Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2963 del 22 gennaio 2003 - Resoconto

OGGETTO N. 2963/XI Mobilità sanitaria interregionale passiva in Valle d'Aosta nell'anno 1999. (Interrogazione)

Interrogazione Venuto a conoscenza della delibera n. 5046 del 23/12/2002 riguardante la mobilità sanitaria interregionale passiva dell'anno 1999;

Tenuto conto che nella delibera di cui sopra si evince che nel 1999 vi è un saldo negativo della mobilità sanitaria pari a circa 10 milioni di Euro;

Considerati gli urgenti investimenti che il Governo regionale ha da tanto tempo intrapreso nel settore, nel tentativo di completare e migliorare l'offerta sanitaria;

Tenuto conto dell'importanza del ruolo della sanità pubblica in Valle d'Aosta, in funzione del proprio particolarismo morfologico e culturale;

Evidenziato, come si evince dai dati sopracitati, che esiste una forte "migrazione" sanitaria in uscita, in considerazione del fatto che nel 1998 il saldo negativo era pari a circa 7 milioni di Euro;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

l'Assessore competente per sapere:

1) quali sono le valutazioni di questi dati;

2) quali sono gli interventi intrapresi o che stanno per esserlo al fine di limitare concretamente la mobilità sanitaria in uscita dei Valdostani;

3) se è a conoscenza delle patologie che inducono i Valdostani a curarsi presso altre regioni.

F.to: Lanièce

Presidente La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Vicquéry.

Vicquéry (UV) La deliberazione della Giunta regionale n. 5046/2002 citata dal Consigliere Lanièce, ha approvato l'impegno dell'intera somma iscritta nel bilancio di previsione dell'anno. Tale procedura è necessaria al termine dell'esercizio finanziario di riferimento, nell'attesa della definizione finale in sede di accordi bilaterali fra le regioni - peraltro ancora in corso - del saldo effettivo dovuto per la mobilità interregionale passiva della nostra regione per il 1999. Ciò per dire che quel dato è fuorviante, perché gli accordi bilaterali sono molto complicati e si concludono mediamente due anni dopo, se non tre.

Nel 1999 il saldo presunto conosciuto a tutt'oggi ammonta a circa 17 miliardi, cioè 8.774.000 €, meno del previsionale. Tale cifra è determinata dal fatto che se, da un lato, sono diminuiti i DRG medici - per DRG si intende un termine tecnico che definisce i ricoveri - ovvero meno 114, dall'altro, sono aumentati i ricoveri chirurgici, più 326. In altri termini, aumentano i ricoveri con DRG più cari e diminuiscono i ricoveri con DRG meno cari, perché i costi dei DRG sono definiti dalle singole regioni. Sono stati presi in considerazione i primi 30 DRG medici - distinguo fra DRG medici e DRG chirurgici - di fuga più frequenti per numero di pazienti dimessi.

Nonostante il numero dei pazienti per questi primi 30 DRG sia diminuito nel 1999 rispetto all'anno precedente, passando da 1418 a 1320, per cui circa 100 pazienti in meno, la spesa relativa anziché diminuire è aumentata, passando da 4,768 miliardi a 4,960 miliardi. Ciò è forse spiegabile, in alcuni casi, per un aumento delle tariffe di alcuni DRG effettuato autonomamente da quelle regioni, verso cui indirizza la fuga; in altri casi, perché il tipo di patologia per cui il paziente si reca fuori Valle prevede un DRG più costoso. Nello specifico, sono aumentati i casi di fuga relativi a malattie oncologiche, leucemia acuta senza interventi chirurgici maggiori più 20 casi, linfoma e leucemia non acuta senza complicazioni più 23, neoplasie del sistema nervoso più 19. Relativamente ai primi due casi la spiegazione potrebbe risiedere nel fatto che, negli ultimi anni, l'approccio terapeutico verso queste patologie ha visto il prevalere di trattamenti più aggressivi rispetto al passato. Tali trattamenti giungono spesso al trapianto del midollo osseo e presumono quindi un impegno tecnologico molto avanzato, di cui attualmente la Valle non dispone e di cui difficilmente disporrà, aggiungo.

