Oggetto del Consiglio n. 2885 del 4 dicembre 2002 - Resoconto
OGGETTO N. 2885/XI Disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione autonoma Valle d'Aosta (legge finanziaria per gli anni 2003/2005). Modificazioni di leggi regionali".
Président Nous étions parvenus, collègues conseillers, dans l'examen du projet n° 180, à l'article 18.
Je soumets au vote l'article 18:
Conseillers présents et votants: 27
Pour: 23
Contre: 4
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 19:
Conseillers présents et votants: 27
Pour: 24
Contre: 3
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 20:
Conseillers présents et votants: 28
Pour: 25
Contre: 3
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 21:
Conseillers présents et votants: 29
Pour: 25
Contre: 4
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 22:
Conseillers présents et votants: 30
Pour: 26
Contre: 4
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 23:
Conseillers présents et votants: 30
Pour: 26
Contre: 4
Le Conseil approuve.
Il y a l'amendement n° 5, présenté par l'Assesseur Vallet, dont je donne lecture:
Emendamento Dopo l'articolo 23 è inserito il seguente:
"Articolo 23bis (Disposizioni in materia di edilizia residenziale pubblica - canoni di locazione. Modificazione alla legge regionale 4 settembre 1995, n. 39 e successive modificazioni)
1. Le lettere a) e d) del comma 1 dell'articolo 40 della legge regionale 4 settembre 1995, n. 39 (Normativa e criteri generali per l'assegnazione, la determinazione dei canoni e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica) sono abrogate.".
Je soumets au vote l'article 23bis:
Conseillers présents et votants: 30
Pour: 26
Contre: 4
Le Conseil approuve.
L'article 24 porte une modification introduite par l'amendement n° 6, présenté par l'Assesseur Vallet, dont je donne lecture:
Emendamento L'articolo 24 è sostituito dal seguente:
"Articolo 24 (Interventi in materia di edilizia residenziale pubblica. Modificazione alla legge regionale 4 settembre 1995, n. 40)
1. Il comma 2 dell'articolo 4 della legge regionale 4 settembre 1995, n. 40 (Norme regionali per la vendita del patrimonio di edilizia residenziale pubblica), è sostituito dal seguente:
"2. Nei piani di vendita non devono essere inclusi edifici:
a) di nuova costruzione ovvero interessati da interventi di recupero, di cui all'articolo 31, comma 1, lettere b), c), d), ed e), della legge 5 agosto 1978, n. 457, la cui ultimazione è intervenuta negli ultimi dieci anni antecedenti quello di approvazione da parte dell'ente gestore della proposta del piano di vendita;
b) collocati in ambiti territoriali nei quali è prioritario il mantenimento di alloggi in locazione;
c) destinati a case parcheggio per la sistemazione temporanea di famiglie sprovviste di abitazione."
La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU) Vorrei capire come mai è stata fatta questa modifica, perché l'articolo 24 della legge finanziaria era stato illustrato in modo chiaro in commissione, adesso però c'è una modifica ulteriore.
Président La parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Vallet.
Vallet (UV) L'articolo è stato modificato con l'introduzione della lettera b), con la quale abbiamo aggiunto, oltre agli interventi di restauro e risanamento conservativo e agli interventi di ristrutturazione edilizia, anche gli interventi di manutenzione straordinaria, in quanto sono intesi come manutenzione straordinaria, ai sensi dell'articolo 31 della legge n. 457, le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici. Il significato è questo: non possono essere inseriti nei piani di vendita edifici realizzati da meno di dieci anni, o che hanno subito da meno di dieci anni interventi di restauro o ristrutturazione, oppure anche interventi di manutenzione straordinaria, essendo evidente che l'aver subito interventi di manutenzione straordinaria comporterebbe un diverso ed accresciuto valore all'edificio stesso e che quindi i criteri di stima previsti dalla legge n. 40 non sarebbero più equi nel caso in cui questi edifici venissero inseriti nei piani di vendita e così stimati.
Président Je soumets au vote l'article 24 dans le nouveau texte:
Conseillers présents: 30
Votants: 29
Pour: 26
Contre: 3
Abstentions: 1 (Lattanzi)
Le Conseil approuve.
La parole au Vice-président Lattanzi sur l'article 25.
Lattanzi (FI) Mi pare doveroso intervenire, alla luce anche degli approfondimenti avuti nelle ultime adunanze consiliari per quanto concerne l'attuazione della riconversione dell'area Ilva Cogne, per dichiarare il voto contrario su questo articolo. Noi abbiamo già espresso tutte le nostre contrarietà ai tempi e ai modi dell'attuazione di queste riconversioni, che non stanno dando nessun tipo di prospettiva di sviluppo in termini di economia a questa Regione. Non ci sentiamo quindi di appoggiare l'articolo 25, proprio per una specifica contrarietà al piano di sviluppo industriale di questa Regione che, al di là delle promesse fatte nei programmi, non trova ad oggi applicazione concreta.
Abbiamo visto decine di miliardi spesi per piani di riconversione e di bonifica, abbiamo visto decine di miliardi spesi per business plan e progetti, ma non abbiamo ancora visto una concreta fattibilità. Per quanto riguarda l'area Cogne, di cui abbiamo parlato nell'ultimo business plan, ricordo che abbiamo sollevato due perplessità legate a quel polo di attrazione di industrie e di aziende. La prima perplessità era legata alla determinazione dei canoni di affitto aziendale offerti sul mercato, assolutamente fuori mercato e in nessun modo appetibili a nessun industriale, che abbia avuto voglia di andare a confrontarsi con la Finaosta e con VDA Structure per insediarsi in quel settore: non c'è nessuna opportunità che le aziende di fuori o valdostane possano trovare attraenti i canoni di affitto per metri quadri proposti dalla Finaosta, da VDA Structure e dalla Regione. Seconda perplessità: è assolutamente fuori dalla logica dell'economia proporre la seconda opportunità alle aziende, cioè quella di poter acquistare i beni immobili con l'usufrutto a trent'anni, quindi il rientro nel possesso patrimoniale da parte della Regione a distanza di trent'anni, perché è fuori dalla logica economica e patrimoniale di qualunque azienda: nessuna azienda può prevedere investimenti per acquistare immobili, che fanno parte del patrimonio dell'azienda stessa nella contabilità della sua situazione patrimoniale, per poi avere un azzeramento di questo patrimonio a distanza di trent'anni, dovrebbe essere il contrario invece, cioè un'acquisizione di valore in termini patrimoniali.
Noi, sulle condizioni, in maniera specifica per l'area Cogne di Aosta, ma in termini più generali sulla politica di rilancio, di riconversione, di riqualificazione del settore industriale della nostra Regione, su questo abbiamo più volte in questo Consiglio sollevato delle perplessità, quindi non credo che ci sia sorpresa sulle motivazioni che ci inducono a votare contro l'articolo 25.
Président La parole au Président de la Région, Viérin Dino.
Viérin D. (UV) Je voudrais simplement apporter deux précisions.
La première précision concerne les loyers (canoni) des immeubles industriels. Nous ne sommes plus dans la condition de pouvoir fixer librement le montant de ces loyers. Nous avons quelques avantages du fait qu'une partie des communes valdôtaines sont encore insérées dans l'objectif II et, notamment, pour ce qui est de l'aire Cogne, elle peut bénéficier de la dérogation aux termes de l'article 87, 3c, du Traité européen, mais les loyers font partie de ces règles de la concurrence, vu qu'ils sont considérés comme des aides d'Etat et donc nous sommes dans l'obligation de respecter les principes et les règles communautaires à cet égard.
Le deuxième aspect est lié à un choix de politique industrielle. L'expérience de cette communauté, mais aussi l'expérience des crises du secteur industriel nous emmène à effectuer un choix qui nous permet de garder la propriété de ces aires, de façon à pouvoir intervenir en cas de crise, de faillite, de fermeture des entreprises, qui sont installées dans nos sites, de façon à pouvoir exercer toutes ces actions de politique industrielle, qui nous permettent de contrecarrer ces situations. Si nous procédions tout court à la vente de ces propriétés, nous n'aurions aucune possibilité d'intervenir et de mener une action de politique industrielle.
Nous avons d'autres moyens pour faciliter l'installation d'entreprises au Val d'Aoste; nous disposons d'une série de mesures de nature financière et de nature économique; nous disposons d'instruments concernant la formation du personnel, qui nous permettent d'offrir des avantages à tous ceux qui veulent s'installer au Val d'Aoste, mais il y a certaines règles que nous devons nous aussi respecter et, notamment, je me réfère encore une fois aux contraintes des dispositions communautaires.
Président Je soumets au vote l'article 25:
Conseillers présents et votants: 31
Pour: 25
Contre: 6
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 26:
Conseillers présents et votants: 30
Pour: 27
Contre: 3
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 27:
Conseillers présents et votants: 30
Pour: 27
Contre: 3
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 28:
Conseillers présents et votants: 30
Pour: 24
Contre: 6
Le Conseil approuve.
La parole au Président de la Région, Viérin Dino, sur l'article 29.
Viérin D. (UV) Je voulais brièvement présenter cette mesure. Je pense qu'elle est importante; nous la devons à l'initiative du collègue Lavoyer. Elle va dans la direction que plusieurs d'entre vous ont souhaitée, à savoir une attention aux couches les plus démunies. Nous avons fait référence l'autre jour à la Convention del Banco alimentare, l'Assesseur Vallet aujourd'hui a présenté les interventions pour le Fonds social concernant les logements, ici nous allons accueillir une requête des retraités concernant les billets des cars. Aujourd'hui les retraités paient le 10 pour cent. Avec l'introduction du billet unique (tariffa unica integrata), nous avons la possibilité de tenir compte des exigences de nos retraités, de ceux qui sont en dessous d'un certain barème de revenu, et prévoir que, pour ces retraités, il y ait la gratuité du transport.
Président Je soumets au vote l'article 29:
Conseillers présents et votants: 29
Pour: 26
Contre: 3
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 30:
Conseillers présents: 30
Votants: 27
Pour: 24
Contre: 3
Abstentions: 3 (Frassy, Lattanzi, Tibaldi)
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 31:
Conseillers présents: 31
Votants: 28
Pour: 25
Contre: 3
Abstentions: 3 (Frassy, Lattanzi, Tibaldi)
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 32:
Conseillers présents et votants: 31
Pour: 28
Contre: 3
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 33:
Conseillers présents: 31
Votants: 28
Pour: 25
Contre: 3
Abstentions: 3 (Frassy, Lattanzi, Tibaldi)
Le Conseil approuve.
La parole au Conseiller Frassy sur l'article 34.
Frassy (FI) Un intervento che, più che sul patrimonio storico minore, si riferisce al patrimonio immobiliare dell'articolo 33, in quanto vorremmo capire se la disposizione dell'articolo 33 è una disposizione che avrà operatività immediata nel corso del 2003, perché, se abbiamo capito l'articolato, l'ex Centrale del latte attualmente è assegnata alla Croce Rossa. Sappiamo che la Croce Rossa, pur avendola avuta in assegnazione precaria, ha organizzato la sua attività in quell'immobile. Da convinzioni non suffragate da atti amministrativi, c'era la sensazione che quella sistemazione avrebbe dovuto essere non oggetto di revoca immediata. Il progetto dell'università immaginiamo che sia un progetto in espansione, come l'Assessore Pastoret stamani ricordava a proposito di altre questioni che riguardavano l'università…
Président … Conseiller Frassy, je vous signale que nous sommes à l'article 34, l'article 33 a déjà été voté…
Frassy (FI) … era solo per avere un ragguaglio, perché mi sembra una questione di non poca importanza, sia per la sede di un'organizzazione umanitaria com'è la Croce Rossa, sia per quanto riguarda l'ampliamento delle strutture dell'università. Se l'Assessore ritiene di darci una risposta… altrimenti abbiamo già votato.
Président La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Pastoret.
Pastoret (UV) L'université est en croissance, il y a donc une nécessité de pourvoir des espaces, aussi pour donner des réponses aux différents parcours que l'université a empruntés en ce qui est des cours de maîtrise différents. On prévoit donc que dans l'actuel espace, qui est occupé par l'ancienne Centrale laitière, des immeubles seront réalisés, pour satisfaire ces exigences et celles liées au droit à l'étude, donc cantine scolaire, et cetera. Pour ce qui est de la Croix Rouge, elle avait eu en assignation ces locaux et cet immeuble. Le Gouvernement valdôtain avait par une délibération réitéré, pour une période allant jusqu'au mois de juin, la disponibilité de cet immeuble pour la Croix Rouge.
En effet, le Président de la Région avait envoyé un courrier, en leur informant qu'on pouvait rallonger ce terme jusqu'à la fin du mois de juin, parce qu'il y aura la rencontre des chasseurs alpins à Aoste et donc il y aura des problèmes aussi d'utilisation d'espaces adéquats, mais les Responsables de la Croix Rouge sont pertinemment informés que l'expiration de leur contrat, pour ce qui est de l'utilisation de l'ancienne Centrale laitière, sera au mois de juin 2003, d'après quoi commenceront toutes les démarches nécessaires pour la réalisation des immeubles pour l'université.
Président Je soumets au vote l'article 34:
Conseillers présents: 32
Votants: 29
Pour: 26
Contre: 3
Abstentions: 3 (Frassy, Lattanzi, Tibaldi)
Le Conseil approuve.
A l'article 35 il y a l'amendement n° 2 de la IIème Commission, qui récite:
Emendamento L'alinea dell'articolo 35 è sostituito dal seguente:
"1. Dopo il comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale 20 maggio 1985, n. 32 (Istituzione del Museo regionale di Scienze Naturali), è aggiunto il seguente:".
Je soumets au vote l'amendement:
Conseillers présents: 32
Votants: 29
Pour: 26
Contre: 3
Abstentions: 3 (Frassy, Lattanzi, Tibaldi)
Le Conseil approuve.
La parole au Conseiller Tibaldi sur l'article 36.
Tibaldi (FI) L'articolo 36 reca modificazioni alla legge n. 37/97, quella che disciplina la vigilanza e il controllo sugli atti dell'ARPA (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente).
Abbiamo notato che, da un mero controllo preventivo di legittimità, la Giunta estende il suo controllo anche al merito, poiché, nell'emendamento qui indicato, si parla di approvazione preventiva da parte della Giunta regionale e quindi si rende soggetto all'approvazione preventiva da parte della Giunta un insieme di atti dell'ARPA, che sono il bilancio di previsione, il conto consuntivo, gli eventuali assestamenti o variazioni che intervengono in corso di esercizio e le modifiche della pianta organica.
Parimenti, nell'articolo successivo, si fa riferimento ad un ulteriore adempimento che deve osservare il Direttore dell'ARPA nei confronti della Giunta o meglio della struttura regionale competente, poiché si prevede la consegna di un elenco, che riporti l'oggetto dei provvedimenti adottati dal direttore. La Regione, entro dieci giorni, può richiedere anche la copia integrale dei provvedimenti per l'adozione delle iniziative del caso. Vorremmo chiedere le motivazioni politiche che stanno alla base di questa estensione del potere di controllo e vigilanza della Giunta nei confronti dell'ARPA, ente strumentale della Regione, che dal controllo preventivo di legittimità si estende anche al merito. Non è da interpretare come un atto di ingerenza da parte della Giunta nei confronti di questo organismo?
