ricoperte dal vicedirettore sanitario. Questo per dire che c'è una carenza, ma una carenza che è molto meno sentita in Valle d'Aosta rispetto a strutture istituite con legge regionale delle altre regioni in aziende ospedaliere.

Président La parole au Conseiller Beneforti.

Beneforti (PVA-cU) Prendo atto della risposta dell'Assessore, ma non sono molto soddisfatto.

Credo che non sia convinto neppure lei, Assessore, riguardo a certe affermazioni che ha fatto nel corso del suo intervento! Lei conosce troppo bene la politica sanitaria per non rendersi conto della realtà e di certe realtà esistenti nell'ambito dell'USL! Posso comprendere la sua posizione, ma lei deve capire anche la nostra, per cui alcune giustificazioni non possono essere accettate!

Apprezzo l'impegno esistente, in base a quanto da lei detto, di indire concorsi per i primari al momento opportuno, dopo aver fatto le dovute verifiche del buon andamento dell'assistenza, della gestione, dei benefici, tutto quello che ci può essere… ma l'impressione che hanno gli operatori sanitari all'interno dell'Ospedale è che ci sia anche chi ha l'interesse a vedere poco o per niente modificata questa situazione - questo mi viene detto non dall'ultimo arrivato all'USL, ma dai quei medici, che hanno già "vissuto" una buona parte della loro vita all'interno dell'Ospedale.

Molti ci dicono che è molto più facile, da parte della Direzione sanitaria, "dominare" un aspirante primario che un primario di vecchia data. È la Direzione sanitaria, del resto, che ha in mano la gestione. È vero che è difficile risolvere il problema della Direzione sanitaria, ma ha verificato cosa viene richiesto ai giovani medici, che oggi sono incaricati di questo servizio? Oppure è come ha detto lei: sopra di loro c'è il Direttore sanitario dell'USL? Quali mansioni si richiedono a questi giovani, che dovrebbero formarsi per divenire un domani i dirigenti del servizio sanitario all'interno dell'Ospedale? Gli viene permesso solo di andare a vedere il cartellino di un'ausiliaria, se è arrivata in orario o in ritardo, ma tutto il resto è avocato a sé dal Direttore sanitario dell'USL, che ha in mano tutta la mobilità sanitaria in atto, dalla quale nascono nuovi servizi, vengono creati servizi come "costole" delle strutture madri! Chi le crea queste "costole" delle strutture madri, se non il direttore sanitario? Certo, spesso si tratta anche di professionisti seri e validi, che cercano una loro autonomia rispetto al loro capo originario, ma si creano anche tanti servizi per dare un contentino a qualcuno, senza valutare la ricaduta sull'organizzazione ospedaliera in termini di locali, di infermieri, di studi e di posti letto.

In questo sistema, messo in atto dalla Direzione sanitaria dell'USL, dove si creano e smembrano i reparti, spiccano due strutture che, in tutte le altre realtà italiane, sono elette a rango di unità complessa e che qui da noi sono state decretate a struttura semplice: il Laboratorio di analisi e il Servizio per le tossicodipendenze. Ritengo che siano due strutture di fondamentale importanza: il Laboratorio di analisi serve all'interno e all'esterno dell'Ospedale. Il Servizio per le tossicodipendenze è indispensabile per tutta la battaglia che facciamo contro l'AIDS e la droga. Penso che anche chi lavora in queste strutture, con tutto l'impegno che può mettere, si senta anche mortificato.

In questi giorni si è letto su "La Stampa" dello scontro ai vertici dell'USL per la nomina del Primario di pediatria - mi risulta che questo scontro ci sia stato, infatti non è stato neppure smentito -, non lo prendo come un punto di riferimento, ma è un esempio di quello che sta accadendo all'interno dell'USL. Mi auguro che il Direttore generale faccia valere la sua autorità come sta dicendo l'Assessore, per fare in modo che certe situazioni non si vengano a creare e chi è in cerca di potere venga un po' ridimensionato e messo da parte, se necessario; questo deve essere fatto nell'interesse degli ammalati e della gestione dell'Ospedale regionale!