Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2967 del 22 gennaio 2003 - Resoconto

OGGETTO N. 2967/XI Tempistica per rendere operativo il servizio di radioterapia presso l'Ospedale regionale. (Interrogazione)

Interrogazione Venuto a conoscenza del fatto che da anni numerosi utenti dell'Unità Sanitaria Locale della Valle d'Aosta, ai quali sono stati riscontrate patologie tumorali, sono costretti a trasferirsi, per diversi giorni alla settimana, presso il Presidio Ospedaliero di Ivrea, al fine di effettuare le indispensabili sedute di radioterapia;

Tenuto conto che le malattie tumorali rappresentano purtroppo in Valle la seconda causa di mortalità;

Vista la necessità di eliminare al più presto i sacrifici a cui sono sottoposti i malati di tumore valdostani costretti a recarsi ad Ivrea e/o in altri centri fuori Valle per essere curati;

Tenuto conto altresì della volontà più volte ribadita, di realizzare presso il Presidio Ospedaliero di Aosta un centro di radioterapia;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

la Giunta regionale per conoscere quali siano i tempi e le modalità previsti al fine di rendere definitivamente operativo il servizio di radioterapia presso l'Ospedale regionale.

F.to: Lanièce

Président La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Vicquéry.

Vicquéry (UV) Au cours de l'année 1995 l'Assessorat de la santé avait déjà encouragé la passation d'une convention entre l'USL d'Aoste et l'USL d'Ivrée, relative à une activité de conseil en matière de radiothérapie.

Sur la base de cette convention, les médecins rattachés à l'USL d'Ivrée, effectuent des consultations deux fois par semaine à l'Hôpital d'Aoste au profit des patients, ayant été soignés à l'Hôpital piémontais. Par ailleurs, l'USL d'Ivrée s'engageait à destiner un certain nombre de lits aux patients valdôtains. L'USL de la Vallée d'Aoste a donc pu avoir recours au Service de radiothérapie d'Ivrée, pour venir en aide aux Valdôtains atteints d'un cancer. Parallèlement, l'exigence s'est fait sentir de prendre en charge sur place ces patients. La réalisation du service en question a été inscrite dans le cadre du projet relatif au deuxième lot des travaux concernant la restructuration, l'adaptation et l'agrandissement de l'Hôpital de l'avenue de Genève. En sus du service en question, il est prévu d'élargir les urgences et de créer un nouveau centre de stérilisation, l'hôpital de jour, le Dispensaire de l'Unité opérationnelle d'oncologie, une nouvelle pharmacie et une nouvelle salle pour le premier secours.

Ce projet et l'appel d'offres y afférent ont été approuvés par acte du Gouvernement régional n° 4264/1998 et ont été insérés dans le programme général en matière de construction sanitaire, en vue du lancement de la deuxième phase du programme extraordinaire d'investissements, aux termes de l'article 20 de la loi n° 67/1998, modifiée.

En particulier, pour ce qui est des travaux susmentionnés, la Vallée d'Aoste bénéficie d'un financement de l'Etat équivalent à quelque 15 millions d'euros. L'attribution des travaux à l'entreprise adjudicatrice s'est déroulée le 14 novembre 2001; cette entreprise est actuellement en train de pourvoir à l'aménagement des chantiers, avant de procéder aux fouilles, afin d'assurer le fonctionnement des services hospitaliers. Les travaux comportent 1.280 jours de travail consécutifs: 1.100 jours prévus pour le projet plus une prorogation de 180 accordée par délibération du Gouvernement le 20 janvier passé. La fin des travaux est prévue pour l'été 2005.

Aux fins de l'exécution des travaux l'Agence USL, en collaboration avec l'Administration régionale, a prévu la constitution d'un groupe technique de travail, chargé du suivi des phases préalables et inhérentes à la réalisation du service de radiothérapie. Nous essayons de ne rien laisser au hasard et d'?uvrer afin que la Région se dote d'un service de radiothérapie de pointe.

Président La parole au Conseiller Lanièce.

Lanièce (SA) Prendo atto della risposta dell'Assessore, anche questo è un problema annoso, con la differenza che questo, rispetto ai precedenti, riguarda la salute pubblica, e quindi è molto più grave.

In effetti, quando entrai per la prima volta in Consiglio regionale, nel maggio 1993, fra le prime interrogazioni che feci, ci fu proprio quella riguardante la realizzazione di una unità operativa di radioterapia.

All'epoca l'Assessore mi rispose: "Je concorde avec le Conseiller Lanièce sur le fait que le problème de la radiothérapie sera un des problèmes les plus importants à résoudre au moment où on discutera le Plan sanitaire régional et on a l'intention de considérer le problème avec sérieux".

Nel 1995 ripresi il problema, lo riportai in aula proprio alla luce di quello che ha sostenuto un momento fa l'Assessore, cioè di quella convenzione con l'USL di Ivrea - ovviamente una cosa positiva - e anche in quell'occasione l'Assessore mi rispose che: "Il est dans les intentions du Gouvernement régional de donner la priorité au programme de prévention et traitement du cancer; l'Assessorat entend proposer la création d'une structure souple, susceptible d'éviter le déplacement des malades.".

Nel 2000 ripresentai l'ennesima interrogazione e la risposta fu che il progetto e relativo appalto erano stati approvati dalla Giunta regionale con la deliberazione del novembre 1998, per cui l'opera avrebbe dovuto concludersi fra la fine del 2002 e l'inizio del 2003. Di fronte a questi buoni propositi dichiarati nulla, però, per il momento, è stato ancora realizzato e di tempo ne è passato. Bisogna però ricordarci che questo problema riguarda la salute pubblica, riguarda persone a cui è stata riscontrata una patologia tumorale e quindi soffrono un maggior disagio nel doversi trasferire presso l'Ospedale di Ivrea, per effettuare queste doverose e necessarie sedute di radioterapia.

Occorre che, rispetto a quella scelta positiva di realizzare finalmente una struttura di radioterapia, ci sia la volontà di accelerare l'iter, anche perché, dopo che il tutto era stato appaltato nel 1998 e consegnato nel 2001 - fra l'altro ho letto l'altro giorno su "La Vallée Matin" che in questi giorni, grazie anche all'interessamento dell'Assessore, i lavori sono partiti - la cosa assurda è trovarsi oggi a dover leggere una deliberazione del 20 gennaio 2003 in cui vi è l'approvazione di una perizia suppletiva di una variante tecnica dei progetti! Ma come dopo che i lavori sono stati fermi due anni, non si poteva farla nel 2001 questa verifica? Si aspetta il 2003 per fare un'ulteriore verifica sui lavori che dovevano concludersi quest'anno?

Senza dare la colpa a qualcuno, penso però che, sulla decisione politica di realizzare una struttura di radioterapia concordata da tutti, più che mai necessaria - perché purtroppo i tumori rappresentano la seconda causa di morte in Valle d'Aosta -, occorra una prova di forte serietà, occorra cioè mettere in campo tutte le energie affinché venga realizzata al più presto.

Colgo come elemento positivo il fatto che l'Assessore abbia detto di aver creato questo gruppo di lavoro che seguirà i lavori; non bisogna però aspettare ancora dodici anni come per il depuratore o sette-otto anni come per le barriere antirumore! Qui occorre terminare la struttura al più presto, perché questi malati non possono aspettare! Con questo invito concludo il mio intervento.