Président La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Vicquéry.
Vicquéry (UV) Non parlerei di estensione, anzi al contrario esattamente della volontà della Giunta regionale di adeguare l'ARPA, che è di fatto un ente strumentale della Giunta regionale, a quella che è la normativa dell'azienda USL e di altri enti strumentali.
La dizione precedente già prevedeva un controllo preventivo di legittimità, che era non limitato, come lo limitiamo adesso, a quattro grossi argomenti - bilancio, assestamento, conto consuntivo, modifiche alla pianta organica -, ma, nel testo originario della legge n. 37, era previsto anche sugli impegni di spesa pluriennali, sulle determinazioni della dotazione organica, sul contratto decentrato, sui provvedimenti di autorizzazione ai dipendenti dell'ARPA allo svolgimento di incarichi professionali, sugli acquisti, sulle alienazioni, sugli appalti, sulle convenzioni in genere, su tutti i contratti che superino l'importo di 50 milioni; per cui tutti questi atti non sono più soggetti al controllo. Rispetto all'articolo 9, il ragionamento è lo stesso, perché anche qui ci limitiamo a dire che gli atti sono inviati per conoscenza solo al collegio di revisione e non più - come era il testo originario - anche alla struttura regionale competente; finora pervenivano anche all'Assessorato regionale della sanità, non dovranno più essere inviati.
Si aggiunge questo secondo comma, che è in linea con quanto avviene per l'azienda USL, dove si dice che l'ARPA deve limitarsi ad inviare un elenco. Le strutture competenti dell'Assessorato possono chiedere copia integrale dell'elenco ma, come si sa, è cosa ben diversa dal controllo di legittimità: è semplicemente un elenco per eventuale presa visione.
Président Je soumets au vote l'article 36:
Conseillers présents: 31
Votants: 28
Pour: 25
Contre: 3
Abstentions: 3 (Frassy, Lattanzi, Tibaldi)
Le Conseil approuve.
A l'article 37 il y a l'amendement n° 3 de la IIème Commission, qui récite:
Emendamento All'articolo 37, prima del comma 1, sono inseriti i seguenti commi:
"1. Al comma 2 dell'articolo 31 della legge regionale 25 gennaio 2000, n. 5 (Norme per la razionalizzazione dell'organizzazione del Servizio socio-sanitario regionale e per il miglioramento della qualità e dell'appropriatezza delle prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali prodotte ed erogate nella regione), la parola "coordinatore" è sostituita dalla parola "direttore".
2. Il comma 2 dell'articolo 32 della l.r. 5/2000 è abrogato.".
La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU) Vorrei qui riprendere il discorso interrotto stamani in sede di aperitivo con l'Assessore alla sanità, intanto ringraziando per il documento che mi è stato dato, poi chiedendo che tipo di bilancio votiamo.
Noi votiamo il bilancio per il 2003, credo! Il documento che l'Assessore ha fatto pervenire in commissione - quello a cui accennavo stamani -, secondo gli accordi intercorsi, è l'elenco delle principali azioni che l'Assessorato intende porre in essere nel 2002. È chiaro, nel momento in cui abbiamo discusso nel 2001 il Piano socio-sanitario e visto che non era possibile nel bilancio del 2001 presentare tutto l'elenco delle priorità, avevamo accettato che l'Assessore ci inviasse all'inizio dell'anno l'elenco delle opere per il 2002.
Nel momento in cui approviamo il bilancio 2003, in questo momento andrebbero indicate le priorità per l'anno 2003, perché è chiaro che adesso non ha senso, Assessore, che lei mi dia l'elenco del 2002, questo entrerà nella relazione a consuntivo che sarà presentata nel 2003. Discutendo il Piano socio-sanitario, lei aveva detto: "Concordo con molti di voi che dicono che nel triennio non riusciremo a realizzare queste opere e questi programmi", qui eravamo tutti d'accordo, però lei ha aggiunto: "Confermo che, riguardo alla tempistica e alle priorità, tutto questo sarà fatto in quest'aula in sede di bilancio". Ora, in sede di bilancio del 2003, lei cosa ci ha portato? Lei fa riferimento ad un documento del bilancio delle attività del 2002, che non ha niente a che fare.
Ripeto, Assessore, lei stesso aveva detto: "Nel momento in cui definisco il bilancio, individuo quali sono gli obiettivi, in modo che i consiglieri possano aver contezza di quanto si vuole fare", quindi il programma per il prossimo anno invece di essere dato, insieme al bilancio 2003, sarà da noi conosciuto quando sarà oggetto della relazione socio-sanitaria, che rappresenta il consuntivo di un anno di attività. Ma questa è un'altra cosa, come sappiamo.
Ripeto: in questa sede, in sede di discussione del bilancio 2003, il Consiglio si sarebbe aspettato un documento, anche una paginetta, in cui avrebbero dovuto essere indicate tempistica e priorità del programma del 2003. Dopo, eventualmente, nel 2004, nella relazione del 2004 sul 2003, ci sarebbe stata la verifica sull'avvenuto, o meno, rispetto di quelle priorità. Ripeto che qui è venuto meno un impegno programmatico e soprattutto è venuta meno la possibilità del Consiglio regionale di poter essere interpellato e di poter dire la propria o di essere informato nel momento stesso in cui è chiamato a votare il bilancio!
Président La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Vicquéry.
Vicquéry (UV) "Non c'è peggior sordo di chi non vuole intendere". Vorrei solo fare un minimo di riepilogo di quello che è avvenuto in sede di approvazione del Piano socio-sanitario. È stato detto dall'opposizione che era un bellissimo piano, che conteneva tutto quanto poteva essere previsto nella programmazione socio-sanitaria, ma che, essendo questo un "libro dei sogni", doveva indicare delle priorità di intervento.
Abbiamo incassato questa presa di posizione, che consisteva nel riconoscerci di aver presentato un piano eccellente, che conteneva tutte le tematiche, il quale però, essendo un "libro dei sogni", doveva al contempo prevedere delle priorità. In V Commissione abbiamo discusso su un percorso per raggiungere questi obiettivi - non avendo accettato il Governo regionale di inserire, nel testo della legge di piano, l'articolato che era stato proposto -: abbiamo visto questo percorso, che consisteva nell'individuare le priorità del 2002.
L'elenco di queste priorità è stato inviato, in data 16 gennaio, al Presidente della V Commissione, per dare modo di valutarle assieme e dare modo, prima del bilancio di previsione 2003, alla V Commissione di rivedere le indicazioni del 2002, correggerle e dare delle indicazioni alla Giunta per la predisposizione del bilancio 2003, che inizia il suo iter, come si sa, nel mese di settembre. Questo è il percorso che abbiamo individuato ed è questo che ho diligentemente fatto, forzando anche la mano ai miei uffici. La tempistica ha fatto sì che la V Commissione abbia discusso di questi argomenti in corso di predisposizione del bilancio di previsione, a dire il vero forse a cavallo della presentazione in Giunta regionale del bilancio di previsione 2003, e, probabilmente, questo ha fatto venir meno la possibilità da parte dei commissari di dare queste indicazioni per il bilancio che stiamo discutendo.
Questo è quanto abbiamo concordato e chiedo al Presidente della V Commissione di riprendere il verbale di quella riunione di commissione, dove si decideva questo percorso, percorso che vorrei ripetere per il 2003, perché mi accingerei a predisporre un analogo programma di priorità per l'anno a venire. Se i commissari non hanno potuto prenderne visione, non è l'Assessore che ne deve rispondere! Mi risulta che questo documento sia stato inviato a tutti i commissari a tempo debito, ma, ripeto, non sta a me dare delle risposte. Nel merito, siamo in Consiglio regionale a dibattere del bilancio di previsione 2003, per cui lei, Consigliera, presenti, come fa regolarmente, mozioni e ordini del giorno, per inserire, nelle priorità del 2003, quanto lei ritiene che debba essere inserito.
È un suo diritto proporre delle iniziative prioritarie per il 2003, è un nostro diritto valutarle, accettarle o non accettarle, ma nessuno le toglie la possibilità di fare il suo dovere istituzionale di proporre iniziative, anziché semplicemente di "tappare le orecchie"!
Président La parole au Conseiller Beneforti.
Beneforti (PVA-cU) Intervengo solo per fare una precisazione, perché non posso accettare quanto ha detto nel suo intervento, Assessore! È vero che sono anziano, ma ricordo ancora alcune cose: fu detto, a seguito di un'interpellanza o di un'interrogazione inerente i problemi attinenti alla sanità, che saremmo andati in V Commissione a discutere del Piano socio-sanitario. Sono stato convocato anch'io per partecipare alla riunione svoltasi nei primi giorni del mese di novembre, nel corso di tale riunione mi avete consegnato lo stesso documento che mi è stato dato oggi. Si iniziò a discutere in commissione della problematica, poi il Presidente disse che si dovevano discutere altri argomenti e si decise di rinviarne la discussione.
Venerdì sono stato anch'io riconvocato per discutere di questo documento. C'era anche da discutere del problema della I Conferenza sanitaria, tale argomento doveva essere portato all'attenzione della commissione entro la metà del mese di novembre. Ora, però, si comincia a discutere a novembre di un documento che deve rientrare nel bilancio? Si approva cioè prima il bilancio del documento sui problemi sanitari che si vogliono affrontare? Non trovi scuse! Se ci sono dei ritardi, sono da parte vostra, non certo da parte nostra! Sono giuste quindi le rimostranze che facciamo in questa sede! Voglio rimarcare che non è stata fatta nessuna discussione e che pertanto avete deciso, unilateralmente la formulazione del bilancio senza sentire né la commissione, né il Consiglio!
Président Je soumets au vote l'article 37 dans le texte amendé:
Articolo 37 (Razionalizzazione dell'organizzazione del Servizio socio-sanitario regionale. Modificazioni alla legge regionale 25 gennaio 2000, n. 5)
1. Al comma 2 dell'articolo 31 della legge regionale 25 gennaio 2000, n. 5 (Norme per la razionalizzazione dell'organizzazione del Servizio socio-sanitario regionale e per il miglioramento della qualità e dell'appropriatezza delle prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali prodotte ed erogate nella regione), la parola "coordinatore" è sostituita dalla parola "direttore".
2. Il comma 2 dell'articolo 32 della l.r. 5/2000 è abrogato.
3. Il comma 3 dell'articolo 37 della l.r. 5/2000 è sostituito dal seguente:
"3. La direzione dell'area è attribuita al direttore amministrativo di cui all'articolo 22.".
Conseillers présents et votants: 32
Pour: 27
Contre: 5
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 38:
Conseillers présents et votants: 32
Pour: 27
Contre: 5
Le Conseil approuve.
Il y a l'amendement n° 4 de la IIème Commission, qui récite:
Emendamento Dopo l'articolo 38 è inserito il seguente:
"Articolo 38bis (Organizzazione del Dipartimento di prevenzione dell'Azienda USL della Valle d'Aosta. Modificazioni alla legge regionale 4 settembre 1995, n. 41)
1. Dopo il comma 2 dell'articolo 36 della l.r. 41/1995 è aggiunto il seguente:
"2bis. Il personale dirigente del Dipartimento di prevenzione, oltre all'esercizio delle funzioni al medesimo derivanti dall'appartenenza alle singole strutture, opera in modo coordinato nei diversi settori di competenza del Dipartimento stesso, sulla base delle indicazioni, dei programmi e dei progetti di attività definiti dal Comitato di dipartimento di cui all'articolo 37.".
2. L'articolo 37 della l.r. 41/1995 è sostituito dal seguente:
"Articolo 37
(Direttore di dipartimento e Comitato di dipartimento)
1. Il Direttore di dipartimento è nominato dal Direttore generale fra i Direttori delle strutture complesse aggregate nel dipartimento medesimo e dura in carica tre anni. Al Direttore di dipartimento, che mantiene anche la funzione di direzione della struttura complessa di provenienza, è attribuito il trattamento economico del Direttore di area o quello in godimento, se più favorevole.
2. La nomina a Direttore di dipartimento comporta l'assunzione sia di responsabilità professionale in materia di prevenzione, sia di responsabilità di tipo gestionale in ordine alla razionale e corretta programmazione e gestione delle risorse umane, finanziarie e tecnologiche assegnate per la realizzazione degli obiettivi attribuiti.
3. Il Direttore del dipartimento, in particolare:
a) predispone il piano annuale delle attività definendone gli obiettivi, nel rispetto degli indirizzi del piano attuativo locale di cui all'articolo 8 della l.r. 5/2000;
b) assicura il funzionamento del dipartimento;
c) promuove le verifiche periodiche sulla qualità e appropriatezza delle prestazioni;
d) controlla la corrispondenza dei comportamenti e dell'utilizzazione delle risorse disponibili con gli indirizzi generali definiti dal piano delle attività;
e) rappresenta il dipartimento nei rapporti con il Direttore generale, Direttore sanitario ed il Direttore amministrativo;
f) gestisce le risorse attribuite al dipartimento, secondo le indicazioni del piano attuativo locale.
4. Il Direttore del dipartimento è coadiuvato da un Comitato di dipartimento composto dai Direttori delle strutture complesse aggregate nel dipartimento.
5. Il Comitato di dipartimento:
a) stabilisce il modello di organizzazione e programma il lavoro del dipartimento;
b) programma la razionale utilizzazione del personale e propone la mobilità del personale medesimo fra le unità operative del dipartimento nell'ottica dell'integrazione dipartimentale;
c) fornisce indicazioni per la gestione del budget di dipartimento;
d) collabora alla predisposizione del piano annuale delle attività;
e) propone i fabbisogni di risorse sia di personale che di dotazione strumentale, valutandone le priorità;
f) propone i gruppi operativi interdipartimentali.
6. Le modalità di funzionamento del Comitato di dipartimento sono disciplinate con deliberazione del Direttore generale dell'azienda.".
3. Al comma 2 dell'articolo 39 della l.r. 41/1995 è aggiunto, in fine, il seguente periodo:
"Tale personale, oltre all'esercizio delle funzioni al medesimo derivanti dall'appartenenza alla struttura di cui sopra, opera in modo coordinato nei diversi settori di competenza del Dipartimento di prevenzione, secondo le direttive del Direttore di dipartimento.".
4. Il comma 3 dell'articolo 39 della l.r. 41/1995 è abrogato.".
Je soumets au vote l'article 38bis:
Conseillers présents et votants: 32
Pour: 27
Contre: 5
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 39:
Conseillers présents et votants: 33
Pour: 27
Contre: 6
Le Conseil approuve.
Au sujet de l'article 40 a été proposé un amendement par le Groupe "Forza Italia", qui récite:
Emendamento All'articolo 40 aggiungere in fine:
"2. Il comma 3 dell'articolo 3 della legge regionale 20 agosto 1993, n. 68 è abrogato."