Rispetto a questo tema, è noto che ultimamente è stato approvato l'ingresso dell'U.O. di oncologia nella rete oncologica interregionale Piemonte-Valle d'Aosta e questo permetterà di agganciarsi ai centri del Piemonte e della Valle d'Aosta più specializzati per singola patologia tumorale. Questo potrebbe anche comportare, paradossalmente, un aumento di certa mobilità passiva, ma nella logica non di far spostare il paziente in questo caso, che rimarrebbe ricoverato ad Aosta, ma di usare tecnologie mediante la telemedicina.

Sono in aumento anche i casi di avvelenamento ed effetti tossici dei farmaci, più 26, e di disturbi mestruali ed altri disturbi dell'apparato riproduttivo femminile, più 12.

Diminuiscono, invece, i casi per chemioterapia non associata a diagnosi secondaria di leucemia acuta, meno 23; i casi di esofagite, gastroenterite, miscellanea di malattie dell'apparato digerente, meno 18; i casi di malattie minori della pelle senza complicanze, meno 12; i casi di malattie endocrine senza complicanze, meno 11; i casi di affezioni mediche del dorso, meno 11. Per quanto riguarda i primi 30 DRG chirurgici di fuga, si evidenzia un aumento dei dimessi, così come aumentano i casi riferiti agli interventi sul cristallino con o senza vitrectomia, più 33; agli interventi sulla mano e il polso, più 25; agli interventi sul sistema cardiovascolare per via percutanea, più 18; ma soprattutto aumentano i casi riferiti agli interventi sul ginocchio senza complicazioni, più 83. A questo proposito va ricordato che nel 1999 il Reparto di ortopedia ha ridotto della metà il numero di posti letto per alcuni mesi, causa lavori di ristrutturazione. Diminuiscono, invece, i dimessi per interventi sul dorso e sul collo, meno 16; per interventi di legatura e stripping di vene, meno 10; per miscellanea di interventi su orecchio, naso, gola, meno 8; per interventi di ernia inguinale femorale, meno 6; per interventi su utero e annessi per neoplasie maligne, meno 5.

Bisogna considerare inoltre che la spesa più elevata si registra per i DRG di cosiddetta "alta specialità" e pertanto non trattabili in sede: trapianto di midollo osseo, interventi del sistema cardiovascolare per via percutanea, interventi sulle valvole cardiache senza cataterismo cardiaco, by-pass coronarico senza cataterismo cardiaco. Essa aumenta da 4.116 miliardi pagati nel 1998 a 5.060 miliardi previsti per il 1999. Più specificatamente, se si considerano i 10 DRG più onerosi per la Valle d'Aosta, osserviamo che 6 di essi riguardano prestazioni che non vengono effettuate nella nostra struttura e che lo stesso Piano sanitario non prevede che vengano effettuati.

Nell'ambito degli accordi di programma stipulati negli ultimi anni tra gli obiettivi assegnati all'azienda dalla Giunta regionale vi era e vi è quello della riduzione della mobilità sanitaria passiva. A fronte di tale obiettivo, l'azienda si è impegnata su diversi fronti: riduzione delle liste di attesa, attivazione delle rilevazioni dei dati di prescrizione dei ricoveri da parte dei medici di medicina generale, con prossima applicazione di un sistema premio-punizione, sperimentazione della libera professione a favore dell'azienda, mettendo in atto una serie di azioni finalizzate ad incrementare e potenziare l'offerta di prestazioni in tempi ragionevoli per disincentivare la fuga degli utenti verso altre strutture sanitarie.

Verosimilmente tali azioni hanno ottenuto e stanno ottenendo risultati positivi e tale affermazione è confortata dalle seguenti considerazioni e valutazioni sui dati più recenti relativi al 2000 e al 2001. Se si considera tutta la mobilità passiva, comprensiva cioè di tutte le prestazioni anche non erogabili in Valle d'Aosta, si evidenzia fra il 2000 e il 2001 una diminuzione del numero di pazienti recatisi fuori Valle dello 0,14 percento, a fronte di un aumento di spesa per le ragioni che dicevo prima.

