Oggetto del Consiglio n. 2960 del 22 gennaio 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 2960/XI Situazione del rischio da amianto negli ambienti di lavoro della Valle d'Aosta. (Interrogazione)
Interrogazione A conoscenza che l'INAIL di Aosta ha ricevuto la relazione tecnica, relativa alla situazione "rischio amianto" per i lavoratori della "Cogne-Acciai Speciali", dalla Fintecna, Società incaricata per la gestione degli archivi dello stabilimento siderurgico;
Verificato il ritardo con il quale le domande presentate dai lavoratori per il riconoscimento del rischio amianto vengono definite e viene rilasciato l'attestato per beneficiare dei diritti previsti dalla legge 257/92;
Viste le richieste pervenuteci dai lavoratori e pensionati interessati al riconoscimento dei loro diritti;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interroga
la Giunta regionale e l'Assessore competente per conoscere:
1) qual è la situazione del rischio da amianto rilevata dagli accertamenti effettuati dall'USL, dall'ARPA e dall'INAIL, negli ambienti di lavoro della Valle d'Aosta;
2) i tempi entro i quali le domande di riconoscimento del rischio da amianto saranno definite dall'INAIL e dall'INPS;
3) come ritiene di affrontare e risolvere i problemi concernenti quei lavoratori, per i quali le aziende non sono in condizioni di ricostruire la loro situazione di esposizione al rischio di amianto.
F.to: Beneforti
Président La parole à l'Assesseur à l'industrie, à l'artisanat et à l'énergie, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE) Innanzitutto, va precisato che, per quanto concerne l'INAIL, l'attività di pertinenza di detto ente è riferita agli accertamenti delle condizioni di salute dei lavoratori esposti e non negli ambienti di lavoro: le indagini sono state fatte quindi dall'USL e dall'ARPA. Per quanto riguarda in particolare il rischio amianto, il Servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro dell'USL, nel corso del 2002 ha agito secondo due obiettivi: il primo, è stato quello della vigilanza sulle attività soggette a rischio amianto e, il secondo, l'analisi delle malattie di probabile eziologia professionale e dovute a contatto con prodotti contenenti amianto.
Per quanto riguarda il primo punto, cioè la vigilanza sulle attività soggette a rischio amianto, attualmente i lavoratori maggiormente soggetti a rischio sono quelli adibiti all'operazione di rimozione o bonifica dei siti. Nel 2002 sono pervenuti al Servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro dell'USL 54 piani di lavoro per la rimozione di materiali contenenti amianto. Tutti i piani di lavoro sono stati analizzati dal servizio suddetto e i relativi lavori sono stati controllati al cento per cento, per verificare la corretta applicazione dei piani di lavoro dei sistemi di prevenzione e protezione, relativi all'utilizzo sistematico dei dispositivi di protezione individuale. Dei 54 piani di lavoro, 48 hanno riguardato la rimozione di materiale compatto e 5 la rimozione di amianto friabile; un piano di lavoro prevedeva il confinamento del materiale contenente amianto, un tetto in eternit, mediante la tecnica della sovracopertura.
Il 31 dicembre 2002 si è concluso il programma di bonifica della "C.A.S." e quanto previsto dal piano di bonifica presentato dalla ditta a luglio 2001 è stato rispettato.
Il rischio amianto presso la "Cogne" è, allo stato attuale, minimo, in quanto tutto il materiale ancora presente è stato messo in sicurezza mediante confinamento e quindi reso innocuo. La "C.A.S." ha allestito una squadra di pronto intervento per le eventuali opere di manutenzione sui materiali contenenti amianto con lavoratori formati in modo specifico, seguendo procedure di lavoro predeterminate e controllate.
Allo stato attuale, sempre il servizio dell'USL sta verificando con sopralluoghi specifici lo stato effettivo del materiale ancora presente. Da parte sua, l'ARPA, oltre ad avere collaborato con il Servizio di prevenzione dell'USL per quanto riguarda l'area Cogne, è intervenuta sia per quanto riguarda la bonifica di amianto della centrale idroelettrica in caverna di Avise, sia per quanto riguarda gli ambienti di lavoro alla RAI, in particolare presso i locali ubicati in via Chambéry e nel magazzino dei zona Tzambarlet, con l'obiettivo di stimare la concentrazione delle polveri di fibre aerodisperse in alcuni locali di questi luoghi di lavoro.