La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (FI) L'argomento trattato dal nostro emendamento è un po' uno di quei tormentoni, che hanno accompagnato tutta questa legislatura e che hanno soprattutto accompagnato i lavori della V Commissione, come ben sa il Presidente Rini. Noi contestiamo da sempre l'impostazione in base alla quale interventi, borse di studio, contribuzioni a sistemazioni alloggiative degli studenti universitari siano erogati con un principio che è discriminante in virtù della tipologia del reddito, nel senso che il comma 3 dell'articolo 3 della legge n. 68/1993 - comma che chiediamo di abrogare con il nostro emendamento - precisa che i redditi da lavoro dipendente sono calcolati nella misura del 60 percento, hanno un abbattimento del 40 percento di quello che è il reddito dichiarato.
Riteniamo che questa impostazione sia iniqua in quanto parte dal presupposto non condivisibile che l'evasione fiscale è tipica del lavoro autonomo, si criminalizza il lavoro autonomo: paradossalmente, questa impostazione legislativa va a "codificare" l'evasione fiscale in capo al lavoro autonomo. Questa impostazione è non solo non condivisibile, ma è parziale, perché, ammesso e non concesso che possa essere più facile evadere le tasse da lavoratore autonomo rispetto a quanto non sia possibile per un lavoratore dipendente, non possiamo non dimenticare quello che è un fenomeno tipico del lavoro dipendente: il secondo lavoro o il lavoro in nero. Sicuramente perciò ci sono distorsioni nei comportamenti sia dall'una che dall'altra parte delle due categorie reddituali. Riteniamo che il voler affrontare in maniera ideologica il diritto allo studio sia non condivisibile.
Di più. Nel comma 3 che chiediamo di abrogare viene anche abrogato il reddito imponibile di riferimento, deciso nel 1993 e poi rivalutato con gli indici Istat, degli allora - così definiti - "40 milioni", perché è evidente che questo reddito, pur essendo stato rivalutato, oggi come oggi, è un reddito, che porta ad escludere da queste provvidenze in materia di diritto allo studio anche gli studenti i cui genitori abbiano entrambi un lavoro, seppure un lavoro subordinato come lavoro dipendente, perché la cifra reddituale, che è posta alla base di queste provvidenze, è una cifra che non è rappresentativa dei redditi di una famiglia media. Due impiegati dell'Amministrazione regionale, che lavorino entrambi a tempo pieno, difficilmente riuscirebbero a far percepire al proprio figlio studente i contributi regolamentati dalla legge n. 68/1993, proprio per il tetto esageratamente basso.
Il nostro emendamento dà concretezza a tutte quelle discussioni, che, per quattro anni, sono state fatte in V Commissione, che hanno portato anche alla produzione di un'ingente mole di lavoro, con relazioni che dal 2000-2001-2002 sono state richieste agli uffici, per andare ad individuare quali sono le cause di esclusione da queste provvidenze in riferimento ai parametri di legge.
Da una comparazione della legislazione regionale individuata negli studi predisposti dagli uffici, su richiesta della V Commissione, emerge come solo la Provincia autonoma di Bolzano applichi un criterio analogo a quello della Regione Valle d'Aosta, seppure in maniera differente, in quanto l'abbattimento non è del 40 percento, ma solo del 30 percento del reddito di lavoro dipendente. Le altre regioni non discriminano sulla base della natura del reddito.
Sappiamo anche che questa impostazione della legge n. 68/1993 è stata oggetto di critiche anche da diversi colleghi di maggioranza, sappiamo che da diversi anni si parla di una modifica al disegno di legge, riteniamo che l'occasione propizia sia quella di presentare questo emendamento nell'ambito della finanziaria regionale, anche perché difficilmente ci sarebbe il tempo per andare a percorrere un percorso di tipo autonomo, che non cambierebbe nulla nella sostanza, perché dovrebbe portare alle stesse conclusioni.
Confidiamo perciò che questo emendamento possa essere accolto, per superare una discriminazione fra le tipologie reddituali, tenendo presente che, se evasione ci può essere, ci può essere sia nell'ambito del lavoro dipendente, sia nell'ambito del lavoro autonomo.
Président La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Pastoret.
Pastoret (UV) Bien évidemment chacun est responsable de ses affirmations, collègue Frassy, quant aux évaluations que vous avez portées sur deux catégories de travailleurs.
Vous présentez un amendement, en demandant d'abroger une partie très réduite de la loi n° 68/1993, vous êtes parti avec une analyse qui concernait les travailleurs autonomes et puis vous êtes revenu sur "le lieu du délit", vous vous êtes occupé aussi des autres travailleurs, les travailleurs du secteur privé, parce que vous avez parlé "del tetto di reddito", vous avez porté l'exemple des dépendants régionaux, mais c'est justement cela que vous voulez abroger.
Vous voulez enlever la possibilité de réduire du 40 pour cent ce toit des revenus, donc cela me semble un peu contradictoire, mais, à part cela, je voudrais dire que cette mesure que vous présentez ne rend pas et ne rendrait pas justice à une catégorie, dans le cas échéant celle des travailleurs autonomes, parce qu'avec cette mesure vous n'irez pas résoudre le problème des travailleurs autonomes et en même temps vous créerez les conditions pour exclure davantage des personnes qui ont un autre rapport de travail et je vais vous expliquer le pourquoi.
Cette mesure n'améliore pas la condition des travailleurs autonomes, c'est un problème à régler non pas par une simple abrogation telle que celle que vous proposez. En plus, cette mesure aurait comme résultat une exclusion supérieure des travailleurs dépendants. Tout cela pourrait avoir des reflets positifs sur les travailleurs autonomes si, en réduisant, par cette abrogation le nombre des travailleurs dépendants, ayants droit, cela permettrait aux fils des travailleurs autonomes d'accéder aux bénéfices, s'ils avaient été exclus en raison du maque de disponibilités sur la base d'un classement, mais vous savez bien que dans toutes ces années tous ceux qui ont eu le droit d'avoir la bourse d'étude, en rentrant dans le montant financier qui avait été prévu, ont tous pu accéder.
Avec la mesure que vous proposez vous auriez comme résultat que le nombre des ayants droit serait réduit, mais le problème afférent la catégorie que vous dites vouloir soutenir ne serait pas résolu. Autre question serait celle de prévoir, là oui, un toit de revenu plus haut, mais cela, même en adoptant votre amendement, ce ne serait pas possible, parce que cela n'est pas prévu dans la modification que vous nous proposez maintenant. Voilà pourquoi, étant cet amendement que vous proposez, une mesure qui ne résoudrait pas la situation que vous dites vouloir soutenir pour les travailleurs autonomes, mais qui aurait des conséquences négatives pour les actuels ayants droit pour les années futures, nous ne voterons pas cet amendement et nous nous abstiendrons.
Président La parole au Conseiller Rini.
Rini (UV) Il problema sollevato dai Consiglieri di "Forza Italia" è già stato sollevato più volte dal sottoscritto e non solo in questa legislatura.
Ricorderete che, nell'adunanza consiliare precedente, quella del 20 novembre 2002, avevo messo l'accento sul fatto che in alcuni ambiti l'Amministrazione non tratta tutti i cittadini allo stesso modo. Avevo fatto notare che la soglia di reddito, che il cittadino non deve superare per l'accesso a certi finanziamenti e provvidenze, non è uguale tra cittadino e cittadino in quanto il lavoratore dipendente usufruisce di un abbattimento del 40 percento, mentre quella autonoma non ne ha diritto. Significa che, se per accedere ad un contributo non si deve superare i 30.000.000, un lavoratore dipendente con un reddito di 50.000.000 ne avrebbe diritto, mentre quello autonomo con un reddito di 30.000.001 non ne potrebbe beneficiare.
Vorrei che mi spiegasse cosa c'è alla base di questo meccanismo, secondo me perverso ed incomprensibile, che agevola alcune categorie e ne penalizza altre! Se la motivazione è quella della presunzione che chi lavora in proprio potrebbe evadere le tasse, il meccanismo va sicuramente rigettato. Come avevo già detto - e qui ripeto parte dell'intervento fatto il 20 novembre 2002, non ho cambiato opinione in questi giorni -, penso che ci possono essere evasori anche tra i lavoratori dipendenti, come ci possono essere degli onesti anche tra i lavoratori autonomi e, per non penalizzare gli uni ed agevolare gli altri, dovremmo trattare tutti allo stesso modo, salvo controllare che non vi siano abusi. Mi si dirà che il controllo è difficile, allora o ci si fida di tutti o di nessuno!
Forse anche molti di noi consiglieri pensano che i lavoratori autonomi siano solo quelli che posseggono delle attività molto redditizie. A parte che, se questi grandi imprenditori anche evadessero il 40 percento come "tollerato" per legge, avrebbero comunque un reddito tale da non permettere l'accesso alle provvidenze previste, la gran parte dei lavoratori autonomi sovente guadagnano meno dei loro dipendenti e continuano l'attività nel rispetto dei padri dal quale l'hanno ereditata o per passione e per attaccamento alla terra dove sono nati, non a caso sempre più sovente lavoratori autonomi lasciano l'attività per un lavoro dipendente! Penso ad alcune categorie, come i piccoli commercianti titolari di piccoli esercizi, come bar, pizzerie, ristorantini e negozi che nei nostri piccoli paesi di montagna danno un servizio ed andrebbero addirittura aiutati per continuare nell'attività. Penso ai piccoli studi professionali ed agli artigiani ed insieme a tante altre attività che lascio a voi individuare, penso a tutti gli agricoltori già soggetti, come sappiamo, ad ogni tipo di controllo e difficoltà. In sintesi credo che dovremmo fare in modo che tutti i cittadini siano trattati con equità.
Mi si dirà che anche altre regioni italiane si comportano come noi, non importa, possiamo prendere esempio, se proprio è indispensabile farlo, da quelle che non applicano questo perverso meccanismo e ce ne sono! Da una ricerca, che prende in considerazione le Regioni a Statuto speciale, le Province autonome di Trento e Bolzano, oltre al Piemonte, l'Emilia Romagna e alla Calabria, per quanto riguarda gli interventi per il diritto allo studio, è emerso che solo la Provincia autonoma di Bolzano e la Valle d'Aosta applicano questa diversità di trattamento tra cittadini. Da rilevare fra l'altro che dalla ricerca risulta che Bolzano considera con questo meccanismo un'evasione del 30 percento, mentre la Valle d'Aosta avrebbe il primato del 40 percento!
Per cui, per concludere, per quanto ho cercato di spiegare, come ho già fatto in commissione, anche in quest'aula mi asterrò dal votare questi provvedimenti, a meno che non vengano modificati nel senso auspicato.
Faccio ancora notare che non sempre nelle delibere di Giunta si può rilevare l'incongruenza che ho evidenziato in quanto non sempre si fa cenno alla legge n. 68 del 1993. Penso che pochi cittadini sappiano dell'esistenza di questo meccanismo e soprattutto le motivazioni di base.
Ricorderete che l'Assessore Pastoret il 20 novembre 2002, affinché questo Consiglio potesse esprimersi in piena coerenza, mi aveva invitato a presentare una modifica alla legge regionale n. 68 del 20 agosto 1993. La modifica alla legge verrà presentata in tempi brevissimi ed in quest'aula, come nella commissione competente, ognuno potrà cercare di fare eventuali modifiche e potrà dare un democratico parere secondo la propria coscienza.
Président La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (FI) Non volevo fare un secondo intervento, però penso sia necessario che intervenga per chiarezza ai colleghi che forse sono rimasti distratti.
Il mio secondo intervento voleva essere una breve replica al ragionamento dell'Assessore, perché l'Assessore non ha capito il mio emendamento, ma io, Assessore non se la prenda, non ho capito il suo intervento, perché forse abbiamo due linguaggi diversi, quanto meno su questi argomenti abbiamo delle sensibilità diverse. Mi soffermo brevemente sulle considerazioni che ha fatto l'Assessore e poi mi dilungherò sui meccanismi che sovrintendono o dovrebbero sovrintendere al funzionamento del Consiglio.
Lei ha detto che questo emendamento non è risolutivo rispetto alla problematica, che ho cercato di sunteggiare ad illustrazione dell'emendamento, ma non ha argomentato su quali teoremi poggino le sue considerazioni. Le dico semplicemente che, nel momento in cui noi aboliamo questo discrimine che la legge del 1993 ha posto, è evidente che non c'è più un motivo per il quale un determinato reddito, a seconda del fatto che sia di lavoro autonomo, piuttosto che di lavoro dipendente, venga valutato in maniera differente, perciò sicuramente eliminiamo il discrimine. Nessuno di noi poi vuole facilitare una categoria piuttosto che un'altra, siete voi casomai che lo avete fatto con questa legge, noi vogliamo solo rimettere sullo stesso piano entrambe le categorie. Non è che mi voglia erigere a giudice tributario, come lei sembrava sottintendere nella sua considerazione, ma è evidente, perché i giornali li leggiamo e sappiamo benissimo che le sacche di evasione le troviamo nel lavoro autonomo, ma le troviamo anche nel lavoro dipendente, perciò non penso di aver svelato a questo Consiglio una teoria nuova, che non fosse conosciuta.
Mi stupisce che lei dica che l'abrogazione integrale del terzo comma non risolva il problema della soglia di reddito per l'accesso alle provvidenze, perché io le leggo il primo comma. Il primo comma prevede che il Consiglio regionale stabilisca ogni anno un tetto di reddito per l'ammissione alle diverse provvidenze. Il tetto di reddito però non viene stabilito ogni anno, ma viene stabilito ogni anno in base a quello che dice il comma 3, ossia si dice che il limite massimo di reddito imponibile lordo complessivo del nucleo familiare di provenienza non può superare la cifra di lire 40 milioni con riferimento al 1994, aggiornato annualmente secondo l'indice di inflazione Istat. Se andiamo ad eliminare la base di partenza di 40 milioni, perciò il Consiglio regionale annualmente può fare le sue considerazioni in base alle disponibilità di bilancio, in base alle valutazioni che la Giunta ritiene di fare.
Il fatto che lei mi dica che non vi sono stati problemi relativi all'assegnazione di queste provvidenze, perché tutti coloro che avevano i requisiti hanno percepito le provvidenze, secondo me non aggiunge nulla al dibattito, nel senso che, senza questa norma, probabilmente, le persone aventi diritto sarebbero state di più o, forse, le risorse stanziate non sarebbero state sufficienti, ma questo è un altro aspetto. Parliamo di diritto allo studio, Assessore, in una Regione che le statistiche - per quel che possono valere, ma comunque sono elemento su cui si possono fondare dei ragionamenti - dicono essere quella che ha il più basso tasso di scolarizzazione, è la Regione più ricca, con il più basso tasso di scolarizzazione soprattutto a livello di diploma universitario. Questo dovrebbe farci riflettere sul modo in cui interveniamo con queste provvidenze al diritto allo studio. Riteniamo che il diritto allo studio, tra i tanti diritti, sia un diritto che non possa essere discriminante e discriminatorio sulla base del lavoro della propria famiglia, sulla base dell'attività dei propri familiari.
Ci sta bene il tetto reddituale, ma non si può dire, perlomeno noi non avremo mai il coraggio di dirlo perché non lo condividiamo, che i figli dei lavoratori autonomi hanno meno diritti dei figli dei lavoratori subordinati, perché questo è il paradosso a cui porta questa legge. Attenzione, Assessore, lei non deve nascondersi dietro il dito dell'ideologia!