Se si considera, invece, la mobilità passiva al netto delle prestazioni che non vengono erogate in Valle d'Aosta - cardiochirurgia, neurochirurgia, eccetera - e al netto di quelle prestazioni occasionali, erogate cioè ai cittadini valdostani per effetto di traumatismi o di patologie acute che richiedono ricovero urgente indifferibile, indipendenti quindi dall'efficacia ed efficienza dell'azienda e invece legati al luogo in cui si trova assistito al momento dell'infortunio, il dato evidenzia non solo una riduzione del numero di pazienti - meno 1,27 percento -, ma anche una riduzione effettiva di costi pari a circa l'1 percento.

Una considerazione finale: la mobilità attiva e passiva, a mio parere, non va né demonizzata né esaltata; è espressione della libera scelta del cittadino, del rapporto di fiducia che sta alla base del Servizio sanitario regionale, libera scelta che, a mio parere, va difesa, anche se è di tutta evidenza che certe fughe sono il risultato o di carenze di professionalità - ed è sintomatico, se è stata data attenzione alla mia lettura, che riguardino settori carenti di certe professionalità - o, meglio, di problemi organizzativi indipendenti dalla capacità e dal savoir-faire dei medici e dei chirurghi. Significativi sono i dati sulle operazioni al ginocchio senza complicazioni dove, pur avendo in Valle d'Aosta un chirurgo all'avanguardia, vi è una fuga riferita al 1999, ma anche al 2000 e al 2001, derivante sicuramente dal sovraccarico della sala operatoria e dall'impossibilità di utilizzare le sale operatorie, soprattutto riferita a quegli anni in cui il numero delle sedute operatorie è stato notevolmente ridotto per la carenza degli anestesisti.

Sono situazioni in fase di assestamento, sono assolutamente fiducioso, perché alcuni dati recentissimi, nei settori carenti, ci stanno dando delle risposte assolutamente confortanti.

Presidente La parola al Consigliere Lanièce.

Lanièce (SA) Prendo atto della risposta dettagliata dell'Assessore, di cui lo inviterei a fornirmi una copia, in modo da avere tutti i dati precisi. Questa interrogazione è stata fatta perché nella deliberazione richiamata in premessa veniva annunciato questo saldo negativo, ovviamente una cifra indicativa che si avvicinava a circa 10 milioni di euro.

L'Assessore, nel suo intervento, ha detto che i dati ufficiali parlano di 8,5 milioni di euro, quindi vuol dire che è già minore rispetto alle previsioni. Sta di fatto che nel 1998 il saldo negativo era pari a 7 milioni. L'invito è quindi a cercare di attuare quello che era previsto nel Piano sociosanitario; infatti, all'articolo 9 del Piano sociosanitario 1996-1999, al comma 2, si diceva che fra gli obiettivi che si intendono raggiungere in applicazione dei macroobiettivi, vi è il progressivo recupero della mobilità ospedaliera interregionale, intendendosi con questa espressione la necessità di operare gli opportuni interventi, al fine di ridurre ed eliminare progressivamente il flusso dei pazienti che si rivolgono, per patologie di base, presso strutture pubbliche ubicate in altre regioni. Lo stesso passaggio viene ripreso anche nel Piano sociosanitario attuale, quello del 2002-2004; infatti, all'articolo 1, si afferma che i progetti obiettivo e le azioni programmate previste dal Piano sanitario 1997-1999 sono prorogate fino al momento del loro completamento. Penso che tale obiettivo sia ancora da perseguire e il fatto che l'Assessore abbia già indicato che ci sono alcuni dati migliori per gli anni 2000-2001, rappresenta un dato positivo. Occorre però perseguire questa linea, per evitare che ci si possa trovare di fronte ad ulteriori dati che dimostrano un peggioramento di questa mobilità sanitaria interregionale.

La cosa che deve far riflettere, come ha anche indicato l'Assessore, è il fatto che una parte di "queste fughe" viene fatta per patologie per le quali in Valle d'Aosta esiste la professionalità competente. Questo è un dato sul quale bisogna fare molta attenzione e l'invito che rivolgo all'Assessore è quello di cercare - per le patologie in cui vi sono le professionalità adeguate - di evitare "le fughe all'esterno" da parte dei pazienti valdostani, perché ciò significherebbe una mancanza di fiducia nelle strutture sanitarie valdostane. Ritengo che questo sia un obiettivo importante: far sì che i cittadini possano avere la massima fiducia nella sanità valdostana!