Nel 2002 sono state segnalate al servizio dell'USL sia dai medici competenti, sia dall'INAIL, sia dal Reparto di oncologia dell'Ospedale di Aosta, 7 casi di malattie dovute all'esposizione ad amianto. Di questi casi si riportano di seguito i comparti di riferimento: 3 casi riguardano il settore siderurgico, 1 caso è un'esposizione al di fuori del territorio valdostano - si tratta di un lavoratore del porto di Genova - 1 caso un settore di confezionamento abiti, 1 caso riguarda un'azienda di servizi stradali, 1 caso è di dubbia origine professionale. Di tutti i casi di malattie professionali asbesto-correlate, sono state effettuate le relative indagini di polizia giudiziaria.
In risposta alla seconda questione, l'INAIL, sulla base della relazione della "Fintecna", che è giunta il 28 dicembre 2002 all'INAIL, provvederà ad integrare entro il 28 febbraio la propria precedente relazione sul rischio amianto alla "Cogne". Direi che per quanto riguarda la "Cogne" si completa la situazione dei dati relativi al rischio amianto. Di conseguenza, in relazione ai tempi di inoltro da parte della "C.A.S." dei 458 curricula mancanti, si procederà a partire dal mese di marzo a verificare tutte le istanze di riconoscimento pervenute. Tutta l'operazione dovrebbe progressivamente completarsi per quanto attiene la parte di competenza INAIL entro il mese di maggio. Per quanto riguarda le domande riferite alla "Cogne", presentate entro il 15 gennaio all'INAIL, ci sono 748 richieste, 72 sono attestazioni positive già rilasciate agli interessati, 458 sono pendenti in attesa di curricula, 218 con curricula incompleto o da esaminare. Ci rendiamo conto che la dimensione del problema è grande, ma è stata cura dell'Assessorato di far presente agli enti interessati la necessità di procedere con la massima urgenza. Per quanto riguarda l'INPS, a fronte di 695 domande pervenute, l'INPS ne ha provvisoriamente respinte 546 per mancanza di certificazione INAIL, quindi queste verranno riprese in considerazione all'arrivo dei curricula. Ne ha accolte 40, altre 15 sono in liquidazione, mentre 94 sono ancora da istruire.
In risposta all'ultima questione, per quanto riguarda la "Cogne" e le aziende che lavoravano come appaltatrici della "Cogne", grossi problemi non ci sono. Un problema specifico riguarda 48 domande, che sono state presentate all'INAIL da parte di ex lavoratori "Ilssa Viola", e che sono state respinte da questo istituto, in quanto risultano mancanti della relazione tecnica che certifichi l'esposizione ad amianto.
Il problema è complesso; per cercare di trovare una soluzione ho incontrato recentemente i patronati che seguono le istanze di questi lavoratori e, nel corso della riunione con i patronati, è emerso che le testimonianze che sono state raccolte dai patronati nei confronti di ex dipendenti o ex responsabili dell'azienda, sia pure sulla base di autocertificazioni fatte dagli interessati, non sono state ritenute sufficienti dall'INAIL, in quanto secondo l'istituto non certificano in modo chiaro la situazione di amianto, cioè ci vogliono ulteriori dati, un po' come è successo per la "Cogne". Sarebbe possibile anche istituire un contenzioso nei confronti di INPS e INAIL a detta degli stessi patronati, però ci troveremmo di fronte al problema che, mancando un'adeguata certificazione, il rischio del contenzioso è che sia soccombente nei confronti dei lavoratori interessati, per cui la soluzione che si è individuata è quella di rivolgersi - e mi farò parte attiva io - all'ex gruppo "Orlando", che oggi è diventato "Gruppo Europa Metalli", per fare in modo che l'azienda fornisca, così come ha fatto "Fintecna" nel caso di "Cogne", quei dati che sono utili per ricostruire la situazione di amianto all'interno di "Ilssa Viola".
Président La parole au Conseiller Beneforti.
Beneforti (PVA-cU) Prendo atto della risposta dell'Assessore e devo dire - per le notizie che ci ha fornito - di essere abbastanza soddisfatto, anche perché l'Assessore dimostra di seguire molto da vicino la vertenza. L'invito che gli rivolgo, oltre a chiedergli che mi fornisca il testo della risposta che mi ha dato, perché in cinque minuti che ho a disposizione non posso fare una valutazione globale, è di perseverare, per cercare di colmare i ritardi che purtroppo si registrano. Per quanto riguarda i lavoratori della "Ilssa Viola", apprezzo l'atto che intende compiere l'Assessore, per fare in modo che anche questi lavoratori non vengano esclusi dai benefici della legge dello Stato.