La sua impostazione è un'impostazione che non condividiamo, ma non è casuale, è un'impostazione, che risente di un vizio ideologico caro ad una certa parte politica, che è la visione che la Sinistra italiana ha sempre avuto del lavoro autonomo rispetto al lavoro dipendente. Noi prendiamo atto che oggi, affrontando questo argomento, l'Assessore Pastoret - e poi vedremo il Consiglio - sposa e rinnova questa sua pregiudiziale ideologica. È una pregiudiziale di tipo ideologico quella che voi ponete nel gestire le provvidenze sul diritto allo studio. Penso che non debba aggiungere altro a quanto lei argomentava, per smontare il concetto dell'emendamento. Ho cercato semplicemente di evidenziare che le sue argomentazioni sono argomentazioni inconferenti rispetto al problema sostanziale, che poniamo in votazione con questo emendamento.
Collega Rini, sono sorpreso che un Presidente di commissione, che ha condiviso per anni questa materia, possa alzarsi nel corso del dibattito sulla finanziaria regionale dicendo che presenterà una legge per modificare la legge n. 68/1993, perché forse le sfugge che stiamo discutendo di una legge, per l'appunto la legge finanziaria, che incide attraverso l'articolo 40 sulla legge n. 68/1993, e che qualsiasi percorso lei abbia in mente - ammesso che lo voglia portare a compimento - non può che fare ciò che sta facendo la finanziaria e l'emendamento che poniamo in sede di finanziaria, salvo che lei voglia presentare una mozione o una risoluzione, ma il percorso legislativo è questo e noi abbiamo approfittato dell'opportunità di arrivare subito in aula e di tagliare quelli che sono i tempi lunghi dell'istruttoria legislativa, attraverso quello che è il lavoro di commissione. Collega Rini, perciò è sorprendente che lei dica che non voterà più provvedimenti che sono iniqui e si asterrà, sapendo che l'astensione, per il Regolamento di questo Consiglio, equivale a voto contrario, di conseguenza lei dice, messaggio politico: "Sarò contrario…" - perché il voto di astensione equivale a voto contrario - "… ad ogni provvedimento iniquo", poi conclude dicendo che si asterrà su questo emendamento, perché la sua astensione su questo emendamento, fuori di metafora, è un giudizio negativo alla sostanza di quell'emendamento che lei in commissione sostiene e in aula scantona.
Non possiamo ignorare che stiamo discutendo in una sede legislativa, collega Rini, questa è la modifica legislativa. Se il problema è che l'emendamento doveva essere presentato dal collega Rini, bastava dirlo, perché glielo abbiamo chiesto se lo voleva sottoscrivere! Se era la condizione per far passare l'emendamento… intuendo certi meccanismi, collega Rini, lei lo può confermare, glielo avevamo anche posto il problema. La risposta come al solito non è venuta. Noi allora, alla luce delle considerazioni che sono state fatte in aula, riteniamo che l'emendamento sia quanto mai fondato, anche perché il nostro emendamento non ha un vizio ideologico, perché non stiamo dicendo di voler premiare i lavoratori autonomi; diciamo semplicemente di non voler discriminare i lavoratori autonomi, perché l'impostazione della legge n. 68/1993 discrimina i figli dei lavoratori autonomi e mi sembra difficile sostenere e provare il contrario.
Mi pare difficile sostenere e provare il contrario che, se fossero diversi i tetti di reddito, non ci sarebbero, Assessore, come lei lascia intendere, maggiori domande e maggiori sovvenzioni. Lei ha detto bene, ognuno si assume le proprie responsabilità, ma io lo dico in maniera serena, nel senso che non ho la presunzione di dire chi evade di più o chi evade di meno. La responsabilità politica in questo caso è di non discriminare e di applicare il principio di uguaglianza, il principio di non discriminazione; su questo principio noi ci assumiamo le nostre responsabilità e ci auguriamo che su una questione del genere…. o prevale una logica ideologica, per cui ognuno trarrà le conseguenze politiche, o prevale la logica dei principi di uguaglianza, che sono tra l'altro principi costituzionali.
Président La parole au Président de la Région, Viérin Dino.
Viérin D. (UV) Le point de départ de cette fort intéressante discussion est fondé sur deux postulats: celui de la discrimination et celui de l'idéologie. Compte tenu que nous aborderons à nouveau ce thème dans un contexte - si j'ai bien compris le sens de l'intervention de M. Rini - plus ample du droit à l'étude, il est nécessaire d'apporter quelques précisions, pour qu'il n'y ait pas de positions qui sont oui différentes, mais qui n'interprètent correctement celles des autres. Nous n'avons jamais parlé d'évasion. Il faut considérer - compte tenu d'un principe d'égalité que nous devrons vérifier - tous les éléments qui nous portent à considérer comme barème le revenu de chacun. Si vous me le permettez, alors, considérons tous les éléments sans affirmer qu'il s'agit d'une position idéologique; non, c'est une position que nous voulons maintenir - et l'intervention de M. Rini nous le permettra - d'évaluation pragmatique de celles qui sont les conditions différentes entre catégories de travailleurs, professions libérales ou salariées, pour ce qui est des modalités de formation de leur revenu, du calcul du montant imposable et du paiement de l'impôt.
Nous devons considérer tous ces éléments; je ne suis pas un expert dans le domaine fiscal, mais il suffit de voir les déclarations des revenus pour se rendre compte qu'il y a ces différences. Voilà la raison pour laquelle nous estimons que l'amendement qui est présenté aujourd'hui, si vous le voulez, M. Frassy, du point de vue spéculaire, pourrait avoir autant de critiques que vous formulez à notre égard du point de vue de l'idéologie et de la discrimination, parce qu'il ne prend pas en compte la réalité des revenus, tels qu'ils se forment au sein des différentes catégories. Voilà la raison pour laquelle nous nous abstiendrons quant à cet amendement.
Président La parole au Vice-président Lattanzi.
Lattanzi (FI) L'intervento è doveroso, perché il ragionamento che ha fatto il Presidente ha due punti deboli. Il primo, noi stiamo parlando nel 2002 per la legge finanziaria 2003, cioè la legislatura è finita, quindi, quando si parla di avere il desiderio politico di andare a ridiscutere, Consigliere Rini, in un più ampio contesto questa questione - che potrebbe apparire una cosa che ormai è da rivedere -, mi sembra un po' tardivo; il tempo forse è già scaduto, perché abbiamo ancora cinque mesi e non capisco quale approfondimento voi potete impostare, per lasciare al prossimo Consiglio delle regole, che si dovrebbero impostare in tempi non sospetti. Secondo punto debole: non è accettabile partire dal presupposto che non c'è discriminazione su questa norma, quando lei dice, Presidente, che si prendono in considerazione i lavoratori dipendenti e i lavoratori autonomi con altri criteri e con altri contesti, perché, quando una famiglia ha uguale reddito - ammesso e non concesso che sia per entrambi il reddito corretto -, sia che sia dipendente, sia che sia lavoratore autonomo, la famiglia con quel reddito ha una difficoltà a far studiare i propri figli. Ce l'ha quindi sia che guadagni 50 milioni all'anno come lavoratore dipendente, sia che guadagni 50 milioni all'anno come lavoratore autonomo… perché allora sì che scatta il meccanismo della presunzione di evasione, ideologica, se questo parametro non è chiaro! Ha ragione il collega Frassy, quando parla di favoreggiamento del lavoratore dipendente, perché si ha l'idea che quell'autonomo, per altri criteri, possa far studiare i figli. Ci sono dei commercianti che non hanno i soldi per far studiare i figli perché magari tengono aperti dei piccoli commerci e non sbarcano il lunario, perché avete fatto costruire dei centri di grande distribuzione ad un chilometro! Non è che in Valle d'Aosta si può fare una discriminazione per quanto riguarda il lavoratore autonomo o il lavoratore dipendente! Fate una riforma relativamente a questa normativa che riguarda il reddito della famiglia, perché, a parità di reddito, c'è parità di difficoltà!
Président La parole au Conseiller Rini, pour déclaration d'intention.
Rini (UV) Solo due parole. È meglio che guardiamo la legge nel suo complesso, perché non possiamo parlare solo di reddito. Penso che sia giusto che andiamo a vedere anche il patrimonio, il numero dei componenti della famiglia a carico, è per questo che la "cosa" è più ampia.
Si dà atto che dalle ore 17,32 presiede il Segretario Perron.
Président La parole au Conseiller Louvin.
Louvin (UV) Le Président de la Région sait que la question a fait l'objet de discussions longues et animées dans le Gouvernement. Malheureusement, nous constatons que l'affaire n'a pas encore été tirée au clair et il faudra le faire avec un peu de bonne volonté.
Je vous demande en effet de considérer avec attention les éléments d'évaluation portés par le Président Viérin, qui sont corrects: revenus et conditions doivent être globalement considérés et il ne faut pas qu'il y ait une réforme faite à coups de sabre.
Tout en partageant dans une certaine mesure l'esprit de cet amendement, je n'apprécie pas son effet tranchant, qui ne règle pas le problème dans le fond. J'insisterai pour suivre la voie indiquée par le collègue Rini et donc qu'il y ait un effort, afin que la commission, qui a déjà travaillé sur l'argument, porte à notre attention une révision de cette partie de la loi, qui doit être revue.
Si vous me permettez, collègues de "Forza Italia", regardez la date de cette loi: c'est une loi du 20 août 1993, nous l'avions reproposée, puisqu'elle avait été au Conseil, au premier Conseil de la législature dans laquelle le Gouvernement du Président Viérin s'était formé, et déjà dans les premières années de son application certains problèmes avaient été mis en évidence, mais, comme elle était le fruit tardif de la législature précédente, nous pourrons donner cette fois aussi un fruit tardif et nous avons encore cinq mois de travail devant nous. Je vous demande de faire ce petit effort; je pense qu'il y a encore lieu de remettre la pendule à l'heure avec un petit travail de bon sens, en mettant de côté, les uns comme les autres, les aspects idéologiques et les barricades, qui ne règlent pas l'affaire et qui ne permettent pas d'avancer.
Si dà atto che dalle ore 17,35 riassume la presidenza il Presidente Louvin.
Président Je soumets au vote l'amendement du Groupe "Forza Italia" à l'article 40:
Conseillers présents: 30
Votants: 7
Pour: 3
Contre: 4
Abstentions: 23 (Agnesod, Aloisi, Bionaz, Borre, Cerise, Charles Teresa, Comé, Cottino, Cuc, Ferraris, Louvin, Marguerettaz, Martin, Nicco, Ottoz, Pastoret, Perrin, Perron, Praduroux, Rini, Vallet, Vicquéry, Viérin D.)
Le Conseil n'approuve pas.
Je soumets au vote l'article 40:
Conseillers présents et votants: 31
Pour: 25
Contre: 6
Le Conseil approuve.
Il y a l'amendement n° 6bis, présenté par l'Assesseur Pastoret, qui récite:
Emendamento Dopo l'articolo 40 del d.l. n. 180 è inserito il seguente:
"Articolo 40 bis (Modificazione alla legge regionale 20 dicembre 1991, n. 77)
1. La lettera b) del comma 2 dell'articolo 4 della legge regionale 20 dicembre 1991 n. 77 (Disposizioni dirette a promuovere e favorire l'organizzazione del convegno internazionale "Les rencontres de physique de la Vallée d'Aoste"), è sostituita dalla seguente:
"b) un membro scelto fra il personale docente, direttivo, dirigente con contratto a tempo indeterminato del settore di istruzione secondaria superiore della Regione, anche in quiescenza, con funzione di coordinatore preposto all'organizzazione delle manifestazioni."."
La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU) Sarò brevissima. Volevo chiedere se la Giunta prevede che nei prossimi anni altri membri del comitato scientifico andranno in pensione e anche in quel caso se si dovrà intervenire in sede di legge finanziaria.
Président La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Pastoret.
Pastoret (UV) Al di là della battuta della Consigliera Squarzino, qui si è posto un problema di riflessione non tanto legato a questa questione, ma di carattere generale. Chi è insegnante, nel momento in cui è in quiescenza, perde le sue attribuzioni e la sua abilitazione? Chi è dirigente scolastico perde a sua volta queste caratteristiche? Faccio un esempio: abbiamo dei dirigenti scolastici in quiescenza che dirigono delle scuole, è il caso del Liceo linguistico di Courmayeur. Sembrava in questo caso che fosse normale adeguarsi alla prassi comune, sotto questo punto di vista, la disposizione di questa parte della legge, era contraddittoria rispetto alle situazioni che ho citato.
Président Je soumets au vote l'article 40bis:
Conseillers présents et votants: 30
Pour: 24
Contre: 6
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 41:
Conseillers présents et votants: 30
Pour: 24
Contre: 6
Le Conseil approuve.
Il y a l'amendement n° 7, présenté par l'Assesseur Agnesod, qui récite:
Emendamento Dopo l'articolo 41 è inserito il seguente:
"Articolo 41bis (Fondazione per la formazione professionale agricola e per la sperimentazione agricola)
1. A decorrere dall'anno 2003 il venti per cento del contributo annuo assegnato alla Fondazione per la formazione professionale agricola e per la sperimentazione agricola di cui alla legge regionale 1° giugno 1982, n. 12 (Promozione di una fondazione per la formazione professionale agricola e per la sperimentazione agricola e contributo regionale alla fondazione medesima) e successive modificazioni ed integrazioni, denominata "Institut Agricole Régional", è destinato al finanziamento delle attività di diffusione dei risultati derivati dalla sperimentazione, previste dalla lettera "a quater" del primo comma dell'articolo 2 della l.r. 12/1982 introdotto dall'articolo 1, comma 3, della legge regionale 22 maggio 1997 n. 18."
Je soumets au vote l'article 41bis:
Conseillers présents et votants: 30
Pour: 24
Contre: 6
Le Conseil approuve
Il y a l'amendement n° 8, présenté par l'Assesseur Ferraris, qui récite:
Emendamento Dopo l'articolo 41bis è inserito il seguente:
"Articolo 41ter Modificazione della legge regionale 19 gennaio 2000, n. 3 (Interventi a favore di imprese industriali per la realizzazione di insediamenti produttivi nell'area industriale "Cogne" di Aosta)
1. L'articolo 3 della legge regionale 19 gennaio 2000, n. 3 (Interventi in favore di imprese industriali per la realizzazione di insediamenti produttivi nell'area industriale "Cogne" di Aosta), è sostituito con il seguente:
"Articolo 3
(Opere infrastrutturali e di bonifica)
1. Per la realizzazione degli interventi di cui all'articolo 2, comma 1, lettere a), b) e d) della legge regionale 26 gennaio 1993, n. 4 (Interventi per la riqualificazione e lo sviluppo dell'area industriale "Cogne" di Aosta), la Regione può mettere a disposizione di Struttura Valle d'Aosta s.r.l. risorse finanziarie tramite:
a) concessione di contributi in conto capitale, ovvero in conto impianti per l'acquisizione o la realizzazione di beni strumentali ammortizzabili, materiali o immateriali;
b) concessione di finanziamenti o sottoscrizione di appositi aumenti di capitale sociale o altra dotazione di mezzi propri.
2. I contributi ed i finanziamenti di cui al comma 1 sono concessi con provvedimento della Giunta regionale, che approva altresì lo schema di concessione accessoria per disciplinare le modalità di erogazione degli stessi e gli obblighi del concessionario.
3. La Giunta regionale attua gli interventi di cui al comma 1 anche attraverso il conferimento di mandato senza rappresentanza a Finaosta S.p.A..
4. La presente norma si applica anche agli interventi per investimenti già deliberati ai sensi delle leggi regionali 26 gennaio 1993, n. 4 e 12 maggio 1994, n. 17."."
Je soumets au vote l'article 41ter:
Conseillers présents et votants: 30
Pour: 24
Contre: 6
Le Conseil approuve.
J'introduis maintenant l'examen d'une série d'amendements, présentés à l'initiative des membres du Bureau de la Présidence - les collègues Lattanzi, Marco Viérin, Ego Perron et moi-même -, concernant modifications à la loi n° 28 du 8 septembre 1999; ils ont fait l'objet d'un examen approfondi au sein de la Conférence des Chefs de groupe. Il s'agit d'un rajout de la deuxième partie au titre III "Modificazioni di leggi regionali": "Capo II, Modificazioni alla legge regionale 8 settembre 1999, n. 28". La suite des numéros, par rapport auxquels nous nous exprimerons, fera l'objet d'une révision formelle de la part du Bureau, puisque - nous répétons - les articles 41 bis, 41 ter et ainsi de suite prendront, évidemment, une numération différente par rapport à la feuille. Y a-t-il quelqu'un qui souhaite s'exprimer? Je pense qu'il n'y a pas lieu de faire une illustration de détail des modifications, qui portent sur certaines précisions concernant les modalités de calcul des mécanismes de la pension viagère et de son affectation. Ils ont également fait l'objet d'une vérification de compatibilité financière et ils ne portent aucune augmentation de dépense. Je donne lecture des amendements:
Emendamenti Dopo l'articolo 41 è inserito il seguente Capo:
"CAPO II MODIFICAZIONI ALLA LEGGE REGIONALE 8 SETTEMBRE 1999, N. 28
Articolo 41bis (Modificazioni all'articolo 4)
1. Il comma 1 dell'articolo 4 della legge regionale 8 settembre 1999, n. 28 (Interventi per il contenimento della spesa in materia di previdenza dei consiglieri regionali. Costituzione dell'Istituto dell'assegno vitalizio. Modificazioni alla legge regionale 21 agosto 1995, n. 33 (Norme sulle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta e sulla previdenza dei consiglieri regionali), è sostituito dal seguente:
"1. A tutti i consiglieri regionali, che entrano in carica, anche a seguito di rielezione, successivamente all'entrata in vigore della presente legge, si applica il regime della capitalizzazione, come disciplinato dalla presente legge.".
2. Il comma 2 dell'articolo 4 è sostituito dal seguente:
"2. Ai consiglieri regionali di precedenti legislature che hanno maturato il diritto all'assegno vitalizio, ma che non hanno ancora raggiunto il limite minimo di età, nonché ai consiglieri regionali in carica alla data di entrata in vigore della presente legge è data facoltà, entro il 30 settembre 2003, di optare per il regime della capitalizzazione. In tal caso, il calcolo del capitale per la conversione dal regime a prestazione definita a quello della capitalizzazione è effettuato al 31 dicembre 2003, moltiplicando l'assegno virtuale maturato per un coefficiente di capitalizzazione sulla base dell'età e del sesso, differito ai sessant'anni di età, che tenga conto, ove spettante, della reversibilità a favore del nucleo familiare. Nel regolamento di applicazione, di cui all'articolo 1, comma 2, sono indicati i parametri necessari ai fini del calcolo dei coefficienti di capitalizzazione.".
Articolo 41ter (Modificazione all'articolo 5)
1. Il comma 3 dell'articolo 5 è sostituito dal seguente:
"3. La facoltà di cui al comma 2 è riconosciuta, altresì, ai consiglieri regionali in carica alla data di entrata in vigore della presente legge e a quelli di precedenti legislature che hanno maturato il diritto all'assegno vitalizio. In tal caso, però, è possibile richiedere l'erogazione anticipata dell'assegno vitalizio non prima di cinque anni antecedenti il raggiungimento del limite minimo di età. In caso di erogazione anticipata, il capitale calcolato al momento del passaggio al regime della capitalizzazione è ridotto del tre per cento per ogni anno di anticipo. Per coloro che rimangono nel regime della prestazione definita, l'ammontare del vitalizio subisce una diminuzione pari al tre per cento per ogni anno di anticipo.".
Articolo 41quater (Sostituzione dell'articolo 6)
1. L'articolo 6 è sostituito dal seguente:
"Articolo 6
(Assegno vitalizio)
1. L'assegno vitalizio risulta dalla conversione del capitale individuale maturato alla data del conseguimento del diritto alla corresponsione dell'assegno vitalizio. Il capitale è costituito:
a) dalla trattenuta obbligatoria, prevista dall'articolo 3 della l.r. 33/1995;
b) dai contributi a carico del bilancio del Consiglio regionale, stabiliti dall'Ufficio di Presidenza in misura non superiore al doppio della trattenuta obbligatoria a carico del consigliere regionale; tali contributi sono versati per un periodo massimo di quindici anni;
c) dal rendimento eventualmente conseguito dall'Istituto.
2. Per i consiglieri regionali in carica alla data di entrata in vigore della presente legge che rimangono nel regime della prestazione definita, l'ammontare dell'assegno vitalizio è determinato in percentuale sull'indennità mensile lorda di cui all'articolo 2 della l.r. 33/1995, spettante al consigliere al momento della cessazione del mandato, adeguata sulla base dell'indice di variazione annua dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati al netto dei tabacchi determinatosi nell'anno precedente (Indice Istat - anno su anno).
3. Per i consiglieri regionali di precedenti legislature che hanno maturato il diritto all'assegno vitalizio, ma che non hanno ancora raggiunto il limite minimo di età, e che rimangono nel regime della prestazione definita, l'ammontare dell'assegno vitalizio è determinato in percentuale sull'indennità mensile lorda, di cui all'articolo 2 della l.r. 33/1995, percepita dai consiglieri in carica alla data di entrata in vigore della presente legge, adeguata sino al raggiungimento del predetto limite minimo di età sulla base dell'indice di cui al comma 2.".
Articolo 41quinquies (Sostituzione dell'articolo 7)
1. L'articolo 7 è sostituito dal seguente:
"Articolo 7
(Modalità di erogazione dell'assegno vitalizio)
1. Nel regime della capitalizzazione, l'ammontare dell'assegno vitalizio è costituito dal capitale come definito all'articolo 6, comma 1, ovvero dalla corrispondente rendita, mensile e posticipata, determinata applicando al capitale accantonato coefficienti di conversione variabili in funzione dell'età, del sesso e della reversibilità. Nel regolamento di applicazione di cui all'articolo 1, comma 2, sono indicati i parametri necessari ai fini del calcolo dei predetti coefficienti di conversione.
2. Nel regime della capitalizzazione, qualora il periodo di contribuzione sia inferiore a trenta mesi, l'erogazione della prestazione è obbligatoriamente liquidata in forma di capitale.
3. Nel regime della capitalizzazione, l'erogazione della prestazione è liquidabile in forma di capitale solo dopo il complessivo trasferimento da parte della Regione all'Istituto delle somme di cui all'articolo 12, commi 1 e 2. Fino a quel momento, all'ex consigliere che ha maturato il diritto all'assegno vitalizio ed ha optato per l'erogazione della prestazione in forma di capitale è comunque garantita l'erogazione della prestazione in forma di rendita e la successiva erogazione della prestazione in forma di capitale è dedotta delle prestazioni già erogate.".
Articolo 41sexies (Modificazione all'articolo 9)
1. Il comma 1 dell'articolo 9 è sostituito dal seguente:
"1. Ai consiglieri regionali cui si applica il regime della capitalizzazione è data facoltà di chiedere la restituzione delle trattenute obbligatorie effettuate ai sensi dell'articolo 3, comma 1, della l.r. 33/1995, come modificato dalla presente legge, valorizzate in funzione del rendimento conseguito dall'Istituto, mentre le quote versate dal Consiglio regionale, ai sensi dell'articolo 6, comma 1, lettera b), rimangono in capo all'Istituto e sono vincolate alle finalità previdenziali dell'ex consigliere regionale.".
Articolo 41septies (Sostituzione dell'articolo 10)
1. L'articolo 10 è sostituito dal seguente:
"Articolo 10
(Rinvio)
1. Le disposizioni di cui all'articolo 1 della legge regionale 19 agosto 1998, n. 48 (Ulteriori norme sulle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta e sulla previdenza dei consiglieri regionali), e di cui agli articoli 13, comma 2, e 17, commi 3 e 4, della l.r. 33/1995, si applicano anche all'assegno vitalizio, come disciplinato dalla presente legge.".
Articolo 41octies (Modificazione all'articolo 12)
1. Il comma 2 dell'articolo 12 è sostituito dal seguente:
"2. La Regione trasferisce all'Istituto le somme di cui al comma 1 sulla base di un piano di rientro, concordato, entro il 28 febbraio 2003, tra la Giunta regionale e l'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, che riconosca, sulle quote di credito non ancora rimborsate, un tasso di rivalutazione monetaria pari all'indice di variazione annua dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati al netto dei tabacchi determinatosi nell'anno precedente (Indice Istat - anno su anno)."."
Je soumets au vote l'article 41bis:
Conseillers présents et votants: 31
Pour: 28
Contre: 3
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 41ter:
Conseillers présents et votants: 31
Pour: 28
Contre: 3
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 41quater:
Conseillers présents et votants: 31
Pour: 28
Contre: 3
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 41quinquies:
Conseillers présents et votants: 31
Pour: 28
Contre: 3
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 41sexies:
Conseillers présents et votants: 31
Pour: 28
Contre: 3
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 41septies:
Conseillers présents et votants: 31
Pour: 28
Contre: 3
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 41octies:
Conseillers présents et votants: 31
Pour: 28
Contre: 3
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 42:
Conseillers présents et votants: 33
Pour: 27
Contre: 6
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 43:
Conseillers présents et votants: 33
Pour: 27
Contre: 6
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 44:
Conseillers présents et votants: 33
Pour: 27
Contre: 6
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'annexe A:
Conseillers présents et votants: 33
Pour: 27
Contre: 6
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'annexe B:
Conseillers présents et votants: 33
Pour: 27
Contre: 6
Le Conseil approuve.
Y a-t-il quelqu'un qui souhaite intervenir, pour déclaration de vote au sujet du projet de loi régional n° 180?
La parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (PVA-cU) Presidente, solo un minuto per un chiarimento di carattere tecnico-politico per evitare equivoci o possibili strumentalizzazioni.
Come tutti hanno visto, il nostro gruppo ha votato contro tutti gli articoli della legge, e così farà nei confronti di tutti gli articoli della prossima legge perché, direi legittimamente, a differenza dei colleghi di "Forza Italia", dando un giudizio complessivamente negativo nei confronti della legge, abbiamo ritenuto opportuno adottare questo atteggiamento di uniformità. Quindi: voto negativo nei confronti della legge nella sua interezza e di tutti i singoli articoli. Questo lo voglio precisare perché, con ogni evidenza, nei confronti di singoli provvedimenti, di singole modifiche contenute in qualche articolo, eravamo d'accordo. L'esempio più evidente, che ha ricordato anche il Presidente della Regione, è quello delle agevolazioni relativamente ai biglietti di trasporto per gli anziani o l'IRAP stessa. Si tratta per certi versi di accoglimento di nostre proposte che abbiamo fatto da lungo tempo. Volevo spiegare anche all'opinione pubblica che il nostro voto, in questo senso, è stato un voto politico relativo all'intero impianto della finanziaria.
Président La parole au Conseiller La Torre.
La Torre (SA) Vorrei iniziare dando anche qualche spiegazione per quelli che possono essere stati i comportamenti che hanno preceduto, evidentemente, la votazione del bilancio. Certamente questi non sono tempi di grande serenità e quindi va apprezzato l'intervento dell'Assessore Agnesod, che in qualche modo riporta una calma, che crediamo necessaria, e che ben rinquadra il problema che era stato sollevato in modo così irrituale, anomalo nei tempi e nei modi da parte della Corte dei Conti e su cui poi forse parleremo anche nella giornata di domani.
Credo che lui abbia ben capito che qui non è un problema di fiducia, noi siamo convinti della nostra potestà legislativa, del nostro diritto, del nostro autogoverno quindi di gestire le nostre finanze, non c'è questo problema. Ritengo che fosse necessario questo chiarimento proprio perché noi non governiamo solo per noi stessi, gli addetti ai lavori, ma abbiamo necessità di essere capiti anche all'esterno dai valdostani.
Si legge sul giornale di stamattina: "Messo in dubbio il bilancio regionale. Discussione su quelli che possono essere gli elementi importanti, rilevanti di un bilancio", ma cosa può capire la gente fuori? Parliamo di 93 milioni di euro, 180 miliardi! Noi quindi abbiamo un dovere, che è quello di spiegare a noi stessi, in quanto anche responsabili di quello che votiamo - giustamente responsabili -, ma soprattutto agli altri, che noi vogliamo agire in una completa trasparenza, nel rispetto del nostro mandato! In questo abbiamo apprezzato l'intervento dell'Assessore Agnesod, che ha cercato con le sue parole di riportare le cose nella giusta dimensione con la calma dovuta; anche se - volendo fare un'osservazione - crediamo che l'Assessore, che ha cercato di chiarire bene il merito, abbia un po' troppa fiducia in questo Governo, che a noi non sembra così "munifico" nei confronti delle regioni. Quando lui asserisce di avere una sorta di sicurezza - non dico di certezza, quella non c'è - non è sicuro che questo tavolo delle trattative che si aprirà porterà dei buoni risultati, cioè garantirà quei trasferimenti affermati, quindi, crediamo che lui sia troppo ottimista perché riteniamo che la situazione che c'è in questo momento in Italia, nei confronti non solo della nostra Regione, ma di tutte le regioni, vada presa con grande attenzione e che probabilmente non premierà la Valle d'Aosta, come non sta premiando le altre regioni.
È un bilancio che, con questi chiarimenti, è sicuramente un bilancio da risultati positivi, è un bilancio che raggiunge gli obiettivi di programma e io credo che qui vada fatto un ragionamento politico e non tanto tecnico. Noi, amici della maggioranza, dobbiamo fare grande attenzione a non cadere nella logica dei numeri, perché qui dentro ognuno governa evidentemente per i trentacinquesimi con cui è stato eletto: chi diciassette, chi sette, così via, ma se noi ci chiudiamo all'interno di questa maggioranza semplicemente nella logica dei numeri, probabilmente ripetiamo lo stesso errore che sta facendo il "Governo Berlusconi", che è quello di imporre alcune leggi con la logica dei numeri.
Noi dobbiamo invece governare con una logica diversa, con la logica della condivisione degli obiettivi, che credo che ci sia stata in questo bilancio e sono obiettivi che si sono concretizzati proprio con l'apporto di tutte le forze di maggioranza, e in particolare delle forze regionaliste, e proprio in questo particolarismo noi riconosciamo questa necessaria difesa delle diversità. Forse se ci ragioniamo bene, amici della "Union Valdôtaine", la nostra forza regionalista, la vostra forza regionalista sono diverse, è vero, ma hanno una radice comune ed è proprio questa diversità, questo modo diverso di "traguardare" i problemi, la nostra ricchezza, perché noi crediamo che il nostro contributo a questo bilancio, che comunque ha raggiunto gli obiettivi di legislatura, sia un contributo che qualche volta sicuramente potrà essere stato di contrasto, potrà essere stato di confronto, potrà essere stato di dialogo serrato, ma è stato comunque sempre un impegno sincero da parte nostra, partendo proprio da questo presupposto di valorizzare al massimo le nostre differenze per avere i migliori risultati.
Ebbene, io credo che oggi dobbiamo tra di noi, amici della "Union Valdôtaine", cercare di fare uno sforzo: da parte vostra accentuare la capacità di ascoltare, da parte nostra cercare di farci capire e credo che questa sia una cosa importante, perché questo è un bilancio di fine legislatura, è un bilancio che in qualche modo segna già un confine, segna il confine della fine di questa legislatura… e si prepara alle prossime elezioni.
È allora importante, proprio perché condividiamo gli stessi obiettivi, perché abbiamo contribuito allo stesso ottimo risultato di bilancio, al di là di quelli che sono stati gli inconvenienti di percorso, che ci poniamo anche qualche domanda, qualche riflessione, perché è evidente che un momento di bilancio è un momento di riflessione. Ci dobbiamo pertanto porre un po' la domanda fondamentale - guardando già avanti, prevedendo - quale futuro vogliamo per la nostra Regione. Noi sappiamo che i Valdostani in questo momento hanno bisogno di certezze per costruire un percorso. Nel 1998 le elezioni hanno espresso in modo chiaro il desiderio di governo dei Valdostani, perché hanno messo fra le prime tre forze più votate le forze regionaliste. Ebbene, io credo che, nel fare questo bilancio politico di fine legislatura, noi dobbiamo trovare questa capacità di rilanciare questo progetto regionalista, fatto anche di diversità, ma di medesimi obiettivi e con la medesima radice: il bene della Valle d'Aosta.
Chiarezza politica, credibilità, quindi, ed è proprio nei momenti difficili che se si impara ad ascoltare e se si impara a farsi capire, si creano le basi solide di dignità e di democrazia che sono quelle che, secondo me, sono fondamentali per il nostro futuro e che ci permetteranno di presentarsi anche ai nostri elettori con delle certezze, certezze che non ci sono date da questo Governo di Centro Destra: lo abbiamo visto con le posizioni dell'Avvocatura dello Stato, non sto lì a raccontarle tutte, lo abbiamo visto nei momenti particolari dei trasferimenti che in questo momento di sicuro impoveriscono la Valle d'Aosta, ma io vi dico anche, come forze regionaliste, che noi non dobbiamo cadere nel gioco di passare come una regione di Sinistra, perché questa non è una regione di Sinistra, questa è una regione regionalista! D'altronde neanche questa Sinistra e forse meno che mai i "Democratici di Sinistra" in questo caso hanno difeso questa Regione perché, quando abbiamo affrontato il problema della parola "intesa", mi sembra che lì questa grande difesa, o risultato, non c'è stato. Se hanno il pregio da una parte di essere certamente più statalisti e anche meno irruenti, mentre noi forse siamo più naif, siamo più di paese, loro hanno, come dire?, un aplomb diverso, che gli deriva anche da anni di storia, tuttavia, anche nei momenti particolari dove il regionalismo andava dimostrato in un modo di essere, non ci sono stati; non ci sono stati nel momento delle elezioni politiche, non ci sono stati sulla legge elettorale, che sono due momenti indiscutibilmente importanti di una legislatura.
Quello che io voglio dire è che non dobbiamo entrare in questo scontro nazionale. La nostra chiarezza ci fa dire ai Valdostani che crediamo che non ci saranno le condizioni per la continuità di questa maggioranza intesa com'è adesso, se non attraverso un progetto regionalista che le forze regionaliste devono rilanciare, proprio attraverso un dialogo che probabilmente in questo momento è difficile: ascoltarsi e capirsi non è mai così semplice, ma credo che questo sia fondamentale che emerga prima delle elezioni, perché noi vogliamo dichiarare prima delle elezioni, con chiarezza, quello che è il nostro pensiero, il progetto in cui crediamo. Noi questo discorso lo facciamo perché speriamo che qualcuno abbia la voglia di ascoltarci, lo so che a volte chiedere di ascoltare può anche dare l'impressione di far perdere tempo però, quando si parla di Valle d'Aosta, della nostra Valle e dei suoi interessi, anche ascoltare è una cosa importante, specialmente se poi può dare un risultato che poi è quello del benessere della nostra Regione e del nostro popolo. Grazie. Con questo, il nostro voto sarà favorevole al bilancio.
Président La parole au Conseiller Fiou.
Fiou (GV-DS-PSE) Stiamo discutendo di un tranquillo bilancio di fine legislatura, il quale è il punto di arrivo di un percorso compiuto da questa maggioranza - non ho capito bene dal discorso del Consigliere La Torre se fra le forze regionaliste comprendeva anche noi, visto che sovente siamo stati più rigidi della "Stella Alpina" nel rivendicare situazioni di autonomia e nostre competenze! -, realizzando quasi tutte le scelte sulle quali si era impegnata, superando anche momenti difficili, catastrofi, che hanno colpito la Valle in questo quinquennio, mettendo a segno obiettivi come l'acquisizione delle centrali ENEL, il consolidamento della situazione del Casinò, che sono fonti importanti e di risorse per il futuro. Un bilancio che guardiamo quindi con soddisfazione, sapendo di consegnare alla prossima legislatura condizioni strutturali, economiche e finanziarie serene, al di là delle ombre che pesano ancora sulla nostra comunità - e non ce le vogliamo nascondere - e che impegneranno chi opererà nel prossimo quinquennio. La questione è che sono stati fatti passi avanti e anche importanti.
Sarei portato a questo punto, per la mia indole un po' problematica, ad approfondire soprattutto gli aspetti irrisolti, i nuovi problemi che lo sviluppo ci propone. Dopo un affrettato sguardo indietro, per rassicurarmi di procedere nella giusta direzione, sono stimolato ad individuare i percorsi per andare ancora oltre. Pesa però su tutti noi in questi giorni un clima perlomeno deviante, anziché discutere di cose realizzate e di cose da fare con l'animo del buon lavoratore stimolato dal crescere della sua opera, mi pare di essere un soldato che si ripara dai colpi in una fortezza assediata, con in più il disorientamento determinato dal fatto che ogni tanto mi è difficile capire chi è il nemico o, meglio, chi è il buono nella nostra favola a cui affiancarsi e chi è invece il cattivo. Al di fuori delle parabole, c'è un "inquinamento" nel confronto politico da cui urge uscire, per ridare al lavoro che deve essere svolto dalle istituzioni la dovuta serenità.
La lettera della Procura regionale della Corte dei Conti, con l'irritualità della procedura che la caratterizza, non solo rischia di aprire un conflitto istituzionale, sicuramente non utile al lavoro che siamo tenuti a svolgere in questo Consiglio, ma rischia di creare confusione fra avvenimenti e in questo senso mortificare anche lo sforzo che viene fatto, qui dentro e fuori, per analizzare i fatti di cattiva amministrazione che hanno turbato noi e la nostra comunità, per individuare le vere responsabilità e soprattutto per cercare i rimedi alle "smagliature" dell'organizzazione istituzionale. Dico questo perché la sovrapposizione di questioni così diverse può assumere valenze… o almeno qualcuno stimola questa lettura che non mi sento di condividere. Riguardo poi al fatto specifico dei 93 milioni, chiudo brevemente dicendo che esprimo fiducia nella Giunta e nei funzionari che hanno vistato il bilancio, funzionari che fra l'altro hanno la responsabilità in merito, come dice la legge.
Per rimettere i piedi in terra, separo la nuova frontiera apertasi nel dibattito politico valdostano dalla discussione del bilancio. Considero quest'ultimo, ripeto, un normale tradizionale bilancio preventivo, che per essere quello di fine legislatura è anche il bilancio di passaggio delle consegne da una legislatura ad un'altra, quindi anche con alcune valenze di consuntivo di una fase e, sotto questa luce, un consuntivo che ritengo, ripeto, positivo. Tento perciò ora alcune considerazioni sul bilancio stesso, considerazioni sicuramente parziali, influenzate anche dal tipo di dibattito che purtroppo dobbiamo affrontare.
Ho apprezzato le relazioni dell'altro ieri: quella dell'Assessore, articolata, attenta agli impegni di programma di cui il bilancio è concretizzazione, approfondita sugli aspetti più specifici per sottolineare la puntualità degli interventi, completa di un'analisi, che va dall'attenzione al quadro macroeconomico europeo e nazionale fino al radicamento nello specifico del territorio, tanto da farci sentire ad un certo momento anche il profumo di qualche piatto tradizionale; quella del Consigliere relatore, Cerise, anch'essa puntuale ed articolata nello svelare cifre e la loro motivazione politica, al di là però di un passaggio, che dà già per scontata la scelta del "projet financing" per l'ampliamento del Beauregard, mentre è a livello di studio di fattibilità, come ha sottolineato anche il Presidente ma, al di là di questo, dicevo, in questa relazione mi sono ritrovato soprattutto nella valutazione del complesso di iniziative che hanno caratterizzato questa legislatura, iniziative fatte di strumenti legislativi e amministrativi importanti per la qualità della vita, per i servizi al cittadino e per il sostegno dei vari settori dell'economia valdostana.
Questa Giunta e questa maggioranza possono, con orgoglio direi, consegnare alla prossima legislatura una situazione economico-sociale e finanziaria positiva, con la solidità dimostrata dall'aver saputo reggere lungo un percorso fatto anche da avvenimenti, come l'alluvione e il dramma del Monte Bianco, che l'hanno messa a dura prova. Mi ritrovo nella relazione del Consigliere Cerise anche laddove guarda con preoccupazione alcuni fatti nazionali, che hanno rappresentato seri ostacoli allo sviluppo di un programma politico per la nostra Regione. Penso alla "questione Casinò", ai tentativi di rallentare i dovuti flussi finanziari verso la Regione, alle incertezze di una situazione economica derivanti da scelte della finanziaria nazionale, che potrebbero influenzare in modo negativo le nostre previsioni, ripeto, non solo quelle dei 93 milioni.
A questo punto mi viene naturale fare un confronto, anche se schematico, fra finanziaria nazionale e finanziaria regionale, mi piace farlo perché ha già fatto reagire il collega Lattanzi in commissione. La finanziaria nazionale, al di là dell'indeterminatezza dovuta all'aleatorietà delle risorse, ai continui cambiamenti nelle scelte, alle promesse spostate nel futuro - vedi l'impegno per il finanziamento della nostra sanità, preso in un ordine del giorno, non nella finanziaria stessa -, è stata ed è ancora fortemente criticata da sindacati, regioni, enti locali e associazioni varie per la mortificazione di tre settori chiave: gli investimenti per lo sviluppo, al sud in particolare; l'impegno di spesa per lo stato sociale; il trasferimento di risorse agli enti locali. A caratterizzare la finanziaria regionale ci sono scelte di segno nettamente opposto: sono complessivamente aumentati gli investimenti per lo sviluppo, è incrementato l'impegno di spesa per lo stato sociale, è incrementato il trasferimento di risorse agli enti locali.
Quelle che ho fatto sono considerazioni sicuramente sommarie, che appaiono anche eccessivamente accondiscendenti; in effetti, avrei voluto aprire una riflessione critica su molti temi che propongono interrogativi di prospettiva, ma proprio il clima quasi di assedio a cui mi sono riferito richiede un pronunciamento che rimetta al centro del dibattito il valore positivo del percorso amministrativo compiuto. Ciò non vuole cancellare i problemi, così come non vuole sottovalutare le questioni che evidenziano carenze di funzionamento dell'Amministrazione, ma vuole solo collocare ogni "tessera" al suo giusto posto. Per questo voteremo convinti questo bilancio.
Président La parole au Vice-président Lattanzi.
Lattanzi (FI) Nella mia dichiarazione di voto farò riferimento a due argomenti.
Il primo argomento, invocato anche dal Capogruppo della "Stella Alpina", La Torre, è il dovere della trasparenza, il rispetto del Consiglio regionale e il secondo, di natura più politica, è la valutazione di questo bilancio. Se si deve parlare di dovere di trasparenza, allora è utile che le cose siano note, nel senso che questa finanziaria si è caratterizzata - l'ho detto nel dibattito generale su questo documento - per la fine della straordinarietà delle alluvioni e quindi dei finanziamenti straordinari rispetto all'alluvione e, contrariamente a quello che qualcuno ha scritto, per l'inizio di una nuova straordinarietà concernente alcune entrate che ritenevamo alquanto discutibili. Il dibattito si è acuito quando è arrivata dalla Corte dei Conti quella famigerata lettera sui 90 milioni di euro riferiti all'operazione ENEL.
Qui è nato un vero e proprio caso politico perché, in merito a questo chiarimento, la "Stella Alpina" ieri sera addirittura ha fatto mancare la sua presenza in Consiglio in sede di dibattito, adducendo giustamente la necessità politica - mi pare di aver capito avvertita anche all'interno della maggioranza - di aver chiaro il quadro, per poter condividere un progetto di maggioranza su un rapporto di trasparenza interno alle forze di maggioranza come minimo e poi fra l'Assessore, la Giunta e l'intero Consiglio.
L'Assessore, alla ripresa dei lavori questa mattina, dopo i ritardi conosciuti, ha puntualmente tentato di spiegare su quali certezze aveva doverosamente ritenuto opportuno, anche attraverso gli uffici, d'iscrivere a bilancio questa nota; ha utilizzato i due termini… quello più prettamente tecnico… sulla quale tutta la questione si svolge e ha quindi garantito i consiglieri sulla legittimità della scelta effettuata. "Tale entrata…" - ha aggiunto l'Assessore - "… se non riscossa entro il termine" e poi ha continuato dando anche una soluzione, cioè è talmente certo che è giusto metterla, che se anche dovesse esserci la "non opportunità" di poterla riscuotere entro il 2003, vista la legittimità, verrà iscritta a bilancio nei residui attivi del 2004. Abbiamo già esperito una prima perplessità su questa questione, perché qui non si sta discutendo sulle procedure di cassa di questa operazione, ma sulla legittimità di poter iscrivere questa voce sul bilancio della nostra Regione, perché o è legittimo, e quindi abbiamo i 93 milioni di euro, o non è legittimo e quindi non li avremo nel 2003, ma non li potremo iscrivere fra i residui attivi, perché non sarà stata accertata la legittimità della nostra riscossione.
Sempre ricordandoci che lottiamo tutti per averli, avevamo sottolineato la perplessità. Agnesod ha letto tutta una serie di documenti di sollecitazione di questo chiarimento rispetto ad una nota del Ragioniere generale dello Stato, Monorchio, che sollecitava più volte il Dipartimento delle politiche fiscale, l'Ufficio per il federalismo fiscale di Roma, a dare risposte, perché questa è un'entrata dovuta per la Valle d'Aosta.
Mi permetto solo di riscontrare che questa certezza il Ragioniere generale dello Stato non l'ha "scritta", perché nelle sue note ha rivolto "la preghiera di voler far conoscere con la massima cortese urgenza l'avviso di codesto dipartimento circa l'ammissibilità alla devoluzione dei gettiti riscossi". Il Ragioniere generale dello Stato, quindi, facendo leva su alcune leggi, non certificava la certezza, ma chiedeva chiarezza circa l'ammissibilità, chiedeva la certificabilità finanziaria di questa cosa. Ad ulteriore politica certezza l'Assessore questa mattina ha letto una nota del Sottosegretario al Tesoro, Giuseppe Vegas - cito testualmente -: "La Regione viene informata che la legge finanziaria dello Stato, approvata dalla Camera dei deputati e in fase di approvazione al Senato, contiene un emendamento che impegna il Governo ad istituire un comitato tecnico presso il Ministero per definire tempi e modi del trasferimento dallo Stato alla Regione delle plusvalenze ENEL, nonché di tutte le imposte sostitutive e pregresse, andando a conguagliare con quanto la Regione deve per quanto riguarda il pregresso".
Queste sono le dichiarazioni che vi ha fatto l'Assessore Agnesod, che immagino vi abbiano colpito molto sotto l'aspetto della garanzia, tecnica e politica, che io mi permetto di confutare e smentire. Quando l'Assessore ha letto la nota del Sottosegretario Vegas, ha detto che la legge finanziaria conteneva un emendamento che impegna il Governo ad istituire un comitato tecnico per definire tempi e modi del trasferimento dei 90 milioni di euro.
Vi voglio leggere la nota perché abbiamo chiamato Roma e ci siamo fatti spiegare cosa avevano scritto e loro ci hanno risposto null'altro di quello che già era scritto nella nota e cioè che il Sottosegretario Vegas aveva ricevuto il 28 ottobre dal Presidente della Regione una nota nella quale il Presidente sollecitava, tramite la disponibilità del Ministro all'apertura di un tavolo di concertazione, la definizione di alcune pendenze fra Stato e Regione Valle d'Aosta. "In merito alla questione devo tuttavia informarla…" - rispondeva il Sottosegretario Vegas al Presidente "… che un emendamento alla legge finanziaria, emendamento approvato alla Camera dei deputati nei giorni scorsi, ha già impegnato il Governo ad istituire un apposito comitato tecnico presso il Ministero dell'economia, articolo 45 della legge finanziaria, comma 2". Se prendiamo l'articolo 45, comma 2, cioè il famoso tavolo tecnico che dovrebbe darci la certificazione della legittimità dei 90 milioni di euro, vediamo che parla di tutto, meno che delle certificazioni ENEL, perché si tratta di un emendamento e di un impegno per un tavolo tecnico su altre questioni e il Presidente lo sa perché in quella nota chiedeva chiarimenti circa i rapporti Stato-Regione su una serie di punti…
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
… no, leggo le note che ha letto l'Assessore Agnesod. Se siamo indietro di qualche giorno, non vediamo l'ora di essere aggiornati, Presidente…
Frassy (fuori microfono)… se siamo indietro di giorni, dovevate farlo stamattina, Presidente…
Lattanzi (FI) … perché voi avete detto: "Ci è talmente dovuta che il Sottosegretario si è impegnato con un emendamento alla Camera a definire tempi e modi di questo trasferimento". Non è così, perché il tavolo tecnico di cui si parla… ho qui l'emendamento, lo leggo anch'io, Presidente, dunque l'articolo 45 riguarda misure compensative fra le regioni e gli enti locali e recita: "A valere nei limiti delle risorse complessive previste dall'articolo 43, comma 1, lettera h), è garantita alle regioni e agli enti locali, cui sono attribuiti tributi erariali o quote di partecipazione agli stessi, l'invarianza del gettito tributario attraverso misure compensative determinate con successivo provvedimento ministeriale, da emanare d'intesa con gli enti interessati, anche sulla base delle risultanze prodotte dall'Agenzia delle entrate, struttura e gestione".
L'emendamento ha aggiunto il comma, che voi dovreste conoscere, che prevede: "Allo scopo di quantificare le minori entrate di tributi spettanti alle Regione e agli enti locali conseguenti ai crediti di imposta concessi per gli esercizi pregressi, è istituito con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze un apposito comitato tecnico, naturalmente senza oneri per il bilancio dello Stato?.
La questione in ballo è l'articolo 43, recante incentivi agli investimenti, articolo 8 della legge 23 dicembre 2000, n. 328, che prevede: "Al fine di assicurare una corretta applicazione delle istruzioni in materia di agevolazioni per gli investimenti nelle aree svantaggiate…" - e parla di tutta una serie di rapporti finanziari, poi alla lettera h), citata nell'emendamento, recita: "L'Agenzia delle entrate con riferimento alle istanze rinnovate, ovvero presentate per la prima volta ai sensi delle lettere d), e) e che provvede a dare attuazione al comma 1ter del citato articolo 8…", cioè parla di tutto, meno che dei rapporti di cui l'Assessore stamani voleva darci certificazione.
Credo allora che sia corretto, Assessore e Presidente che sbotta - che voi vi assumiate un rischio politico; ritengo che sia assolutamente legittimo che su vostre convinzioni politiche e tecniche voi decidiate di fare un azzardo politico e, nel 2003, anno nel quale voi ci sarete solo per metà legislatura, di mettere al capitolo di entrata 90 milioni di euro, che sono tutt'altro che certificati e legittimi, perché sono semplicemente da certificare attraverso incontri, approfondimenti. I tecnici hanno detto che senz'altro ci spettano, ma sono in attesa di incontrare i funzionari e soprattutto di verificare la possibilità di mettere garanzia a questa "cosa". Tutte quelle garanzie, di cui abbiamo parlato stamani e che sono state date al Consiglio su queste documentazioni, quindi non è che cambiano di una sola virgola quello che già ci eravamo detti.
Noi vogliamo dire questo solo per trasparenza, poi l'azzardo politico ognuno è giusto che se lo prenda, purché non inganni i consiglieri dando certezze e garanzie che non ci sono, perché se il Presidente aveva qualche altro documento, aveva solo da tirarlo fuori stamattina! Questo documento non è quello che certifica la legittimità di questo introito, perché è da verificare. Se poi nel 2003 non verrà definita questa legittimità, non potremo iscriverlo nei residui attivi del 2004 semplicemente perché non è legittimo se non è stato definito. Sarà perché voi state sei mesi e poi ve ne andate che lasciate il problema a qualcun altro, che dovrà gestire un'entrata che è tutt'altro che certificata!
Président La parole au Conseiller Cerise.
Cerise (UV) Ho abusato abbondantemente lunedì della pazienza di questa Assemblea per illustrare il bilancio, per cui adesso farò, sempre in dichiarazione di voto, qualche altra considerazione.
In data 3 novembre, poco prima della sospensione serale dei lavori, abbiamo preso visione di una nota di pari data indirizzata all'Assessore al bilancio e per conoscenza ai due Presidenti, della Regione e del Consiglio regionale, il cui oggetto recita: "Richiesta istruttoria relativa al capitolo 1600 della parte entrata del bilancio di previsione della Regione per l'anno 2003, in corso di esame da parte del Consiglio regionale". Non sono un esperto in diritto per cui potrei non essere perfetto in alcune dizioni e me ne scuso. In ogni caso la prima annotazione che mi viene di fare riguarda, oltre alla straordinaria tempestività della comunicazione, il riferimento a margine dove si dice: "vertenza numero…", eccetera. Questo riferimento mi fa pensare che sia stato aperto un fascicolo contenente un'istruttoria a carico di qualcuno, che altri non saprei identificare se non la Giunta regionale in quanto organo che ha approvato il bilancio per proporlo al Consiglio e, conseguentemente, nel caso la proposta di bilancio venisse approvata, che si voglia accomunare nell'imputazione i membri del Consiglio. Un apprezzamento intanto all'efficienza della Procura regionale della Corte dei Conti. Resta però ferma la convinzione che, pur efficiente che essa sia, alla supposta incertezza dell'entrata relativa al capitolo 1600 della parte entrata, la Procura ci sia arrivata su precisa segnalazione di qualcuno, molto addentro ai contenuti di questo documento: in altri termini, in seguito ad un puntuale esposto o denuncia, che dir si voglia.
Credo che siamo di fronte ad un rarissimo caso di intervento di un così autorevole organo per inquisire sull'operato di un ente prima ancora che questo abbia compiuto "l'ipotesi d'infrazione". Penso che questo sia stato possibile anche per il fatto che siamo in una Regione dove le amministrazioni operano senza dare troppo impegno a questa Procura, me ne compiaccio con tutti gli amministratori della Valle. Vi confesso che mi è difficile mettere in correlazione l'apertura di questo fascicolo, e quindi la comunicazione così tempestiva della Procura della Corte dei Conti, con l'intervento del collega di "Forza Italia" sul capitolo oggetto di istruttoria… certo è che la coincidenza è per lo meno curiosa…
Lattanzi (fuori microfono)… ma cosa stai dicendo!
Cerise (UV) … posso parlare oppure no? Io non vi ho mai interrotto!
Lattanzi (fuori microfono)… tu non puoi fare questi sillogismi, ti devi vergognare!
Cerise (UV) … io faccio quello che voglio e rispondo di quello che dico! Diventerò rosso di vergogna, ma ribadisco quello che ho detto!
Per certi versi dovrei essere grato per l'informativa inviata in quanto essa ci permetterebbe, secondo le supposte intenzioni della Procura della Corte dei Conti, di evitare un illecito contabile di rilevante entità, del quale, sempre a giudizio dell'inquirente contabile, potremmo essere chiamati a ripetere l'importo. Qualcosa mi dice che le cose non stanno così, infatti la nota raggiunge i membri democraticamente eletti di un'assemblea mentre questa è riunita per discutere e approvare lo strumento più importante per il governo di questa Regione: la legge di bilancio e quella finanziaria.
Ammesse le buone intenzioni, che devo dire si palesano in modo almeno originale in quanto non conosco precedenti simili, l'effetto che potrebbe produrre la comunicazione pervenuta è quello di suscitare un dubbio sull'operato della Giunta ed intimorire i consiglieri impegnati nell'esame delle leggi richiamate, ma un'altra chiave di lettura potrebbe essere quella secondo la quale proprio questo era l'intendimento del Procuratore della Corte dei Conti. In un caso o nell'altro, sia pure con un diverso grado di responsabilità, questa comunicazione potrebbe configurarsi non come un'azione preventiva intesa ad impedire un illecito, ma come un grave atto intimidatorio nei confronti di un organo elettivo, inteso ad ostacolarlo nell'esercizio delle sue funzioni.
Devo dire che questa affermazione è meno azzardata di quanto si pensi, basti riflettere sul fatto che ieri sera la minoranza consiliare stigmatizzava l'assenza in aula di tutti i componenti della "Stella Alpina", assenza che molti hanno più o meno razionalmente e direttamente ritenuto conseguente alla comunicazione richiamata. Non so se il Procuratore della Corte dei Conti - istituzione alla quale porgo i migliori auguri, visto che oggi ricorre il suo centoquarantesimo anniversario - ha valutato bene le possibili conseguenze della sua iniziativa; in ogni caso ritengo necessario che, in difesa del ruolo del Consiglio regionale, questo organo dia mandato perché siano avviate tutte le istanze legali intese a tutelare questa Assemblea e a verificare la legittimità dell'operato del Procuratore della Corte dei Conti.
Non abbiamo mai fatto venire meno la fiducia piena nell'operato del Governo regionale e coerentemente abbiamo provveduto all'approvazione delle leggi in discussione nella Commissione consiliare da me presieduta; ritengo che, nel corso della discussione sul bilancio, si sia correttamente agito nell'interesse della Valle d'Aosta. Ringrazio l'Assessore per la sua spiegazione, anche se questo atto mi è parso perfino eccessivo. Ora, in questo modo abbiamo onorato l'impegno che abbiamo assunto con i nostri elettori e il loro rispetto.
Ci sono altre ragioni che hanno sostenuto la decisione di continuare i lavori, sia pure di fronte alla missiva richiamata.
Una ragione è coerente con l'assetto di questo Consiglio: l'azione governativa fin qui condotta è stata tale da assicurarci circa la correttezza contabile e la legittimità di questo bilancio, analogo sotto il punto della modalità contabile a quelli precedenti, per questo motivo nessun dubbio, da chiunque avanzato, poteva pregiudicare il compito di legiferare che è proprio di questa Assemblea.
Un secondo motivo deriva dalle vicende giudiziarie che interessano la sfera politica e afferisce più propriamente alla democrazia e al rispetto del cittadino. Se per chi fa politica è d'obbligo lo spirito di servizio, è inaccettabile ogni forma di arroganza e si impone l'esemplarità nel comportamento, è altrettanto giusto che verso chi si mette a servizio della collettività sia rivolto lo stesso rispetto che si presta per ogni altro soggetto sociale. Rilevo, di fronte alle vicende giudiziarie che interessano questa Assemblea, una sorta di timidezza, soprattutto nelle forze di maggioranza, che potrebbe essere confusa con un senso di colpa che ci rende incapace di una forte rivendicazione di dignità e di resistenza di fronte a comportamenti inaccettabili.
Credo che nel merito dell'azione giudiziaria intrapresa dalla magistratura penale non vi sia nulla da eccepire, quello che non riesco più ad accettare è il circolo vizioso che si sta instaurando e che, oltre ad essere un forte elemento di destabilizzazione per l'assetto politico regionale, genera disagio e insicurezza non solo in noi politici, ma per ragioni opposte anche nel cittadino. Nessuno vuole contestare il diritto e la necessità dell'informazione, quello che diventa insopportabile è quando questa si traduce in un circo che fa sbranare da un'opinione pubblica, nella quale si suscitano gli appetiti più sordidamente "forcaioli", tutte le persone che sono più o meno consapevolmente coinvolte in questa vicenda.
È un processo di piazza che si attiva e che ritengo indegno di un paese civile! Dichiarando dunque l'assoluta contrarietà ad attitudini lesive della personalità di chiunque, ritengo importante che la II Commissione consiliare si prenda in carico il compito di effettuare un approfondimento sulla questione relativa alla comunicazione, anche attraverso gli strumenti disponibili.
Le vicende giudiziarie che hanno recentemente interessato il Comune di Aosta, quelle che attualmente coinvolgono un Assessore e un Dirigente della Regione e la ripresa del processo sui trasporti producono un clima di sfiducia e di sospetto nei confronti della politica e dei suoi esponenti, creano le condizioni per generare incertezze e motivare l'opinione pubblica verso considerazioni di insufficienza e di scarsa considerazione per chi li rappresenta nelle istituzioni elettive. L'unica resistenza a queste circostanze sta nel rifuggire da posizioni rassegnatarie, sollecitare la distinzione fra responsabilità personali e ruolo della politica, esercitata anche attraverso forme democratiche e, infine, rivendicare il pieno riconoscimento del ruolo e delle funzioni degli organi in ogni sede. Ciò significa assumersi le responsabilità e dare ai cittadini le risposte che essi attendono e fra queste vi è l'approvazione degli atti discussi.
In fatto di sospensione dei processi, Consigliere Frassy, non è la sua forza politica che mi può fare lezione…
(interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)
… ritengo senza riserve che la legge di bilancio e quella finanziaria sono due documenti di elevato rilievo politico e di grande efficacia per lo sviluppo e la qualità della vita di questa Regione che abbiamo il privilegio di amare e di servire.
Président La parole au Conseiller Ottoz.
Ottoz (UV) Sur cette question des 93 millions d'euros je dois dire que, franchement, à ce point, la substance ne nous intéresse absolument pas. Qu'ils soient dus ou pas dus, nous pensons qu'ils sont dus, évidemment, sinon nous ne les aurions pas mis au bilan, mais ce n'est plus le problème, le problème est la liberté de cette Assemblée de faire politique et de gouverner cette Région. Ce problème donc touche réellement cette fois de près l'autonomie de notre Vallée et brièvement je veux dire que personnellement j'estime que "l'Union Valdôtaine", par sa même force de majorité relative, a le devoir de garantir la stabilité et ressent fortement ce devoir. Ainsi que hier soir nous sommes restés ici dans cette salle pour l'examen du bilan (et d'autres ne l'ont pas fait après avoir reçu la lettre que nous savons), je voterai ce bilan et je suis sûr que nous tous le voterons sans aucune crainte ou arrière-pensée ce bilan, qui est un bon bilan.
Président La parole au Conseiller Aloisi.
Aloisi (GM1) Non era mia intenzione intervenire, anche perché avevo fatto in sede di discussione generale la dichiarazione di voto favorevole al bilancio. Sono stato tirato per i miei folti capelli a chiedere la parola perché credo che l'interferenza, sia pur grave, del Procuratore della Corte dei Conti sta cercando di far passare in secondo ordine l'importanza che è dovuta al bilancio, di come è stato costruito, dell'iter che ha avuto, e della sua approvazione. Torneremo a discutere nel prosieguo del Consiglio di quella vicenda, però una cosa è certa: qui siamo in sede politica e nessuno rischia o azzarda alcunché! In questa sede facciamo squisitamente valutazioni politiche, legate a quelle che sono la legittimità contabile e amministrativa e nel rispetto di quelle che sono le norme di legge vigenti. In questo contesto ci siamo mossi e continueremo a muoverci.
Ritengo che su questo aspetto fosse doverosa la chiarezza, come, con altrettanta determinazione, bisogna avere la forza di respingere ogni forma di interferenza o intimidazione che viene indirizzata a questa Assemblea a qualsiasi titolo; anche in passato ci sono stati tentativi di questo genere e anche in passato abbiamo risposto con dovizia di argomentazioni. Non voglio innescare alcuna polemica - anche perché i colleghi Capigruppo sanno che ieri ho avuto una reazione abbastanza dura -, perché credo che siamo di fronte a una serie di coincidenze: è coincidenza pura "l'affaire Maccari", è coincidenza pura la questione che ha colpito l'Assessore Lavoyer, è coincidenza pura la lettera che ha mandato il Procuratore della Corte dei Conti a questa Assemblea; troppe le coincidenze e non mi convincono! Credo che, sulla base di queste convinzioni, allora sia necessario non solo un sussulto di dignità, ma anche la forza e il coraggio di difendere l'istituto dell'autonomia, i ruoli che ognuno di noi ricopre con dignità ed avere la forza e la determinazione di non chinare mai la testa di fronte a circostanze che minano la dignità di questa Assemblea.
Président La parole au Conseiller Cottino.
Cottino (UV) Ieri, in conclusione del mio intervento, ho detto che avrei votato e avremmo votato, come gruppo, a favore di questo bilancio e che preannunciavo questo perché non intendevo riprendere la parola per una dichiarazione di voto ma, allora, non avevamo ancora ricevuto - né l'Assessore quale destinatario dell'istruttoria, né tanto meno noi Capigruppo - la lettera del Procuratore sulla "questione ENEL". Approfitto perciò della possibilità della dichiarazione di voto per dire che ho appena consegnato a mano al Presidente del Consiglio una risoluzione, anzi le risoluzioni sono due, ma solo una è inerente questo problema perché, come hanno detto altri colleghi, crediamo che sia necessario tutelare il ruolo del Consiglio regionale. Riteniamo che l'azione di ieri possa mirare a delegittimare questo Consiglio, ad intimidire qualche componente di questo Consiglio, cosa assolutamente inaccettabile! È con questo spirito che presentiamo una risoluzione a firma dei quattro Capigruppo della maggioranza, se qualcuno riterrà di aggiungersi, non ci sono problemi.
Preannuncio poi, approfittando della parola e per non far perdere altro tempo ai colleghi, il deposito già avvenuto di un'altra risoluzione a proposito della commissione d'inchiesta. Non sto ad illustrarla adesso, avremo occasione di farlo quando la discuteremo, comunque da parte delle forze di maggioranza c'è la volontà di procedere alla formazione di una commissione d'inchiesta come già annunciato negli interventi all'inizio di questa seduta.
Naturalmente rinnovo in modo chiaro e forte la volontà del nostro gruppo di votare per questo bilancio, che riteniamo un buon bilancio, con il quale si portano a termine tutti i problemi che avevamo proposto all'inizio di questa legislatura e, malgrado fosse stato tacciato allora di libro dei sogni, questo non è un libro dei sogni, abbiamo dimostrato che tale non era trasformandolo in una realtà di cui i Valdostani andranno fieri!
Président La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (FI) Per dichiarazione di voto.
Ho l'impressione che una missiva stia spostando l'oggetto di due giorni di esame e di approfondimento da parte di questo Consiglio su un tema, che è decisamente più importante: il bilancio regionale.
Mi sembra riduttivo il fatto che una lettera condizioni così gli animi, una lettera che può essere censurabile nel metodo e nel merito, non voglio assolutamente dire che la ragione stia da una parte piuttosto che dall'altra e mi sembra riduttivo anche perché, non più tardi di ieri, ho sentito interventi di colleghi della maggioranza che hanno elogiato un assessore piuttosto che un deputato, mentre oggi criminalizzano un magistrato, oppure ho sentito altri interventi di colleghi della maggioranza che hanno detto: "Tanto è stato fatto, tantissimo rimane da fare, abbiamo fatto molto, ma non basta, dobbiamo rimettere ordine nei conti" e ci si riferiva in particolare allo sport o addirittura qualcuno ha detto che, nostro malgrado, facciamo parte ancora di questo sistema che si chiama "Italia". Mi fermo su queste dichiarazioni che sono state fatte anche dal collega Cottino perché, senza entrare nel merito di una lettera, non può essere una lettera che condiziona i lavori di questo Consiglio.
Per quanto concerne il "sistema Italia", lo Stato italiano che tanto viene criticato, qualcuno ha detto: "Quali sono le proposte di "Forza Italia" che non le vediamo", noi ieri non abbiamo visto la "Stella Alpina", Consigliere Comé, che improvvisamente è evaporata dai suoi seggi e non ha dato giustificazione alcuna del suo allontanamento dall'aula. Ha tentato di darla oggi il Consigliere Cerise, ma non abbiamo avuto giustificazione su questo allontanamento, forse per interposta persona è stata data un'interpretazione, come ha fatto prima il Consigliere Cerise, di volontà altrui. Dallo sfogo di ieri si arriva al compattamento di oggi per una lettera, se basta una lettera per compattare le intenzioni, direi che non c'è molta libertà di pensieri in quest'aula.
Tornando al bilancio regionale, cosa vogliamo dire noi come "Forza Italia"? Si potrebbe riassumere in una metafora: "fa freddo e la coperta è stretta". "Fa freddo" perché il clima economico e congiunturale non è certamente idilliaco, ce ne accorgiamo a livello regionale, ma anche nazionale e mondiale. La crisi economica e sociale che sta pervadendo tutti gli ambienti, non solo quello locale, impone delle scelte che talvolta si concretizzano in sacrifici e disagi.
La "coperta è stretta" perché il nostro Paese - mi riferisco all'Italia - non ha grandi risorse da spendere; ciononostante la Valle d'Aosta non può lamentarsi perché le risorse da questo Stato, che vive nella penuria di risorse, continuano ad arrivare. Penso quindi che certe lamentele siano assolutamente ingiustificate perché la Valle d'Aosta ha dei presupposti di autonomia finanziaria, autonomia giuridica ed amministrativa che sono completamente differenti rispetto ad altre regioni: abbiamo delle chances che altre regioni non hanno. Il Presidente ieri in un intervento, che per alcuni passaggi ci sembrava addirittura commovente, ci ha detto: "Noi abbiamo compiuto delle scelte, noi abbiamo fatto…".
È vero, avete fatto, lei, in particolare, perché è da dieci anni alla guida della Valle d'Aosta, ha utilizzato ciò di cui poteva disporre, però ha utilizzato qualcosa come venticinquemila miliardi, cifre che altre regioni in proporzione non possono assolutamente permettersi di beneficiare. È il minimo quindi che, come dovere istituzionale, la "Giunta Viérin" e la "Giunta Viérin bis" abbiano proposto e comunque abbiano fatto qualcosa. Naturalmente non possiamo negare che l'emergenza alluvione sia stata gestita, a nostro avviso, con una certa sobrietà e tempestività di interventi. Ci sono degli aspetti che non condividiamo e si riferiscono essenzialmente a questa concezione regione-centrica che lei, Presidente Viérin, in questi dieci anni di sua permanenza alla Presidenza della Regione ha continuato ad incrementare, ad evolvere, a sviluppare.
Abbiamo un'economia che definire regione-centrica è un eufemismo, tutto dipende dal Palazzo e il condizionamento del prodotto interno lordo, di cui faceva cenno anche l'Assessore Agnesod, è determinato soprattutto da questa presenza del pubblico, di redditi che derivano dalla componente pubblica e che vanno a condizionare il prodotto interno lordo complessivo della nostra Regione. Non vogliamo parlare di "dati drogati", come ha fatto qualcun altro, ma non possiamo neppure parlare di situazioni paragonabili a quelli di altre realtà, che non hanno i nostri presupposti. Ciononostante ci sono delle situazioni di disagio che anche qui si stanno verificando e allargando, fra questi il fenomeno della disoccupazione, della crisi industriale che lambisce in particolare la bassa Valle, delle situazioni di povertà che si stanno allargando a fasce sociali sempre più estese, delle situazioni che si riferiscono ai servizi sociali, che non sempre riescono a venire incontro alle esigenze di una comunità che sta evidenziando, specialmente da parte di alcuni cittadini, delle preoccupazioni e dei sintomi che non sono quelli del benessere che si vuole a tutti i costi "vendere" in questa occasione, nell'occasione cioè del dibattito sul bilancio.
L'elogio di certi indicatori economici va preso con le pinze, e mi riferisco ancora una volta al PIL, che viene detto doppio rispetto a quello nazionale, ma, tenendo ben conto di questi presupposti; mi riferisco alla doppia A della Standard & Poor's, società che ha fatto l'analisi delle condizioni finanziarie della Regione, e ancora una volta alla disoccupazione dimezzata. A nostro avviso con le risorse di cui disponiamo si può fare di più e si deve fare di più! Presidente, come le hanno suggerito i colleghi della maggioranza che la sorregge, ci sono ancora delle situazioni che meritano attenzione e interventi radicali, interventi che in questi anni non sono stati fatti.
Lo stesso rigore e il contenimento della spesa pubblica che viene invocato a livello nazionale, qui a livello regionale sembra piuttosto ignorato; faccio riferimento per esempio alle condizioni del Patto di stabilità, che sono applicate altrove e che vedono le regioni a statuto ordinario molto più vincolate in quelle che sono le disponibilità di spesa, mentre la regione a statuto speciale ancora in questa finanziaria, ancora con il "Governo Berlusconi", ha un'estrema discrezionalità di azione, tant'è che, a livello di contenimento della spesa pubblica, le regioni come la nostra e le Province autonome di Trento e Bolzano si limitano a concordare con il Ministero dell'economia e delle finanze il livello delle spese correnti, cosa che altrove non accade.
La stessa cosa vale per la ricognizione di tutti i trasferimenti erariali di parte corrente, che verranno in un tavolo di concertazione, come è già stato anticipato, definiti in rapporti paritetici fra Stato e Regione. Penso che si debba dare atto al Governo di un'attenzione che lo stesso ha riferito alla Valle d'Aosta, naturalmente nonostante determinate fasi siano state più tese, ricordo ad esempio a maggio quando un'assenza di chiarezza sui conti pubblici regionali portò ad un ritardo nel trasferimento dei flussi di cassa da Roma verso Aosta ma, come già avemmo occasione di dire allora, questi ritardi furono generati esclusivamente da mancanze contabili dipendenti dagli uffici regionali di Aosta.
Per concludere, la "coperta è stretta" e si fa sempre più stretta in un'Europa che guarda anche ad est, ad un allargamento ad altri Paesi che si riferiscono all'Europa orientale, all'Europa balcanica. Dovremo fare i conti un domani anche con la carenza di fondi strutturali che oggi sono destinati alle aree svantaggiate dell'Europa occidentale, un domani verranno prevalentemente indirizzati verso quei Paesi che hanno situazioni di deficit di sviluppo più gravi della nostra. Sono quindi conti e programmazioni che dovranno essere fatte con prudenza, una prudenza che non ci sembra in questo caso animare il documento contabile di bilancio che ci viene presentato, tant'è che sulla cifra tanto discussa dei 93 milioni di euro, afferenti all'imposta sostitutiva della cessione delle società energetiche, c'è stato un azzardo politicamente sostenibile ma, qualora non vada verso il riconoscimento auspicato, comporterà uno sbilanciamento in termini di cassa che peserà sulle entrate di bilancio.
Il nostro giudizio complessivo rimane negativo, pertanto il gruppo di "Forza Italia" voterà contro questo bilancio.
Président La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (FI) Approfitto della dichiarazione di voto per comunicare che il nostro gruppo depositerà una risoluzione con richiesta d'iscrizione di urgenza su materia attinente al bilancio, nel senso che riteniamo che il dibattito di ieri e di oggi e le stesse dichiarazioni di voto non abbiano fatto piena chiarezza sulla questione del capitolo 1600.
Riteniamo di conseguenza che, alla luce di quanto emerso, ci sia la necessità di presentare alla votazione di questo Consiglio un documento che ribadisca le assunzioni di responsabilità politica - e sottolineiamo politica -, in considerazione del fatto che questo bilancio, approvato da questa maggioranza, è un bilancio che cade a cavallo di legislatura. Reputiamo che sia doveroso da parte di questa maggioranza farsi carico politicamente e amministrativamente dell'azzardo che noi riteniamo essere il capitolo 1600.
Président Je soumets au vote le projet de loi régional n° 180:
Conseillers présents et votants: 33
Pour: 27
Contre: 6
Le Conseil approuve.